Bollo auto, la rivoluzione in vista: può sparire per tre anni, ecco come
di F.D.D
Una tassa che finisce nel cassetto? Per ora è presto per dirlo, ma vale la pena incrociare le dita. Di sicuro, il passaggio in commissione Finanze alla Camera della norma volta all’abolizione del bollo auto ha il sapore del passo «storico», come ha spiegato ieri Daniele Capezzone (Forza Italia) autore della proposta.
Un blitz, quello di Capezzone a Montecitorio, che ha incassato l’immediato plauso di parecchi esponenti politici e che è destinato a essere applaudito pure dagli automobilisti. Del resto, sondaggio Doxa alla mano, il bollo auto è in cima alla classifica dei balzelli più odiati dagli italiani insieme con l’Imu-Tasi, il canone Rai e le accise sulla benzina. L’idea di Capezzone prevede una sorta di cancellazione a tappe. Chi acquista un’autovettura nuova non paga il bollo auto per tre anni, che diventano cinque in caso di veicoli green. Trascorso questo periodo «varrà la logica del più inquini, più paghi, con una tassa commisurata alle emissioni». Tra le misure, previste, in questo secondo caso solo per i veicoli green, si fa salire al 40% il livello di deducibilià per le auto aziendali.
La proposta, dunque, è il primo tassello di un progetto finalizzato al «progressivo superamento del bollo auto». Un progetto condiviso, oltre le larghe intese e la maggioranza parlamentare. Se e quando diventerà legge dello Stato ancora non è chiaro. Certo è che sembrano tutti d’accordo, dalla relatrice del ddl Silvia Fregolent (Pd) al viceministro dell’Economia, Luigi Casero. Plausi a Capezzonbe da parte dei colleghi di partito Saverio Romano e Maurizio Gasparri. Di qui l’auspicio del presidente della commissione Finanze di Montecitorio per una «immediata calendarizzazione in aula già prima della sessione di bilancio».
«Da liberale, dopo il successo della riforma di Equitalia (impignorabilità della prima casa e dei beni dell'azienda) e dopo l’importante delega fiscale che abbiamo consegnato al Governo (tuttora in attesa di attuazione, nelle sue parti più liberali e pro-contribuenti), si tratta di un terzo successo della Commissione Finanze a favore dei cittadini e di un nuovo rapporto tra fisco e contribuenti» ha osservato Capezzone.
Il bollo auto assicura 5,9 miliardi di euro ed è la terza imposta «patrimoniale» più «ricca» per le casse dello Stato. Il gettito mpiù alto è garantito dal tributo sugli immobili, che a fine 2014 potrebbe superare i 30 miliardi . Le imposte di bollo valgono, poi, altri 6,6 miliardi di euro, mentre l’imposta di registro si ferma a quota 4,3 miliardi.
La speranza è che in prospettiva il bollo auto sia spazzato via. Frattanto, il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha parlato di una revisione del sistema della tassazione sugli immobili in modo da superare il tandem Imu-Tasi. Sistema che, secondo gli ultimi calcoli di Adusbef e Federconsumatori, che hanno conteggiato anche il balzello sui rifiuti, porterà a fine anno a una vera e propria stangata per i cittadini. Tra Imu-Tasi e Tari le famiglie dovranno sborsare mediamente 142 euro per la Tari (una rata) e 231 per la Tasi, per un totale di 373 euro.Va decisamente peggio nelle città capoluogo di Regione, osservano, dove per la Tari (una rata) l’esborso medio sarà di 180 euro e per la Tasi 409, per un totale di 589 euro. A pagare il conto più salato, le famiglie a basso reddito.
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