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martedì 3 giugno 2014

Giovanni Toti: "No alle primarie, servono ai vecchi potentati"

Giovanni Toti: "No alle primarie, servono ai vecchi potentati"



Nella Forza Italia delle polemiche dice la sua Giovanni Toti, il consigliere politico, considerato l'uomo di assoluta fiducia del leader, di Silvio Berlusconi. Proprio come Raffaele Fitto sabato, dice la sua in un'intervista al Corriere della Sera. Al centro della discussione le primarie, chieste a gran voce dall'ex governatore pugliese e respinte dal Cavaliere. Toti premette: "Non devono venire a dire a me se serve o no il cambiamento in Forza Italia. Io ho lasciato il mio lavoro e mi sono messo in gioco perché credevo nella necessità di fare entrare aria nuova nel partito". Aria nuova, dunque, ma non con le primarie, che sono "una scelta sbagliata, non servono a far emergere il nuovo ma a scongelare il vecchio facendolo passare per nuovo". Secondo l'ex direttore di Studio Aperto e del Tg4, "farle oggi significherebbe aprire un braccio di ferro tra macchine organizzative di vecchi potentati e dirigenti, amministratori, nuovi volti che pur avendo grandi capacità, in questo quadro verrebbero spiazzati e marginalizzati". Frasi, quelle di Toti, che lo identificano sempre più come il "rivale" di Fitto, un'etichetta che però il consigliere politico respinge.

Idee e alleanze - Toti snocciola poi la sua ricetta: serve "un percorso in più tappe, graduale, equilibrato, che non preveda l'accetta, e tantomeno la gazzarra che sta venendo fuori". Secondo Toti "anche i congressi, da soli e con vecchie logiche, non servirebbero. Ma se accompagnati da assemblee aperte sul territorio, da luoghi dove chi vale possa esprimersi e mettersi in luce, da momenti di incontro e crescita, possono contribuire a creare quel rinnovamento di cui abbiamo bisogno". A Fitto, poi riserva una stoccata: "Certo ricordo che si oppose alle primarie quando Alfano le chiedeva, fu lui a chiedere che Berlusconi prendesse nelle sue mani tutti i poteri, fu lui a pretendere gli organi statuari...". E quando a Toti viene chiesto se il problema di Forza Italia sia proprio il Cavaliere, risponde secco: "Tenderei decisamente a escluderlo... Berlusconi non è un tappo ai contributi che vengono dal basso. E' lui che chiede di rinnovare, è lui che vuole puntare sul nuovo". Infine una battuta sulle alleanze, dopo le nuove aperture arrivate da Angelino Alfano, che però - come ha spiegato al direttore di Libero, Maurizio Belpietro - non ha intenzione di uscire dal governo Renzi. "Chiaro che per noi - spiega Toti - è più semplice e diretto stabilire un rapporto con Lega e Fratelli d'Italia che sono all'opposizione, ma con l'Ncd si può procedere anche a piccoli passi".

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