Visualizzazioni totali

mercoledì 1 aprile 2015

"Ecco come taglieremo le pensioni" L'annuncio del presidente Inps

Il presidente dell'Inps: taglieremo le pensioni





Il presidente Tito Boeri lo ha detto da subito, da quando è arrivato alla presidenza dell'Inps che avrebbe tagliato le pensioni alte. Adesso,  intervista dopo intervista. il presidente sta mettendo a fuoco e chiarendo questo concetto. Ieri ha ribadito che ci sono alcune pensioni  "non giustificate dai contributi". A chi le percepisce potranno essere tagliate a favore degli assegni di chi ha tra i 55 e i 65 anni. Ecco cosa aveva detto appena arrivato ai vertici dell'Inps: "Nel passato abbiamo fatto promesse previdenziali eccessive. Persone che andavano in pensione a 40-42-43 anni, in condizioni di salute ottime, potendo continuare a lavorare. E alle quali abbiamo garantito pensioni piene, cioè molto più di quanto avevano versato. Il peso di tutto questo l’hanno pagato e lo pagano i giovani. Un’iniquità pazzesca”. 

Giustizia -  Questa mattina, primo aprile, è stato intervista a Radio Anchi'io  e ha precisato: "È giusto chiedere ai pensionati che godono degli assegni più alti un contributo per aiutare chi versa in condizioni economiche disagiate, soprattutto coloro nella fascia di età tra i 55 e i 65 anni che sono esodati o hanno perso il lavoro poco prima dell’età della pensione. "Vogliamo aiutare queste persone sfortunate e vogliamo dare loro anche di più di quanto hanno versato", ha spiegato Boeri, che  non si sbilancia sulla soglia sopra la quale una pensione sarà considerata alta e quindi soggetta a possibili interventi. "È una scelta da fare con i numeri alla mano»" ha sottolineato il presidente dell’Inps, "ma al di sopra di questo importo credo sia giusto chiedere di dare un contributo alle persone che si trovano in situazioni di disagio. Moltissime persone non vengono aiutate», afferma Boeri, "ma spesso ai poveri si pensa poco, si danno trasferimenti a persone che non hanno bisogno di aiuti economici quando ci sono persone che sono davvero in condizioni di disagio economicom bisogna andare incontro a questo problema sociale, l’idea sarebbe dare un reddito minimo a queste persone", una proposta che potrebbe essere anche vista come un’anticipazione dell’assegno sociale. 

Generazioni a confronto - In Italia "c’è un problema generazionale grandissimo" in quanto i lavoratori che hanno ora intorno ai quarant’anni hanno spesso avuto carriere discontinue che potrebbero non garantire loro un trattamento pensionistico adeguato. "Per questo ho voluto fare questa campagna di informazione apprezzata da tutti, anche da quelli che con le simulazioni si accorgono di avere pensione bassa", ha affermato Boeri, "è fondamentale dire la verità agli italiani, è la cosa migliore per rafforzare il patto intergenerazionale su cui si basa un sistema pensionistico. A fine giugno faremo una proposta organica e complessiva di aggiustamento del sistema di assistenza e previdenza", ha ricordato Boeri che, a proposito della flessibilità in uscita, ha sottolineato che sarà necessario un confronto con la Commissione Europea perchè la misura "non avrà effetti suldebito ma sul disavanzo sì, quell’anno sarà più alto: siccome la Commissione Europea guarda al disavanzo, c’è un problema con la Commissione Europea". Il presidente dell’Inps è comunque sicuro che Bruxelles  capirà anche perchè l’Italia è l’unico paese ad aver lanciato un’operazione trasparenza come quella che consente di calcolare la propria pensione futura. 

Nessun commento:

Posta un commento