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sabato 29 ottobre 2016

SCHIAFFO A GRILLO Fallimento totale per Beppe Snobbato anche dai suoi

Movimento 5 stelle, il regolamento passa senza il quorum



Passano il Non Statuto e il nuovo Regolamento del Movimento 5 Stelle pur senza aver raggiunto il quorum del 75 per cento degli iscritti. Alle 21 di mercoledì sera hanno votato 87.213 su un totale di 135.023. Via libera alle espulsioni dunque, ma decise da un collegio di tre probiviri e sotto la supervisione del "capo politico": Beppe Grillo. La rivoluzione Cinquestelle apre un caso politico. Il M5S intende adottare le nuove regole anche violando l'articolo del codice civile che prevede la soglia del 75% per le associazioni non riconosciute. "Ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti" raggiungendo quello che probabilmente "è il record mondiale di partecipanti a una votazione online per una forza politica o un'associazione", si legge sul blog di Grillo.

"Oltre il 90% di chi ha votato si è espresso a favore dell'aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento e più del 70% per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni. Faremo in modo che questa chiara volontà venga rispettata in ossequio alle leggi attuali: i nostri avvocati sono già al lavoro per questo", viene spiegato ancora.

"Processi, burocrazie, codici e codicilli non possono fermarci perché siamo uniti e compatti verso lo stesso obbiettivo. Il Movimento 5 Stelle trova difficoltà a essere riconosciuto dalle leggi attuali perché la sua struttura e organizzazione è molto più innovativa e avanzata di quelle regolamentate dai codici. Proprio per questo il nostro caso è destinato a fare giurisprudenza", dice Grillo. "Il nostro obbiettivo è tutelare il Movimento 5 Stelle, tutelare i suoi principi, tutelare gli iscritti e garantire loro il rispetto delle regole dell'appartenenza alla comunità, dell'indirizzo politico del Movimento e di candidatura alle cariche elettive - prosegue - Grazie ancora alle decine di migliaia di iscritti che hanno votato e ai milioni di persone che ci sostengono. Andiamo avanti per governare e rendere migliore questo Paese".

Stranieri, il prete si ribella all'invasione La scritta choc sulla porta della chiesa

Il cartello del parroco di Gorino per gli immigrati: "Tornatevene al vostro Califfato"



Alzi la mano (abitanti esclusi) chi prima di qualche giorno fa conosceva Gorino. Da qualche ora, invece, il paesello del Ferrarese è diventato il fulcro, il simbolo di quanti si ribellano agli sbarchi di immigrati e profughi nel nostro Paese. Per le barricate contro l'arrivo di 12 ragazze africane e, ora, anche per un'altra storia che ha provocato grosse polemiche su internet. E' quella del parroco, don Paolo Paccagnella, che sulla porta della chiesa del paese ha affisso un cartello dal contenuto inequivocabile: "Visto che noi siamo, per voi, infedeli. Ma perchè non ve ne tornate nel vostro Califfato di Iraq con il Santo Califfo Al Baghdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti.?". Il cartello, come riporta il quotidiano La Stampa, non c'entra con la vicenda delle ragazze africane e delle barricate del paese. Da mesi stava sulla porta della chiesa, anche se nelle ultime ore è stato rimosso. Lui, don Paolo, replica così a chi gli fa notare le parole a favore dell'accoglienza pronunciate da Papa Francesco: "Papa Francesco risponde di se stesso come me. Sono io che devo rispondere davanti a Dio".

Roberto Benigni in auto contromano Fermato, ira coi vigili: finisce male

Roberto Benigni fermato contromano in auto: patente ritirata



E' stata ritirata la patente a Roberto Benigni per guida pericolosa. L'Oscar per La Vita è bella è stato infatti beccato dai vigili mentre percorreva una strada contromano con la sua macchina. Tutto è accaduto a Roma, riporta il Tempo, giovedì 27 ottobre, giorno del suo compleanno.

Benigni, che si trovava in zona Parioli, alla guida della sua auto, ha cercato di fare il furbo, e per evitare la coda al semaforo, ha invaso la corsia opposta. Fermato dagli agenti della municipale per "sorpasso contromano" è stato multata e gli è stata ritirata la patente, con sospensione temporanea: per i tempi, deciderà poi il prefetto. Benigni si è infuriato con i vigili e ha provato a giustificarsi contestando il verbale. 

venerdì 28 ottobre 2016

Caivano (Na): Maggioranza spaccata Comune in Dissesto Opposizioni su Facebook

Maggioranza spaccata Comune in Dissesto Opposizioni su Facebook


di Gaetano Daniele



Dispiace vedere un partito importante come il PD, restare in silenzio difronte ad una maggioranza che non è maggioranza e che continua a perdere pezzi come un aereo in avaria. Ma come? potrebbe recitare qualche addetto ai lavori su Facebook, il segretario politico attacca in continuazione quel che resta di una maggioranza risicata, come le ultime diatribe tra il segretario, Antonio Angelino, ed un consigliere comunale di maggioranza di Noi Insieme, Domenico Falco, su una questione lampadine, che dopo tanti fulmini, trombe d'aria e saette, sembrano un diversivo per distogliere appunto l'attenzione da fatti molto più seri ed importanti. 

Aldilà delle indiscrezioni, tutte da accertare, (pronti a smentire e a dare diritto di replica ai diretti citati) dove vedevano un alto esponente del Pd locale, vicino ad altri consiglieri comunali con posizioni altalenanti, discutere col Sindaco Monopoli. Discussione, che se fosse confermata, potrebbe vestire anche panni diversi da quelli politici, ad esempio, amicali o di pura casualità. 

Ci mancherebbe altro, i social network, come Facebook, sono opportunità di confronto e discussione necessaria, soprattutto per tutti quei lettori che non hanno la possibilità di stare in piazza, ma la politica, le proposte e la consistenza la si deve portare avanti nelle sedi opportune, con tecnici di.... si può dire Alto Profilo?

Bene faceva il Segretario del Pd, Antonio Angelino, ad elencare tutte le cose non fatte da questa amministrazione, come le dimissioni invocate dal leader del Pd, Luigi Sirico, in un'ultima Video intervista proprio al nostro Portale d'informazione, anche se la risposta della maggioranza non si fece attendere: "Il Protocollo vi aspetta, iniziate a dimettervi". Ma a proposito di dimissioni, il PD, è sempre disposto a chiederle? e a proposito di emolumenti, il PD, è sempre disposto a devolvere, soprattutto oggi che il Comune è in dissesto finanziario, i propri gettoni di presenza in favore delle fasce più deboli: politiche sociali, mensa, diversamente abili, associazioni, parrocchie etc etc?. 

Intanto, aspettiamo di leggere un Manifesto politico, a firma PD, di dimissioni irrevocabili a questo Sindaco e a questa amministrazione, che ormai stenta a prendere quota difronte la punta di un Monte Nero sempre più vicina.  

Dopo la patente ritirata, un'altra disgrazia: da chi è riuscito a farsi umiliare Benigni (alla Camera)

Carlo Sibilia contro Roberto Benigni: "Patente ritirata? A furia di inversioni a U..."


Risultati immagini per carlo sibilia benigni

La vicenda è nota. A Roberto Benigni, complice un'azzardata manovra in contromano a Roma, è stata ritirata la patente. Una notizia riportata da Il Tempo, che riferisce anche dell'alterco tra il premio Oscar e le forze dell'ordine. Una vicenda sulla quale s'è lanciato come il topo nel proverbiale formaggio l'espertissimo di scie chimiche e dintorni, il deputato con le Cinque Stelle, Carlo Sibilia, membro del direttorio grillino ed esperto "maximo" di teorie sgangherate. Ma qui non c'entrano né il Bilderberg, né l'olio di Palma, né chip sottocutanei. C'entra solo Benigni, contro il quele Sibilia si scatena con vis polemica: "A furia di inversioni a U...", twitta l'arguto grillino. Graffiante ironia, quella del Signore delle Scie, con evidente riferimento alla scelta referendaria di mister La vita è bella, il quale ha scelto il "sì", anche se prima era "no", e tanto è bastato per dargli del "venduto" e "renziano".

di Seguito il tweet di Sibilia:

13:30 - 28 Ott 2016
147 147 Retweet   212 212 Mi piace

L'Europa e l'apocalisse militare: cosa può fare Putin (in 60 ore)

"A Putin bastano 60 ore": Europa sull'orlo dell'apocalisse militare, cosa può fare lo Zar, Putin



Quanto ci metterebbe Vladimir Putin ad invadere Estonia, Lettonia e Lituania e annetterli nuovamente alla Russia? E soprattutto, cosa potrebbe fare a quel punto la Nato? Se questi due interrogativi sono inquietanti, le risposte lo sono di più. Secondo un dossier elaborato da un think thank americano, riportato dal tabloid britannico Sun, i russi impiegherebbero 60 ore, ossia meno di tre giorni. In un lampo i carri armati e le truppe dello Zar occuperebbero Tallinn, Riga e Vilnius, prendendosi il controllo pressoché totale del Mar Baltico e lanciando una minaccia mai così concreta all'Europa dai tempi della Guerra Fredda. 

Fantapolitica? Non proprio, perché gli esperti americani sottolineano anche l'impreparazione o la sostanziale inutilità della Nato, che si troverebbe a fronteggiare due opzioni, "entrambe pessime". Il primo caso: una "sanguinosa controffensiva miliare" per liberare gli Stati baltici, con il rischio di una guerra nucleare. Il secondo: un collasso della stessa Alleanza atlantica, umiliata militarmente e diplomaticamente da Mosca. In un solo caso l'Occidente potrebbe bloccare Putin: schierando una forza di 7 brigate, di cui 3 con armi pesanti, supportate da caccia e un sistema missilistico da terra. Un esercito rigorosamente pronto a combattere. 

Il fatto che questo scenario venga prospettato ora non è casuale. Da alcuni mesi a questa parte il mondo sta assistendo a una pericolosissima escalation di manovre tattiche e provocazioni, da un lato e dall'altro della ex Cortina di ferro. Nel 2014, dopo l'annessione della Crimea, Polonia e Stati Baltici hanno mobilitato le truppe ai confini come deterrente contro le mire russe. La Nato ha dato vita alle più imponenti esercitazioni dai tempi della Guerra fredda e nel 2017 invierà 4.000 soldati. Nel frattempo la Russia si sta muovendo nel Mediterraneo in Medio Oriente, mobilitando la sua flotta anche nel Canale della Manica, con scene da "guerra navale" europea. "Le decisioni politiche e militari che stiamo prendendo e che abbiamo già preso - ha spiegato l'ex generale Nato Richard Shirreff, inglese - ci stanno spingendo verso una futura guerra contro la Russia". Quando? "Nel 2017", assicura il militare.

Sapeva l'ora esatta del terremoto Ecco le prove sconvolgenti / Guarda

Stefano Calandra, l'uomo che aveva previsto l'ora del terremoto: "C'entra l'allineamento dei pianeti"



In molti lo definiscono una Cassandra, ma Stefano Calandra, che nella vita fa il consulente per i bed and breakfast, in realtà, riesce a prevedere i terremoti decifrando le stelle. Da qualche mese, riporta il Giornale, Calandra posta una serie di grafici in cui segnala gli allineamenti dei pianeti e quindi i possibili movimenti delle faglie terrestri.

Il 25 ottobre scriveva: "26/10 sera-notte. L'affollamento di coincidenze di pianeti in linea a 0 gradi di scarto, ben 10 come numero di eventi, essendo una situazione mai vista..., fa pensare ad un potenziale rischio sismico molto alto, quasi massimo, da quel 24/8 del terremoto di Amatrice in poi". Indicava poi una generica area mediterranea e come fascia oraria quella tra le 17.30 e mezzanotte". Le scosse sono avvenute come sappiamo proprio il 26 ottobre, nella fascia oraria segnalata.

Per oggi 28 ottobre ha previsto "un allineamento perfetto dei pianeti", a decrescere in serata. "Queste previsioni", scrive Calandra, "costituiscono solo delle ipotesi pseudoscientifiche, derivanti da un modello teorico troppo giovane per essere comprovato al 100 per cento". Intanto, in Grecia ci stanno lavorando gli studiosi: su 109 grandi terremoti analizzati dal 2004, 102 sarebbero avvenuti in occasione di un allineamento di almeno tre pianeti.