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venerdì 27 giugno 2014

VENDETTA DEL GIUDICE ESPOSITO Ecco cosa ha fatto contro il giornalista che lo intervistò sulla sentenza Mediaset

Il giudice Esposito contro il premio Ischia ad Antonio Manzo, che lo intervistò sulla sentenza Mediaset




Il giudice Antonio Esposito ha emesso una sentenza mai richiesta sull'assegnazione del premio Ischia al giornalista del Mattino Antonio Manzo: quel premio "non s'ha da dare". Come riporta Marco Lillo sul Fatto Quotidiano, il magistrato ha ancora il dente avvelenato per l'intervista rilasciata al quotidiano campano e raccolta dallo stesso Manzo nell'agosto 2013, quando commentava la sentenza di condanna in via definitiva a Silvio Berlusconi per frode fiscale a 4 anni dicendo sostanzialmente che l'ex premier "non poteva non sapere" quel che accadeva nelle sue aziende.

Fermate quel premio - Esposito (non si capisce assolutamente a quale titolo) ha preso carta e penna per scrivere al presidente della giuria del premio di giornalismo Giulio Anselmi, già direttore di Espresso, Stampa, Ansa, oltre che ad altri giurati (tra i nomi che compongono la giuria ci sono i direttori del Mattino, Alessandro Barbano, dell'Ansa Luigi Contu, del Messaggero Virman Cusenza, e di SkyTg24 Sarah Varetto).

La missiva, riporta il Fatto per voce dell'avvocato di Esposito, chiede che il riconoscimento speciale a Manzo sia sospeso o revocato "a fronte di un'azione risarcitoria" avanzata da Esposito contro Manzo, il direttore del Mattino e l'editore Caltagirone che potrebbero rimetterci 2 milioni di euro per un'intervista, continua il legale "così gravemente manipolata". L'avvocato non esclude che Esposito possa rivalersi a questo punto anche contro la fondazione Valentino, che organizza il premio sotto l'altro patronato di del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio. Anche se da Ischia fanno sapere che il premio per Manzo è dovuto alle interviste meritevoli fatte nel 2014 e non l'anno prima.

1 commento:

  1. Trovo letteralmente schifoso tutto ciò. Un cittadino normale, che non può contare sulla complicità dei propri simili e sui privilegi della casta, non si sarebbe permesso tale atto di tracotante sopraffazione. Purtroppo, in un paese come il nostro con un capo pusillanime certi squallidi personaggi si possono permettere tutti: hanno l'immunità e l'impunibilità assicurata.

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