Fisco, le misure sulla fatturazione elettronica. Il governo: "Niente tassa sui versamenti in contanti in banca"
Una tassa sui versamenti in contanti in banca superiori ai 200 euro. Secondo il Sole 24 Ore sarà questa une delle novità degli imminenti decreti attuativi della delega sul fisco internazionale, ma il Mef si è affrettato a smentire: "Nessuna tassa sui contanti". Di sicuro se n'è parlato e se ne parlerà Secondo quanto riporta il Sole, il governo Renzi riprenderà e aggiornerà le linee guida del piano anti-furbetti già predisposto dal governo Prodi e dall'allora ministro delle Finanze Vincenzo Visco tra 2006 e 2008. I tre pilastri saranno scontrino digitale, fatturazione elettronica e incentivi alla moneta elettronica, penalizzando l'uso dei contanti per favorire la tracciabilità dei mezzi di pagamento.
Scontrini e ricevute digitali - Dal 2017 diventerà obbligatoria per commercianti, artigiani e professionisti la memorizzazione e la trasmissione telematica al Fisco dei corrispettivi giornalieri, tramite non solo i registratori di cassa ma pure via smartphone e tablet. Il potenziamento tecnologico del Pos sarà a carico dello Stato, che erogherà agli esercenti un credito d'imposta da utilizzare in compensazione e prescinderà, sottolinea il Sole, dal numero di apparecchi adattati ai nuovi obblighi. Dall'1 gennaio 2017 scatterà anche l'obbligo di trasmettere i dati delle fatture emesse e di quelle rettificate, nonché delle fatture ricevute, utilizzando la piattaforma Sid (obbligatoria già dal 31 marzo prossimo).
La fatturazione elettronica - Il secondo pilastro, come detto, c'è la fatturazione elettronica che permetterà al Fisco di incrociare questi dati con quelli contenuti nell'anagrafe tributaria e quella dei rapporti (dichiarazioni Iva, bonifici bancari, F24, informazioni finanziarie): un'arma forse decisiva per incastrare gli evasori.
Il giallo della tassa su contanti - C'è poi il giallo sulla tassa sui versamenti in contanti. Secondo il Sole, il limite di 200 euro sarebbe stato un bell'assist alle banche, che avrebbero visto crescere i loro utili sulle operazioni di accredito elettronico e ridursi i costi di gestione del contante (circa 5 miliardi l'anno). Il Mef, come detto, ha smentito ma resta la stretta del governo sull'uso di contante puntando anche su strumenti "positivi" come gli incentivi per i consumatori sotto forma di sconti sugli acquisti effettuati con carte di debito/credito o carte prepagate.
Nessun commento:
Posta un commento