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mercoledì 31 maggio 2017

RIBELLI "Qui non siamo in Italia" Sfregio contro Mattarella Glielo fanno in faccia

Alto Adige, gli Schutzen disertano i 25 anni di autonomia dall'Italia: non...



Tutto tranne l'Inno di Mameli. Le truppe antinapoleoniche fondate dall'eroe tirolese Andreas Hofer, gli Schutzen, non hanno nessuna intenzione di sopportare l'ascolto dell'inno nazionale italiano che sarà eseguito per le celebrazioni dei 25 anni dell'autonomia dell'Alto Adige.

Poco importa agli Schutzen se, pur essendo altoatesini, sono italiani anche loro e poco interessa loro che per le celebrazioni ci sarà anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, oltre che il presidente austriaco, Alexander Van Der Bellen. Il cerimoniale impone l'esecuzione degli inni di tutti i Paesi rappresentati, ma secondo gli Schtzer l'Alto Adige non si trova in Italia.

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Al governatore altoatesino, Arno Kompatscher, avevano chiesto di sostituire l'Inno di Mameli con l'Inno alla gioia di Beethoven. Una pretesa respinta al mittente: "Se non vogliono l'inno non vengano, ma allora non si devono presentare più alle altre celebrazioni".

Champions, dal 2018 si cambia Tutte le partite su Sky ma... Dove e come vederle in chiaro

Champions League, dal 2018 partite per tre anni su Sky



E' febbre da Champions League, in queste ore, con la finalissima tra Juventus e Real Madrid che si giocherà sabato sera. Quella di Cardiff sarà la penultima finale su Mediaset Premium, perchè a partire dalla stagione 2018-2019 la programmazione della massima competizione calcistica continentale cambierà ancora. Come riporta Repubblica, è stata Sky ad aggiudicarsi i diritti per le tre stagioni fino al 2021. Con un "piatto" che si annuncia davvero ricco, visto che proprio dal 2018-2019 torneranno ad essere quattro le squadre italiane ammesse di diritto ai gironi di Champions.

ECCO IL GELATO DEL FUTURO!

Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente! 



Gli incontri si svolgeranno il martedì e il mercoledì in due fasce orarie: la prima alle 19 e la seconda all 21. Probabile che le quattro italiane vengano distribuite in modo da non creare sovrapposizioni nella programmazione televisiva. Il pacchetto è costato alla emittente di Rupert Murdoch circa 200 milioni di euro a stagione, ma Sky non li pagherà tutti davvero di tasca sua.

La Rai, infatti, girerà alla tv via satellite 40 milioni l'anno per trasmettere il mercoledì la partita di una delle quattro italiane (che ovviamente sarà trasmessa in contemporanea anche su Sky per gli abbonati alla tv di Murdoch). Per Sky significherebbe un "risparmio" sul triennio di 120 milioni di euro (mica bruscolini). Pr la Rai un mezzo per riaffacciarsi sul grande calcio e ottenere importanti contratti pubblicitari.

Il Miglior Caffè di Caserta è al Bar il Bacio

Il Miglior Caffè di Caserta è al Bar il Bacio (Premiato dai clienti)


di Giuseppe Topa



Se vieni a Caserta, devi assolutamente provare l'esperienza di sorseggiare il vero caffè napoletano e dopo noterai la differenza. Per me la giornata senza caffè non può iniziare. E’ come privare Braccio di ferro dei suoi preziosi spinaci, Eta Beta della sua naftalina, Cip e Ciop delle noccioline. Sarà che da buon napoletano sono abituato bene a partire da una buona colazione con gli amici, per me il momento del caffè è un vero e proprio culto. Tanti sono i modi per prepararlo e ogni momento della giornata è sempre quello buono per gustarlo. E restando in tema qualità, al Bar il Bacio, la qualità del caffè è molto alta. Si tratta di uno dei caffè più prestigiosi e rinomati di Caseta, per il  Caffè il Bacio, nel cuore di Via Roma, non hanno resistito i più noti bevitori di caffè. Consiglio vivamente di consumare un caffè ristretto in tazza rigorosamente bollente al bancone o, soprattutto di questo periodo, sorseggiarlo sugli eleganti tavolini che danno sull’adiacente Via Roma.

La Cornetteria "Il Bacio" la trovi in Piazza Gianturco, 59 - Afragola (Na). La Grafferia "Il Bacio" in Piazza Vanvitelli (Ce), e la Caffetteria "Il Bacio" in Via Roma (Ce). 

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MEMORIE 'Un amico mi disse servizi segreti' Inquietante Sallusti: Fini, Porro, i carabinieri... quella visita a casa

MEMORIE Sallusti, parole inquietanti: Fini, Porro, i carabinieri all'alba, i servizi segreti e quella "visitina a casa"



Attacchi, intimidazioni, perfino l'odore dei servizi segreti. Nel suo editoriale sul Giornale Alessandro Sallusti ricorda i "mesi non facili" del caso Montecarlo. Libero e Il Giornale indagavano su Gianfranco Fini, tutti gli altri parlavano di "macchina del fango". E per screditare e fermare quell'inchiesta giornalistica, scrive il direttore, ne successero di ogni colore. Le querele a raffica addirittura per stalking e richieste di risarcimento milionarie, certo, ma si andò oltre. "Arruolarono, penso a sua insaputa, persino la presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia". È il caso del "dossier" di cui parlava al telefono, scherzando Nicola Porro. Ne venne fuori un caso. "Una mattina all'alba io e il vicedirettore Porro ci ritrovammo in casa i carabinieri mandati dall'immancabile pm Woodcock: se non ci hanno arrestati c'è mancato un pelo". In quel clima di isteria finiana successe anche qualcosa di più inquietante, secondo Sallusti: "Sarà un caso, ma in quei giorni subii due intrusioni in casa da parte di ladri che non rubarono nulla. Servizi segreti, mi suggerì un amico esperto del settore". Da mediatica e giornalistica, la patata bollente diventò subito politica: "Ricordo - conclude il direttore - che in quelle settimane Silvio Berlusconi mi disse, scherzando ma non troppo: state facendo un gran casino, il mio governo rischia di cadere più per colpa vostra che per mano di Fini".

LA “CITTADELLA DELLA PACE”

A La Spezia, seguendo le parole di Papa Francesco, è nato un rifugio per chi fugge dalla guerra.

LA RELAZIONE DI VISCO Bankitalia, il siluro alla politica "Sono stati gli anni peggiori...": la frase-bomba sulle elezioni

LA RELAZIONE FINALE DI BANKITALIA: "Basta campagna elettorale, serve..."



La vera priorità per l'Italia in questo momento non è tanto quando si andrà a votare, ma cosa si ha intenzione di fare una volta eletti. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, forse le sue ultime, del suo mandato ha invocato una "veduta lunga" alla politica italiana. Evita quindi di prendere posizione nel dibattito tra voto anticipato o fine naturale della legislatura, lanciando un monito al mondo politico: "Il consenso va ricercato con la definizione e la comunicazione di programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà".

Gli ultimi anni per l'Italia, secondo Visco, sono stati "i peggiori della sua storia in tempo di pace", con le conseguenze della doppia recessione "più gravi di quelle della crisi degli anni '30". Senza dimenticare i fardelli che l'Italia porta con sé, come il crescente debito pubblico e l'annosa questione dei debiti deteriorati nella banche.

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Davanti a tutto questo, Visco insiste che la data delle elezioni diventa un falso problema. La politica invece dovrebbe distaccarsi da una campagna elettorale perenne, che costringe a politiche di corto raggio. Di fondo però Visco rimane fiducioso sul futuro, perché si ottengano: "risultati che servono l'interesse generale, tenendo conto di chi resta indietro e di chi arretra, liberando l'economia da inutili vincoli, rendite di posizione, antichi e nuovi ritardi".

All'ottimismo per i prossimi anni, Visco aggiunge la fermezza sulla posizione europeista di Bankitalia: "è un'illusione pensare che la soluzione dei problemi economici nazionali possa essere più facile fuori dall'Unione economica e monetaria".

LA MAGIA Fini, il conto dei miracoli: toh, cos'hanno scoperto sui soldi di Gianfranco

I dubbi dei pm sull'anomalia nei conti di Fini: diverse entrate, pochissime spese



Più che le redini del ministero degli Esteri, a Gianfranco Fini avrebbero dovuto dare la poltrona di ministro dell'Economia e delle Finanze, perché se avesse gestito i conti dello Stato come ha fatto finora con i suoi, probabilmente il Paese avrebbe scoperto prima questo talento dell'illusionismo contabile. La Procura di Roma ha notato alcune anomalie nei conti correnti dell'ex presidente della Camera, come riporta il Fatto quotidiano. Una stranezza di fondo emersa dopo il sequestro delle due polizze assicurative da un milione l'una, visto che Fini è accusato di aver concorso, con la sua compagnia Elisabetta Tulliani e il cognato Giancarlo, al riciclaggio e autoriciclaggio in relazione alla compravendita della casa di Montecarlo, proprio quella svenduta da An.

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Analizzando i conti di Fini, agli inquirenti è venuta in mente una solo e semplice domanda: ma se non spende mai niente, come fa a vivere? La magia è tutta qui, ci sono conti con pochissimi prelievi e costanti entrate, non risultano proprietà a lui intestate, per esempio una casa. Va bene, Fini è ospite della compagna, oppure è in affitto, quindi dovrebbe prelevare più o meno una volta al mese, magari con un bancomat. Nulla, per di più lo storico segretario Francesco Proietti Cosimi, in una dichiarazione ai magistrati, l'ha detto chiaro e tondo che Fini un bancomat non lo ha mai avuto.

Fino a oggi Fini è riuscito a mettere da parte tanto e bene. Un'abitudine che comincia 34 anni fa, quando ha aperto un conto al Banco di Napoli una volta entrato in Parlamento con l'Msi. Chiusa l'esperienza da presidente della Camera e quella parlamentare in generale, da quel conto è partito un bonifico da un milione verso un altro suo conto aperto presso il Monte paschi di Siena. Non ci sono particolari quantità di movimenti da quel conto al Banco di Napoli, se non in entrata: è lì che Fini si è fatto sempre versare lo stipendio da parlamentare, denaro poi congelato con le ormai note polizze vita. Per il suo vitalizio dalla Camera, invece, Fini ha scelto un conto alla Popolare di Milano ed è da lì che vengono accreditati gli addebiti mensili per l'ex moglie, Daniela Di Sotto.

Come possa fare a vivere, insomma, un po' lo chiarisce l'ex segretario Proeitti Cosimi, al quale una volta i Pm hanno chiesto spiegazioni su un assegno a lui intestato fatto da Fini. Il meccanismo era semplicissimo: Fini non andava mai in banca, né aveva un bancomat, solo una carta di credito, così chiedeva al segretario di cambiare l'assegno a lui intestato e tornare con il denaro contante. 

ASSASSINO IMPRENDIBILE Igor, siamo alla farsa: "Cosa fare se lo incontrate" Guida della polizia per gli abitanti, l'importante è...

ASSASSINO IMPRENDIBILE Killer di Budrio, siamo alla farsa: "Cosa dovete fare se incontrate Igor", la guida della polizia per gli abitanti



"L'obiettivo primario è rimanere in vita" hanno dichiarato le forze dell'ordine a Molinella, nella sala del consigli comunale, durante un'assemblea dedicata ai possibili avvistamenti del killer di Budrio, Igor Vaclavic. Potrebbero essere quattro le possibilità di imbattersi in Igor. Gli agenti hanno stilato un prospetto delle cose da fare nel caso ci si imbattesse nel killer. 

La prima: trovare tracce di passaggio in casa, che possono essere mancanza di medicine, cibo o beni di prima necessità. In questo caso è bene non toccare nulla, in modo da non intaccare le prove e chiamare la polizia. 

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La seconda: vederlo, o comunque, riconoscerlo per strada. In tale occasione è necessario allertare subito il 112, memorizzare più dettagli possibili e, senza rischiare, provare anche a filmarlo o fotografarlo, se il mezzo lo consente.

La terza: trovarselo davanti. È sempre bene mantenere la calma, assecondarlo e non fare movimenti improvvisi. Se si è in presenza di bambini è meglio chiedergli di poterli portare altrove.

La quarta ipotesi, la più pericolosa: rientrare a casa e trovarlo fra le mura domestiche. Bisogna, in primis, cercare di farlo ragionare. Se ci sono dei bambini è meglio cercare di portarli in una stanza diversa e, appena possibile, o chiedere aiuto o lasciare che se ne vada e chiamare subito il 112.

Insomma, il vademecum della polizia non sembra niente che una persona dotata di buon senso non possa fare in perfetta autonomia.