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mercoledì 18 gennaio 2017

Viaggiate in treno? Nel 2017 vi spennano Ecco quanto spenderete in più / Le cifre

Trenitalia, nel 2017 gli abbonamenti sui treni ad alta velocità aumentano del 35%



Pessime notizie per gli utenti di Trenitalia abituati a viaggiare spesso con i treni ad alta velocità, dal 17 gennaio 2017 sono aumentati non poco i costi degli abbonamenti. L'allarme biglietti arriva direttamente da Federconsumatori, che denuncia: "Già a giugno 2015 gli abbonamenti della Torino-Milano erano passati da 295 a 340 euro. Adesso lo stesso abbonamento di seconda classe, valido per tutti i giorni, è arrivato a 459 euro, 120 euro in più di prima, il 35% in più.

Come riporta il Tempo, la Federconsumatori ha avviato uno studio su tutte le tratte, un confronto tra i prezzi di qualche anno fa e quelli attuali e i risultati sono stati sconcertanti. Per la Roma-Napoli da 356 a 481 euro per l'orario completo sette giorni; Bologna-Firenze da 224 a 302 euro; Milano-Bologna da 417 a 563 euro.

Sindaci e governatori si sono mostrati molto preoccupati per questa ricaduta. "Apprendiamo solo ora dell'aumento del 35% per gli abbonamenti dei pendolati dei treni ad alta velocità e riteniamo questa decisione molto grave", ha commentato in modo un po' freddino il sindaco della città metropolitana di Napoli Luigi de Magistris. Regione Piemonte e il comune di Torino si sono invece rivolti direttamente alle Ferrovie e si vocifera stiano organizzando dei progetti alternativi con Arenaways. Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, è sceso in campo a sua volta "per sollecitare un intervento che tenga conto delle giuste istanze dei pendolari campani".

Ci riempiono di immigrati con le nozze I giudici: cosa basta per la cittadinanza

Matrimoni, la Cassazione: cittadinanza italiana anche dopo la separazione



Non importa se il rapporto coniugale fosse ormai finito, la donna si è sposata con un uomo italiano e quindi ha pieno diritto ad avere la cittadinanza. È arrivata ieri la conferma ufficiale dal Palazzo di Giustizia di Roma, secondo i giudici della corte d'appello conta più la forma del contenuto: poco importa la separazione di fatto, e ancora meno il fatto che il matrimonio sia durato poco meno di sei mesi, la donna per la legge è sposata e quindi ha diritto alla cittadinanza italiana.

"Il matrimonio ha avuto carattere di effettività", hanno dichiarato i giudici, e visto che "la legge prevede la separazione giudizialmente accertata", una separazione di fatto non ha alcun valore in tribunale. Anche la Cassazione, riporta il Tempo, ha approvato in pieno la posizione presa dalla corte d'appello e ha così respinto l'obiezione fatta dal ministero degli Interni.

Secondo il Viminale la separazione di fatto costituisce una condizione d'ostacolo alla concessione della cittadinanza, dato che solitamente con questa definizione s'intende anche una separazione personale tra i coniugi. I giudici hanno contestato proprio questo aspetto, spiegando che la donna in questione ha comunque vissuto per sei mesi con il coniuge e portando come tesi il fatto che dal giorno della separazione sono passati oltre due anni in cui la donna ha comunque mantenuto i contatti con il marito, integrandosi nel frattempo nella propria comunità. Ora, dopo la sentenza della Cassazione, per un immigrato la strada della cittadinanza attraverso nozze diventa molto più semplice.

In piedi col sisma di agosto, crollato oggi: Amatrice, addio all'ultimo simbolo / Foto

Amatrice, dramma senza fine: il nuovo terremoto ha fatto crollare il campanile della chiesa di Sant'Agostino



È crollato anche il campanile della chiesa di Sant'Agostino ad Amatrice. Le tre nuove scosse di terremoto, che si aggiungono alle decine di centimetri di neve caduta nelle ultime ore, hanno cancellato uno degli ultimi simboli rimasti in piedi dopo il disastroso sisma dello scorso agosto. A testimoniarlo una inquadratura pubblicata su Twitter dal profilo RietiLife e rilanciato da SkyTg24. Un dramma infinito.

Bufere, gelo e pioggia, è emergenza Le previsioni: un incubo senza fine

Emergenza maltempo: bufere di neve, gelo e pioggia. Un incubo senza fine



Situazione ancora critica in Abruzzo a causa del maltempo. Se a Chieti la neve è stata sostituita dalla pioggia, a quote superiori ai 400 metri continua a nevicare bene. Questa notte altri 30 centimetri di neve, avvisano gli esperti di 3bmeteo.it hanno fatto salire gli accumuli a un metro e mezzo in diversi comuni dove l'emergenza si è aggravata. Soppressi anche numerosi treni sulla tratta Termoli Sulmona. Restano senza elettricità e senza riscaldamento ancora 87mila persone, migliorata comunque la situazione rispetto a ieri quando le utenze erano circa 300mila. Intanto le forti piogge cumulate negli ultimi giorni sulle pianure hanno gonfiato a dismisura gli alvei fluviali, il Pescara fiume omonimo della città è esondato alle 5 di stamattina costringendo la chiusura delle golene e di alcune strade per precauzione. Allagamenti si segnalano un po' in tutto il territorio.

Neve anche nelle Marche, mediamente sopra i 300-400 metri con accumuli importanti oltre il metro sopra i 1000 metri di quota. Neve anche in Umbria nelle zone terremotate dove in nottata ci sono state vere e proprie bufere, l'altezza della neve a Ussita ha raggiunto il metro, i disagi sono numerosi. Neve anche in Sardegna a quote più elevate di ieri, a Nuoro il manto accumulato si sta gradualmente sciogliendo con la pioggia. Una sorpresa invece per i siciliani di Ragusa che questa mattina si sono svegliati con la città imbiancata dopo una piccola tormenta nella notte.

Nevica bene anche in Campania e in Molise a quote intorno 300-400 metri in Campania con delle criticità sulla A16 e 600-700 metri in Molise con neve anche a Campobasso. Gli accumuli nella provincia di Avellino al di sopra dei 700-800 metri superano il mezzo metro. Da oltre due settimane il Vesuvio appare ammantato da una bella coltre bianca. Nelle ultime ore una forte nevicata sulla città di Benevento ha fatto andare in tilt la viabilità con la città completamente paralizzata.

Previsioni - La neve continuerà a interessare la dorsale appenninica, e non solo, almeno sino alla fine di giovedì, con accumuli ancora importanti tra Marche, Abruzzo e parte del Molise. Più nel dettaglio nella giornata di mercoledì limite delle nevicate sin verso i 200-400 metri su subappennino marchigiano e interne abruzzesi, 400-600 metri su Molise, Puglia, Campania e Basilicata, 700-1000 metri sulla dorsale calabrese. In Sardegna limite delle nevicate nell'interno dai 350-400 metri, oltre i 500-600 metri in Sicilia.

Giovedì la dama bianca scenderà a fondovalle sulla dorsale marchigiano-romagnola, oltre i 100-300 metri su quella toscana orientale, nonché quella marchigiana e umbra. In Abruzzo il limite delle nevicate spazierà dai 100-200 metri dei settori settentrionali ai 400-600 metri di quelli centro meridionali; in Molise e Campania dai 300-600 metri.

Forti scosse di terremoto, è panico Treni e luce, mezza Italia nel caos

Forte scossa di terremoto in Centro Italia



Una  nuova forte onda sismica ha colpito l'Italia Centrale, con scosse di terremoto avvertite a partire dalle 10.24 dall'Abruzzo fino alle alte Marche. Almeno due forti scosse, di magnitudo 5.3 e 5.6, con epicentro tra le province di Rieti e L'Aquila, la zona di Amatrice già messa in ginocchio dal terremoto dello scorso agosto e nelle ultime ore da nevicate, temperature sottozero ed esondazioni. A Roma sono state evacuate per precauzioni le stazioni della metropolitana, mentre nelle zone dell'Appennino tra Abruzzo e Lazio, sepolte dalla neve, borghi e paesi montani sono rimasti senza collegamenti elettrici. 

Un sorriso per i bimbi in ospedale Grazie alla visita dei Dottor Sogni

Un sorriso per i bimbi in ospedale Grazie alla visita dei Dottor Sogni


di Laura Fusillo



Un bambino sereno ha più forza per affrontare la malattia e per guarire. Lo sanno bene i 30 ‘Dottor Sogni’ di Fondazione Theodora Onlus, artisti professionisti specificamente formati per lavorare in ambito ospedaliero pediatrico, che ogni anno regalano la magia di un sorriso a oltre 35 mila bambini ricoverati in 40 reparti pediatrici di 18 presidi italiani. Con i loro camici colorati e i nomi fantasiosi, i Dottor Sogni alleviano quotidianamente la sofferenza dei piccoli pazienti attraverso visite personalizzate in base alla loro età, all’umore, alla condizione medica e familiare. È proprio per continuare a garantire queste visite speciali a oltre 6 mila bambini ricoverati nei reparti di onco-ematologia e a quelli che devono affrontare un intervento chirurgico che Fondazione Theodora Onlus lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi ‘Un sorriso per i bambini in ospedale’. Per sostenerla, fino al 29 gennaio 2017, basta inviare un SMS o chiamare da rete fissa il numero solidale 45518 e donare così da 2 a 10 euro.

Con i fondi raccolti, i Dottor Sogni potranno continuare la loro attività presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’Ospedale San Gerardo di Monza, l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, il Policlinico Umberto I di Roma e presso l'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, dove la Fondazione ha sviluppato con successo il programma di accompagnamento chirurgico. Quest’ultimo consiste nello stare accanto al bambino che sta per affrontare un intervento, e alla sua famiglia, dal momento dell’attesa pre-operatoria fino al risveglio, con l’obiettivo di distendere le ansie e abbassare il livello di stress di bambino e genitori. “I sorrisi, i sogni e la fantasia sono gli amici più preziosi per i bambini ricoverati in ospedale”. A dirlo è Margherita Buy, da anni accanto a Fondazione Theodora Onlus in qualità di testimonial. “La vista di un bambino malato è sempre qualcosa di veramente straziante - prosegue l’attrice - da quando però ho avuto l’occasione di andare in ospedale con i Dottor Sogni e vederli all’opera so anche che esistono persone davvero speciali, professionisti del buon umore che li aiutano ad affrontare questa prova con positività perché sorridere li rende più sereni e sognare li rende più forti. Per questo è importante sostenere Fondazione Theodora Onlus e donare per garantirne l’attività che svolge per i bambini ricoverati e le loro famiglie”. “I nostri Dottor Sogni - spiega Emanuela Basso Petrino, direttore della Fondazione - lavorano in totale armonia con il personale medico e ospedaliero e nel rigoroso rispetto dei ruoli e delle competenze; si prendono cura della parte sana del bambino, che vuole esprimersi con la fantasia, lo stupore, la risata e, a volte, anche con il pianto. L'intervento dei Dottor Sogni non è un semplice spettacolo di intrattenimento, ma mira a creare un rapporto di fiducia e confidenza basato sul gioco e l'accoglimento delle emozioni”. Per questo progetto Fondazione Theodora può inoltre contare sul sostegno di tanti amici come Massimiliano Rosolino, Natalia Titova, Filippo La Mantia e degli sportivi Romano Battisti, Flavia Tartaglini, Sandro Campagna, Francesca Dallapé e Francesco Di Fulvio. 

Il calore può combattere i tumori ”Ma più info sulla termoablazione”

Il calore può combattere i tumori ”Ma più info sulla termoablazione”


di Martina Bossi


I relatori del media tutorial sulla termoablazione

Introdotta negli anni ’90, la procedura della termoablazione percutanea per il trattamento di alcuni tipi di tumori ha visto una progressiva evoluzione delle tecnologie utilizzate, fino al recente utilizzo delle microonde, con l’obiettivo di raggiungere una sempre maggiore precisione, efficacia e sicurezza per il paziente. Le tecniche di termoablazione sono basate sullo sviluppo di calore all’interno di una lesione ‘target’, raggiungendo una temperatura superiore a 50 gradi. In oncologia queste causano la denaturazione delle proteine intracellulari e la dissoluzione dei lipidi di membrana, provocando la morte cellulare. Queste procedure possono essere effettuate sia nei confronti di tumori primari, che secondari dei tessuti parenchimali (fegato, rene, polmone) e delle ossa. Tuttavia è importante trattare non solo la lesione tumorale, ma occorre eliminare anche i margini di tessuto ‘sano’ che, nel caso di un tumore primitivo, deve essere di almeno 5 mm e in quello di una metastasi di 1 cm. In Italia si stima che complessivamente siano eseguite 7-8 mila procedure l’anno, il 70% delle quali riguardano il fegato, seguite da polmone e rene. I Centri che nel nostro Paese effettuano questo tipo di procedura sono circa 100. La crescita del numero di procedure di termoablazione è di circa il 2% l’anno, anche se i pazienti ‘candidabili’ potrebbero essere circa tre volte superiori.

Il sistema di termoablazione che si basa sulle microonde, realizzato da Medtronic, rappresenta un’evoluzione importante rispetto alla tecnologia a radiofrequenza. “Le microonde sono onde elettromagnetiche prodotte da un generatore, che attraverso un cavo raggiungono l’antenna inserita nel tumore e qui determinano un’oscillazione delle molecole d’acqua con conseguente produzione di calore - afferma Gianpaolo Carrafiello, ordinario di Diagnostica per Immagini, Radioterapia e Neuroradiologia dell’Università degli Studi di Milano e Direttore UOC Radiologia Diagnostica e Interventistica ASST Santi Paolo e Carlo Presidio San Paolo di Milano - Negli ultimi anni l’innovazione tecnologica di Medtronic ha messo a disposizione della comunità medico-scientifica dispositivi in grado di aumentare le dimensioni delle aree di ablazione tumorale che, grazie alla definizione di contorni perfettamente sferici, sono diventate sempre più ‘definibili’ e ‘prevedibili’. “I nostri pazienti – continua Carrafiello - vengono trattati in sedazione moderata nella sala angiografica, dotata di una nuova tecnologia, che consente l’esecuzione di una Cone Beam Computed Tomography (CBCT) e il planning preventivo del volume di ablazione rispetto alla lesione da trattare. La degenza è generalmente di 1 o 2 giorni. Eliminando l’anestesia generale, si possono, così, trattare tutti i pazienti altrimenti non eleggibili ad altre terapie per la presenza di comorbilità”.

Per alcuni tipi di tumore come l’epatocarcinoma primario (HCC) con dimensioni inferiori ai 3 cm, le Linee Guida delle Società Scientifiche nazionali e internazionali, hanno stabilito che il trattamento di termoablazione con radiofrequenza o microonde è equivalente alla chirurgia tradizionale. Per quanto riguarda il tumore renale sotto i 3 cm il successo clinico della termoablazione è intorno al 98%. La termoablazione viene effettuata anche nei tumori ‘benigni’, particolarmente della tiroide e dell’utero. “I benefici della termoablazione per il paziente oncologico - sostiene Sandro Barni, direttore del Dipartimento Oncologico dell’ASST Bergamo Ovest - Treviglio-riguardano prevalentemente il fatto che è una metodica meno cruenta della chirurgia tradizionale, più rapida, meno dolorosa, è ripetibile in caso di recidive, riduce le giornate di degenza e il periodo di malattia, con una conseguenza diminuzione dei costi diretti e indiretti, a vantaggio anche del Sistema Sanitario Nazionale”. “La termoablazione, a parte casi specifici come l’epatocarcinoma primario - aggiunge Barni - non è sostitutiva,ma complementare alla chirurgia tradizionale e ai trattamenti medici, ed ha indicazioni ben precise, come il volume, il numero e la localizzazione delle lesioni tumorali. Per questo motivo è fondamentale che il paziente sia preso in carico da un team multidisciplinare, che deve essere composto, come minimo, oltre che dall’oncologo, dal chirurgo e dal radiologo interventista. L’importante è, infatti, definirel’appropriatezza terapeutica: capire, cioè, qual è il paziente giusto e il momento giusto per eseguire questa procedura”.

“Come si è detto - sottolinea Giovanni Sgroi, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’ASST Bergamo Ovest-Treviglio - nel caso di epatocarcinoma primario con dimensioni non superiori ai 3 cm la termoablazione può essere considerata equivalente alla chirurgia tradizionale. Ma la metodica trova applicazione anche nelle metastasi epatiche, secondo comunque il razionale oncologico. La termoablazione di queste lesioni secondarie può essere sostitutiva o integrativa della chirurgia. L’indicazione, decisa in maniera multidisciplinare, di trattare un paziente con metastasi epatiche, deriva da una valutazione specifica, che tiene conto della natura delle metastasi, del loro numero, delle dimensioni e della loro localizzazione, oltre che del loro aspetto biologico. Nella chirurgia avanzata delle metastasi epatiche multiple,la termoablazione va associata e si integra con la chirurgia, estendendo la possibilità di una completa bonifica e radicalizzazione della malattia. Ad esempio, una resezione epatica maggiore della parte sinistra del fegato - che già sacrifica molto tessuto epatico - associata alla termoablazione di una piccola metastasi profonda e centrale nella parte destra del fegato, impossibile da asportare senza togliere ancora molto altro parenchima epatico”. “Questa procedura dovrebbe essere tenuta sempre in considerazione da tutti coloro che si occupano di patologie oncologiche epatiche - continua Sgroi - poichè permette di aumentare le chances di trattamento nei pazienti con tumore primitivo o secondario. Quando, poi, la chirurgia non è praticabile - conclude Sgroi - perché la lesione è difficilmente resecabile, o il paziente non è eleggibile, né all’intervento di chirurgico, né alla terapia farmacologica per comorbilità concomitanti, la termoablazione rappresenta l’unica soluzione praticabile”