Feltri, sulla legge elettorale i politici fanno un passo avanti e due indietro
di Vittorio Feltri
Non c'è nulla al mondo che mi interessi di meno della legge elettorale, sulla quale in questo Paese intontito si è sviluppato uno sterile dibattito decennale. Ora pare che finalmente i partiti abbiano trovato un accordo su un sistema di voto che dovrebbe consentire di tornare presto alle urne. Forse. Mai dire gatto se non è nel sacco, anche se mi domando perché mai un micio, poverino, vada imprigionato nel suddetto sacco. Sono ostile a ogni crudeltà sugli esseri viventi. Vabbè, sorvoliamo e veniamo al dunque.
ECCO IL GELATO DEL FUTURO!
Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente!
I geni della nostra politica hanno optato per il proporzionale, contro il quale per mezzo secolo abbiamo tutti combattuto, considerandolo una iattura, causa di ogni male della Prima Repubblica. Al punto che all'inizio degli anni Novanta lo abolimmo con ignominia, quale abominevole schifezza. A cui attribuivamo di provocare la caduta di un governo dopo l'altro. Infatti i gabinetti duravano all'epoca un anno, due al massimo, poi bisognava aprire una crisi che si risolveva varando lo stesso gabinetto fotocopia del precedente.
Ad un certo punto, gli italiani, stanchi di assistere ai balletti inscenati periodicamente a Palazzo Chigi e dintorni, decisero di adottare il maggioritario. Ma si pentirono immediatamente e dettero vita al Porcellum. Un nome che era tutto un programma. Un decennio più tardi, i cervelloni della Corte costituzionale stabilirono che il Porcellum era contro le regole dei padri, anzi, dei nonni della Patria. Seguirono discussioni interminabili e naturalmente incomprensibili a noantri gente volgare.
Serviva dunque una nuova legge. Vi risparmio la parentesi dell'Italicum, finito nella pattumiera insieme col referendum del 4 dicembre dello scorso anno. E siamo all'oggi che ci riserva una sorpresa.
Cancellata ogni regola varata negli ultimi 23 anni circa, lorsignori hanno stabilito che si stava meglio quando si stava peggio e hanno dissotterrato il già odiatissimo proporzionale di sapore democristiano in voga al tempo della guerra fredda, allorché il comunismo sembrava una cosa seria e non quella buffonata che abbiamo scoperto essere tardivamente.
In pratica, per fare un passo avanti, ne facciamo due indietro tra l'esultanza delle forze (o debolezze) politiche attuali. Non so cosa ne pensino i lettori, però a me questa retromarcia appare una inevitabile idiozia che ci condurrà in un marasma ancora più vomitevole di quello in cui siamo immersi. I cittadini saranno cioè liberi di non scegliere chi ci governerà.
Il presidente del Consiglio e la sua maggioranza non verranno eletti da noi ma dai partiti dopo negoziati basati sulle loro convenienze e capacità manovriere. Il modo migliore per tenere lontano dai seggi il popolo, a cui tutto manca tranne il disgusto per la politica. Auguri, poltronisti pasticcioni, mangiatevi anche le schede bianche.