Politica. Scintille su regole Pd: Salta il voto
Matteo Renzi Sindaco di Firenze (Il nuovo che avanza) |
"Tagliamo la testa al toro, anche se non mi spetta: la mia indicazione è di fare il Congresso a novembre". Cosi il segretario del Partito Democratico, Epifani, alla direzione del Partito. L'attuale Leader ha convocato per il 14 settembre l'assemblea che proclamerà il congresso: "Serve una figura di segretario rivolta all'impegno prevalente nel partito". Questo confermerebbe l'ipotesi di separare i ruoli di segretario e candidato premier. Epifani avrebbe indicato le primarie di coalizione aperte come sistema per la scelta del candidato premier. Epifani ha poi concluso: eletto anche da chi firma una carta di sostegno al Partito Democratico. La scelta di Epifani divide il partito. Difatti, i "Giovani turchi" del partito e renziani e Cuperlo contestano la proposta avanzata, appunto, da Epifani, sulla data per la presentazione delle candidature e sulla platea degli iscritti per eleggere il segretario. Guerrini, deputato renziano, invita a scongiurare "forzature" rinviando il dibattito di una settimana: "Sarebbe saggio avere regole condivise". Carbone, deputato renziano, ironizza: "A questo punto potevano convocare il Congresso per il 31 novembre e richiedere ai seggi il certificato di sana e robusta costituzione fisica".
Guglielmo Epifani Segretario Partito Democratico (Il vecchio che rompe gli equilibri) Ex Sindacalista venuto allo scoperto |
Dopo la tempesta, di solito, dovrebbe riapparire il sole, poi, se vogliamo aggiungerci un po di passione, anche un bell'arcobaleno non guasterebbe, ma purtroppo all'interno del Partito Democratico, la tempesta sembra non placare. Difatti, dopo la proposta di Epifani di far slittare il Congresso a novembre, speriamo non il 1°, Franceschini esterna il suo disappunto e propone un premier scelto con "primarie aperte", mentre il segretario va eletto dagli iscritti del Partito. Propone per il Congresso la data del 24 novembre. Il ministro per i rapporti con il Parlamento precisa: Il governo Letta non è l'anticamera di un disegno politico. Insomma, botta e risposta renziani Epifani Franceschini. Esponenti di un solo partito con idee completamente diverse.
A mettere fine, però, alle numerose polemiche è il Presidente del Consiglio, Letta, che, rivolgendosi ad Epifani, dice: Il segretario faccia il segretario. Noi siamo un partito non un gruppo misto. E sottolinea due volte: "Serve un segretario che faccia il segretario" e sia pronto nelle prossime elezioni "a competere e a vincere".
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