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giovedì 26 febbraio 2015

"Siamo laureati, meritiamo di più" In Fiat 20 neoassunti mollano il posto

Alla Fiat di Melfi in 20 hanno rinunciato al lavoro: troppa fatica in catena di montaggio





C'è una scena epica accaduta allo stabilimento Fiat di Melfi che vale simbolicamente più di mille Jobs act. Un ingegnere neoassunto, tra i 300 appena imbarcati da Sergio Marchionne dopo il successo di Jeep Renegade e Fiat 500X, stava lavorando alla catena di montaggio. Poi il raptus: ha preso il paraurti che aveva in mano e lo ha scaraventato per terra. Basta, stop, quel lavoro non era proprio fatto per lui e non è stato il solo a gettare letteralmente la spugna.

Ingegneri ribelli - Mentre a Melfi si preparano ad accogliere altri 700 nuovi arrivi, dopo i primi 300, circa 20 giovani entrati in azienda come operai, scrive Repubblica, hanno abbandonato. "Sociologicamente - dice Roberto Di Maulo del sindacato Fismic - è una percentuale significativa", dal Lingotto minimizzano: "Non sono certo grandissimi numeri, appena si è diffusa la notizia delle nuove assunzioni a Melfi siamo stati sommersi dalle domande di lavoro. Ne sono arrivate decine di migliaia".

Incomprensione - Il problema sta tutto nei requisiti richiesti ai candidati: meno di 30 anni, diploma con voto minimo 85/100 o laurea. E sono proprio i secondi casi ad aver ceduto prima di tutti, per lo più laureati in ingegneria che non si aspettavano di finire a sporcarsi le mani nella catena di montaggio: "Ma nelle fabbriche moderne - spiega Fedinando Uliano della Fim - la distinzione tra colletti bianchi impegnati negli uffici e tute blu addette alla produzione è ormai superata". C'è chi dà la colpa ai ritmi di lavoro più serrati, richiesti dalla Fca e accettati dai sindacati per stringere i denti e tenere in piedi la baracca. Sta di fatto che gli ingegneri non se l'aspettavano quindi di fare gli operai, ma questo gruppo aveva un futuro di carriera e "diventare in futuro un team leader" secondo Uliano. I laureati forse si aspettavano di entrare da subito come impiegati, un misunderstanding avrebbe detto Marchionne. Con la disoccupazione giovanile al 40%, l'ultimo problema per l'azienda sarà trovare sostituti.

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