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lunedì 2 febbraio 2015

Feltri: "Perché Silvio ha sbagliato tutto. Se avessero eletto me al Quirinale..."

Feltri: "Quei voti della Lega e Fratelli d'Italia per me..."





Vittorio Feltri, candidato della Lega Nord e Fratelli d’Italia, ha ricevuto 47 preferenze nell’elezione a presidente della Repubblica. E, per la prima volta, da quando era stato indicato come possibile inquilino del Colle dal Carroccio, parla di vicende quirinalizie. Lo fa in un articolo su Il Giornale in cui spiega come gli italiani in fondo siano poco interessati al voto per il semplice motivo che la scelta non dipende da loro. Feltri comunque non ha dubbi: Silvio Berlusconi ha preso una “cantonata ed è rimasto con il cerino in manoJ”. Secondo il fondatore di Libero il Cavaliere avrebbe dovuto digerire il diktat di Renzi anche perché semplicemente non aveva i numeri per “per far prevalere la propria volontà”.

Il ragionamento - Avrebbe insomma potuto far proprio il candidato e avrebbe ottenuto un pareggio. Scrive: “Gli argomenti per accettare il siculo non mancavano. Mattarella non è un ex comunista, ma un democristiano (sia pure di sinistra) da anni ai margini della politica politicante. È un personaggio grigio e, si sa, il grigio va su tutto: sul rosso, sull' azzurro e anche sul viola”. Feltri sostiene che il centrodestra non “ha azzeccato una mossa che non fosse tesa all' autodistruzione. Se Berlusconi continuerà a essere fedele al Nazareno, sarà criticato così: prima litiga col Rottamatore, poi va a Canossa perché non sa che altro fare. Se romperà il patto, i medesimi critici lo accuseranno di aver trasformato una débâcle politica in fatto personale, sacrificando per vendetta il bene comune, nazionale. In pratica egli si è messo da solo in un angolo da cui non gli sarà facile uscire indenne”.

La battuta - Precisa che non è arrabbiato col Cav perché questi non ha dato ai suoi indicazione di votarlo, ma fa un ragionamento politico molto chiaro: “Se si dovesse tornare a votare nella presente congiuntura, avremmo una Lega di Matteo Salvini al 15-16 per cento ovvero leggermente sopra Forza Italia. Se agli ex nordisti (ora lepeniani convinti) rimarranno agganciati gli alleati di Fratelli d' Italia (Meloni e La Russa), saremmo di fronte a una coalizione del 20 per cento circa. Non robetta da sottovalutare”. Per Feltri la risalita di Berlusconi è difficile anche se “l’uomo non è privo di risorse”. Poi una battuta su Salvini e Meloni: “Hanno il vento in poppa, soprattutto perché non hanno me come presidente della Repubblica: si avvalgono semplicemente della loro coerenza.”. 

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