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venerdì 30 ottobre 2015

Bombardieri russi sfiorano portaerei Usa Si alzano gli F-18, parapiglia nei cieli

Bombardieri russi su portaerei Usa: 4 F-18 si alzano in volo




Quattro caccia F-18 della Marina militare Usa sono decollati dalla portaerei Reagan dopo che due giganteschi aerei anti-sommergibile russi TU-142 detti ’Bear’ hanno volato a meno di un miglio nautico dalla nave. Lo riferisce un funzionario della Marina e alcuni media riferiscono che l’incidente è avvenuto in acque internazionali a est della penisola di Corea. I jet hanno scortato i velivoli russi lontano dalla portaerei.

Nuzzi e la "Via Crucis" di Francesco: Papa intercettato, trema il Vaticano

Vaticano, esce "Via Crucis", il nuovo libro di Nuzzi sulla guerra nella Chiesa




Registrazioni e documenti inediti per svelare la (difficile) lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa. Il nuovo libro di Gianluigi Nuzzi ha un titolo che è tutto un programma, Via Crucis, e promette di far tremare il Vaticano dalle fondamenta come già capitato con il precedente Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI che nel 2012 aveva sollevato l'epocale caso del "Corvo" alla Santa Sede e accelerato, con ogni probabilità, la decisione clamorosa di Papa Ratzinger di dimettersi. 

Le conversazioni intercettate - Nel libro (edizioni Chiarelettere, in uscita il prossimo 9 novembre) trovano posto alcune intercettazioni decisamente forti: "Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?", confessa Papa Francesco in un incontro riservato con gli alti vertici del Vaticano. E ancora: "Abbiamo saputo che sta lavorando a un nuovo libro e ci piacerebbe poter rispondere a eventuali sue domande", recita una mail inviata dallo Ior allo stesso Nuzzi lo scorso 16 luglio, tre mesi prima che la notizia dell'uscita del libro fosse ufficiale. D'altronde, è dai tempi ci Vaticano Spa che le mosse di Nuzzi destano attenzione (e preoccupazione) in Vaticano. E lo stesso giornalista, per la prima volta, in Via Crucis è riuscito ad ascoltare conversazioni assolutamente top secret, come quella in cui il Santo Padre, a tre mesi dalla sua elezioni, sbotta contro i collaboratori: "I costi sono fuori controllo. Ci sono trappole...". La politica di trasparenza di Bergoglio si sarebbe scontrata con i privilegi dei Cardinali, la "fabbrica" dei santi, le offerte dei fedeli sottratte alla beneficenza, i furti e le truffe commerciali, il buco nero delle pensioni, veline e veleni

giovedì 29 ottobre 2015

MARINO RITIRA LE DIMISSIONI La farsa e la sfida (totale) a Renzi

Marino ritira le dimissioni. La farsa e la sfida (totale) a Renzi




Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni. Il chirurgo ha intenzione di continuare a fare il sindaco di Roma, ma dovrà affrontare ora la prova dell'aula del Consiglio comunale che potrebbe sfiducirarlo. Pochi minuti dopo la notizia della lettera di Marino, il presidente del Pd Matteo Orfini ha convocato nella sede del partito per pianificare la sfiducia contro il sindaco.

La strategia - Perché Marino sia sfiduciato dal Consiglio comunale, è necessario che si dimettano 25 consiglieri eletti, cioè la metà più uno. Il Pd può contare su 19 consiglieri, ai quali si aggiungerebbe uno di Centro democratico e due della lista civica di Marino. Sarebbero quindi 22 in tutto dalla maggioranza, ne basterebbero appena tre dall'opposizione.

Gli abbandoni - Fuori i consiglieri sul piede di guerra, dentro altri pezzi di giunta comunale fanno le valigie, come programmato ormai da diversi giorni. A dimettersi sono tre assessori di Marino, a partire da Alfonso Sabella, che ha Skytg24 ha garantito che tornerà al suo vecchio lavoro: "Io per lunedì avevo già pagato una ditta di trasloco perché venisse a portare via i miei scatoloni e ora ho speso troppi soldi a causa del Comune di Roma per perdere anche questi". A rimettere il proprio incarico nelle mani di Marino è stato anche il suo vice, Marco Causi, e Rossi Doria, entrambi del Partito democratico.

Caivano (Na): Allagamenti e piene come il Canal Grande Il Sindaco chiude le scuole

Caivano (Na): Allagamenti e piene come il Canal Grande Il Sindaco chiude le scuole 


di Gaetano Daniele


Piazza Russo

Via Necropoli

Via Visone 

Zona Mercato

Caivano come il Canal Grande. Il Paese sommerso dall'acqua: "Ma siamo nel Medioevo?" Ora serve prevenzione. Le previsioni meteorologiche avevano preannunciato piogge, ma nessuno immaginava che si sarebbe arrivati a tanto, difatti in alcune zone l'acqua ha raggiunto anche i 15 centimetri, allagando ingressi di abitazioni. Una situazione incresciosa che ha gettato nel panico l'intera cittadina creando disagi al traffico, ma soprattutto, a chi doveva recarsi a lavoro e ha dovuto fare i conti con l'acqua quasi a raggiungere l'entrata delle proprie abitazioni. "Ma dove siamo nel medioevo" urlava qualche caivanese in preda al panico. "Come possono accadere ancora certi disagi" esclamavano altri. Ad essere finiti sotto accusa, infatti, sono stati anche gli interventi di rifacimento di alcune strade. Per non parlare delle griglie otturate e dei marciapiedi dissestati, un pericolo per tutti già in condizioni normali. Intanto, il primo cittadino Simone Monopoli, non potendo fare altrimenti, con un ordinanza, ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole materne e gli asili nido pubblici e privati. Insomma, una risoluzione tampone. I cittadini, auspicano un intervento incisivo in tal senso affinchè questi episodi di scarsa manutenzione non avvengano più!. 

Putin lancia il nuovo super-missile: Allarme Europa e Usa: "Posso colpirvi"

Putin lancia il super-missile anti-scudo spaziale




Vladimir Putin continua a mostrare i muscoli all'Occidente. La Russia ha infatti testato un missile balistico intercontinentale Rs-24 in grado di trasportare testate nucleari. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo,  Igor Yegorov, all’agenzia di notizie ’Interfax’. Il missile è stato lanciato dal centro spaziale Plessezk, nella parte nord-occidentale della Russia,  finendo a circa 6mila chilometri di distanza, nel campo di addestramento di Kura, nella  Penisola della Kamchatka, nell'estremo oriente russo.

Oltre a precisare che l’obiettivo doveva provare l’affidabilità della tecnica, Yegorov ha affermato che il nuovo missile dovrà aumentare la forza da combattimento militare russa, così come la sicurezza del Paese e dei suoi alleati. Il missile, ha aggiunto, è stato anche pensato per evitare lo scudo antimissili in Europa progettato dagli Stati Uniti.

Ora è ufficiale, sta esplodendo il Pd: un altro super-big ha mollato Renzi

Pd, Corradino Mineo lascia il gruppo al Senato




Corradino Mineo lascia il gruppo del Pd al Senato. "Da oggi lascio il gruppo, auguro buon lavoro ai senatori Democratici e continuerò la mia battaglia in Senato, cominciando dalla legge di Stabilità che, come dice Bersani, sta isolando il Pd". Queste le parole del senatore dem dissidente. Mineo, da tempo, in rotta di collisione con la maggioranza, spiega che "ieri Luigi Zanda mi ha dedicato, senza avvertire né me né altri di quale fosse l’ordine del giorno, una intera assemblea, cercando di ridurre le mie posizioni politiche a una semplice questione disciplinare, stilando la lista dei dissidenti buoni, Amati, Casson e Tocci e del cattivo, Mineo. Il Pd non espelle nessuno, ha detto Zanda, ma nelle conclusioni ha parlato di incompatibilità tra me e il lavoro del gruppo. Non espulsione, dunque, ma dimissioni fortemente raccomandate".

Il dissidente - Mineo, da tempo, era molto critico con gran parte dei provvedimenti presi dalla maggioranza: in primis la riforma costituzionale del Senato. Critico anche su Jobs act, Rai e Italicum. Il senatore era uno dei principali rappresentanti del gruppo di dissidenti democratici a Palazzo Madama, e il rapporto col premier, Matteo Renzi, si è rivelato ostico sin dal principio.

Il percorso - L'ex direttore di Rainews24 ha anche ripercorso le tappe della sua esperienza a Palazzo Madama. "Perché lascio il gruppo del Pd? Nel 2013 ho accettato la candidatura come capolista in Sicilia e sono stato eletto in Senato con il Pd, partito che allora parlava di una Italia Bene Comune. Non amo i salta fossi e quando il segretario-premier ha modificato geneticamente quel partito, provocando una scissione silenziosa, aprendo a potentati locali e comitati d'affare e usando la direzione come una sorta di ufficio stampa di Palazzo Chigi, ho continuato a condurre la mia battaglia nel gruppo con il quale ero stato eletto".

Volkswagen in rosso dopo 15 anni E nel 2016 arriveranno altri guai

Volkswagen, primo rosso in 15 anni. Nel terzo trimestre 1,67 miliardi di perdite nette




Dopo una storia di successi, Volkswagen paga lo scandalo Dieselgate con il primo rosso in 15 anni: sono 1,67 i miliardi di perdite nette che la casa automobilistica tedesca ha registrato nell'ultimo trimestre. In rosso anche il risultato operativo che si è attestato a -3,48 miliardi. E lo scenario si aggrava ancor di più se si considerano le dichiarazioni rilasciate dai vertici di Volkswagen, che hanno stimato che anche gli utili di fine anno "saranno significativamente inferiori" rispetto a quelli del 2014. L'unica nota positiva è rappresentata dall'incremento delle vendite, con un +5% che corrisponde a 51,5 miliardi di euro. 

Coinvolte anche Audi e Porsche - Matthias Mueller, amministratore delegato di Volkswagen, dovrà faticare molto per riconquistare la fiducia degli investitori. Non solo perché  i costi complessivi legati allo scandalo dei motori truccati, stimati dagli analisti, oscillano tra i 20 e i 78 miliardi di euro. Ma anche perché, sull'azienda, sono piovute centinaia di cause, sia negli Stati Uniti che in Europa. E il gruppo, per risollevarsi, ha fatto sapere che taglierà anche le spese di Audi, che vale circa il 40% del profitto consolidato. Cattive notizie anche da Porsche. La casa automobilistica di Stoccarda ha detto infatti di aspettarsi, per il 2015, utili sensibilmente ridotti rispetto a quanto stimato nei mesi scorsi.

Rassicurazioni - Ma Mueller ha assicurato: "Faremo tutto il possibile per riconquistare la fiducia perduta". E sembra che la Borsa di Francoforte abbia già dato una risposta positiva, anche se sotto le aspettative degli esperti, con un +3% per Volkswagen. Perché, nonostante gli "oneri finanziari considerevoli", le vendite per il 2015 saranno stabili, assicurano i tedeschi.