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mercoledì 27 aprile 2016

Mentana, il sondaggio-mannaia: quel numero inquietante per il Cav

Il sondaggio di Mentana: due partiti salgono, due calano. E c'è un dato inquietante per Berlusconi



Crescono M5S e Lega Nord, calano Pd e Forza Italia. Il tradizionale sondaggio del lunedì di Enrico Mentana, condotto da Emg Acqa per il TgLa7, conferma i trend delle ultime settimane. I democratici calano dello 0,1 e oggi sono al 30,5%, con i 5 Stelle sempre più vicini al 27,6% (+0,3). Dietro, più staccati, Lega (14,9%, +0,2) e Forza Italia (11,9%, -0,3). Calano anche Sinistra Italiana (4,5%, -0,1) e Ncd (2,8%, -0,2) mentre Fratelli d'Italia resta al 4,4 per cento. 

Chi votano i "giovani" - Molto interessante lo studio su come votano gli italiani per fascia d'età. E qui il grosso campanello d'allarme è soprattutto per il partito di Silvio Berlusconi. Nella fascia 18-54 anni i 5 Stelle sono nettamente avanti (33,4%) rispetto a Pd (24,8%) e Lega (17%) mentre Forza Italia raccoglie appena il 9,1 per cento. Un po' meglio nella fascia degli over 55 anni, con il 15% rispetto al 12,% dei leghisti. A fare il pieno è però il Pd (36,7%) davanti ai grillini (21,3%). Il verdetto, dunque, è spietato: oggi, Forza Italia è avvertito come un partito "vecchio" che poco ha da dire e proporre alla fascia produttiva del Paese. 

Al ballottaggio - Altro dato importante, confermato. Il centrodestra unito andrebbe al ballottaggio per il 30,4% (in calo dello 0,2), davanti al Pd (30,1%) e ai 5 Stelle (28,8%, in aumento dello 0,3). Al ballottaggio, il Pd vincerebbe con il centrodestra (51%, in calo dello 0,7), mentre i grillini vincerebbero sia contro il Pd (52,3%, +0,3) sia contro il centrodestra (53,3%, +0,2).

Zamparini, il siluro sulla A: "Ci sono ombre". Qual è la partita sotto accusa

Zamparini, il siluro sulla Serie A: "Ci sono ombre". Qual è la partita sotto accusa



Duro affondo di Maurizio Zamparini all'indomani della 35esima giornata del campionato di Serie A. In una nota il Palermo sottolinea come "la lotta per non retrocedere è stata condizionata, in occasione della partita Carpi-Empoli diretta dall'arbitro Paolo Valeri (vinta 1-0 dagli emiliani, che ora hanno 3 punti in più dei siciliani nella corsa salvezza, ndr), da tre assurdi episodi» che il club documenta con alcuni fotogrammi sul suo sito. I rosanero mettono in discussione le decisioni relative all'espulsione di Mchelidze, un gol annullato all'Empoli e un "rigore non dato per trattenuta della maglia e successivo fallo di mano commessi da Poli ai danni di Pucciarelli". Il Palermo invita "la Procura a monitorare con la massima attenzione le prossime partite e tutti i protagonisti della lotta per non retrocedere, monitoraggio teso ad evitare simili episodi". Come riporta il club rosanero "il presidente Zamparini è molto preoccupato per episodi che si ripetono dall'inizio della stagione. Bisognerebbe prendere, pertanto, esempio dal campionato inglese. Egli invita il nostro Presidente Federale a documentarsi e prendere provvedimenti per il regolare svolgimento in futuro delle competizioni".

L'Egitto ci fa la guerra, colpo di scena: arrestato l'uomo chiave del caso Regeni

L'Egitto fa la guerra all'Italia: arrestato l'uomo chiave del caso Regeni



Inquietante arresto al Cairo dove a finire dietro le sbarre è un consulente della famiglia Regeni. A comunicarlo è il loro avvocato Alessandra Ballerini: "Particolare angoscia suscita l'arresto di Ahmed Abdallah, presidente del consiglio d'amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), ong che sta offrendo attività di consulenza per i legali dei Regeni".

I genitori di Giulio, continua la Ballerini, "alla luce anche del comunicato di Amnesty International", "esprime preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l'uccisione del figlio Giulio".

Il piano: "900 soldati italiani contro l'Is" Ma il governo frena sulla Libia, è giallo

Pronti alla guerra. Il piano di Renzi in Libia: l'Isis vicini ai pozzi petroliferi



I fiancheggiatori dell'Isis in Libia sono sempre più vicini alla conquista dei pozzi petroliferi. L'allarme è stato lanciato all'Onu dal Consiglio presidenziale del governo di Concordia nazionale, guidato da al-Sarraj ed è stato raccolto dai capi di Stato del G5, riuniti ad Hannover.

La minaccia - Secondo il rapporto del Noc, citato dal Mattino, verso i giacimenti libici sono diretti seguaci dell'ex regime di Gheddafi e gruppi ribelli africani, come quelli islamisti dal Sudan di Giustizia e ugualianza. Soprattutto i nostalgici di Gheddaffi sono i più temibili, sono le tribù dell'area di Sirte che godono di ampio sostegno militare da parte dello Stato islamico.

I giacimenti - Le minacce da parte dei militari islamisti riguardano meno le piattaforme petrolifere in mare, contro le quali sarebbero necessarie navi e mezzi più complessi per un assalto contro i sistemi di sicurezza che proteggono i pozzi. Di più però i pozzi su terra, nella zona del Golfo di Sirte e nell'entroterra, dove da alcuni mesi la Petroleum facilities guard, le guardie armate pagate dalle compagnie petrolifere, ha fronteggiato e respinto diversi attacchi ai depositi di greggio da parte dei jihadisti. Sotto schiaffo sono per lo più compagnie britanniche e francesi, più al sicuro l'Eni con i pozzi principali situati più lontano dall'area calda. Ci sono però tre punti più esposti di altri, come il terminal petrolifero di Melittah, a 20 km da Sabrata, già teatro di attacchi da parte dell'Isis. Uno scenario che non può lasciare indifferente tanto i Paesi europei, quanto direttamente l'Italia.

Il piano - E una risposta dal G5 di Hannover sarebbe in qualche modo arrivata. Obama, Merkel, Holland, Cameron e Renzi hanno concordato una sorta di via libera per intervenire con propri militari in Libia, ma solo con funzioni di protezione e addestramento dell'esercito locale. Il piano italiano dovrebbe coinvolgere circa 900 uomini, che saranno messi a difesa dei principali punti sensibili, compresi i pozzi petroliferi. L'ultima partita si giocherà in sede Onu, dove l'Italia si gioca la guida della missione internazionale. Se Roma incasserà quel ruolo, sarà però costretto a dispiegare il contingente più numeroso.

Dietrofront - Nella mattinata però è arrivata la secca smentita da parte del governo sul possibile dispiegamento di forze da parte dell'Italia sul territorio libico. "Si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento - hanno riportato alle agenzie fonti del governo - come peraltro si poteva facilmente evincere dal punto stampa del presidente del Consiglio Matteo Renzi al termine della riunione del Quint ieri a Hannover. Nessuna offerta, dunque, a fronte di nessuna richiesta".

Marò, l'India "regala" l'estate a Latorre È guerra: nota di fuoco dall'Italia

Marò, l'India "regala" l'estate a Latorre. È guerra: nota di fuoco della Farnesina



La Corte supremo dell'India concede a Massimiliano Latorre di restare in Italia fino al 30 settembre 2016. Il fuciliere, insomma, resterà a casa fino alla fine della prossima estate: la decisione è arrivata al termine di una lunga udienza. Da par suo, il governo italiano ribadisce che in seguito alla decisione del Tribunale del Diritto del Mare considera sospesa e dunque priva di valenza giuridica la giurisdizione indiana sul caso. Sulla base di questa posizione, l'Italia, si legge in una nota della Farnesina, "ha anche presentato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d'Arbitrato de l'Aja una richiesta di misure provvisorie per chiedere il rientro del Fuciliere Girone e la sua permanenza in Italia fino alla fine della procedura arbitrale. La decisione del Tribunale arbitrale è attesa nei prossimi giorni".

Il possibile nuovo presidente austriaco? Ha minacciato subito l'Italia (e l'Europa)

Migranti, l'austriaco Hofer minaccia l'Italia: "N'è scelta ai controlli al Brennero"



"Non ci sono alternative ai controlli" al valico del Brennero dell'Italia. Questa la posizione di Norbert Hofer, candidato vincitore del primo turno delle presidenziali austriache di domenica ed esponente di spicco della destra xenofoba dell'Fpoe. In una conferenza stampa Hofer ha spiegato che il fatto non lo rende felice ma si tratta di una mossa obbligata fino a quando non saranno rese sicure le frontiere esterne di Schengen: "A quel punto le misure temporanee potranno essere sospese di nuovo", ha spiegato riferito sia ai controlli al confine con l'Italia che a quelli decisi ieri con l'Ungheria. Hofer ha ottenuto al primo turno il 35,1% e dovrà vedersela al ballottaggio del 22 maggio con il verde Alexander Van der Bellen, che è giunto secondo con il 21,3%. Per la prima volta dalla nascita della Austria postbellica, nel 1945, il presidente non è espressione dei due partiti, i
Popolari ed i Socialisti che si sono alternati al potere.

Il precedente francese - In Austria la presidenza è una carica formale anche se eletta direttamente dal popolo ed ha il potere di sciogliere il Parlamento cosa che nell'eventualità - al momento possibile ma non certa - di una sua vittora potrebbe fare per liquidare il governo dell'attuale cancelliere, il socialista Wernen Feymann, autore negli ultimi mesi di un giro di vite con i profughi proprio per tentare di arginare il successo dell'estrema destra. Sulla carta ha più chance di vittoria Van der Bellen. Anche in Austria si potrebbe ripetere una conventio ad excludendum per fermare Hofer, facendo convergere sul candidato ambientalista i voti di tutti gli altri candidati delle formazioni di centro e di sinistra, come accadde nel 2002 in Francia con Jacques Chirac. Presidente uscente gollista (centro-destra) riconfermato al ballottaggio solo grazie al voto dei socialisti e degli altri partiti di sinistra per fermare il leader dell'estrema destra d'Oltralpe (Front National), Jean-Marie LePen, uscito a sorpresa secondo al primo tunro davanti al premier socialista Lionell Jospin.

Mossa Equitalia, pensiero malizioso: ecco come il Fisco incasserà di più

Equitalia, la mossa geniale: così il Fisco incasserà di più


di Tobia De Stefano


Premessa. Se un’agenzia dello Stato decide di prolungare gli orari di apertura, prevedere delle «corsie preferenziali» per gli ultra-sessantacinquenni e lanciare uno «Sportello» per le partite Iva in difficoltà diventa difficile parlarne male. Ma trattandosi della società che esercita la riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, Sicilia esclusa, con qualche precedente di «cattiva» gestione del servizio, il pensiero malizioso viene spontaneo. L’obiettivo è portare a casa più denaro possibile. 

Motivazioni a parte, le novità previste dall’amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini avranno di certo una serie di effetti benefici. Resteranno aperte (fino alle 15.15 anzichè alle 13.15), infatti, le sedi che registrano una più alta affluenza di contribuenti. E quindi una riduzione dei tempi di attesa per le possibili file sembra probabile. L’orario lungo partirà da oggi presso gli sportelli di Roma (via Colombo, via Togliatti, via Aurelia), Napoli (Corso Meridionale), Milano (viale dell’Innovazione, via San Gregorio) e Torino (via Alfieri). E del resto i numeri dicono che nel 2015 le persone che si sono rivolte ai 203 sportelli di Equitalia presenti in tutte le regioni sono aumentate del 10%. 

Ma non solo. Perché la strategia di Ruffini punta su due gambe. Quella tradizionale, appunto, con gli sportelli fisici, e quella 2.0. Che si svilupperà anche con la piattaforma unica. Un applicativo informatico grazie al quale in ogni ufficio d’Italia gli operatori del front office potranno fornire velocemente risposte e soluzioni anche ai contribuenti che risiedono in un’altra città. E ovviamente le facilitazioni riguarderanno anche chi deve solo pagare. Come? Si potrà onorare le cartelle da casa, comodamente, con il proprio servizio di home banking o direttamente sul sito www.gruppoequitalia.it. 

L’area riservata, comunque, non serve solo a pagare. Sul sito è possibile verificare la propria situazione debitoria e le eventuali procedure di riscossione in corso, presentare richieste di rateizzazione fino a 50 mila euro e sospendere la riscossione nei casi previsti dalla legge.