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mercoledì 29 marzo 2017

Valeria Fedeli, ministra da cacciare Scuole a pezzi? Come spende i soldi

Fedeli, una ministra da cacciare: scuole a pezzi, lei fa assumere 25mila prof


di Fausto Carioti



Prima di dire che i sindacati sono morti e non contano più nulla, è meglio fare un supplemento di riflessione sul caso di Valeria Fedeli. Sessantasette anni, quasi tutti dedicati alla Cgil, paracadutata in Parlamento da Pier Luigi Bersani e quindi al governo grazie a un provvidenziale salto della quaglia che l'ha portata alla corte di Matteo Renzi, la ministra dell'Istruzione senza laurea continua a fare quello che ha sempre fatto: la sindacalista. Per una vita ha chiesto più assunzioni e più soldi in busta paga agli imprenditori tessili, oggi fa la stessa cosa con il datore di lavoro degli insegnanti. Ovvero con Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, dal quale in queste ore pretende l'assunzione di 25mila docenti. E siccome la campagna elettorale è già iniziata, i voti degli insegnanti e l'appoggio dei sindacati servono alla causa dei democratici e i soldi ce li mette il solito contribuente, non ci sono dubbi che Valeria la rossa la spunterà.

«Non c'è alcuna polemica, ma è vero che ho chiesto al ministro Padoan, anche per iscritto, questa cosa importante» ha detto ieri la ministra, confermando le indiscrezioni uscite sul Corriere della sera. Quello che non ha detto è che la sua iniziativa rottama definitivamente la «Buona Scuola» di Renzi.

L'idea dell'ex premier di spostare gli insegnanti dal Sud, dove sono in eccesso, verso le regioni del Nord, dove scarseggiano, non ha funzionato. Gli espedienti adottati da tanti docenti sono stati più forti del vincolo di permanenza triennale previsto dalla legge e al resto ha provveduto la stessa Fedeli, a gennaio, introducendo la deroga che cancella l' obbligo di restare tre anni nella stessa sede. Una concessione, anche questa, alle richieste dei suoi ex colleghi appartenenti alla Cgil e alle altre sigle sindacali.

Morta e sepolta l'idea di spostare gli insegnanti là dove servono, si torna al vecchio sistema di aumentare le assunzioni: le 25mila che la Fedeli chiede per il prossimo anno, in aggiunta alle 55mila già previste dalla legge di bilancio, comporteranno un esborso non previsto di 400milioni. Padoan, già costretto a inventarsi numeri da circo per impedire che scattino le clausole di salvaguardia che stabiliscono l'aumento dell' Iva dal primo gennaio del 2018, dovrà trovare la copertura anche per questa operazione. Al momento tace e non risponde alle lettere della Fedeli, per nulla contento che la collega ne abbia divulgato il contenuto ai giornali.

Ma presto si vota, Padoan di fatto è già stato commissariato dal Pd ed è chiaro che quei soldi salteranno fuori.

Il primo posto in cui li si andrà a cercare sono gli stanziamenti già previsti per la scuola, aggravando così il grande male dell'istruzione italiana. Che non è la bassa quota di spesa pubblica a essa destinata, in parte spiegata dal fatto che il nostro è il Paese con meno giovani d'Europa. Il problema è che quei soldi sono spesi in modo sbagliato: grandissima parte se ne va negli stipendi degli insegnanti e del personale non docente e solo una frazione minima è usata per gli investimenti.

La spesa pubblica per ogni alunno delle scuole elementari, ad esempio, è più alta in Italia (8.392 euro) che in Francia (7.201) e in Germania (8.103). E non è vero che abbiamo pochi insegnanti: nelle nostre scuole medie ce n'è uno ogni 12 alunni, negli equivalenti istituti francesi uno ogni 15 e in quelli tedeschi uno ogni 13.

Falso anche che le nostre classi siano più affollate di quelle degli altri Paesi: le medie italiane hanno 20 alunni per classe, quelle francesi 26 e le tedesche 24. Ma proprio l' alto numero di insegnanti, che adesso la Fedeli vuole incrementare, riduce le risorse disponibili per la tecnologia: in Italia ci sono 9 computer ogni cento studenti, contro una media europea di 24, e una lavagna interattiva ogni 250 studenti, di fronte a una media continentale di 167; in Europa il 96% degli studenti ha a disposizione un collegamento internet a scuola, in Italia solo l' 82%.

Anche tra gli stessi insegnanti i soldi sono spesi male. La gran parte dei contratti integrativi - il 55% - serve infatti per garantire la retribuzione extra a quelli che tra loro svolgono l' attività di sindacalista; solo il 4% premia invece chi lavora nelle scuole «ad alto rischio educativo», cioè i docenti impiegati nelle aree più povere e dove più alto è l'abbandono scolastico. Ulteriore conferma che la priorità del sistema è soddisfare le richieste dei sindacati, non diffondere l' istruzione dove ce ne è più bisogno. E almeno da questo punto di vista si può dire che la Fedeli è la donna giusta al posto giusto. 

Così affondano la legittima difesa Porcata: di quali deputati è la colpa

Pd e M5s, l'ultima porcata: così affondano la legittima difesa



Tre assenti (su sei) tra i grillini, uno (su tre) in Forza Italia: e così in Commissione Giustizia alla Camera è passata - 7 a 6 più due astenuti e un deputato che non ha partecipato al voto - la proposta del Pd sulla legittima difesa. Ora approderà in Aula (tecnicamente, sarà il «testo base»), e chissà cosa ne verrà fuori.

Premessa: la commissione è composta da più di 40 parlamentari, ma ieri ce n'erano solo 16. Sul tavolo, proposte di senso opposto. Una, quella che ha avuto il via libera, targata centrosinistra. Un'altra, impallinata, del leghista Nicola Molteni. E che ricalca quanto già ipotizzato dai lumbard due anni fa. Non mancano, tra gli altri, un suggerimento di Fratelli d'Italia e un paio a firma degli azzurri Gregorio Fontana e Mariastella Gelmini.

L'obiettivo è sempre lo stesso: intervenire sulla legittima difesa, cioè sui casi in cui un malvivente entra in un'abitazione e subisce la reazione del proprietario, che magari lo stecchisce come successo recentemente a Lodi.

Cosa deve succedere al cittadino che fa fuoco?

Secondo il Pd e il suo relatore David Ermini, va ritoccato l'articolo 59 che riguarda le «circostanze non conosciute o erroneamente supposte».

In sintesi. Se Tizio si ritrova in casa un aggressore e spara, va assolto se è vittima di «un grave turbamento psichico» causato dal malvivente e dalla situazione.

Per capirci. Immaginate la scena. Villetta isolata. Notte. Il signor Rossi viene svegliato da alcuni rumori. In casa ci sono moglie e figlia piccola. Ha una rivoltella regolarmente detenuta. La afferra. In corridoio, s'imbatte in un uomo incappucciato. Il tizio si dirige verso la stanza della bambina e ha in mano un oggetto.

Un'arma? Nel buio non si capisce. Il signor Rossi spara.

L' ospite sgradito finisce a terra. Morto. Secondo il Partito democratico, il giudice dovrà stabilire se la paura d'essersi trovato davanti uno sconosciuto, oltretutto diretto verso la cameretta della figlia, può giustificare la pistolettata. La Lega la pensa diversamente.

La proposta di Molteni prevede un ritocco a un altro articolo (il 52). In modo da stabilire che, se il signor Rossi si trova in casa un estraneo e preme il grilletto, il signor Rossi ha sempre ragione.

Argomentazione della Lega: così si elimina la discrezionalità del giudice e si tutela chi si difende.

Argomentazione del Pd: così è il Far West, meglio far decidere a un magistrato.

Il tema è delicato e infiamma il dibattito: già un anno fa un testo approdò in Aula (era quello suggerito dal Carroccio): il centrosinistra cercò di modificarlo e poi tutto tornò in commissione. Cioè nel freezer. Dove infatti è rimasto mesi e mesi, prima di uscire dal cassetto.

Ieri, il voto.

«Vergogna, il testo del Pd è fumo negli occhi» tuona Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia. Che aggiunge: «Il nostro testo era molto simile a quella della Lega, mira ad aiutare la parte lesa e i magistrati». Secondo l' ex ministro della Difesa, la proposta del Pd «lascia ampi margini di ambiguità e discrezionalità sul giudizio delle eventuali responsabilità di chi ha subìto la rapina».

Inferociti i lumbard, col capogruppo a Montecitorio Massimiliano Fedriga che parla di «testo truffa del Pd» e Molteni che promette battaglia «in aula e nelle piazze» perché «questa maggioranza non ha capito che i cittadini chiedono sicurezza, certezza della pena e la possibilità di difendersi». La Lega vuole fare calendarizzare il testo in Aula già settimana prossima.

Caserta: A San Marco Evangelista apre il Ristorante Pizzeria DO. RE. MI' ed è subito successo

Caserta: A San Marco Evangelista apre il Ristorante Pizzeria DO. RE. MI' ed è subito successo Musica Live Balli di Gruppo e Animazione per bambini 




Ristorante-Pizzeria DO RE MI', a San Marco Evangelista apre il primo locale con area giochi per bambini. Musica Live. Balli di Gruppo e tanto altro ancora racchiuso in un unico locale: DO RE MI'. Dove poteva nascere un posto così se non a San Marco Evangelista, alle spalle dello storico Hotel "Vanvitelli". A pochi chilometri dall'uscita di Caserta Sud, il "DO RE MI'" lancia la prima serata a tema con la Musica "Live" diretta dal Dj Carmelo. Per Info e prenotazioni: 0823.1554041 o 347.0820218.

Diocesi di Aversa - Quaresima online

Commento al Vangelo di Mons. Spinillo: IV Domenica di Quaresima 2017


di don Francesco Riccio
a cura di Gaetano Daniele



“Vivere con partecipazione il tempo della Quaresima significa mettersi in cammino verso una meta”. Esordisce così Mons. Angelo Spinillo nel commentare il Vangelo di domenica 26 marzo 2017. Questa settimana, il Vescovo di Aversa siede tra i banchi di scuola insieme ai giovani del Liceo “Innico Caracciolo”, quasi a voler dire che la scuola della Parola guarisce gli sguardi aprendoli a dimensioni di vita nuova. La meta, dunque, in Quaresima è rappresentata dalla Pasqua, dall’uomo nuovo, da una umanità “risorta e liberata da egoismo e meschinità”. Il vangelo della IV domenica di Quaresima racconta del miracolo con il quale Gesù restituisce la vista ad un cieco. Ma il figlio di Dio “si affida a questi segni per mettersi in dialogo con noi, per farci comprendere a quale vita di luce, bontà e bellezza egli stesso ci sta chiamando”.


Elezioni amministrative, c'è la data Dove e quando si vota: tutte le città

Elezioni amministrative, Minniti: si vota l'11 giugno, ballottaggi il 25



Le consultazioni per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali e per l'elezione dei consigli circoscrizionali nelle Regioni a statuto ordinario si svolgeranno domenica 11 giugno 2017. La data è stata fissata dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, con proprio decreto. L’eventuale turno di ballottaggio è stato fissato per domenica 25 giugno. I comuni interessati alla consultazione sono 1.021, di cui 796 nelle regioni a statuto ordinario e 225 nelle regioni a statuto speciale, "dove lo svolgimento delle elezioni - spiega il Viminale - è fissato autonomamente, anche in data diversa da quella prevista per le regioni a statuto ordinario". Nel dettaglio, 153 sono i comuni superiori ai 15mila abitanti, di cui 25 comuni capoluogo di provincia e 858 comuni inferiori ai 15.000 abitanti.  Tra le città più importanti ci sono Parma, Palermo, Genova, Catanzaro e L'Aquila. 

Brexit, Theresa May firma il divorzio Gelo dell'Ue: niente libero commercio

Brexit, Theresa May ha firmato. Gelo dell'Ue: niente libero commercio



"Siamo una grande unione di persone e nazioni, con una orgogliosa storia e un brillante futuro. E ora che la decisione di uscire dall'Unione europea è stata presa, è ora di unirci". È un passo, secondo le anticipazioni dei media britannici, del discorso che la premier Theresa May farà a proposito della Brexit. "Quando siederò al tavolo dei negoziati nei prossimi mesi, rappresenterò ogni persona nell'intero Regno unito, giovani e anziani, ricchi e poveri, città, cittadine, paesi e tutti i villaggi e i borghi tra essi. E sì, anche quei cittadini dell'Ue che hanno fatto di questo Paese la loro casa", dirà la prima ministra. "È mia ferma decisione ottenere l'accordo adeguato per ogni persona in questo Paese. Mentre affrontiamo le opportunità che abbiamo di fronte in questo cammino trascendentale, i nostri valori condivisi, interessi e ambizioni possono, e devono, unirsi".

Gelo dall'Unione europea che ha affermato che il Regno Unito non otterrà un accordo di libero commercio nei prossimi due anni, e una soluzione di transizione per attutire l'uscita della Gran Bretagna dopo il 2019 non potrà durare più di tre anni. È quanto afferma la bozza di risoluzione del Parlamento europeo sulla Brexit, secondo quanto riferisce il Guardian che ne ha preso visione. In 11 pagine, si legge, la premier britannica Theresa May viene avvertita che l'Ue proteggerà i suoi interessi politici, economici e sociali. La Brexit, afferma il documento, sarà un "evento sfortunato e senza precedenti, mentre nessun membro dell'Ue ha mai lasciato prima", ma "questo esito deve essere gestito in modo ordinato in modo da non colpire negativamente l'Ue, i suoi cittadini e il processo di integrazione europeo".

Tra i vari punti affrontati, il testo afferma che un accordo di transizione post-2019 potrà garantire che barriere e controlli doganali non siano applicati dal primo giorno della Brexit, ma esso non potrà durare più di tre anni e sarà "limitato nella sua portata, non potendo sostituire mai un'adesione all'Unione". Inoltre, si legge nel documento, se Londra tentasse di negoziare altri accordi di libero commercio mentre è ancora uno Stato membro dell'Ue, non ci saranno altre discussioni per un accordo. Il testo sottolinea poi che la data dopo la quale i cittadini europei perderanno il diritto automatico di vivere nel Regno Unito non dovrà essere precedente al 29 marzo 2019, o Londra starà violando la legge europea.

Caivano (Na): BOOM Sulle tracce dell'attacchino abusivo Ci siamo quasi

Caivano (Na): BOOM Sulle tracce dell'attacchino abusivo Ci siamo quasi

di il Notiziario



Un danno alle “Imprese vere”, un rischio per i consumatori, un problema per lo Stato e le Amministrazioni locali. È questo il danno che produce il fenomeno dell’abusivismo, che colpisce con forza tutte le aree dell’Italia, crescendo a dismisura negli ultimi anni fino a superare la soglia del 50 per cento. Solo nel settore del benessere (alias acconciatori ed estetisti) si stima che gli abusivi rappresentino circa il 30% dei regolari. Da alcuni controlli è emerso che per ogni impresa regolare ci siano addirittura due aziende “fantasma”, con un grave impatto sulla salute dei cittadini. Ma l’abusivismo riguarda molti altri settori del commercio e dell’artigianato: da quello alimentare a quello dell’edilizia, dall’autoriparazione alla fotografia.Per non parlare del fenomeno dell'affissione abusiva che puntualmente arriva alla vigilia di ogni tornata elettorale. 

Il fenomeno dell'affissione abusiva è un malcostume diffuso in tutta la penisola. A Caivano, in provincia di Napoli, un po di più. Soprattutto con l'ultimo episodio che ha visto coinvolto il neo segretario nonchè consigliere comunale del Partito Democratico Antonio Angelino. Vittima appunto di manifesti anonimi. 

"Ci siamo quasi. Siamo sulle tracce di chi ha affisso quei manifesti abusivi che hanno danneggiato non solo la mia immagine ma quella di tutta la comunità caivanese. Deduco che la matrice sia sempre la stessa, cardito-caivano. Oggi, precisa Angelino, sarò puntuale negli uffici delle autorità competenti, per ampliare e seguire le indagini dal vivo, grazie anche all'aiuto di amici del posto che non solo non temono ripercussioni, ma combattono giorno dopo giorno l'abusivismo affinchè si ripristini la legalità nel nostro Paese. Per rispetto alle indagini non faccio il nome dell'attacchino che sta circolando in queste ultime ore, ma il mio ulteriore invito alle forze dell'ordine è di visionare anche le telecamere del Bar "La Dolce Sosta" dalle ore 07.00 alle ore 09.00 di domenica 26 marzo 2017, affinchè fermare ed inchiodare questo fenomeno".