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giovedì 1 giugno 2017

IL LEADER PD DA VESPA "Anni da ministro di tutto..." Renzi termina Alfano: la frase, umiliato davanti a tutta Italia

IL LEADER PD DA VESPA Matteo Renzi umilia Angelino Alfano: "Se dopo essere stato ministro di tutto non arrivi al 5 per cento..."



Nessuno, forse nemmeno Silvio Berlusconi quando di lui aveva detto che difettava  del "quid", lo aveva umiliato in questo modo. Ma allora il leader di Forza Italia aveva appena subito il tradimento di quello che per anni era stato il suo "delfino". Invece, oggi, lo sfregio ad Angelino Alfano è arrivato nientemeno che da Matteo Renzi, da anni, e oggi ancora, suo alleato di governo. Il senso è lo stesso delle parole del Cav: c'entra sempre quel "quid" che non c'è, anche se renzi quella parola non l'ha usata esplicitamente. Ha detto, però, ben di peggio. E di fronte a una platea virtualmente nazionale come quella rappresentata dagli spettatori di "Porta a Porta".

LA PROSPETTIVA SVIZZERA SULLE OBBLIGAZIONI.

Obbligazione Tasso Fisso in Pesos Messicani. Disponibile su Borsa Italiana 



Nello studio tv di Bruno vespa, infatti, renzi ha spiegato che "se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro di tutto, non riesci a prendere il 5%, è evidente che non possiamo bloccare tutto per questo. E comunque, è un fatto positivo che i piccoli partiti rimangano fuori". Parole che sono state anche una replica alle accuse del leader di Alleanza popolare: "Io impaziente  - aggiunge Renzi - io potevo restare a Palazzo Chigi e invece me ne sono andato. Ho l'impressione che sono loro che hanno paura, ma non è accettabile il veto dei 'piccoli'". "Ci vediamo in Parlamento" è stata la contro-replica di Alfano. Forse, il governo, al prossimo autunno nemmeno ci arriva. Altro che 2018...

Elezione della Camera Cambiati tutti i collegi: guarda quello in cui sei

Legge elettorale, la lista dei collegi plurinominali per la elezione della Camera



L'elenco delle circoscrizioni plurinominali previste in occasione delle prossime elezioni politiche, così come riportate nel decreto del relatore della legge Emanuele Fiano.

Circoscrizione Piemonte

Collegio plurinominale 1
1. TORINO 1, TORINO 2, 
2. TORINO 3, TORINO 4, 
3. TORINO 5, TORINO 6, 
4. TORINO 7, TORINO 8
Collegio plurinominale 2
1. IVREA, CHIVASSO, 
2. RIVAROLO CANAVESE, GIAVENO, 
3. COLLEGNO, VENARIA REALE, 
4. PINEROLO
Collegio plurinominale 3
1. RIVOLI, 
2. NICHELINO, 
3. MONCALIERI, 
4. SETTIMO TORINESE
Collegio plurinominale 4
1. SAVIGLIANO, 
2. FOSSANO, 
3. CUNEO
Collegio plurinominale 5
1. ALBA, CANELLI
2. ACQUI TERME
3. ALESSANDRIA, NOVI LIGURE
4. ASTI, CASALE MONFERRATO
Collegio plurinominale 6
1. VERCELLI, BIELLA
2. COSSATO, VERBANIA,
3. NOVARA, 
4. TRECATE, BORGOMANERO

Circoscrizione Lombardia

Collegio plurinominale 1
1. MILANO 1, MILANO 4, 
2. MILANO 2, MILANO 3 
3. MILANO 5, MILANO 8
Collegio plurinominale 2
1. MILANO 6, MILANO 11
2. MILANO 7 
3. MILANO 9, MILANO 10
Collegio plurinominale 3
1. ABBIATEGRASSO
2. BUSTO GAROLFO
3. ROZZANO, CORSICO
4. LEGNANO
Collegio plurinominale 4
1. RHO
2. BOLLATE, LIMBIATE
3. PADERNO DUGNANO, CINISELLO BALSAMO
4. DESIO
Collegio plurinominale 5
1. SEREGNO
2. MONZA, VIMERCATE
3. SESTO SAN GIOVANNI, COLOGNO MONZESE
4. AGRATE BRIANZA
Collegio plurinominale 6
1. MELZO
2. PIOLTELLO, SAN GIULIANO MILANESE
3. CREMA
4. SORESINA, CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
Collegio plurinominale 7
1. PAVIA
2. VIGEVANO, MORTARA
3. VOGHERA
4. LODI
Collegio plurinominale 8
1. CREMONA, SUZZARA
2. MANTOVA
Collegio plurinominale 9
1. VARESE, OLGIATE COMASCO,
2. LUINO, SESTO CALENDE, 
3. TRADATE, BUSTO ARSIZIO, 
4. GALLARATE
5. SARONNO
Collegio plurinominale 10
1. COMO, ERBA
2. CANTU`
3. LECCO, MORBEGNO
4. SONDRIO, ZOGNO
Collegio plurinominale 11
1. MERATE,
2. BERGAMO, PONTE SAN PIETRO
3. SERIATE, COSTA VOLPINO, 
4. TREVIGLIO, 
5. ALBINO
Collegio plurinominale 12
1. GHEDI,
2. ORZINUOVI, 
3. CHIARI, 
4. LUMEZZANE, DARFO BOARIO TERME
Collegio plurinominale 13
1. DALMINE, 
2. BRESCIA-FLERO, BRESCIA-RONCADELLE, 
3. REZZATO, 
4. DESENZANO DEL GARDA
Collegio plurinominale 13
1. DALMINE, 
2. BRESCIA-FLERO, BRESCIA-RONCADELLE, 
3. REZZATO, 
4. DESENZANO DEL GARDA

Circoscrizione Veneto

Collegio plurinominale 1
1. VERONA EST, VERONA OVEST, 
2. BUSSOLENGO 
3. SAN MARTINO BUON ALBERGO, ARZIGNANO 
4. VILLAFRANCA DI VERONA, LEGNAGO
Collegio plurinominale 2
1. SAN GIOVANNI LUPATOTO
2. ESTE, ROVIGO, ALBIGNASEGO, 
3. DUEVILLE
4. VICENZA
Collegio plurinominale 3
1. BASSANO DEL GRAPPA
2. THIENE
3. SCHIO
Collegio plurinominale 4
1. PADOVA-SELVAZZANO DENTRO, PADOVA-CENTRO STORICO
2. PIOVE DI SACCO, ADRIA
3. CITTADELLA
4. VIGONZA
Collegio plurinominale 5
1. VENEZIA-SAN DONA` DI PIAVE, PORTOGRUARO
2. VENEZIA-SAN MARCO, VENEZIA-MESTRE
3. VENEZIA-MIRA, CHIOGGIA
Collegio plurinominale 6
1. MIRANO, TREVISO
2. CASTELFRANCO VENETO
3. ODERZO
4. MONTEBELLUNA
Collegio plurinominale 7 
1. VITTORIO VENETO
2. CONEGLIANO
3. BELLUNO, FELTRE

Circoscrizione Friuli-Venezia Giulia

Collegio plurinominale 1
1. TRIESTE-CENTRO, MUGGIA
2. GORIZIA, CERVIGNANO DEL FRIULI
3. UDINE, CODROIPO
Collegio plurinominale 2
1. CIVIDALE DEL FRIULI, GEMONA DEL FRIULI
2. SACILE
3. PORDENONE

Circoscrizione Liguria

Collegio plurinominale 1
1. SAN REMO, IMPERIA,
2. ALBENGA,
3. SAVONA
4. GENOVA-VARAZZE, GENOVA-SESTRI
Collegio plurinominale 2
1. GENOVA-CAMPOMORONE, GENOVA-SAN FRUTTUOSO
2. GENOVA-PARENZO, GENOVA-NERVI
3. RAPALLO, CHIAVARI
4. SARZANA, LA SPEZIA

Circoscrizione Emilia-Romagna

Collegio plurinominale 1
1. RIMINI-SANT'ARCANGELO DI ROMAGNA, 
2. RIMINI-RICCIONE, 
3. FORLI`, CESENA, 
4. SAVIGNANO SUL RUBICONE, FAENZA
Collegio plurinominale 2
1. RAVENNA-CERVIA, RAVENNA-LUGO, 
2. COMACCHIO, 
3. FERRARA-VIA BOLOGNA, FERRARA-CENTO, 
4. MIRANDOLA
Collegio plurinominale 3
1. IMOLA, SAN LAZZARO DI SAVENA, 
2. BOLOGNA-MAZZINI, BOLOGNA-PIANORO, 
3. BOLOGNA-S. DONATO, BOLOGNA-BORGO PANIGALE
Collegio plurinominale 4
1. CASALECCHIO DI RENO, SAN GIOVANNI IN PERSICETO, 
2. VIGNOLA, 
3. MODENA-CENTRO, MODENA-SASSUOLO, 
4. CARPI
Collegio plurinominale 5
1. REGGIO NELL`EMILIA, 
2. GUASTALLA, 
3. SCANDIANO,
4. FIDENZA
Collegio plurinominale 6
1. PARMA-CENTRO, 
2. PARMA-COLLECCHIO, 
3. PIACENZA, 
4. FIORENZUOLA D`ARDA

Circoscrizione Toscana

Collegio plurinominale 1
1. FIRENZE 1, FIRENZE-PONTASSIEVE, 
2. FIRENZE 2, FIRENZE 3, 
3. SCANDICCI, SESTO FIORENTINO, 
4. PRATO-MONTEMURLO, PRATO-CARMIGNANO
Collegio plurinominale 2
1. AREZZO, 
2. BAGNO A RIPOLI, MONTEVARCHI, 
3. EMPOLI, MONTECATINI TERME, 
4. PISTOIA 
Collegio plurinominale 3
1. MASSA MARITTIMA, GROSSETO, 
2. CORTONA
3. SIENA
Collegio plurinominale 4
1. CARRARA, MASSA,
2. VIAREGGIO, 
3. CAPANNORI, 
4. LUCCA
Collegio plurinominale 5
1. PISA, 
2. CASCINA, 
3. LIVORNO-COLLESALVETTI, LIVORNO-ROSIGNANO MARITTIMO
4. PONTEDERA, PIOMBINO

Circoscrizione Umbria

Collegio plurinominale 1
1. PERUGIA-CENTRO, PERUGIA-TODI, 
2. CITTA` DI CASTELLO
Collegio plurinominale 2
1. GUBBIO, 
2. FOLIGNO, 
3. TERNI, ORVIETO

Circoscrizione Marche

Collegio plurinominale 1
1. ASCOLI PICENO, SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 
2. MACERATA, CIVITANOVA MARCHE, 
3. FERMO,
4. OSIMO, ANCONA
Collegio plurinominale 2
1. PESARO, 
2. URBINO, FANO, 
3. SENIGALLIA ,
4. JESI

Circoscrizione Lazio

Collegio plurinominale 1
1. ROMA-CENTRO, ROMA-TRIESTE, 
2. ROMA-TOMBA DI NERONE, ROMA-DELLA VITTORIA, 
3. ROMA-TRIONFALE, ROMA-PRIMAVALLE, 
4. ROMA-ZONA SUB GIANICOLENSE, ROMA-GIANICOLENSE
Collegio plurinominale 2
1. ROMA-MONTE SACRO, ROMA-PRENESTINO LABICANO, 
2. ROMA-COLLATINO, ROMA-PRENESTINO CENTOCELLE, 
3. ROMA-VAL MELAINA, ROMA-PIETRALATA
Collegio plurinominale 3
1. ROMA-TUSCOLANO, ROMA-DON BOSCO, 
2. ROMA-APPIO LATINO, ROMA-ARDEATINO, 
3. ROMA-TORRE ANGELA, ROMA-CIAMPINO
Collegio plurinominale 4
1. ROMA-LIDO DI OSTIA, 
2. ROMA-FIUMICINO, 
3. ROMA-OSTIENSE, ROMA-PORTUENSE
Collegio plurinominale 5
1. CIVITAVECCHIA, 
2. MONTEROTONDO, 
3. VITERBO, 
4. TARQUINIA
Collegio plurinominale 6
1. GUIDONIA MONTECELIO, 
2. RIETI, 
3. TIVOLI, 
4. COLLEFERRO
Collegio plurinominale 7
1. POMEZIA
2. APRILIA, 
3. MARINO, 
4. VELLETRI
Collegio plurinominale 8
1. SORA, CASSINO, 
2. TERRACINA, FORMIA, 
3. FROSINONE, ALATRI, 
4. LATINA

Circoscrizione Abruzzo

Collegio plurinominale 1
1. L`AQUILA, AVEZZANO, 
2. SULMONA, ORTONA, 
3. TERAMO, 
4. GIULIANOVA
Collegio plurinominale 2
1. CHIETI, PESCARA, 
2. LANCIANO, VASTO, 
3. MONTESILVANO

Circoscrizione Molise

Collegio plurinominale 1
1. ISERNIA, CAMPOBASSO, 
2. TERMOLI

Circoscrizione Campania

Collegio plurinominale 1
1. NAPOLI-ISCHIA 
2. NAPOLI-FUORIGROTTA, POZZUOLI, 
3. NAPOLI-VOMERO, NAPOLI-ARENELLA
Collegio plurinominale 3
1. NAPOLI-PIANURA, NAPOLI-SECONDIGLIANO, 
2. NAPOLI-SAN CARLO ARENA, CASORIA, 
3. NAPOLI-SAN LORENZO, NAPOLI-PONTICELLI
Collegio plurinominale 3
1. GIUGLIANO IN CAMPANIA, 
2. MARANO DI NAPOLI, ARZANO, 
3. AVERSA, CASAL DI PRINCIPE, 
4. SANTA MARIA CAPUA VETERE
Collegio plurinominale 4
1. AFRAGOLA, 
2. ACERRA, 
3. CASERTA, MADDALONI, 
4. POMIGLIANO D`ARCO, SAN GIORGIO A CREMANO
Collegio plurinominale 5
1. NOLA, SAN GIUSEPPE VESUVIANO 
2. TORRE DEL GRECO, PORTICI 
3. TORRE ANNUNZIATA 
4. CASTELLAMMARE DI STABIA
Collegio plurinominale 6
1. SESSA AURUNCA, CAPUA
2. BENEVENTO, SANT`AGATA DE` GOTI 
3. ARIANO IRPINO, MIRABELLA ECLANO 
4. AVELLINO
Collegio plurinominale 7
1. GRAGNANO
2. SCAFATI
3. CAVA DE` TIRRENI, NOCERA INFERIORE,
4. SALERNO-CENTRO, SALERNO-MERCATO SAN SEVERINO
Collegio plurinominale 8
1. ATRIPALDA, 
2. BATTIPAGLIA, 
3. EBOLI, 
4. SALA CONSILINA, VALLO DELLA LUCANIA

Circoscrizione Puglia

Collegio plurinominale 1
1. SAN SEVERO, SAN GIOVANNI ROTONDO 
2. FOGGIA-LUCERA, FOGGIA-CENTRO
3. CERIGNOLA, MANFREDONIA
Collegio plurinominale 2
1. BARLETTA, ANDRIA, 
2. TRANI, 
3. MOLFETTA, BITONTO 
4. ALTAMURA
Collegio plurinominale 3
1. MAGLIE, GALATINA,
2. TRICASE, CASARANO, 
3. LECCE, SQUINZANO, 
4. NARDO`, MANDURIA
Collegio plurinominale 4
1. BARI-SAN PAOLO STANIC, MODUGNO, 
2. BARI-LIBERTA' MARCONI, BARI-MOLA DI BARI, 
3. TRIGGIANO 
Collegio plurinominale 5
1. FRANCAVILLA FONTANA, 
2. BRINDISI, MESAGNE, 
3. MARTINA FRANCA 
4. TARANTO-SOLITO CORVISEA, TARANTO-ITALIA MONTE GRANARO
Collegio plurinominale 6
1. PUTIGNANO, 
2. MASSAFRA, 
3. MONOPOLI

Circoscrizione Basilicata

Collegio plurinominale 1
1. POTENZA, 
2. MELFI, MATERA, 
3. PISTICCI, LAURIA

Circoscrizione Calabria

Collegio plurinominale 1
1. PAOLA 
2. RENDE 
3. COSENZA, LAMEZIA TERME
Collegio plurinominale 2
1. CASTROVILLARI, CORIGLIANO CALABRO, 
2. ROSSANO, CROTONE, 
3. CATANZARO, ISOLA DI CAPO RIZZUTO
Collegio plurinominale 3
1. REGGIO DI CALABRIA-VILLA SAN GIOVANNI, 
2. VIBO VALENTIA, SOVERATO, 
3. SIDERNO, PALMI 
4. LOCRI, REGGIO DI CALABRIA-SBARRE

Circoscrizione Sicilia

Collegio plurinominale 1
1. TRAPANI, ALCAMO 
2. MARSALA, MAZARA DEL VALLO 
3. PARTINICO 
4. BAGHERIA
Collegio plurinominale 2
1. CEFALU`, TERMINI IMERESE, 
2. CANICATTI', 
3. AGRIGENTO, SCIACCA, 
4. CALTANISSETTA
Collegio plurinominale 3
1. PALERMO-CAPACI, PALERMO-RESUTTANA 
2. PALERMO-ZISA, PALERMO-LIBERTA' 
3. PALERMO-VILLAGRAZIA, PALERMO-SETTECANNOLI
Collegio plurinominale 4
1. GELA, LICATA, 
2. ENNA, 
3. NICOSIA, CALTAGIRONE
4. PATERNO`, GIARRE
Collegio plurinominale 5
1. MESSINA-MATA E GRIFONE, MILAZZO, 
2. MESSINA-CENTRO STORICO,
3. TAORMINA, BARCELLONA POZZO DI GOTTO
Collegio plurinominale 6
1. CATANIA-PICANELLO, CATANIA-CARDINALE, 
2. CATANIA-MISTERBIANCO, 
3. GRAVINA DI CATANIA, 
4. ACIREALE
Collegio plurinominale 7
1. AUGUSTA, SIRACUSA, 
2. AVOLA, 
3. MODICA, 
4. RAGUSA, VITTORIA

Circoscrizione Sardegna

Collegio plurinominale 1
1. SASSARI, ALGHERO, 
2. PORTO TORRES, NUORO 
3. OLBIA
Collegio plurinominale 2
1. TORTOLI`, MACOMER, SERRAMANNA 
2. ORISTANO, IGLESIAS
Collegio plurinominale 3
1. CARBONIA, 
2. QUARTU SANT`ELENA, 
3. CAGLIARI-ASSEMINI, CAGLIARI-CENTRO

Powerbot: la potenza conquista anche gli angoli.

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Papa Francesco, ormai è guerra a Ratzinger Colpo bassissimo: la frase con cui lo cancella

Antonio Socci: Papa Francesco attacca Ratzinger, il colpo basso


di Antonio Socci



Il «vescovo vestito di bianco» (come Bergoglio si è definito a Fatima), ieri ha attaccato frontalmente il papa, Benedetto XVI che - per restare alla visione del «Terzo segreto» - somiglia molto all'altro protagonista di quella profezia: «mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena». Durante l'omelia di Santa Marta - quella in cui lancia messaggi, fulmini e avvertimenti - Bergoglio ha preso spunto da una lettura della messa, che parlava del congedo di san Paolo dalla comunità Efeso, per scagliarsi contro «il pastore che non sa congedarsi e si crede il centro della storia». 

Così ha sintetizzato la Radio Vaticana. E Vatican Insider - sito ultrabergogliano - ha titolato allo stesso modo: «Il vescovo deve sapersi congedare, non è il centro della storia». Sottotitolo: «Il Papa a Santa Marta: il pastore deve lasciare bene, non "a metà" e "senza appropriarsi del gregge"». Vatican insider ha provveduto a illustrare l'articolo con una foto dove si vede Bergoglio in elicottero: è un richiamo esplicito al volo in elicottero con cui il 28 febbraio 2013, dopo la «rinuncia», Benedetto XVI lasciò il Vaticano per Castelgandolfo. I due titoli sintetizzano bene la durissima omelia dove in effetti il papa argentino se l'è presa (senza nominarlo) con Ratzinger, «il pastore che non impara a congedarsi». Bergoglio indica l'esempio di san Paolo che «non ha fatto del suo gregge un' appropriazione indebita». Come l'apostolo - dice Bergoglio - non bisogna credersi «il centro della storia, della storia grande o della storia piccola», ma solo «un servitore».

Perché ha rivolto questo duro attacco contro Benedetto XVI? In altre occasioni aveva citato proprio il silenzio del papa emerito come esempio di distacco e di discrezione. Ma in questi giorni Benedetto XVI ha parlato. Perciò è diventato il bersaglio da colpire. Infatti la conclusione dell'omelia bergogliana è eloquente: «preghiamo per i pastori, per i nostri pastori, per i parroci, per i vescovi, per il Papa, perché loro non si credano che sono al centro della storia e così imparino a congedarsi». Questa omelia è un colossale autogol. Perché Bergoglio ha sempre conquistato poltrone ecclesiastiche senza mai lasciarle e addirittura contravvenendo al voto fatto (come gesuita) di non accettare cariche. Del resto se c'è un papa che si crede «al centro della storia» (perfino con l'ambizione di cambiare in modo «irreversibile» la Chiesa) è proprio lui, non certo il mite e umile Benedetto. Così pure fa pensare allo stesso Bergoglio l'immagine del pastore che «si appropria» del gregge, focalizzandolo su se stesso.

La “Cittadella della Pace”

A La Spezia, seguendo le parole di Papa Francesco, è nato un rifugio per chi fugge dalla guerra.



Peraltro l'episodio di san Paolo da cui egli ha tratto spunto - a leggerlo bene - ci dice qualcosa di opposto rispetto al messaggio bergogliano. Infatti l'Apostolo chiama a sé gli anziani della Chiesa di Efeso e li saluta dopo che è dovuto fuggire da quella città a causa di una sommossa orchestrata contro di lui dagli orafi che lucravano sulla fabbricazione di idoli pagani. È stato dunque cacciato via, non si congeda di sua volontà. E dunque il raffronto con Benedetto XVI fa riflettere. Del resto san Paolo, in quel saluto agli anziani della comunità, ricorda loro come si è comportato fin dal primo giorno del suo arrivo e usa parole che si adattano perfettamente al pontificato di papa Ratzinger: «ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e tra le prove», cioè tra molte ostilità e «non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, scongiurando Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù Cristo». Paolo dice poi di sapere che «mi attendono catene e tribolazione». Infine l'Apostolo dichiara: «io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi». 

Di tutto questo non c'è traccia nell'omelia di Bergoglio, a cui interessava solo affermare che un pastore deve «congedarsi bene, non congedarsi a metà». È chiaro che pretende l'oscuramento totale di Benedetto XVI invece di mettere a tema la sua misteriosa e inspiegabile «rinuncia» e il suo «papato emerito». Se lo facesse dovrebbe riconoscere che effettivamente è ancora papa, come qui andiamo scrivendo da tre anni, prendendoci gli anatemi dei fan bergogliani.

Tantissimi sono gli indizi. Ne riassumo tre: la decisione (del tutto inedita) di restare «papa emerito», dentro il recinto di san Pietro, con la veste, i simboli e il titolo pontificio. 

Poi le parole esplicite con cui egli ha spiegato la sua scelta: «La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata». Infine basta rileggere l'esplosiva conferenza fatta dal segretario di Benedetto XVI, alla Gregoriana, il 22 maggio 2016. Già il canonista Stefano Violi, studiando la «declaratio» di papa Benedetto, concluse: «(Benedetto XVI) dichiara di rinunciare al "ministerium". Non al Papato, secondo il dettato della norma di Bonifacio VIII; non al "munus" secondo il dettato del can. 332 2, ma al "ministerium", o, come specificherà nella sua ultima udienza, all'esercizio attivo del ministero"».

Mons. Georg Gaenswein, nella conferenza di un anno fa, approfondì questa lettura, evocò uno «stato d'accezione»« che aveva provocato questa situazione unica, e, fra molte altre clamorose affermazioni, disse: «non vi sono dunque due papi, ma de facto un ministero allargato - con un membro attivo e un membro contemplativo. Per questo Benedetto XVI non ha rinunciato né al suo nome, né alla talare bianca. Per questo l'appellativo corretto con il quale rivolgerglisi ancora oggi è "Santità"; e per questo, inoltre, egli non si è ritirato in un monastero isolato, ma all'interno del Vaticano - come se avesse fatto solo un passo di lato per fare spazio al suo successore e a una nuova tappa nella storia del papato».

Lo stesso card. Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha fatto suo questo clamoroso affresco dichiarando: «Per la prima volta nella storia della Chiesa abbiamo il caso di due legittimi papi viventi (). Questa situazione inedita deve essere affrontata teologicamente e spiritualmente. Su come farlo, ci sono diverse opinioni. Io ho mostrato che pur con tutte le diversità che riguardano la persona e il carattere, tuttavia anche il legame interno deve essere reso visibile». Quale legame? Il cardinale risponde: «Si tratta del confessare \ Gesù Cristo, che è la "ratio essendi", il vero fondamento del Papato, che tiene insieme la Chiesa nell' unità in Cristo». 

Proprio per questo, perché è in pericolo la fede stessa della Chiesa, Benedetto XVI, nei giorni scorsi, è uscito dal suo silenzio con la formidabile post-fazione al libro del card. Sarah. In essa, difendendo il cardinale africano, prefetto della Congregazione per il culto («con il card. Sarah la liturgia è in buone mani»), ha messo un macigno sulla strada di quell'establishment bergogliano che sta progettando la «rivoluzione» della liturgia e dell' Eucaristia, che sarebbe un colpo mortale alla sopravvivenza della Chiesa cattolica. 

La decisione di uscire così allo scoperto è dovuta dunque alla gravità della situazione e per questo (come ho scritto nei giorni scorsi) ha provocato furibondi attacchi dei bergogliani contro Benedetto XVI. Il teologo Andrea Grillo è arrivato a parlare di «rinuncia alla rinuncia» e di interferenza nelle «decisioni del suo successore». Ma più pesante è stato l'anatema di ieri di Bergoglio. Segnale di guerra. Secondo qualcuno potrebbe perfino essere letto come un guanto di sfida, in previsione di una «rinuncia» dello stesso Bergoglio. Ma lui non è uomo da mollare il potere.

mercoledì 31 maggio 2017

RIBELLI "Qui non siamo in Italia" Sfregio contro Mattarella Glielo fanno in faccia

Alto Adige, gli Schutzen disertano i 25 anni di autonomia dall'Italia: non...



Tutto tranne l'Inno di Mameli. Le truppe antinapoleoniche fondate dall'eroe tirolese Andreas Hofer, gli Schutzen, non hanno nessuna intenzione di sopportare l'ascolto dell'inno nazionale italiano che sarà eseguito per le celebrazioni dei 25 anni dell'autonomia dell'Alto Adige.

Poco importa agli Schutzen se, pur essendo altoatesini, sono italiani anche loro e poco interessa loro che per le celebrazioni ci sarà anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, oltre che il presidente austriaco, Alexander Van Der Bellen. Il cerimoniale impone l'esecuzione degli inni di tutti i Paesi rappresentati, ma secondo gli Schtzer l'Alto Adige non si trova in Italia.

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Al governatore altoatesino, Arno Kompatscher, avevano chiesto di sostituire l'Inno di Mameli con l'Inno alla gioia di Beethoven. Una pretesa respinta al mittente: "Se non vogliono l'inno non vengano, ma allora non si devono presentare più alle altre celebrazioni".

Champions, dal 2018 si cambia Tutte le partite su Sky ma... Dove e come vederle in chiaro

Champions League, dal 2018 partite per tre anni su Sky



E' febbre da Champions League, in queste ore, con la finalissima tra Juventus e Real Madrid che si giocherà sabato sera. Quella di Cardiff sarà la penultima finale su Mediaset Premium, perchè a partire dalla stagione 2018-2019 la programmazione della massima competizione calcistica continentale cambierà ancora. Come riporta Repubblica, è stata Sky ad aggiudicarsi i diritti per le tre stagioni fino al 2021. Con un "piatto" che si annuncia davvero ricco, visto che proprio dal 2018-2019 torneranno ad essere quattro le squadre italiane ammesse di diritto ai gironi di Champions.

ECCO IL GELATO DEL FUTURO!

Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente! 



Gli incontri si svolgeranno il martedì e il mercoledì in due fasce orarie: la prima alle 19 e la seconda all 21. Probabile che le quattro italiane vengano distribuite in modo da non creare sovrapposizioni nella programmazione televisiva. Il pacchetto è costato alla emittente di Rupert Murdoch circa 200 milioni di euro a stagione, ma Sky non li pagherà tutti davvero di tasca sua.

La Rai, infatti, girerà alla tv via satellite 40 milioni l'anno per trasmettere il mercoledì la partita di una delle quattro italiane (che ovviamente sarà trasmessa in contemporanea anche su Sky per gli abbonati alla tv di Murdoch). Per Sky significherebbe un "risparmio" sul triennio di 120 milioni di euro (mica bruscolini). Pr la Rai un mezzo per riaffacciarsi sul grande calcio e ottenere importanti contratti pubblicitari.

Il Miglior Caffè di Caserta è al Bar il Bacio

Il Miglior Caffè di Caserta è al Bar il Bacio (Premiato dai clienti)


di Giuseppe Topa



Se vieni a Caserta, devi assolutamente provare l'esperienza di sorseggiare il vero caffè napoletano e dopo noterai la differenza. Per me la giornata senza caffè non può iniziare. E’ come privare Braccio di ferro dei suoi preziosi spinaci, Eta Beta della sua naftalina, Cip e Ciop delle noccioline. Sarà che da buon napoletano sono abituato bene a partire da una buona colazione con gli amici, per me il momento del caffè è un vero e proprio culto. Tanti sono i modi per prepararlo e ogni momento della giornata è sempre quello buono per gustarlo. E restando in tema qualità, al Bar il Bacio, la qualità del caffè è molto alta. Si tratta di uno dei caffè più prestigiosi e rinomati di Caseta, per il  Caffè il Bacio, nel cuore di Via Roma, non hanno resistito i più noti bevitori di caffè. Consiglio vivamente di consumare un caffè ristretto in tazza rigorosamente bollente al bancone o, soprattutto di questo periodo, sorseggiarlo sugli eleganti tavolini che danno sull’adiacente Via Roma.

La Cornetteria "Il Bacio" la trovi in Piazza Gianturco, 59 - Afragola (Na). La Grafferia "Il Bacio" in Piazza Vanvitelli (Ce), e la Caffetteria "Il Bacio" in Via Roma (Ce). 

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MEMORIE 'Un amico mi disse servizi segreti' Inquietante Sallusti: Fini, Porro, i carabinieri... quella visita a casa

MEMORIE Sallusti, parole inquietanti: Fini, Porro, i carabinieri all'alba, i servizi segreti e quella "visitina a casa"



Attacchi, intimidazioni, perfino l'odore dei servizi segreti. Nel suo editoriale sul Giornale Alessandro Sallusti ricorda i "mesi non facili" del caso Montecarlo. Libero e Il Giornale indagavano su Gianfranco Fini, tutti gli altri parlavano di "macchina del fango". E per screditare e fermare quell'inchiesta giornalistica, scrive il direttore, ne successero di ogni colore. Le querele a raffica addirittura per stalking e richieste di risarcimento milionarie, certo, ma si andò oltre. "Arruolarono, penso a sua insaputa, persino la presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia". È il caso del "dossier" di cui parlava al telefono, scherzando Nicola Porro. Ne venne fuori un caso. "Una mattina all'alba io e il vicedirettore Porro ci ritrovammo in casa i carabinieri mandati dall'immancabile pm Woodcock: se non ci hanno arrestati c'è mancato un pelo". In quel clima di isteria finiana successe anche qualcosa di più inquietante, secondo Sallusti: "Sarà un caso, ma in quei giorni subii due intrusioni in casa da parte di ladri che non rubarono nulla. Servizi segreti, mi suggerì un amico esperto del settore". Da mediatica e giornalistica, la patata bollente diventò subito politica: "Ricordo - conclude il direttore - che in quelle settimane Silvio Berlusconi mi disse, scherzando ma non troppo: state facendo un gran casino, il mio governo rischia di cadere più per colpa vostra che per mano di Fini".

LA “CITTADELLA DELLA PACE”

A La Spezia, seguendo le parole di Papa Francesco, è nato un rifugio per chi fugge dalla guerra.