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venerdì 9 giugno 2017

Retinopatia diabetica, prima causa di cecità negli under 65

Retinopatia diabetica, la prima causa di cecità negli under 65


di Matilde Scuderi



La gestione del paziente diabetico è resa estremamente complicata dal gran numero di comorbilità - ovvero condizioni mediche coesistenti con la patologia primaria - che lo caratterizzano. Tra queste condizioni, la retinopatia diabetica e la sua complicanza più importante, l'edema maculare diabetico, ha un posto di particolare rilievo, poiché in Italia sono la prima causa di cecità nei soggetti in età lavorativa under 65. L'urgenza di affrontare il problema - reso anche più grave dal rapido incremento di pazienti diabetici negli ultimi anni - si è dunque concretizzata nel convegno 'Le nuove frontiere in oftalmologia: pazienti, clinici e accademici insieme per soluzioni terapeutiche sostenibili' realizzato grazie al contributo non condizionato di Società industria farmaceutica italiana (Sifi), che ha avuto come obiettivo quello di definire e proporre nuovi percorsi clinico-gestionali che, pur garantendo la sostenibilità di sistema, possano consentire a tutte le persone affette da gravi patologie oculari, l’accesso alle ultime soluzioni terapeutiche "La retinopatia diabetica, in particolar modo l’edema maculare diabetico, è una malattia oculare invalidante, causata dal diabete, che determina una progressiva riduzione della vista e che può anche condurre alla cecità - ha spiegato Paola Pisanti, presidente della commissione nazionale diabete e coordinatore del gruppo di lavoro sulle cronicità presso il  ministero della salute - aspetti come la definizione del miglior trattamento, tra quelli disponibili e la giusta aderenza alla terapia individuata, costituiscono dei parametri realmente imprescindibili, su cui basare le scelte future dell’area terapeutica, congiuntamente ad una strutturata valutazione in ambito economico-sanitario".

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“Le malattie degenerative dell’occhio sono spesso correlate all’evolversi di patologie principali diagnosticate in fasi avanzate o ad un non completo 'approccio integrato' al paziente di riferimento - commenta Francesco Saverio Mennini, research director in economic evaluation and health technology assessment presso il Centro di studi economici e internazionali (Ceis) dell'università degli studi di Roma Tor Vergata - queste patologie, attualmente, rappresentano una vera emergenza sanitaria, con anche elevati costi sociali e indiretti pari più di un 1 miliardo ogni anno a carico dell'Istituto nazionale della previdenza sociale, più conosciuto come Inps. Un approccio integrato al paziente, accompagnato da una presa in carico precoce, potrebbe permettere un miglioramento dell'efficacia, seguito da una riduzione sostanziale tanto dei costi del Servizio sanitario nazionale che dei costi sociali ed indiretti”.   

“Abbiamo voluto fortemente organizzare questo convegno come momento di confronto tra clinici, pazienti, accademici e stakeholder istituzionali, per cercare di consentire a tutte le persone affette da gravi patologie oculari, l’accesso alle ultime soluzioni terapeutiche - ha commentato Fabrizio Chines, presidente e amministratore delegato di Sifi - la nostra azienda, che progetta, produce e commercializza farmaci e dispositivi medici innovativi fin dal 1935, ha da poco lanciato in Italia un nuovo trattamento che, grazie alla rimborsabilità in regime ospedaliero, potrà dare importanti benefici ai pazienti con edema maculare diabetico in termini di aderenza alla terapia”. 

ORDINANZA DELLA SINDACA Torino la dà vinta all'islam Appendino, la decisione folle Il maxi-divieto per tutta l'estate

Torino, Chiara Appendino vieta asporto di alcolici nelle zone della movida



Cari torinesi, vi siete votati la sindaca 5 Stelle? Ora beccatevi la sua deriva coranica. Chiara Appendino, dopo quanto accaduto sabato scorso in piazza San Carlo, deve essersi presa una bella strizza. Era scossa, la prima cittadina, tanto da blaterare un paio di giorni dopo in tv cose del tipo che "non bisogna arrendersi alla paura", che "bisogna continuare a godersi le piazze come si è sempre fatto" e che "l'importante è che siano garantite le adeguate condizioni di sicurezza". Come se non fosse tra i suoi compiti di sindaco quello che aveva appena detto, ma stesse parlando di qualcun altro.

Fatto sta che oggi, con una apposita ordinanza, il Comune di Torino da lei guidato ha deciso che dal 9 giugno fino al 30 settembre, a partire dalle ore 20, sarà vietata la vendita di alcolici e superalcolici da asporto nelle zone della movida del capoluogo piemontese: nella fattispecie, a San Salvario, piazza Vittorio Veneto e Vanchiglia. Giusto l'altroieri, l'ex presidente della comunità islamica milanese Davide Piccardo aveva spiegato che era l'alcol il vero responsabile di quanto accaduto sabato scorso durante la finale di Champions.

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In metrò spunta il coltello Psicosi-attentato a Napoli: panico, ressa e un ferito

Napoli, uomo armato di coltello nella metrò: un ferito nella ressa



Ancora psicosi terrorismo. La caduta accidentale di un coltello dalla tasca di un uomo, ubriaco, ha scatenato il panico in una delle stazioni del metrò della Linea 1 di Napoli. L’uomo, un 31enne di nazionalità svedese di carnagione mulatta ma da 20 mesi in Italia, mentre attendeva l’arrivo del convoglio ha messo una mano in tasca facendo cadere un coltello da cucina, per altro ancora impacchettato. La sola vista del coltello ha generato paura nei passeggeri, e così l’onda del panico si è diffusa: alcune persone hanno cominciato a correre, mentre l’uomo si sbracciava accrescendo la tensione. Non si sono registrati feriti, solo una donna ha riportato lievi contusioni. Il 31enne svedese, noto alle forze dell’ordine, è stato fermato dalla polizia dopo una breve colluttazione con i vigilantes.

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SOLDI NOSTRI Toh, l'uomo che incassa 7mila euro al giorno grazie agli immigrati: finisce male

Immigrati, imprenditore denunciato per truffa: incassava 7mila euro al giorno



Un affare pazzesco. Quello di un imprenditore del bresciano che dal 2015 a oggi non ha perso un singolo bando per ottenere le autorizzazioni ad alloggiare migranti e richiedenti asilo. Tanto da averne in carico ad oggi circa 200. Un business pazzesco, perché lo Stato per loro paga 35 euro al giorno per ciascuno degli stranieri. Il che significa che nelle tasche di Angelo Scaroni, questo il nome dell'imprenditore, ogni giorno che il Signore manda in terra entrano 7.000 euro. O 210.000 euro al mese. O, ancora, più di 2 milioni e mezzo di euro all'anno.

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Soldi coi quali Scaroni dovrebbe fornire adeguati alloggi, vitto dignitoso e un minimo di dignità. Solo che, accogli oggi e accogli pure domani, alla fine Scaroni ha dovuto cominciare ad arrangiarsi alla bell'e meglio. Gli ultimi otto pachistani li ha piazzati nell'ala abbandonata di un ex resort alle porte di Desenzano poi fallito. Con l'ordine tassativo, come riporta La Stampa, di non uscire mai dalle due stanze che gli erano state assegnate, nemmeno per i pasti.

I carabinieri hanno iniziato a marcarlo stretto, riscontrando che alcuni appartamenti non avrebbero l'autorizzazione della Prefettura a ospitare migranti, altri sarebbero stati stipati all'inverosimile, alcuni (dei 40) appartamenti che dichiara essere rifugio di richiedenti asilo, poi, non esisterebbero nemmeno. E la procura di Brescia ha avviato nei suoi confronti un'inchiesta con l'ipotesi di truffa ai danni dello Stato. Nella sola Lombardia i migranti e richiedenti asilo sono circa 28mila. E solo per loro, lo stato spende circa 350 milioni di euro l'anno.

Bollo auto, nuova legge: maxi-rincaro. Stangato uno su due: ecco chi viene derubato

Bollo auto, chi ha un'auto euro 3 (o meno) pagherà di più: il maxi-rincaro



Una mazzata che colpirà quasi un automobilista su due. È quella che arriverà dalla nuova formulazione del bollo auto, la tassa forse più odiata dagli italiani dopo quella sulla casa. Non più (o non solo) calcolato in base al numero di cavalli fiscali, ma in base a considerazioni ambientali che tengano conto della sua capacità d'inquinare. E si sa che più l'auto è vecchia e più inquina. Per cui l'alternativa sarà tra il cambiare l'auto con una nuova (o più nuova) o accollarsi una tassa circolazione più alta.

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Ora, con il caos elezioni sì/elezioni no, ma sopratutto se si dovesse andare a votare subito dopo l'estate, sarà difficile che, col poco tempo a sua disposizione, il prossimo governa riesca a introdurre una simile rivoluzione già a partire dalla Legge di bilancio per il 2018. Ma è stato lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a chiarire come la nuova natura del bollo come tassa legata a quanto ogni vettura inquina, sia stata impostata in modo irrevocabile: "Nell'ambito della strategia energetica nazionale il bollo auto sarà rimodulato in rapporto a un rinnovamento del parco vetture che, al momento, vede una quota alta, al 44 per cento, di veicoli inquinanti euro 3".

Nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Tempo, Calenda aggiunge pure che "quella della rottamazione (cioè quella degli incentivi pagati dallo Stato per comprare auto nuove e meno inquinanti, ndr) è un'opzione costosissima" difficilmente replicabile in futuro. Quindi, non resta che pagare o cambiare auto.

giovedì 8 giugno 2017

Tumore al seno, una speranza rivoluzionaria: ecco dove arriva il primo vaccino, in Italia, a Napoli

Tumore al seno, a Napoli dal 2018 la sperimentazione del primo vaccino



Nel 2018 partirà un ciclo di sperimentazione per testare un vaccino contro il cancro del seno a livello internazionale. L'unico centro italiano coinvolto sarà l'istituto nazionale dei tumori di Napoli Fondazione G.Pascale. L'esperimento, giunto ormai alla fase 3,si concentrerà sull'effetto del vaccino anti Globo H-KLH somministrato appena dopo l'intervento al seno, come terapia sinergica, in donne con tumore 'triplo-negativo', un sottotipo trattato, per ora, solo con la chemioterapia.

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Lo studio è stato presentato, con annessi risultati, al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), a Chicago. Il centro di ricerca principale sarà affiancato al Pascale con ulteriori studi di combinazione della cura con farmaci inibitori dei 'checkpoint' immunologici su pazienti in fase metastatica, come riporta il sito AdnKronos.

IL SILURO DI COMEY Trump demolito al Senato Bomba dell'ex capo dell'Fbi: "Elezioni Usa, voto truccato"

Comey contro Donald Trump al Senato: "Mosca ha interferito con il voto Usa"



E alla fine parlò James Comey. L'ex direttore dell'Fbi attacca Donald Trump. La sua amministrazione, per Comey, ha scelto di "diffamare me e l’Fbi, e ha mentito su di me e sull’Fbi. L’Fbi è e sarà sempre indipendente".

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Nel corso dell’audizione in Senato sul Russiagate in cui ha risposto alle domande della Commissione Intelligence, Comey dice la sua. Il presidente Usa lo ha rimosso lo scorso 9 maggio scatenando un terremoto politico. Comey era stato messo a capo del Bureau nel 2013 da Barack Obama.

"Non c’è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane, ma ho fiducia che nessun voto sia stato alterato. C’è stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane e l’Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015". L’ex direttore dell’Fbi, conferma che l’amministrazione Usa non gli chiese di fermare l’indagine sul Russiagate ma solo di "lasciar andare" sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, Michael Flynn. "Non spetta a me dire se c’è stato intralcio alla giustizia", ha aggiunto.

L’ostruzione della giustizia è una delle accuse che, se confermate, potrebbero fare scattare l’impeachment nei confronti di Donald Trump.