Visualizzazioni totali

venerdì 9 giugno 2017

SOLDI NOSTRI Toh, l'uomo che incassa 7mila euro al giorno grazie agli immigrati: finisce male

Immigrati, imprenditore denunciato per truffa: incassava 7mila euro al giorno



Un affare pazzesco. Quello di un imprenditore del bresciano che dal 2015 a oggi non ha perso un singolo bando per ottenere le autorizzazioni ad alloggiare migranti e richiedenti asilo. Tanto da averne in carico ad oggi circa 200. Un business pazzesco, perché lo Stato per loro paga 35 euro al giorno per ciascuno degli stranieri. Il che significa che nelle tasche di Angelo Scaroni, questo il nome dell'imprenditore, ogni giorno che il Signore manda in terra entrano 7.000 euro. O 210.000 euro al mese. O, ancora, più di 2 milioni e mezzo di euro all'anno.

IL REGALO E’ GRANDE – UNO SMART TV 43"

Acquistando uno degli elettrodomestici selezionati dagli esperti.



Soldi coi quali Scaroni dovrebbe fornire adeguati alloggi, vitto dignitoso e un minimo di dignità. Solo che, accogli oggi e accogli pure domani, alla fine Scaroni ha dovuto cominciare ad arrangiarsi alla bell'e meglio. Gli ultimi otto pachistani li ha piazzati nell'ala abbandonata di un ex resort alle porte di Desenzano poi fallito. Con l'ordine tassativo, come riporta La Stampa, di non uscire mai dalle due stanze che gli erano state assegnate, nemmeno per i pasti.

I carabinieri hanno iniziato a marcarlo stretto, riscontrando che alcuni appartamenti non avrebbero l'autorizzazione della Prefettura a ospitare migranti, altri sarebbero stati stipati all'inverosimile, alcuni (dei 40) appartamenti che dichiara essere rifugio di richiedenti asilo, poi, non esisterebbero nemmeno. E la procura di Brescia ha avviato nei suoi confronti un'inchiesta con l'ipotesi di truffa ai danni dello Stato. Nella sola Lombardia i migranti e richiedenti asilo sono circa 28mila. E solo per loro, lo stato spende circa 350 milioni di euro l'anno.

Bollo auto, nuova legge: maxi-rincaro. Stangato uno su due: ecco chi viene derubato

Bollo auto, chi ha un'auto euro 3 (o meno) pagherà di più: il maxi-rincaro



Una mazzata che colpirà quasi un automobilista su due. È quella che arriverà dalla nuova formulazione del bollo auto, la tassa forse più odiata dagli italiani dopo quella sulla casa. Non più (o non solo) calcolato in base al numero di cavalli fiscali, ma in base a considerazioni ambientali che tengano conto della sua capacità d'inquinare. E si sa che più l'auto è vecchia e più inquina. Per cui l'alternativa sarà tra il cambiare l'auto con una nuova (o più nuova) o accollarsi una tassa circolazione più alta.

LE PLUS GRAND CHOIX D’ANNONCES IMMOBILIÈRES

Trouvez votre bien immobilier parmi 1,4 millions d’annonces 



Ora, con il caos elezioni sì/elezioni no, ma sopratutto se si dovesse andare a votare subito dopo l'estate, sarà difficile che, col poco tempo a sua disposizione, il prossimo governa riesca a introdurre una simile rivoluzione già a partire dalla Legge di bilancio per il 2018. Ma è stato lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a chiarire come la nuova natura del bollo come tassa legata a quanto ogni vettura inquina, sia stata impostata in modo irrevocabile: "Nell'ambito della strategia energetica nazionale il bollo auto sarà rimodulato in rapporto a un rinnovamento del parco vetture che, al momento, vede una quota alta, al 44 per cento, di veicoli inquinanti euro 3".

Nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Tempo, Calenda aggiunge pure che "quella della rottamazione (cioè quella degli incentivi pagati dallo Stato per comprare auto nuove e meno inquinanti, ndr) è un'opzione costosissima" difficilmente replicabile in futuro. Quindi, non resta che pagare o cambiare auto.

giovedì 8 giugno 2017

Tumore al seno, una speranza rivoluzionaria: ecco dove arriva il primo vaccino, in Italia, a Napoli

Tumore al seno, a Napoli dal 2018 la sperimentazione del primo vaccino



Nel 2018 partirà un ciclo di sperimentazione per testare un vaccino contro il cancro del seno a livello internazionale. L'unico centro italiano coinvolto sarà l'istituto nazionale dei tumori di Napoli Fondazione G.Pascale. L'esperimento, giunto ormai alla fase 3,si concentrerà sull'effetto del vaccino anti Globo H-KLH somministrato appena dopo l'intervento al seno, come terapia sinergica, in donne con tumore 'triplo-negativo', un sottotipo trattato, per ora, solo con la chemioterapia.

POWERBOT: LA POTENZA CONQUISTA ANCHE GLI ANGOLI.

Samsung POWERbot™ VR7000: connesso, efficace, incredibilmente potente. Pulisce perfettamente anche negli... 



Lo studio è stato presentato, con annessi risultati, al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), a Chicago. Il centro di ricerca principale sarà affiancato al Pascale con ulteriori studi di combinazione della cura con farmaci inibitori dei 'checkpoint' immunologici su pazienti in fase metastatica, come riporta il sito AdnKronos.

IL SILURO DI COMEY Trump demolito al Senato Bomba dell'ex capo dell'Fbi: "Elezioni Usa, voto truccato"

Comey contro Donald Trump al Senato: "Mosca ha interferito con il voto Usa"



E alla fine parlò James Comey. L'ex direttore dell'Fbi attacca Donald Trump. La sua amministrazione, per Comey, ha scelto di "diffamare me e l’Fbi, e ha mentito su di me e sull’Fbi. L’Fbi è e sarà sempre indipendente".

Vantaggi da campioni.

Con i Champions Days Peugeot, 308 è tua al prezzo vincente di 16.900€. Solo a giugno! 



Nel corso dell’audizione in Senato sul Russiagate in cui ha risposto alle domande della Commissione Intelligence, Comey dice la sua. Il presidente Usa lo ha rimosso lo scorso 9 maggio scatenando un terremoto politico. Comey era stato messo a capo del Bureau nel 2013 da Barack Obama.

"Non c’è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane, ma ho fiducia che nessun voto sia stato alterato. C’è stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane e l’Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015". L’ex direttore dell’Fbi, conferma che l’amministrazione Usa non gli chiese di fermare l’indagine sul Russiagate ma solo di "lasciar andare" sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, Michael Flynn. "Non spetta a me dire se c’è stato intralcio alla giustizia", ha aggiunto.

L’ostruzione della giustizia è una delle accuse che, se confermate, potrebbero fare scattare l’impeachment nei confronti di Donald Trump.

ESCLUSIVA il Notiziario Totò Riina, volete vedere com'è "ridotto" davvero? Spunta la sua foto / Guarda

Totò Riina steso in barella al processo per la strage del rapido 904


Per molti, la pronuncia con cui la cassazione ha chiesto la revisione delle condizioni di detenzione del boss mafioso Totò Riina, è uno scandalo. Ma uno scandalo forse ancora maggiore è che lo stesso Riina, ieri, abbia assistito collegato in videoconferenza dal carcere di Parma al processo d'appello che si sta svolgendo a Firenze per la strage del Rapido 904. Sì, proprio quella del Natale del 1984, per la quale neel 1989 vennero condannati all'ergastolo esponenti di vertice delle cosche come Pippo Calò e Guido Cercola. Ora, a 33 anni dalla morte di quelle povere 19 persone che viaggiavano sul treno (i feriti furono 260), l'imputato è Totò Riina. Il quale, in videoconferenza, s'è presentato steso su una barella tipo quella delle ambulanze, dalla quale non s'è mai alzato.

LA “CITTADELLA DELLA PACE”

A La Spezia, seguendo le parole di Papa Francesco, è nato un rifugio per chi fugge dalla guerra.

O LA VA O LA SPACCA Imboscata e addio patto: Renzi, retroscena bomba Il suo piano B, le tre mosse per far crollare tutto

O LA VA O LA SPACCA Legge elettorale, il patto è morto. Il piano B di Renzi: "Decreto legge, al voto con il Consultellum e governo a casa"



Il patto elettorale con Berlusconi, Grillo e Salvini è carta straccia. L'agguato alla Camera, con i franchi tiratori che hanno mandato sotto il governo su un emendamento sia pur di poco conto, rappresenta per Matteo Renzi quello che per Romano Prodi furono i 101 cecchini sulla strada del Quirinale, nel 2013: la fine dei sogni. "La legge elettorale è morta", ha non a caso scritto il dem Emanuele Fiano, relatore del Tedeschellum. Il capogruppo Ettore Rosato a Montecitorio ha sparato a zero sui grillini: "La vostra parola non vale nulla". La verità è che in fondo, se i 5 Stelle sono divisi e Beppe Grillo ha più di qualche difficoltà a tenere i suoi, dentro il Pd stanno messi peggio. Gli orlandiani probabilmente stanno festeggiando la dolce vendetta sul segretario-uomo solo al comando. Ha imposto l'accordo a 4 e ora resterà sepolto sotto le sue macerie. 

GAMMA DS PERFORMANCE LINE

Nata dalla collaborazione con la divisione sportiva DS, ricca di stile, con personalizzazioni e interni con... 



"La legge elettorale in discussione alla Camera - scriveva ieri, dopo la prima imboscata, su Facebook - non è la nostra. Adesso il Parlamento è sovrano. Se passa, bene. Se qualcuno si tira indietro, gli italiani avranno visto la serietà del Pd". Tutto molto bello. Ma ora? La verità è che al Nazareno avevano già intuito che qualcosa poteva andare storto. Secondo Repubblica tutti si aspettavano una caduta al Senato, non a Montecitorio, ma poco cambia. Non a caso, secondo il quotidiano di De Benedetti, il braccio destro di Renzi Luca Lotti sarebbe già "alle prese con le liste".

Il "piano B" l'ha svelato Lorenzo Guerini, il coordinatore renzianissimo del Pd: "Un minuto dopo che l'accordo salta - sono le parole di Guerini a un amico secondo Quotidiano nazionale - dirò che si può andare al voto con il Consultellum perché le due sentenze della Consulta sono autoapplicative". Certo, ci vorrebbe qualche aggiustatina rapida in aula, in un contesto decisamente da Vietnam. Ma anche a Silvio Berlusconi, che oggi sul Corriere della Sera difendeva la scelta del proporzionale ("Così il Movimento 5 Stelle non arriverà mai al 51%") tutto sommato non dispiacerebbe andare al voto con il Consultellum. Già, ma quando? L'altro big Pd Rosato, secondo sempre il retroscena di QN, è stato chiaro: "Il clima nella coalizione di governo, già deteriorato, diventerebbe invivibile e sarebbe impensabile approvare la legge di Bilancio in autunno. A quel punto le elezioni anticipate sarebbero obbligate". La strada sarebbe un decreto legge imposto al governo per armonizzare le leggi elettorali di Camera e Senato, con buona pace del presidente Sergio Mattarella

ITALIA ALLO SBANDO Il caos alla Camera, una cosa mai successa "Errore tecnico", cecchini sputtanati in diretta

ROBE MAI VISTE Legge elettorale, governo sotto. Caos alla Camera: si vede chi ha votato, volano insulti tra Pd e M5s



Montecitorio, Stato libero di Bananas. Il patto Pd-M5s-Forza-Italia Lega Nord sulla legge elettorale non regge e va sotto per la seconda volta consecutiva sul voto segreto alla Camera, dove si vive un'altra giornata drammatica con tanto di sospetti di "complotti". Risultato: 270 sì, 256 no, un astenuto. E il primo firmatario Emanuele Fiano (Pd) che dice chiaro e tondo: "La legge elettorale è morta". In più, a condire questo scenario tragicomico, pure un giallo in diretta.

COMMENT APPRENDRE UNE LANGUE EN 3 SEMAINES

Vous allez tomber amoureux de cette appli pour apprendre une langue étrangère 



Il governo è andato sotto su un emendamento su cui aveva dato parere negativo, quello a firma Biancofiore che prevedeva l'estensione del Tedeschellum all'Alto Adige. Sotto accusa ci finisce il Movimento 5 Stelle, i cui esponenti si dividono. Da una parte Danilo Toninelli rivendica la scelta di votare a favore dell'emendamento "di giustizia perché applica la legge elettorale al Trentino". Dall'altra c'è Roberto Fico che ribadisce come il patto "a questo punto sia a rischio" mentre Alessandro Di Battista rincara la dose, respingendo la richiesta del Pd di riportare la legge in commissione: "Per noi del Movimento Cinquestelle il patto sulla legge elettorale è ancora in piedi. Il problema è di un Pd schizofrenico che si è reso conto che su questo emendamento non aveva i voti. La faccia di Rosato in Aula era la dimostrazione plastica della disperazione. Non hanno un partito, ma mille correnti. Ora danno la colpa al M5S, ma noi siamo a favore della legge tanto che la vogliamo estendere a tutta Italia".

Il Pd vive uno psicodramma, perché la legge sta diventando un Vietnam e a farne le spese, anche mediaticamente, sarà Matteo Renzi. Il capogruppo Ettore Rosato è durissimo con i grillini: "La vostra parola non vale nulla". Ma il momento di maggior tensione si è registrato quando al momento del voto segreto il tabellone elettronico di Montecitorio si accende con le luci verdi, rosse e bianche (GUARDA IL VIDEO). Voto palese, dunque, e per qualche secondo si può intuire chi ha votato e come. Si scatena il caos, la presidente Laura Boldrini parla di "disguido" e "problema tecnico", dal tempismo più che sospetto visto il momento. Si ripete il voto e il "patto a 4" va sotto.