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venerdì 9 dicembre 2016

UNA VOCE INQUIETANTE "NON PUÒ DIRLO MA..." Renzi, soffiata bestiale in tv: "Ecco cosa vuol fare davvero"

La soffiata bestiale: "Renzi vuole arrivare a fine 2017, ma non può dirlo"



"La verità è che Matteo Renzi vuole arrivare al 2018, o almeno a fine 2017, ma non può dirlo". Ospite di Coffee Break su La7, Sergio Cofferati riassume al meglio quello che qualcuno, tra gli anti-renziani del Pd e i semplici cronisti politici, sta incominciando a pensare da qualche ora. L'ex segretario della Cgil e sindaco di Bologna, che non ha mai nascosto la sua avversità al premier, sottolinea come le due proposte avanzate mercoledì in direzione al Nazareno siano di fatto un tentativo malcelato di perdere tempo. "Sergio Mattarella non acconsentirà mai al ritorno immediato alle urne, e un governissimo con tutti dentro è semplicemente impossibile". 

Renzi, dunque, secondo il Cinese starebbe facendo ammuina con un obiettivo chiaro: restare a Palazzo Chigi, in un modo o nell'altro, puntando sulla volontà di Mattarella di prolungare la legislatura. Di fronte alla irrealizzabilità delle due condizioni poste da Renzi, non resterà che trovare un sostituto a Palazzo Chigi, con Matteo che farà finta di accettare controvoglia. "Manderà avanti un suo uomo fidato, e Padoan è quello perfetto perché potrà gestire i rapporti con l'Europa", spiega Cofferati. Il problema, infatti, è che al di là degli ardori del post-sconfitta referendaria il premier avrebbe accantonato l'orgoglio e accetterebbe l'idea di allontanare le urne il più possibile. "Votare a febbraio o in primavera - sottolinea ancora Cofferati - significherebbe per lui e il Pd andare incontro a sconfitta certa. Ricordiamoci che in ballo c'è una crisi economica ancora gravissima e soprattutto una manovra aggiuntiva a cui ci obbligherà l'Europa". Fardello troppo pesante per affrontare le urne con quella responsabilità sul groppone.

Primo sondaggio dopo il tracollo Ecco quanto prende il Pd / I dati

Primo sondaggio dopo il tracollo Ecco quanto prende il Pd



Partito democratico a picco dopo la mazzata presa al referendum? Niente di tutto questo. Anzi. Il sondaggio SWG presentato dal quotidiano il Messaggero, ovvero la prima rilevazione dopo il voto di domenica, mostra un Pd addirittura in risalita rispetto alla rilevazione effettuata lo scorso 1 dicembre. Quel giorno, SWG dava il partito di maggioranza al 32%, mentre il 7 dicembre è salito al 32,6%. Segno che la sconfitta, come peraltro ha ammesso lo stesso premier, è stata una sconfitta personale di Renzi. E non del Pd tutto, inteso come partito.

Tiene anche il principale alleato governativo, il Nuovo centrodestra, che dal 3,3% sale al 3,4. Complessivamente, l'area di governo (che include anche partiti minori come Scelta civica, SVP, Centro democratico, ecc...), cresce dal 35,9 al 36,5%. Passa all'incasso il Movimento 5 Stelle, che è sicuramente stato uno dei grandi vincitori del quesito referendario: nelle due rilevazioni effettuate a cavallo del voto, i grillini passano dal 27,5 al 28,9% delle preferenze, guadagnando così l'1,4. Cala invece Forza Italia, altra forza sostenitrice del No: dal 12,4% all'11,6 (-0,8%). nel centrodestra anche Fratelli d'Italia lascia sul terreno qualcosa, scendendo dal 4,2 al 4%. Segno che tanto gli azzurri quanto il partito della Meloni non sono stati percepiti come le forze trainanti del voto contro le riforme. Lo è stata invece sicuramente la Lega, che con Salvini grande protagonista in tv nelle ore immediatamente successive alla tornata elettorale, è salita dal 12 al 12,8%.

giovedì 8 dicembre 2016

ALLO SCOPERTO Asse Lega-M5s, Di Battista allo scoperto: cosa dice il loro manifesto grillo-leghista

M5S, il programma di governo di Di Battista: euro e immigrati, è asse con Salvini



Il piano del Movimento 5 Stelle a Palazzo Chigi per rilanciare l'Italia? Turismo, cultura, enogastronomia. Un po' poco, ma tant'è. Alessandro Di Battista espone in un'intervista a Repubblica il "manifesto grillino" e al di là dei proclami e delle linee guida, la situazione appare piuttosto nebulosa. Tanto che l'affermazione più forte è anche quella di più dubbia applicazione, un referendum sull'euro: "Euro e Europa non sono la stessa cosa. Noi vogliamo solo che siano gli italiani a decidere sulla moneta. Conosco bene quali sono le conseguenze dell'introduzione dell'euro, la perdita di potere d'acquisto, il calo delle retribuzioni, la riduzione della capacità di concorrenza delle imprese, il degrado sociale, la disoccupazione". Musica per le orecchie di Matteo Salvini e per i leghisti, a cui i 5 Stelle negli ultimi giorni stanno lanciando messaggi ammiccanti.

Prima, però, c'è da andare al governo. Mossa iniziale: andare a votare subito, con l'Italicum. "Non vogliamo discutere mesi e mesi con i partiti sulla legge elettorale - ribadisce Di Battista -. Vogliamo una versione di questa legge approvata dalla corte costituzionale, che auspichiamo arrivi in gennaio". Rifiuta per i 5 Stelle le etichette di "movimento antipolitico" ("Sono antipolitica quelli che hanno formulato una legge elettorale anticostituzionale e hanno bloccato il parlamento con una riforma che i cittadini hanno bocciato", attacca) e poi snocciola le misure che potrebbe attuare un M5S al governo: "Noi diamo la precedenza alle piccole e medie imprese. Intervenendo in questo ambito la ripresa è assicurata. L'imposizione fiscale deve diminuire. Servono istituti finanziari pubblici che consentano investimenti a favore di queste imprese e il reddito di cittadinanza". I fondi, assicura, si troveranno da "una seria lotta alla corruzione, che secondo le stime della Corte dei conti costa allo Stato 60 miliardi di euro l'anno. Variando i termini di prescrizione, che interrompono migliaia di processi.

Ai politici corrotti va impedito di ricandidarsi. Tutto questo porta denaro nelle casse dello Stato: la corruzione triplica i costi delle opere pubbliche". La lotta all'evasione fiscale, specifica, sarà contro "i grandi evasori". E ancora: "Vogliamo aumentare di parecchio le tasse sul gioco d'azzardo, centralizzare la spesa statale, realizzare opere pubbliche funzionali, di dimensioni ridotte rispetto all'Expo o all'Alta Velocità. Vogliamo ridurre i costi della politica, gli stipendi di tutti i parlamentari, anche degli amministratori regionali".

Sull'economia, però, Di Battista zoppica: "Puntiamo sulla Green Economy: una svolta energetica a livello nazionale in direzione delle energie rinnovabili e della sostenibilità". Già, ma la crescita? "Puntiamo sull'enogastronomia, una nostra eccellenza, il nostro petrolio. In questo campo bisogna investire nella qualità, nelle start up, nelle piccole e medie imprese. Lo stesso vale per la cultura e il turismo. Noi lo abbiamo tra l'altro già fatto con il nostro sistema di microcredito, che finanziamo con una parte dei nostri stipendi da parlamentari. Grazie a questi crediti, 20 milioni di euro in tre anni, sono nate nuove imprese". Encomiabile l'impegno, ma stiamo parlando di gocce in un oceano. Sulle banche, perlomeno, Dibba ha idee un po' più chiare: "Vogliamo una banca centrale che eserciti una vigilanza reale e non sia controllata dalle banche, come accade in Italia. Vogliamo la divisione tra banche di risparmio e banche d'affari".

E l'immigrazione? "Bisogna trovare soluzione ai grandi focolai di crisi internazionali, senza ricorrere alle bombe. I profughi con diritto di asilo devono essere accolti in Europa e distribuiti uniformemente in tutti i paesi membri. Chi è privo di diritto d'asilo in questo momento storico deve essere espulso. Il termine espulsione non deve essere ricondotto alla destra, alla sinistra, o alla xenofobia". Salvini approva.

Bisogna far presto, è cambiato tutto: Berlusconi è candidabile, la svolta

Bisogna fare presto, è cambiato tutto: Berlusconi è candidabile, la svolta



L'esclusione di Silvio Berlusconi dal Senato con l'applicazione della legge Severino è stata per tanti la pietra tombale sulla sua carriera politica. Il Cav però ha dimostrato di saper rinascere per decine di volte e l'ultimo trionfo del No al referendum costituzionale è solo l'ultimo piccolo trofeo che l'ex premier può vantare nel suo già ricco palmares. L'ultima vittoria può rappresentare una nuova spinta al tribolato percorso di rientro di Berlusconi alla politica attiva, finora ostacolato dall'estenuante attesa di una sentenza da parte della Corte di Strasburgo sul suo caso.

La Corte europea dei diritti dell'uomo deve ancora dire la sua sull'incandidabilità di Berlusconi a ogni carica politica, dopo che su di lui è stata applicata la legge Severino in forma retroattiva. Per sollecitare i giudici europei, dalla sicilia è partita una petizione pubblicata su change.org voluta dal deputato di Forza Italia Basilio Catanoso che ha lanciato così l'appello: "Mobilitiamoci per un doveroso appello alla Corte dei diritti dell'Uomo di Strarburgo, affinché emetta in tempi brevi una sentenza che - nelle nostre migliori speranze - possa restituire al presidente Berlusconi la piena agibilità politica. Sentenza che sta aspettando da tre anni".

Se il pronunciamento della Corte si è fatto attendere così tanto, però, è anche per colpa dell'ultimo governo, chiamato a chiarire con una relazione i motivi della decisione applicata sul proprio ex senatore. Il governo aveva deciso di esprimersi dopo l'esito del referendum, ma ora che il voto è passato, non c'è più neanche un governo. Bisognerà aspettare il prossimo inquilino di Palazzo Chigi che, considerando i tempi della politica italiana, non darà soddisfazione a Strasburgo almeno per un altro paio di mesi.

Sant’Arpino, strepitoso successo al teatro Lendi per la VII edizione della grande kermesse di moda e spettacolo “Le Stelle della Moda”

Sant’Arpino, strepitoso successo al teatro Lendi per la VII edizione della grande kermesse di moda e spettacolo “Le Stelle della Moda”



di Antonio Parrella




SANT’ARPINO -  Grande successo per la VII edizione della  kermesse denominata “Le Stelle della Moda”, organizzata dall’eclettico Anthony Palmieri (direttore artistico e presentatore) in collaborazione con la Confcommercio di Frattamaggiore e svoltasi mercoledì scorso 7 dicembre, presso il cinema teatro Lendi. Un successo davvero strepitoso con la sala 4 del Lendi stracolma di persone in ogni ordine di posto. Tantissimi applausi hanno continuamente interrotto la performance di modelle e modelli professionisti del Palmieri Group, che hanno calcato il palcoscenico deliziando il folto pubblico indossando meravigliosi abiti, forniti tra gli altri da commercianti di Frattamaggiore e delle città limitrofe. Il clou con abiti da sposa dell’Atelier Vergara, poi il gran finale con la straordinaria sfilata di abiti d’epoca del ‘700. Insomma un mixage di storia, cultura e moda. Ma sul palco, tra proposte di abiti da sposa, abiti in pelle, occhiali e collane, si  sono avvicendanti anche bambini e bambine: modelli in erba preparati accuratamente da coiffeur e stilisti. “Il nostro intento - chiosa il patron Palmieri, decano della manifestazione e punto fermo di riferimento per  la moda campana - è stato quello di rilanciare ulteriormente i territori delle città di Frattamaggiore, Grumo Nevano e Frattaminore, valorizzando il terziario locale e di dare l’opportunità alle persone e alle famiglie di vivere un momento di svago, di aggregazione e di puro divertimento. Un plauso particolare, oltre al mio gruppo - aggiunge Palmieri - formato per l’occasione da 11 modelle e 5 modelli, e dallo staff organizzativo, va a tutti gli sponsor che ancora una volta hanno creduto in questa splendida kermesse di moda e spettacolo e al numerosissimo e meraviglioso pubblico che ha applaudito per tutta la serata le 20 uscite delle modelle sul palco e la bella sfilata di portamento degli allievi che frequentano il nostro corso per l’anno 2016/2017 presso l’istituto Don Bosco di Crispano. Il grande calore del pubblico, mai visto in tanti anni di carriera, mi ha davvero commosso”.   Le coreografie sono state curate dall’esperta Ylenia Palmieri. Ospiti della serata i Trampol woman show. Infine un esilarante fuori programma con la comicissima esibizione del 12enne artista Antonio Aversano, presente in sala, che chiamato sul palco da Palmieri  ha interpretato magistralmente un famoso monologo di Biagio Izzo. “Naturalmente - conclude Palmieri - l’appuntamento è per l’ottava edizione”.

“Futuro incerto per l'odontoiatria, serve un Piano sanitario nazionale”

“Futuro incerto per l'odontoiatria, serve un piano sanitario nazionale”


di Eugenia Sermonti


Prof. Pierluigi Delogu

«Il sospetto che qualcosa ancora sia stato limato nell'assistenza odontoiatrica con i nuovi livelli di assistenza e che le regioni e le forme di sanità integrativa difficilmente riescano a sopperire rimane. Speriamo che la commissione ad hoc recepisca le nostre osservazioni poste nell'audizione in Commissione Affari Sociali il 23 novembre, dove chiediamo un Piano sanitario per l'odontoiatria che renda accessibile la prevenzione a tutti i pazienti». E' il commento di Pierluigi Delogu presidente Associazione Italiana Odontoiatri dopo la lettura dell'allegato 4D quale uscito dall'intesa stato-regioni di settembre sui nuovi Lea. Al Congresso politico AIO a Roma al Ministero della Salute, Delogu ha presentato con il vicepresidente Fausto Fiorile una proposta operativa di formazione degli odontoiatri italiani in rete con le altre figure mediche del territorio su prevenzione ed urgenze. Delogu ricorda che secondo i Lea del 2001 la copertura ai cittadini italiani, a parte le urgenze, sia limitata a programmi di tutela della salute odontoiatrica nell’età evolutiva nonché ad assistenza odontoiatrica e protesica a determinate categorie di soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità.

«Con la revisione in atto, il Ssn in età evolutiva concede, previo pagamento del ticket per reddito che varia da regione a regione, la visita (comprese la radiografia endorale e l’eventuale rimozione di corpo estraneo) e prestazioni come estrazioni, chirurgia parodontale, chirurgia orale ricostruttiva, ablazione del tartaro. Individua poi soggetti in situazione di vulnerabilità sociale (svantaggio sociale od economico, reddito basso, condizioni di marginalità od esclusione sociale) e/o di vulnerabilità sanitaria (sostanzialmente malattie o stati che rendono indispensabili o necessarie le cure odontoiatriche). Nei nuovi Lea si confermerebbe l’attenzione ai pazienti in età evolutiva ma di fatto, la maggior parte della popolazione infantile non può usufruire delle prestazioni in quanto le strutture del Servizio Sanitario Nazionale deputate ad erogarle sono, e saranno nei prossimi anni, assolutamente insufficienti sia come diffusione nel territorio sia per la carenza di risorse umane impiegate. Stesso concetto per i soggetti in condizione di vulnerabilità sociale – bassi redditi ed indigenza».

«La nostra proposta - continua Delogu - è quella di organizzare un vero e proprio Piano Sanitario per l’Odontoiatria che metta al primo posto la prevenzione delle patologie odontoiatriche con una efficace azione che coinvolga veramente tutta la popolazione infantile, utilizzando quelle risorse che sono presenti capillarmente su tutto il territorio  che sono gli studi odontoiatrici privati. Al Governo e all'istituenda commissione sui Lea che dovrà pronunciarsi sull'erogazione delle prestazioni Ssn chiediamo certezze, sulla cui base potremo poi articolare la nostra proposta di prevenzione a tutti i cittadini con particolare riguardo alle fasce deboli». 

Sindrome dell’intestino irritabile, manca una vera risposta sanitaria

Sindrome dell’intestino irritabile, manca una vera risposta sanitaria


di Matilde Scuderi



Presentato a Roma IBSCOM, il Comitato Sindrome dell’Intestino Irritabile, un nuovo organismo che si prefigge di favorire la conoscenza, la diagnosi e l’accesso alle terapie per  una patologia ampiamente diffusa nelle sue diverse manifestazioni, alcune delle quali - anche se circoscritte - di estrema gravità e forte impatto sullo stato di salute e sulla qualità della vita. La senatrice Emanuela Baio, vicepresidente dello stesso comitato, ne ha illustrato le finalità di tutela e le modalità operative che prevedono il coinvolgimento di altre istituzioni, enti e associazioni interessati a perseguire i dieci obiettivi esposti nel ‘Manifesto dei Diritti della Persona con Sindrome dell’Intestino Irritabile’; un documento che pone al centro dell’attenzione la necessità di assicurare ai pazienti l’accesso a percorsi appropriati di diagnosi e cura - anche farmacologica -
a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

La costituzione del Comitato è stata una decisione che è progressivamente maturata nel tempo, in linea con l’obiettivo di offrire una risposta a un’istanza sanitaria sottostimata e spesso trascurata, che fa seguito anche ai risultati di un’indagine sulla patologia condotta dal Censis. Uno studio che ne ha confermato l’ampia rilevanza sociale, grazie a una serie di interviste condotte su pazienti, presso centri di gastroenterologia su tutto il territorio nazionale. Dolore addominale, meteorismo e gonfiore, accompagnati da stipsi e/o diarrea sono i principali sintomi che la caratterizzano, come ha dichiarato Ketty Vaccaro, responsabile dell’area Welfare e salute del Censis; la diagnosi non di rado è tardiva perché inizialmente sottovalutata dagli stessi pazienti e perché i suoi sintomi sono spesso contrastati in modo inadeguato con un casuale, inefficace e a volte dannoso ‘fai da te’. In proposito, va detto che - sempre secondo l’indagine del Censis - l’intervento di contrasto a questo disturbo più tipico riguarda anzitutto la modifica del regime alimentare al quale si affianca la tendenza a combinare più rimedi: dai prodotti naturali ai farmaci da banco a quelli prescritti dal medico. Fortunatamente è meno frequente, ma comunque diffusa, la pratica di curarsi in base alle informazioni raccolte autonomamente sulla rete. Un quadro complesso se si pensa che solo il 5 per cento dei pazienti con IBS-C (la forma caratterizzata dalla costipazione) si rivolge in prima battuta al gastroenterologo: un fatto che attribuisce al medico di medicina generale un ruolo centrale nel favorire l’emersione della patologia e un suo più efficace contrasto. L’esordio della Sindrome dell’Intestino Irritabile è di solito antecedente ai 30 anni di età e colpisce prevalentemente tra i 20 e i 40 anni.

«È importante che il Servizio Sanitario Nazionale, nel fare le proprie valutazioni, oltre a tenere nella giusta considerazione le patologie più gravi e quindi degne della massima attenzione, dedichi adeguata attenzione anche a quelle problematiche sanitarie, come la Sindrome dell’Intestino Irritabile - ha dichiarato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nel commentare l’indagine del Censis - patologie che possono apparire come minori ma che invece producono gravi ripercussioni sia dal punto di vista personale che da quello sociale». La sindrome IBS-C ha poi un impatto molto pesante sulla vita quotidiana ed è spesso causa di assenteismo dal lavoro, oltre a influenzare pesantemente la condizione psicologica del paziente. «Un sollievo importante rispetto a queste forme più severe potrebbe venire dall’innovazione, grazie alla quale oggi sono disponibili terapie con azione mirata che interferiscono contemporaneamente con i sintomi del dolore e della stipsi - ha dichiarato il professor Enrico Stefano Corazziari, dirigente medico UOC di Gastroenterologia presso il Dipartimento di medicina interna e specialità mediche dell’Università La Sapienza di Roma. Sarebbe importante che queste terapie, almeno per i pazienti più gravi, fossero dispensate dal Servizio Sanitario Nazionale, magari su esclusiva prescrizione dello specialista»