Presidente della Repubblica, cambia il quorum per l'elezione
Tra le pieghe della riforma del Senato, ecco che spunta la nuova modalità con cui verrà eletto il presidente della Repubblica. La Commissione Affari Costituzionali del Senato, infatti, ha approvato un emendamento al testo sulle riforme che modifica sul quorum necessario ad eleggere il Capo dello Stato, spostando dal quarto al nono lo scrutinio dal quale sarà sufficiente la maggioranza assoluta.
Le novità - L'emendamento, presentato dal senatore del Pd Miguel Gotor, è stato approvato con il parere favorevole del governo e dei relatori. Oggi l'articolo 83 della Costituzione prevede il quorum dei due terzi nei primi tre scrutini: dalla quarta votazione basta la maggioranza assoluta. L'emendamento approvato, invece, prevede il quorum dei due terzi dell'assemblea nei primi quattro scrutini, per poi scendere ai tre quinti nei successivi quattro e infine si abbassa dalla nona votazione alla maggioranza assoluta dei cosiddetti "grandi elettori".
La discussione - E il testo approvato in Commissione modifica anche il numero dei grandi elettori: i tre rappresentanti di ciascun Consiglio regionale vengono cancellati. Dunque eleggeranno il capo dello Stato i 630 deputati e i 100 senatori. Gotor ha aggiunto che in aula presenterà un emendamento con cui proporrà di inserire anche i 73 parlamentari europei per l'elezione dell'inquilino del Colle. Il testo è atteso in aula per giovedì pomeriggio alle 16.30, al Senato. La discussione proseguirà lunedì 14 luglio dalle 11 alle 22, senza interruzioni, e poi fino a giovedì 17 luglio. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle 13 di martedì 15 luglio.
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