Pensioni statali, il part time prima di andare in pensione
L'obiettivo è quello di abbassare l'età nella pubblica amministrazione, "svecchiare". E lo strumento individuato potrebbe essere quello di favorire tale ricambio "su base volontaria e non revocabile" attraverso la riduzione dell'orario di lavoro e della retribuzione del personale che sta per essere collocato a riposo. Insomma, il part time prima della pensione. A riferire di questo progetto il quotidiano Il Messaggero che spiega che si è arrivati a questa soluzione dopo il progetto di anticipare l'uscita degli statali vicino alla pensione per permettere l'ingresso dei giovani era naufragato. In questo modo le amministrazioni avrebbero potuto assumere ogni tre prepensionati un nuovo dipendente. Ma la Ragioneria dello Stato aveva fatto resistenza soprattutto in vista delle ripercussioni che avrebbe avuto sul sistema previdenziale.
Il compromesso - Adesso, tuttavia, si sarebbe arrivati ad una sorta di mediazione con i tecnici del Tesoro. Il governo e il relatore alla riforma della Pubblica amministrazione, Giorgio Pagliari anticipa il Messaggero. sarebbero pronti a dare parere favorevole ad un emendamento a prima firma Hans Berger, senatore del gruppo delle autonomie. Per evitare la "bomba previdenziale" Berger ha pensato a questa soluzione: a versare la differenza dei contributi tra il part time e il tempo pieno per poter ottenere una pensione piena una volta lasciato il lavoro, debba essere il lavoratore stesso. In questo modo però lo statale potrebbe non essere incentivato al part time. Il dipendente che per esempio guadagna due mila euro netti al mese, oltre allo stipendio dimezzato per il part time, si troverebbe costretto a dover versare altri 350 euro -
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