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mercoledì 17 maggio 2017

MISTER BILLIONAIRE ESAUSTO "Vendo tutto. Colpa dei giudici e di un Paese malato" Briatore, la decisione estrema: "E ora fatevi avanti"

Briatore: "Vendo tutto e me ne vado dall'Italia, Paese ostaggio di giudici e..."



Il vaso è pieno. Flavio Briatore è stanco, stremato. La sua decisione è estrema. “Vendo tutte le mie attività in Italia, troppa burocrazia. Se c’è qualcuno interessato si faccia avanti”. Ospite su Radio 24 alla Zanzara, con Giuseppe Cruciani e David Parenzo, il manager del lusso sfoga tutta la sua frustrazione. 

In Puglia doveva sorgere un nuovo locale col suo marchio a Otranto. Ma hanno fermato i lavori. La Procura di Lecce ha disposto il sequestro del Twiga, lo stabilimento balneare a cui ha concesso il marchio Flavio Briatore. Le presunte irregolarità riguarderebbero l'iter per l'autorizzazione  dell'opera. La società Cerra srl (proprietaria del terreno di Otranto e dello stabilimento) e la Bilionaire Lifestyle Sarl (proprietaria del marchio Twiga) hanno sospeso la licenza per l'uso della denominazione che avrebbe consentito di accomunare il locale salentino agli altri di proprietà di Briatore. 

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Flavio non contiene la sua rabbia: "Io ho dato solo una licenza, non mi sono mai impegnato coi capitali. Ma preferisco ritirarmi, uscire, questa è la realtà. C’è molto poco rispetto per chi investe, sembra che dia fastidio. Capisco i controlli, ma ha vinto la burocrazia”.

Prosegue il manager: "C'erano ragazzi giovani pieni di entusiasmo, abbiamo trovato personale qualificato. Non so se i lavori sono stati fatti in modo esemplare, e spetterà alla magistratura valutarlo. Ma in Italia è così, la burocrazia è regina e non c’è nessun rispetto per chi investe". 

Secondo Briatore in Italia c'è troppa invidia sociale per chi è ricco e famoso. E lui ne è un bersaglio. Certo, se dice frasi come “Io non so quanto spendo al mese. I contanti in mano non li ho. Non ho mai una lira, quando vado in giro c’è sempre la gente che è con me che paga. Mai avuto il portafoglio in vita mia, mai” non c'è da stupirsi.

Tutto pronto per il Premio Caivano. Vince l’artista Antonio Nocera, poi menzioni speciali a Fattoruso, Celiento, Marino, e don Peppino Esposito

Tutto pronto per il Premio Caivano. Vince l’artista Antonio Nocera, poi menzioni speciali a Fattoruso, Celiento, Marino, e don Peppino Esposito



Caivano - Superare l’immagine oleografica di una città legata solo alle criticità ambientali e ai fatti di cronaca. Valorizzare i modelli positivi che anche in un territorio critico non mancano: è questa la mission del Premio Caivano che giovedì 18 maggio alle ore 18.30 presso lo storico palazzo Marchesale di Casolla celebrerà il “taglio del nastro” della prima edizione.

L’iniziativa è promossa dall’associazione “Sveglia Caivano” che da oltre un anno è impegnata in numerose attività finalizzate alla crescita sociale e culturale del territorio. Il premio intende valorizzare le eccellenze caivanesi, che nonostante le difficoltà ambientali, molto spesso si affermano con successo in vari campi, in Italia come all’estero. L’iniziativa intende far conoscere queste personalità che danno lustro alla città e che in molti casi, nonostante la lontananza, non dimenticano le proprie origini. Il premio, inoltre, vuole attribuire un particolare riconoscimento anche a coloro che profondono un importante impegno per la crescita sociale del territorio, attraverso la loro attività o progetti particolarmente significativi rivolti a favore della comunità. Dunque, oltre al premiato, in ogni edizione, saranno attribuite anche alcune menzioni speciali. “Si tratta di un’iniziativa che parte dalla profonda convinzione - afferma Nino Navas, fondatore di Sveglia Caivano - che la cultura rappresenti il vero e solo strumento attraverso il territorio possa progredire”.

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Per questa edizione il riconoscimento è andato all’artista di fama internazionale Antonio Nocera. Nato a Caivano nel 1949, Nocera è un artista poliedrico che si è formato presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli frequentando i corsi di pittura, scenografia, e scultura. Si è inoltre interessato alla lavorazione del cuoio, della ceramica e di tutte le tecniche di stampa. La sua è un’ esperienza artistica profonda e diversificata, che attraversa lo spazio ed il tempo. Le sue opere, presenti in ogni latitudine e  in numerosi siti prestigiosi, godono di recensioni di altissimo profilo che lo collocano tra i più affermati autori contemporanei a livello mondiale.“L’obiettivo del premio - aggiunge il presidente dell’associazione, Tonia Mormile - è quello di valorizzare i modelli positivi che il genius loci non manca di esprimere”.

Quattro, invece,  le menzioni speciali che saranno consegnate. La scelta in questo caso è caduta su don Giuseppe Esposito, parroco della chiesa di San Pietro, promotore insieme ad un gruppo di imprenditori, della mensa Julia che garantisce tre pasti a quella fascia di popolazione, purtroppo in costante crescita, che vive momenti di difficoltà. Raffaele Marino, insieme al fratello Luigi,  è invece erede di una tradizione sartoriale ultracentenaria nella produzione di pantaloni e giacche classiche per uomo.

L’azienda dei “fratelli Marino” rappresenta una vera e propria eccellenza per l’agglomerato industriale di Caivano con un brand noto in tutto il mondo per l’accuratezza del taglio e della confezione.

Menzione anche a Francesco Celiento, giornalista, che da anni è promotore di un’ importante esperienza editoriale in città oggi punto di riferimento per l’informazione locale. Altra caivanese doc è la dottoressa Silvia Fattoruso che nonostante la sua giovane età ha cumulato un’ importante esperienza nel campo della cura e della ricerca circa le patologie oncologiche.  E’, infatti, medico-chirurgo e specialista in oncologia, dirigente medico di Oncologia del presidio ospedale Sud della AUSL di Latina. Docente di Oncologia al Corso di Laurea di Scienze Infermieristiche “R” dell’Università'” La Sapienza” di Roma Polo Pontino. E’ membro esterno del  “Registro tumori di Latina. La serata sarà allietata dall’esibizione del soprano Imma Russo

Amministrazione Monopoli, Emione: "Il Sindaco Monopoli è un irresponsabile. Si dimetta subito per il bene del Paese"

Emione: "Monopoli è un irresponsabile. Si dimetta subito per il bene del Paese"


di Gaetano Daniele



Architetto Francesco Emione
Consigliere comunale "Liberi Cittadini"

Incontriamo e diamo il benvenuto sul nostro blog, il Notiziario sul web, il Consigliere comunale di "Liberi Cittadini", l'architetto Francesco Emione. Il più votato a Caivano con circa 900 preferenze. Un risultato, quello elettorale, senza precedenti. Insieme, cerchiamo di capire cosa sta succedendo al Paese, ormai invaso dalla spazzatura e forse dalla mala gestione proprio al settore ambiente. 

Consigliere Emione, innanzitutto bentrovato sul nostro blog, il Notiziario sul web. Immondizia. Caivano nuovamente invasa dai rifiuti, perchè?

Grazie a Lei per la disponibilità. La questione è molto semplice. Il Sindaco Simone Monopoli ha forse dimenticato che il suo ruolo è governare la Città, non fare il Masaniello o peggio la caccia alle streghe, litigando con tutti in ultimo con i dirigenti comunali e scrivendo tutti i giorni alla Procura della Repubblica. Forse, il Sindaco Monopoli non ha capito che con questo suo "modus operandi" sta trascinando la città nel baratro assoluto. Io sono un consigliere comunale di opposizione e lo giudico in base al suo operato. Il fallimento è acclarato perchè se un Sindaco non riesce nemmeno a garantire la raccolta rifiuti significa che ha perso peso (oppure non l'ha mai avuto) in termini di autorevolezza politica.

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Consigliere Emione, "Festa di Campiglione". Non mancano le polemiche sui biglietti gratuiti che dovevano essere devoluti in beneficenza tramite parrocchie e associazioni. Cosa è successo nello specifico?

Mi ricollego alla sua prima domanda. Come l'ex Sindaco Pippo Papaccioli, mi sento di dire che anche l'attuale Sindaco Monopoli ha dilapidato in pochissimi mesi un patrimonio di consensi in Città. Ciò a dimostrazione che la sete di potere prevale al bene collettivo. Quante promesse. Dal reddito di cittadinanza ai Droni, dalla Gara Europea etc etc. Invece, dopo pochi mesi, ci siamo ritrovati un Comune in Dissesto finanziario. I fatti sono sotto gli occhi di tutti i cittadini. Verbalmente si può dire il contrario (proprio come il reddito di cittadinanza) ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti i caivanesi. E' un irresponsabile. Si dimetta al più presto per dare la parola ai cittadini. 

Secondo lei perchè?

Guardi. La Politica è una cosa seria, non che Monopoli non sia una persona seria. Ci mancherebbe altro. Ma appunto fare politica significa avere una visione lungimirante. Se non hai le capacità gestionali rischi di ritrovarti con un Comune in Dissesto Finanziario pur avendo promesso mare e monti. E Monopoli non ha le capacità politiche-gestionali da poter amministrare un comune difficile come Caivano. 

"Tagli a pensioni e sanità uccidono lo stato sociale"

"Tagli a pensioni e sanità uccidono lo stato sociale"


di Martina Bossi


“Basta, così non va. I tagli alle pensioni, alla sanità uccidono lo stato sociale. Attraversiamo un periodo di trasformazione epocale, un cambiamento che non è solo frutto della crisi ormai decennale ma che investe tutte le componenti della nostra vita quotidiana dalla politica al welfare, dal fisco all’etica ed alla religione. Sicuramente nulla sarà più come prima, tutti dobbiamo prenderne atto e misurarci con questa nuova situazione”. Lo ha detto il presidente professor Michele Poerio nel corso dei lavori del 54° congresso delle FEDER.S.P.eV., la federazione che riunisce medici, farmacisti, veterinari pensionati e loro superstiti. Il nostro è un sistema pensionistico a ripartizione, in base al quale le pensioni in essere sono pagate da chi oggi lavora: i lavoratori attivi, pertanto, versano i contributi per pagare le pensioni dei padri. Se, quindi, si riduce il numero dei lavoratori occupati, l’equilibrio salta e non ci saranno i soldi per pagare le pensioni. Pertanto i nostri giovani, il cui flusso migratorio in continuo aumento va contrastato efficacemente, devono rappresentare la forza del nostro presente e del nostro futuro, un futuro che è condizionato dalle scelte presenti e dipenderà dalla costruzione di pari opportunità per tutto il Paese: dobbiamo offrire loro opportunità e trasmettere motivi concreti per sperare; questa speranza si chiama lavoro, lotta alla disoccupazione, si chiama sviluppo e crescita. Solo così potremo rafforzare il legame che unisce giovani e anziani: meno tasse per i giovani e più tasse per i pensionati.

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La risposta alla mancanza di politiche in grado di rilanciare l’occupazione non può essere una nuova gabella sulle pensioni cosiddette ‘d’oro’ che sono già state penalizzate, negli ultimi 9 anni, da reiterati blocchi della perequazione e svariati ‘contributi di solidarietà’ che hanno determinato l’abbattimento del 20-25 per cento del loro potere di acquisto. È sbagliato pensare che crescita e sviluppo possano nascere penalizzando chi per anni ha versato contributi adeguati sia alla funzione svolta che allo stipendio percepito. Per la FEDER.S.P.eV. introdurre in Italia un ‘contributo solidaristico da parte di chi gode delle pensioni più generose’ alimenterebbe soltanto una ‘cultura assistenziale’ del welfare che nulla ha a che vedere con l’etica. Senza considerare che nonni e padri pensionati rappresentano attualmente uno dei più importanti ammortizzatori sociali, se non il più importante, per figli e nipoti disoccupati o sottoccupati, stimato dal Censis in oltre 6 miliardi annui. Si dimentica, infatti, che il bilancio strettamente previdenziale dell’INPS è in pareggio (in attivo se si escludono le integrazioni al minimo) e che se le condizioni economiche del Paese richiedono ancora ‘tasse straordinarie’ esse devono essere applicate, a parità di reddito, a tutti gli italiani, pensionati e lavoratori attivi, come, peraltro, stabilito da una sentenza della Consulta.

Non considerano, infine, che i pensionati italiani pagano le tasse come i lavoratori attivi, diversamente da quanto succede nei più importanti paesi europei come Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna (Una pensione di 20 mila euro lordi annui – certamente non d’oro – versa in Italia 4 mila euro di imposta, 2 mila in Spagna, mille in Gran Bretagna, 500 in Francia e 39 in Germania). È necessario aprire una stagione in cui le riforme economiche e sociali siano veramente volte a sostegno dei soggetti che hanno più difficoltà e non ricorrere a ‘pannicelli caldi’. La povertà cresce, è difficile curarsi (11 milioni di italiani hanno dichiarato di avere dovuto rinunciare o rinviare alcune prestazioni sanitarie), crollano le nascite, ad eccezione di Bolzano ed Alto Adige dove si registra un aumento del 3,4 per cento. Indispensabile – ha detto Poerio – incentivare:

- lo sviluppo di una cultura gerontologica e geriatrica per realizzare servizi per gli anziani;

- la realizzazione compiuta dei LEAS (Livelli Essenziali di Assistenza Sociale) che consentono il riconoscimento e l’esigibilità di veri e propri diritti sociali;

- l’eccellenza e la qualità come risposta alla limitatezza delle risorse. C’è da rilevare che, nel pubblico impiego, la previdenza complementare non è ancora completamente decollata per la mancata applicazione, da parte dei vari governi, della delega prevista dalla riforma Maroni nella parte riguardante il pubblico impiego che ha determinato un doppio regime fiscale e normativo fra lavoratori pubblici e privati.

Infatti, la delega alla riforma della previdenza complementare della legge Maroni (243/2004) è stata attuata solo per i lavoratori privati (D.Lsg. 252/2005) mentre il Governo si è ‘dimenticato’ di emanarla per i dipendenti pubblici, anche se vi era un preciso obbligo legislativo in tal senso. La conseguenza sul piano giuridico è che al dipendente pubblico non si applica la normativa fiscale di vantaggio prevista per i privati, per cui in Italia, nel mondo del lavoro, sono incredibilmente vigenti due regimi fiscali in tema di previdenza complementare. Dopo aver considerato il capitolo ‘vitalizi’, Poerio ha sottolineato lo ‘scandaloso’ livello della evasione fiscale ed ha messo in guardia contro il pericolo di decurtamento che corre il trattamento di reversibilità. Al sicuro, invece i sopravvissuti ad un parlamentare: i figli dei cittadini normali ricevono l’assegno solo se studiano e comunque al massimo fino a 26 anni. I figli dei deputati anche se non studiano. Il figlio del parlamentare ha maturato il diritto all’ignoranza pagata! Anche i genitori dei parlamentari sono più uguali dei normali cittadini (parafrasando una citazione di George Orwell): la reversibilità normalmente spetta a padri e madri a carico con più di 65 anni e senza pensione. Per i genitori dell’onorevole basta che siano a carico. FEDER.S.P.eV. e CONFEDIR stanno conducendo lotta a tutela delle pensioni con migliaia di ricorsi in tutta Italia contro la legge 109/2015. 

Grossi guai per la Pezzopane Mazzette e appalti truccati L'accusa grave dei magistrati

Appalti in Abruzzo, indagata Stefania Pezzopane



Finanziamento illecito ai partiti. Con questa accusa è indagata la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane. E con lei anche Angelo Capogna, un imprenditore impegnato nel settore dell' illuminazione pubblica. Sarebbe stato proprio lui a fare il nome dell' esponente dem nel corso di due interrogatori incentrati su una campagna elettorale degli anni scorsi. Il "polverone" è iniziato quando Capogna, amministratore della Saridue Srl, ha dato origine ad una maxi inchiesta, di cui quella in questione è uno stralcio, chiamando in causa politici e funzionari dei comuni abruzzesi della Marsica, parlando di un sistema che lui stesso ha definito "tangenti sui lampioni", con contanti e regalie in cambio di commesse.

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La Pezzopane, 57 anni, un passato da presidente della Provincia dell' Aquila, da assessore e vice presidente del Consiglio regionale, ha detto di non sapere nulla. «Non ho ancora ricevuto niente, tuttavia ho fiducia nella magistratura. Mi dispiace che i magistrati debbano lavorare spesso su cose del genere, mi sembra un grande calderone che alla fine si chiarirà».

PERICOLO IMMINENTE Il tempo sta scadendo Ci sarà un'eruzione prima di... Il terrore sotto il vulcano

Campi Flegrei: "Vulcano più vicino all'eruzione di quanto si pensi"



Già dal 2012 il livello di allerta è stato alzato dalla Protezione civile da "verde" a "giallo". Ma è possibile che a breve passi ad "arancio". Perchè, come rivela uno studio pubblicato su "Nature" dallo University College di Londra e riportato dal quotidiano La Stampa, "la caldera dei campi flegrei è più vicina all'eruzione di quanto si pensi". E "le autorità devono essere preparate a una eventuale eruzione".

Il monito dei ricercatori giunge al termine di uno studio in cui sono state osservate le deformazioni del suolo e sono state comparate al tasso di sismicità dell' area. Obiettivo: prevedere le eruzioni dei vulcani da lungo tempo quiescenti. L' eruzione, secondo questo nuovo approccio, "diventa più probabile quando il terreno viene allungato fino al punto di rottura, dal quale il magma può fuoriuscire".

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Un processo che non ha però tempi standard, dato che "il magma può anche ristagnare prima di raggiungere la superficie". Il suolo dei Campi Flegrei ha iniziato a sprofondare lentamente per secoli e il processo si è interrotto intorno al 1950, quando l' area ha ripreso a sollevarsi. Il fenomeno ha manifestato tutta la sua violenza tra il 1982 e il 1985, periodo in cui il suolo si è sollevato di quasi 2 metri, con terremoti e l' evacuazione di migliaia di abitanti di Pozzuoli. Negli ultimi dieci anni, il terreno si è sollevato di 30 centimetri. Segno della probabile comparsa di un "sill", ovvero un laghetto di magma formatosi a bassa profondità.

‘DOTTORI’ A QUATTRO ZAMPE Fatebenefratelli: la pet therapy ‘entra’ nel reparto di oncologia

Fatebenefratelli: la pet therapy ‘entra’ nel reparto di oncologia


di Matilde Scuderi


 

Due nuovi ‘dottori’ entrano nello staff dell’ambulatorio di oncologia del Fatebenefratelli: si tratta di Pesca e Dafne, due cani di piccola taglia affiancati dall’equipe di psicologi e addestratori dell’Associazione nazionale interventi assistiti con animali (Aniaa) che terranno compagnia ai pazienti in attesa della visita o del trattamento chemioterapico. Questa iniziativa dell'ospedale romano è la prima a portare la pet therapy - co-terapia basata sull'interazione tra paziente e animali che affianca una terapia tradizionale in corso - all'interno di un reparto ospedaliero. Si tratta approccio già sperimentato con successo in Italia nei reparti di pediatria, nelle residenze sanitarie assistenziali, e negli hospice oncologici: il paziente accarezzando e accudendo l’animale, accresce la sua capacità nel prendersi cura degli altri distogliendo l’attenzione dai propri problemi personali e dalle preoccupazioni relative alla malattia e alla terapia che sta affrontando. Ma i vantaggi non si limitano al benessere psicologico del paziente: come si può evincere dai dati della letteratura scientifica oltre ad aumentare la produzione delle endorfine, ossia delle sostanze che migliorano l'umore, il contatto tra paziente e animale migliora alcuni parametri vitali, come la pressione arteriosa; contribuisce al recupero dopo un infarto del miocardio; migliora la risposta immunologica; diminuisce la tensione nervosa e svolge un ruolo efficace per quanto riguarda le terapie anti-stress o antidepressive.

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“Attraverso il contatto con gli animali si vuole favorire un rilassamento corporeo e determinare un riequilibrio dello spazio mentale con una rimozione temporanea di quei pensieri poco piacevoli che fanno parte della vita di tutti i pazienti e in particolare di quelli affetti da tumore. - spiega Domenico Corsi, primario di oncologia del Fatebenefratelli-Isola Tiberina - impegnando il corpo e la mente nel prendersi cura di un animale, la persona ha una riconsiderazione di sé stessa non solo come malato, ma anche come individuo con un proprio valore e un proprio ruolo nelle situazioni che si vengono a creare nel contesto della malattia. Il progetto è stato fortemente sostenuto dalla direzione del nostro ospedale - conclude Corsi - siamo molto entusiasti di questa collaborazione con gli amici a quattro zampe e ci auguriamo che i benefici che la pet therapy ha dimostrato di poter apportare in altre situazioni si verifichino anche nei nostri pazienti. Nell’ottica della presa in carico globale del paziente oncologico che contraddistingue la mission del nostro reparto, spero che questa iniziativa possa contribuire a migliorare il benessere dei nostri malati, almeno nel momento della loro presenza in ospedale”.