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giovedì 29 maggio 2014

Rissa Pentastellati. M5s, Grillo: "Mi attaccano i miracolati della politica"

Rissa Pentastellati. M5s, Grillo: "Mi attaccano i miracolati della politica"



La sconfitta brucia ancora. Ma Beppe Grillo ora esce allo scoperto e fa marcia indietro dopo il Maalox e nega sul suo blog la sconfitta. "Il M5S è qui per restare. Il MoVimento 5 Stelle si conferma l’unica seria alternativa alla politica dei vecchi partiti. Continuerà ad assicurare il proprio impegno per il cambiamento del Paese e la costruzione di un futuro migliore per le nuove generazioni". 

"Non ho perso" - "La nostra affermazione, anche se non possiamo nascondere che volevamo arrivare prima del Pd, è stata trasformata in una sconfitta storica, una Caporetto, una Waterloo. Ma quanto vino (scadente) bevono prima di scrivere? Il M5s è qui per restare e per contare in Europa". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo in un post dal titolo 'Non vi resta che piangere'. Poi rivendica il risultato alle urne: "Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l'unica in realtà dopo decenni) - aggiunge Grillo - in attesa di diventare forza di governo. La maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni vota M5s. È solo una questione di tempo. Poi tutto cambierà e ai partiti e ai loro media asserviti non resterà che piangere". 

Regolamento di conti - Poi Beppe comincia a regolare i conti con la froda interna (sempre più numerosa) che vuole la sua testa. Il capofila è il deputato Tommaso Currò che ha affermato: "La sua linea di sfascio e insulti è stata sconfitta nelle urne. Di fronte alle proposte di riforma avanzate da Renzi in vari settori, il nostro atteggiamento di chiusura totale e di insulto è stato percepito come poco utile al cambiamento del Paese". E poi attacca: "Alcuni di noi nei mesi scorsi hanno provato a dire queste cose, ma sono stati silenziati, isolati, offesi, derisi, espulsi. C'è stata una cerchia ristretta di fedelissimi, un clan, che dava sempre ragione al Capo a prescindere, forse anche per tornaconti personali. Solo un Dio non sbaglia mai, e Grillo non lo è. Ma lui non ha mai voluto ascoltare le voci di chi chiedeva più pacatezza. Ora Casaleggio dice che bisogna sorridere di più e abbassare i toni. Ma non scherziamo. È arrivato il momento che anche lui si assuma le sue responsabilità. Se è coerente si deve dimettere, non si può usare l'arma della coerenza solo quando si deve espellere qualcuno". Al vetriolo la risposta di Grillo, che alza ancora i toni, parlando di dimissioni chieste "senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto". 

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