Premio Grinzane, il patron Soria accusa: "Cene, regali e pagamenti in nero ai vip". Nella lista Augias, Chiamparino, Isabella Ferrari
Il salotto radical-chic rischia di travolgere proprio gli intellettuali di sinistra. Lo scandalo del premio Grinzane è finito a processo con Giuliano Soria, ex patron del prestigioso riconoscimento letterario torinese, che rischia 11 anni di carcere per malversazione, peculato e violenza sessuale. Condannato in primo grado a 14 anni, oggi "il professore" potrebbe godere di uno sconto perché alcune accuse sono cadute in prescrizione.
I rapporti con Bresso e Chiamparino - Comunque vada la vicenda processuale di Soria, resta però la "colpa collettiva" di politici, intellettuali e attori. Tutti coloro che, secondo il patron del premio Grinzane, partecipavano all'evento ricevendo in cambio regali, viaggi, cene e feste pagate e soprattutto denaro in nero, in una vicenda per molti versi parallela agli scandali di Regionopoli (anche in Piemonte) che quegli stessi intellettuali hanno spesso condannato. Tra i vip tirati in ballo, c'è la "zarina" Mercedes Bresso, ex presidente del Piemonte e ora eurodeputata Pd, che secondo le accuse di Soria avrebber ricevuto regali costosi insieme al marito. Il dirigente regionale Roberto Moisio sarebbe stato invece il regista delle operazioni, quello che teneva i contatti con i politici che dirigeva gli stanziamenti di finanziamenti pubblici al premio. "Abbiamo aiutato economicamente in nero l'assessore Giampiero Leo (Ncd) - ha detto Soria ai giudici -. Abbiamo aiutato l'assessore Alfieri (Fiorenzo, ex componente della giunta comunale di Sergio Chiamparino) anche per il signor Chiamparino, a cui ho dato personalmente sostegno in due occasioni". L'ex assessore alla cultura Gianni Oliva, ora consigliere regionale del Pd, avrebbe invece "viaggiato con la moglie a spese del Grinzane. E' un appassionato di tartufi".
Attori e intellettuali di sinistra - La "scellerata convenzione" tra la Regione Piemonte e il Grinzane Cavour coinvolgeva anche politici di centrodestra, diplomatici e attori, che avrebbero chiesto soldi per partecipare alle serate di gala. Nella lista di Soria sono presenti Isabella Ferrari, Giancarlo Giannini, Michele Placido, Charlotte Rampling, Eleonora Giorgi, Stefania Sandrelli: "I vip ci sfruttavano per il loro prestigio", sono le parole di Soria riportate dal Fatto quotidiano. Infine ci sono gli intellettuali e i giornalisti di sinistra: "Il più vorace era Corrado Augias che era assillante nei pagamenti in nero sfiorando l'indecenza – ha detto ai giudici Soria -. Il patetico Alain Elkann ha preteso di venire a New York, un viaggio da 13mila euro. Era sempre lì a cercare di accaparrarsi qualcosa". E potrebbe tremare anche viale Mazzini, perché "sulla Rai c’è un capitolo nero, era un andazzo a cui era difficile resistere. A tutti questi casi dovevamo far fronte con dei fondi in nero". Che con il rosso, per restare in ambito letterario, ci sta pure bene.
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