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martedì 21 febbraio 2017

La patata bollente piace anche al Fatto Raggi, colpo basso in prima pagina / Foto

La patata bollente conquista il Fatto : cosa compare in prima pagina su Raggi




Gira che ti rigira, la "patata bollente" sfonda anche al Fatto quotidiano. Dopo giorni di polemiche furenti tra i 5 Stelle per il titolo "sessista" di Libero su Virginia Raggi, ecco arrivare in prima pagina sul quotidiano più grillino d'Italia una vignetta di Vauro decisamente spiazzante. La "patata bollente" diventa "palata bollente", con chiaro riferimento alla vicenda dello stadio della Roma. Il vignettista penna armata di Marco Travaglio e Michele Santoro, ultimamente mai tenerissimo con la sindaca della Capitale, rivede a modo suo l'ironica critica di Vittorio Feltri. Finirà anche lui alla gogna sul blog di Beppe Grillo?

La vignetta brutale su Bersani e i rossi: umiliati in strada dal Corriere / Guarda

Scissione Pd, la vignetta brutale del Corriere: Umiliati in strada



Come dire: "scappati di casa", e pure nel momento peggiore. La vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera, spietata, riassume al meglio il clima surreale e tragicomico della scissione Pd. In fila, alla fermata del taxi, ci sono i ribelli Pierluigi Bersani, Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza. Attendono che qualcuno li raccolga per strada, per portarli chissà dove. Il guaio è che hanno scelto di uscire sbattendosene la porta proprio nei giorni dello sciopero dei tassisti. Una metafora amarissima di una sinistra allo sbando. E dire che Bersani con i taxi e gli scioperi dovrebbe pure esserci abituato. 

L'HA FATTO DAVVERO Dov'è scappato Renzi mentre il Pd esplode

Matteo Renzi non va alla direzione: "Sono in partenza per la California"



Altro che mediazione, altro che trattativa per scongiurare la scissione Pd. Mentre oggi andrà in scena una direzione dem sempre più simile a una farsa, Matteo Renzi annuncia la sua fuga: "Sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti". 

"Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California  - scrive l'ex premier sulla sua e-news - dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Soprattutto nel campo del fotovoltaico, un settore dove si incrociano innovazione, sviluppo e ambiente. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell'innovazione. Perché se è vero - ed è vero - che dopo il 4 dicembre l'Italia sembra aver rimesso indietro le lancette della politica (proporzionale, scissioni in tutti i partiti, polemiche, palude: prima o poi qualcuno rifletterà sulle conseguenze politiche del voto referendario, non solo su quelle personali che sono decisamente meno importanti), è anche vero che il mondo, là fuori, corre e corre a un ritmo impressionante". Tutto molto bello, anche meritevole. Ma Renzi è sicuro che questo sia il momento giusto per scappare dall'Italia e dal Nazareno? A occhio e croce, sembra un altro bel ceffone mollato in faccia non solo agli scissionisti, ma anche a chi nel Pd sta lottando con le unghie per tenere insieme il partito.

Napoli: Immigrati espulsi, nave in ostaggio Molestie e violenze, la devastano

Napoli, nave Tirrenia devastata dagli immigrati con decreto di espulsione



Una nave della Tirrenia che collega Cagliari e Napoli è stata praticamente presa in ostaggio e devastata da cinquanta immigrati. Gli extracomunitari con decreto di espulsione hanno fatto credere che avrebbero lasciato il territorio italiano ma poi durante il viaggio hanno distrutto la nave. Sale e cabine sono state devastate, i passeggeri derubati e molestati.  

Il comandante ha subito informato la polizia di quanto stava accadendo. "Il passaggio nave del gruppo è stato effettuato secondo le procedure previste dalla legge, implementate dalle autorità di sicurezza di Cagliari", comunica la Tirrenia: "La Compagnia, come sempre in questi casi, sempre più frequenti, ha destinato ai passeggeri stranieri un'area della nave, a garanzia della sicurezza dei passeggeri, non essendo il gruppo accompagnato dalle forze di polizia. Contrariamente a quanto avvenuto in passato, il gruppo ha creato problemi a bordo per tensioni al suo interno che poi si sono ripercosse sui passeggeri".

Fondazione Policlinico ‘Gemelli’ e Fondazione ‘AVSI’ per la Siria

Fondazione Policlinico ‘Gemelli’  e Fondazione ‘AVSI’ per la Siria


di Eugenia Sermonti



Un intervento umanitario importante, concreto e impegnativo per alleviare le sofferenze della popolazione siriana martoriata dalla guerra, soprattutto quella più vulnerabile, in risposta all'accorato appello del nunzio apostolico in Siria, cardinal Mario Zenari, raccolto dall’allora Pontificio Consiglio Cor Unum. ‎Questo obiettivo sarà possibile attraverso il sostegno atre ospedali cattolici, uno di Aleppo e due di Damasco, grazie allo stanziamento diretto di fondi e attraverso iniziative di formazione medica del personale sanitario siriano di queste strutture. È questo il cuore della grande opera di carità che impegnerà per il 2017 la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, che ha accolto l'invito della Fondazione AVSI a partecipare, quale unico partner scientifico e sanitario, al progetto ‘Ospedali Aperti’ in Siria. Il progetto, ideato e sviluppato dalla ONG internazionale, è nato dall’intuizione del cardinal Mario Zenari, insieme a Cor Unum (confluito oggi nel nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), a tutela della popolazione locale stremata dal conflitto. Nello spirito del Giubileo della Misericordia, a un anno dall’istituzione del 'Fondo Carità', con cui si stanno offrendo risposte rapide e dirette ai bisogni di persone che vivono in condizioni di  fragilità esistenziale conosciute durante il ricovero ospedaliero, la Fondazione Gemelli esprime in modo tangibile l’invito di Papa Francesco a tenere sempre aperte le porte della Carità e allarga il suo sguardo al mondo, contribuendo a dare risposte alla crisi umanitaria in Siria.

Il contesto. La crisi siriana non conosce fine, con 13,5 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti e 11,5 milioni che non hanno accesso alle cure sanitarie (2.237.750 solo ad Aleppo, 1066.261 a Damasco), per il 40 per cento bambini. A causa della crisi l’aspettativa di vita si è ridotta in Siria di circa 15 e 10 anni rispettivamente per uomini e donne. In particolare la crisi sanitaria si configura con una condizione fatiscente delle strutture sanitarie che sono state spesso bersaglio dei bombardamenti aerei. Da oltre due mesi al Saint Louis di Aleppo manca l’acqua potabile, da cinque la struttura è alimentata a gasolio che spesso non basta o è troppo costoso. E non è tutto, la situazione è drammatica anche per la carenza di personale qualificato, la mancanza di medicine, la difficoltà a mantenere in funzione le apparecchiature mediche, la carenza di contributi statali per rispondere ai bisogni di salute dei più poveri che non possono permettersi le cure di cui hanno bisogno.

Il progetto ‘Ospedali Aperti’ in Siria. Voluto e promosso dal cardinal Zenari, in collaborazione con monsignor Giampietro Dal Toso, attualmente segretario delegato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il progetto ‘Ospedali Aperti’ in Siria condotto dalla Fondazione AVSI, Ong che da 45 anni realizza progetti di sviluppo in 30 Paesi diversi,  ha come obiettivo generale il sostegno a tre ospedali cattolici: Ospedale Saint Louis di Aleppo, Ospedale Francese e Ospedale Italiano di Damasco. A fronte di un’enorme emergenza sanitaria, questa iniziativa si propone di fornire prestazioni mediche gratuite alle persone più vulnerabili, vittime della guerra e di raccoglierei fondi necessari a coprire i costi delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali sostenuti dagli ospedali coinvolti.

La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli partecipa a ‘Ospedali Aperti’ in Siria sia attraverso lo stanziamento diretto di fondi, sia attraverso iniziative di formazione e di aggiornamento del personale sanitario siriano e di cura della popolazione. La fornitura gratuita delle prestazioni sarà garantita da un basket fund alla cui creazione la Fondazione partecipa sia in forma diretta sia indirettamente attraverso l’attrazione di nuovi donatori. La Fondazione si occuperà anche della formazione del personale degli ospedali siriani attraverso sessioni formative e training che avranno luogo in ospedali di Beirut, in Libano.

Il progetto 'Ospedali Aperti' in Siria può essere sostenuto con una donazione attraverso il sito della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli donaorapoliclinicogemelli.it

Europa: 45 per cento dei decessi è provocato da malattie cardiache

Europa: 45 per cento dei decessi  è provocato da malattie cardiache


di Matilde Scuderi



Le malattie cardiovascolari provocano in Europa il 45 per cento dei decessi e costano annualmente ben 210 miliardi di euro. Sono cifre da capogiro, che richiedono il massimo impegno da parte delle istituzioni e, soprattutto, dei singoli cittadini: le malattie cardiovascolari infatti colpiscono il doppio dei tumori, ma possono essere evitate in un caso su tre cambiando dello di stile di vita. Nonostante una graduale tendenza ad adottare abitudini più salubri e l'instancabile lavoro delle organizzazioni e associazioni non governative il numero assoluto di casi di malattie cardiovascolari nel corso degli ultimi 25 anni è aumentato quindi, anche se abbiamo fatto tanto, c’è ancora molto lavoro da fare. Questo è quanto emerge dalle 'Statistiche sulle malattie cardiovascolari in Europa', studio condotto dallo European Heart Network di cui Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari onlus (Alt), è la rappresentante in Italia dal 1995. 

I dati pubblicati mostrano una forte disomogeneità tra i paesi: in Italia, 148 persone su 100 mila casi muoiono a causa di cardiopatia ischemica, ma il numero è molto più elevato nelle regioni dell’Est Europa: in Ungheria le morti sono 479 su 100 mila casi, in Lettonia 584 e in Lituania fino a 700 decessi. É un peccato non cogliere le occasioni per capire, imparare, ascoltare e mettere in pratica. Ictus e infarto sono due nemici molto simili, uno colpisce il cervello, l’altro il cuore: nemici dell’uomo e della donna, in modo diverso, ma ugualmente evitabili. L’impegno è non soltanto rivolto alla nostra salute ma anche alla condivisione e alla creazione di sinergie per rendere il beneficio della corretta informazione e della ricerca l’uno il potenziamento dell’altra. Vogliamo con forza guardare il 'bicchiere mezzo pieno': le malattie cardiovascolari si possono prevenire ed evitare grazie alla maggiore consapevolezza del ruolo che l’alimentazione gioca nella salute cardiovascolare e siamo in moltissimi ad averlo capito in Europa se consideriamo che negli ultimi tre decenni il consumo di frutta e verdura è considerevolmente aumentato in Europa. Parallelamente i livelli di colesterolo nel sangue sono diminuiti così come il consumo medio di alcol. Purtroppo c’è ancora un ampio margine di miglioramento per l’abitudine al fumo che, per quanto sia significativamente diminuita, continua a rappresentare un problema di salute pubblica e una causa rilevante per le malattie cardiovascolari. L’alimentazione e la scelta delle abitudini alimentari è e resta l’elemento chiave nella lotta contro le malattie cardiovascolari, l’obesità infantile è in drammatico aumento proprio a causa delle scorrette abitudini alimentari con eccesso di consumo quotidiano di grassi e cibi spazzatura.

Nonostante negli anni ci sia stato un aumento della qualità e della quantità di informazioni sulle malattie cardiovascolari, le attuali statistiche evidenziano la forte necessità di continuare la ricerca, la formazione e la diffusione delle informazioni. Un messaggio che Alt comunica da tempo e che ribadisce ricordando la 'dichiarazione di San Valentino', sottoscritta congiuntamente il 14 febbraio 2000 a Bruxelles dalle istituzioni e dai responsabili della salute dei cittadini europei, che recita “Ogni bambino nato nel nuovo millennio ha diritto di vivere almeno fino a 65 anni senza soffrire di malattie cardiovascolari evitabili”. “Ictus cerebrale e Infarto del miocardio possono essere evitati almeno in un caso su tre – dichiara Lidia Rota Vender, presidente di Alt - A noi il compito di informarci e mettere in pratica le informazioni per vincere la battaglia contro le malattie cardio e cerebro vascolari da trombosi. Uomini e donne devono fare squadra, impegnandosi in prima persona. Una lotta che tutti noi possiamo vincere: a casa, sul lavoro e ovunque nella nostra vita quotidiana. E che deve partire da ognuno di noi! Perché nessuno oggi può dire 'io non lo sapevo'!”.

‘Giornata delle malattie rare’, quest'anno il tema è la ricerca

‘Giornata delle malattie rare’, quest'anno il tema è la ricerca



di Matilde Scuderi



Quest'anno la decima giornata delle malattie rare - che si celebrerà il 28 febbraio - avrà come tema specifico quello della ricerca scientifica, omaggio dovuto al ruolo fondamentale che essa svolge nel fornire ai pazienti le risposte e le soluzioni di cui hanno bisogno, che si tratti di una cura o di una migliore assistenza. Si è voluta inoltre sottolineare l'importanza che i pazienti hanno in questo campo: è grazie al coinvolgimento sempre più attivo del paziente che i ricercatori riescono a lavorare in modo più mirato alle esigenze dei chi soffre di patologie rare. Nata nel 2008 per volontà della European Organisation for rare disease (Eurordis) - organizzazione europea che raggruppa oltre 700 organizzazioni di malati di 60 paesi in rappresentanza di oltre 30 milioni di pazienti - è con il tempo divenuta un evento di caratura mondiale che coinvolge oltre 85 paesi nel mondo. In Italia la giornata è coordinata dalla Federazione italiana malattie rare (Uniamo firm) Onlus ed è resa possibile grazie al supporto incondizionato di Shire, Biogen e Roche e alla partecipazione di Ptc Therapeutics, tutte aziende attive nella ricerca per le terapie di patologie rare. Fibrosi cistica, ipoparatiroidismo, epidermolisi bollosa, fibrosi polmonare idiopatica, immunodeficienze primitive, amiotrofia spinale infantile, malattia di Stargardt, emofilia: sono solo alcuni dei nomi delle oltre 6 mila malattie rare che colpiscono oltre 670 mila persone nel nostro Paese. L’80 per cento delle malattie rare è di origine genetica e spesso si tratta di patologie croniche e potenzialmente mortali. Solo 583 di queste sono ufficialmente riconosciute in Italia, e nonostante i nuovi Lea ne aggiungeranno 110, moltissime restano in un 'limbo' che rende più difficile la diagnosi, la terapia, la cura dei pazienti. Si definisce rara una malattia quando colpisce non più di 5 persone ogni 10mila persone. All’interno di queste patologie si collocano anche quelle ultra-rare o rarissime che colpiscono meno di 1 persona ogni milione. In Italia, il 25 per cento dei pazienti rari attende da 5 a 30 anni per ricevere conferma di una diagnosi, uno su tre deve addirittura spostarsi in un’altra regione per averne una esatta.

Nel corso degli ultimi decenni fortunatamente i fondi dedicati alla ricerca sulle malattie rare sono aumentati. Ma il trend non può assolutamente fermarsi qui. La giornata delle malattie rare 2017 è quindi l'occasione giusta per invitare ricercatori, università, studenti, aziende, politici e medici a fare più ricerca e di renderli consapevoli dell'importanza della ricerca per la comunità delle malattie rare. È importante anche ricordare che curare non vuol dire solamente farmaci o apparecchi elettromedicali, ma anche assistenza socio-sanitaria che aiuti le persone e le loro famiglie a convivere più serenamente con la propria patologia, vincere l'isolamento e rapportarsi con gli altri. Uno degli obiettivi della giornata, che costituisce l’appuntamento più importante a livello mondiale per tutta la comunità delle malattie rare, è quello di far aumentare la sensibilizzazione nella società pubblica, tra i decisori politici e le istituzioni su cosa siano le malattie rare e sul loro impatto nella vita dei malati rari e delle loro famiglie. Per arrivare a questa consapevolezza comune è fondamentale un’informazione corretta e puntuale.

Il prossimo 28 febbraio si svolgeranno eventi in oltre 70 città italiane. L'intero programma degli eventi italiani può essere consultato sul sito della Federazione, www.uniamo.org e sulla pagina facebook dedicata alla giornata delle malattie rare. A livello mondiale la giornata viene celebrata in oltre 85 Paesi e la mappa dei paesi coinvolti con i diversi programmi sono consultabili su rarediseaseday.org. A Roma si svolgeranno tre eventi di caratura nazionale:

- Il primo, in programma il 20 febbraio, 'Rari, mai invisibili', un evento unico nel suo genere che vedrà il collegamento in streaming con la capitale di 4 città: Firenze, Matera, Lecce e Palermo. La serata parte alle 19.00 con un rap dedicato alle malattie rare in collegamento tra tutte le città. Ogni città darà il via poi a un proprio talk show sul tema, cui seguirà un secondo collegamento di saluti. Il testimonial della serata sarà Paolo Briguglia che da Roma parteciperà all’evento. Promotori della serata l’Istituto superiore di sanità (Iss), Farmindustria, Federsanità Anci, Uniamo fimr onlus.

- Il 25 febbraio, alla Casa del Cinema ci sarà l’appuntamento con 'Uno sguardo raro' rassegna di cinema e audiovisivi dedicato al tema delle malattie rare, promosso da Uniamo Fimr onlus, coprodotto con Nove produzioni e realizzato con il supporto incondizionato di Biogen. Dalle ore 16.00 alle ore 20.00 un ricco programma di spot, mini documentari e cortometraggi sull’argomento con interventi di pazienti, registi, attori.

- Il 27 febbraio, nell’auletta dei gruppi parlamentari alla Camera si svolgerà una giornata dal titolo 'Con la ricerca le possibilità sono infinite' che vedrà nella mattina la premiazione del concorso pegaso per opere originali di pazienti con malattie rare e diversi interventi sul potere terapeutico dell’espressione artistica. Nel pomeriggio si parlerà di ricerca con un evento dal titolo 'Gli european reference Network aprono nuovi orizzonti per la ricerca?' L’intera giornata è promossa dal gruppo interparlamentare per le malattie rare, il centro nazionale malattie rare dell’Iss e Uniamo Fimr onlus. Questa giornata ha il supporto incondizionato di Farmindustria. In 5 città Italiane, Milano, Torino, Modena, Genova e Firenze, aprirà la mostra Rare lives, un fotoreportage di Aldo Soligno, che insieme ad Uniamo e con il supporto di Sanofi Genzyme, da tre anni documenta il quotidiano di chi vive con una patologia rara; un reportage per immagini su necessità, speranze, difficoltà, gioie dei piccoli e grandi guerrieri che ogni giorno affrontano la loro battaglia.