Vasco Errani condannato a un anno
Il governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani è stato condannato a un anno nel processo bis Terremerse dai giudici della Corte d'Apello per falso ideologico in atti pubblici. Subito dopo la condanna ha presentato le sue dimissioni dopo 15 anni al vertice della Regione. "Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l’istituzione - scrive in una nota - per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onestà lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza".
L'inchiesta - La vicenda per cui il Governatore risale al 2006, quando la coop Terremerse, che era presieduta da Giovanni Errani, il fratello di Vasco, ricevette un finanziamento da un milione di euro dalla Regione per costruire una cantina vinicola a Imola. Il punto è che quella cantina non aveva i requisiti. Giovanni Errani è a processo in primo grado per truffa, mentre il Governatore risponde di falso perché nel 2009, dopo l’uscita di un articolo de Il Giornale sul caso, fece scrivere una relazione dai due dirigenti e la mandò in Procura. In quello scritto lui sosteneva che non c'era nessuna irregolarità. Il pm sostenne, durante il processo di primo grado, che quello fu un tentativo di depistare le indagini. In primo grado sia il Governatore che i due funzionari erano stati assolti, ma la Procura ha presentato Appello ed oggi è arrivata la condanna. Un anno e due mesi anche per i due dirigenti regionali.
Il commento dei legali - "Errani è innocente e ricorreremo in Cassazione". questo il commento del difensore del presidente dell'Emilia Romagna , l’avvocato Alessandro Gamberini, che ha aggiunto: "Si tratta di una sentenza a mio avviso sconcertante - ha aggiunto Gamberini - ovviamente vanno lette le motivazioni ed è giusto attenderle per capire come ha ragionato la Corte. "Io rimango del parere, come ho espresso in primo grado che Vasco Errani è innocente in questa vicenda non c’era niente che provasse alcuna forma di istigazione a fare il falso quindi sotto questo profilo ricorreremo in Cassazione e cercheremo di far sì che questa innocenza venga comunque dimostrata come era peraltro stata dimostrata in primo grado".
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