POLITICA PENTASTELLATA Sondaggisti, effetto Appendino e Raggi sul voto al Movimento 5 stelle: cosa cambia secondo gli esperti
di Brunella Bolloli
«Voti persi per puzza». Non usa mezzi termini Nicola Piepoli, titolare dell'omonimo istituto specializzato in ricerche di marketing e di opinione. «A Roma la Raggi perde consensi perché a nessuno piace avere i cassonetti pieni di spazzatura, maleodoranti. La gente sceglie in città in base a fatti concreti», prosegue il noto sondaggista, «e proprio per questo se la sindaca Cinquestelle della Capitale perde mercato sui rifiuti, bisogna ammettere che il trasporto urbano di Roma è molto migliorato, quindi si valutano singoli fatti di tipo personale che possono spostare il gradimento. In generale, sull'amministrazione romana c'è molta perplessità», prosegue Piepoli, «mentre su Chiara Appendino, la collega torinese, il giudizio resta fondamentalmente positivo».
La tragedia di piazza San Carlo, durante la finale di Champions, non fa crollare la prima cittadina sabauda, incoronata a gennaio la più amata dal Governance Poll, la rilevazione sul gradimento riservato ai sindaci dai propri cittadini realizzato ogni anno da Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore. Ciò che è accaduto sabato sera è un «invariante»: non sposta i fatti, confermano altri sondaggisti e, soprattutto, non peserà più di tanto sul voto di domenica.
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I grillini partono in svantaggio in tutti i grandi Comuni in cui si vota, ma non per colpa degli scandali di Roma o dell'incidente di Torino, che potrebbe avere più ripercussioni a livello nazionale (ma solo se si votasse subito), quanto per le oggettive difficoltà dei candidati scelti o imposti dal vertice pentastellato. «Molto dipende dalle altre forze politiche in campo», spiega Maurizio Pessato di Swg, «dal voto di protesta che il Movimento Cinquestelle riesce a intercettare e cavalcare se i sindaci uscenti dei partiti tradizionali non hanno fatto bene. Tuttavia», prosegue Pessato, «più che il voto locale, sarà interessante vedere la lettura che l'opinione pubblica darà della nuova legge elettorale, quello sì che potrà forse determinare molti cambiamenti».
«Tutti aspettavano al varco i Cinquestelle dopo un anno alla guida di grandi città come Roma e Torino», dice Arnaldo Ferrari Nasi, sociologo e analista politico, «i problemi di gestione sono innegabili, soprattutto nella Capitale. Le nostre analisi però evidenziano che i cittadini chiedono ai loro governanti due aspetti in particolare: onestà e trasparenza. E, sebbene la Raggi non abbia prodotto grandi risultati, passa per essere una onesta, infatti a livello nazionale il M5S è sempre molto alto e se la gioca con il Pd». Per Ferrari Nasi, quindi, «bisognerebbe che saltasse fuori la casa di Montecarlo di Grillo o di Di Maio per farli calare nei sondaggi».
In quanto alla tornata dell'11 giugno, «i cittadini di Genova guardano a casa loro, non cosa ha fatto la Appendino a Torino». «Nel voto locale c'è una forte eterogeneità», conferma Fabrizio Masia di Emg, «ogni città è una storia a sé. È possibile che la notte di piazza San Carlo abbia qualche riverbero a livello nazionale, ma parliamo di percentuali marginali».