Abolito il vitalizio per i parlamentari condannati in via definitiva
Gli Uffici di presidenza di Camera e Senato hanno dato il via libera alla cessazione dei vitalizi per gli ex parlamentari che siano stati condannati in via definitiva per reati particolarmente gravi. Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo e la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione:peculato, concussione, violazione del segreto d’ufficio, ad eccezione del reato di abuso d’ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perchè scatti la cessazione dell’erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".
Di seguito, i nomi di alcuni dei più noti condannati che tra sessanta giorni, quando la delibera entrerà in vigore, smetteranno di prendere la pensione di ex parlamentari. Marcello Dell'Utri, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, percepisce un assegno mensile da 4.985 euro. Cesare Previti, condannato per corruzione in atti giudiziari, percepisce invece 4.235 euro. Arnaldo Forlani, condannato in via definitiva a due anni e quattro mesi di detenzione per finanziamento illecito nell'affare Enimont, percepisce 6.062 euro. Paolo Cirino Pomicino, condannato in via definitiva a 1 anno e 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito dei partiti prende 5.573 euro. C'è anche Claudio Martelli il cui vitalizio è pari a 4.992 euro. Gianni De Michelis coinvolto in Tangentopoli, un patteggiamento e un vitalizio da 5.517 euro. Alfredo Vito percepisce due vitalizi: uno da ex consigliere regionale e l'altro da ex deputato, in tutto 4.540 euro. Toni Negri, che prende 2mila euro, è stato condannato per reati legati al terrorismo, Giuseppe Ciarrapico condannato per ricettazione fallimentare e bancarotta fraudolenta ha un vitalizio da 1.824 euro.
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