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giovedì 29 ottobre 2015

MARINO RITIRA LE DIMISSIONI La farsa e la sfida (totale) a Renzi

Marino ritira le dimissioni. La farsa e la sfida (totale) a Renzi




Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni. Il chirurgo ha intenzione di continuare a fare il sindaco di Roma, ma dovrà affrontare ora la prova dell'aula del Consiglio comunale che potrebbe sfiducirarlo. Pochi minuti dopo la notizia della lettera di Marino, il presidente del Pd Matteo Orfini ha convocato nella sede del partito per pianificare la sfiducia contro il sindaco.

La strategia - Perché Marino sia sfiduciato dal Consiglio comunale, è necessario che si dimettano 25 consiglieri eletti, cioè la metà più uno. Il Pd può contare su 19 consiglieri, ai quali si aggiungerebbe uno di Centro democratico e due della lista civica di Marino. Sarebbero quindi 22 in tutto dalla maggioranza, ne basterebbero appena tre dall'opposizione.

Gli abbandoni - Fuori i consiglieri sul piede di guerra, dentro altri pezzi di giunta comunale fanno le valigie, come programmato ormai da diversi giorni. A dimettersi sono tre assessori di Marino, a partire da Alfonso Sabella, che ha Skytg24 ha garantito che tornerà al suo vecchio lavoro: "Io per lunedì avevo già pagato una ditta di trasloco perché venisse a portare via i miei scatoloni e ora ho speso troppi soldi a causa del Comune di Roma per perdere anche questi". A rimettere il proprio incarico nelle mani di Marino è stato anche il suo vice, Marco Causi, e Rossi Doria, entrambi del Partito democratico.

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