EMERGENZA GELO: DISAGI IN
TUTTA ITALIA
di Sabatino Laurenza
Non accenna a diminuire la morsa
del freddo siberiano che da almeno due giorni sferza il nord e centro
Italia, con le abbondanti nevicate a rendere difficoltosa la
quotidianità. Scuole e uffici chiusi, trasporto pubblico (treni e
aerei) bloccato e traffico a singhiozzo. Con il passare delle ore,
dal Piemonte alla Sicilia è diventato sempre più difficile
spostarsi, nonostante la prevenzione messa in atto da Protezione
civile, Autostrade, Ferrovie e Anas. Nel frattempo, le previsioni
meteo non lasciano ben sperare, tanto che a Roma è stata decisa la
chiusura di tutte le scuole nei giorni di domani e sabato. Lo ha
deciso il Campidoglio considerato il rischio neve nella Capitale per
le prossime ore. Situazione particolarmente critica tra Emilia
Romagna e Toscana, con alcuni tratti autostradali paralizzati per
colpa di alcuni mezzi pesanti che non hanno rispettato il divieto di
transito. Tanti disagi anche per chi deve viaggiare in queste ore:
cancellati, a Linate, numerosi voli. A Forli, causa neve, per ben 7
ore un intercity è rimasto bloccato. Contro gli incredibili disagi
su tutta la linea ferroviaria nazionale, inoltre, si è mosso il
Codacons. “Stiamo studiando le azioni legali da intraprendere per
far ottenere a tutti i viaggiatori rimasti ore e ore bloccati
all’interno dei convogli il giusto risarcimento” ha reso noto
l’associazione per la difesa dei consumatori, secondo cui il blocco
dei trasporti ferroviari ha causato “caos inaccettabile”. Ma a
pagare il dazio più alto all’ondata di gelo è stato il comparto
ortofrutticolo, già alle prese con le perdite causate dal blocco del
traffico delle scorse settimane legate alla protesta dei Forconi.
Secondo la Coldiretti, superano i dieci milioni di euro i danni
provocati dal maltempo alle produzioni agricole e alimentari per
effetto del deprezzamento delle merci deperibili come latte e verdura
a seguito del caos nei trasporti, dei danni da gelo provocati alle
coltivazioni invernali in campo e dei maggiori costi di riscaldamento
delle serre, ma anche dei problemi strutturali provocati alle
coltivazioni che hanno ceduto sotto il peso della neve. E la
situazione, secondo l’associazione degli agricoltori, rischia di
peggiorare nei prossimi giorni per il permanere delle basse
temperature.
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