Veronica Lario fa pignorare la villa al lago Maggiore di Silvio Berlusconi
di Franco Bechis
Il 2 febbraio scorso Miriam Bartolini, più nota come Veronica Lario, ha mandato il pubblico ufficiale a iscrivere ipoteca giudiziale sulla villa che Silvio Berlusconi ha sul lago Maggiore, a Lesa, provincia di Novara, a due passi dalla casa sul lago di Mario Monti. L’ipoteca è stata iscritta per un controvalore di 20 milioni di euro ed è basata su una decisione della Corte di appello di Milano del 18 gennaio del 2014. È l’ultima tappa di carta bollata all’interno del divorzio più noto di Italia, e indica come certamente le possibilità di composizione extragiudiziale fra i due coniugi sia ormai ridotta al lumicino.
Quel divorzio è pieno di colpi di scena, e ha ormai tutte le caratteristiche di una guerra dei Roses fra i genitori di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi. D’altra parte tutte le cause intentate l’uno contro l’altra sono ancora aperte. Il filone più noto è quello della contesa sull’assegno di mantenimento di Veronica, che in un primo tempo era stato fissato in 3 milioni di euro al mese, e cioè 36 milioni di euro l’anno. Con una serie di corsi e controricorsi che hanno visti protagonisti sia la Corte di Appello di Milano che il tribunale di Monza dove sono state incardinate prima la separazione e poi la causa di divorzio, l’estate scorsa Berlusconi ha ottenuto il dimezzamento dell’assegno, portato a 1 milione e 400 mila euro al mese, che fanno comunque 16 milioni e 800 mila euro l’anno (la tredicesima non viene erogata in questi casi).
Veronica ha dovuto restituire all’ex marito anche i soldi presi in più fino a quel momento. Secondo il giudice che ha deciso per ultimo durante il lungo matrimonio il marito aveva intestato alla moglie alcune società e immobili che le hanno consentito di fare l’imprenditrice come prima non accadeva. Veronica può quindi mantenere lo stile di vita cui era abituata da legittima consorte dell’imprenditore milionario, in parte attingendo ai proventi della propria attività imprenditoriale, in parte compensando con quel milione e 400 mila euro al mese che consentono una buona capacità di spesa.
Ma c’è anche un’altra causa, ben più sostanziosa, che divide Veronica e Silvio, e probabilmente l’ipoteca giudiziale messa sulla villa di Lesa è legata a questo filone giudiziario: si tratta della divisione del patrimonio di Berlusconi con la consorte. Secondo indiscrezioni più volte pubblicate la richiesta della signora era stata di 540 milioni di euro, e dalla controparte era arrivata una offerta complessiva di 200 milioni di euro, composti da un mix di liquidità e di proprietà immobiliari. Veronica non ha mai fatto mistero di volere ottenere la villa di Macherio dove ha sempre abitato anche quando era regolarmente sposata. Silvio si è impuntato nelle prime fasi della causa, e si è messo pure a ristrutturare Macherio. Ma ha continuato a dimorare come sempre nella villa di Arcore. Curiosamente Veronica ha stabilito il proprio domicilio ipotecario proprio a Macherio.
La villa su cui è stata posta ipoteca giudiziale è di 11 vani ed è solo parte della vasta proprietà di Berlusconi sulla riva del Lago Maggiore. È uno dei pochi cespiti immobiliari intestato proprio alla sua persona fisica (gli altri sono le case ereditate da madre e sorella a Milano, la villa acquistata da Marcello Dell'Utri sul lago di Como e quella comprata a Lampedusa che fino ad ora non risulta avere mai abitato). Naturalmente l’ipoteca di Veronica poteva essere messa solo su uno di questi immobili, e all’inizio della causa era stata scelta la villa sul lago di Como. Poi l’idea è stata cambiata, anche perché quell’acquisto di Berlusconi da Dell’Utri è finito al centro di inchieste dei pubblici ministeri di Milano, e il bene poteva essere più rischioso.
Tutte le altre proprietà immobiliari di Berlusconi sono invece possedute da due società: la Idra Immobiliare e la Immobiliare Dueville. La prima è quella che ha la proprietà delle ville di Arcore, Macherio e Olbia (villa Certosa), oltre che di immobili minori. La seconda ha per lo più appartamenti. Qualcosa negli ultimi tempi è cambiato nel portafoglio della Idra. C’è stata una piccola operazione di permuta di terreni e manufatti fra Villa Certosa e i vicini di casa con cui da tempo esisteva qualche litigio condominiale. Ma soprattutto per la prima volta dopo tanti anni Berlusconi ha venduto una proprietà immobiliare. Non chissà che: un appartamento a Roma in via Filippo Nicolai, nel quartiere di Balduina.
L’appartamento era piuttosto grande: 12,5 vani divisi su due piani (attico e superattico) ed è stato venduto il 23 dicembre scorso con atto firmato davanti al notaio romano Giorgio Rizzo. Ad acquistare in regime di separazione di beni, una milanese da tempo residente a Milano: Barbara Raffaella Tonon. È una piccola imprenditrice che ha avuto cariche e partecipazioni sia nel settore immobiliare che nel settore delle confezioni per abbigliamento. Poi si è data alla consulenza professionale e alla organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale. È un pizzico più noto di lei il marito: si chiama Ernesto Ciorra, è romano, ma per anni ha vissuto a Milano, in Ripa di Porta Ticinese, con la poetessa (assai più anziana di lui), Alda Merini, di cui è stato amante. Tre mesi prima dell’acquisto di quella casa Ciorra è stato chiamato in Enel dall’amministratore Francesco Starace che lo ha nominato responsabile innovazione e sostenibilità del gruppo elettrico pubblico.
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