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giovedì 8 dicembre 2016

“Futuro incerto per l'odontoiatria, serve un Piano sanitario nazionale”

“Futuro incerto per l'odontoiatria, serve un piano sanitario nazionale”


di Eugenia Sermonti


Prof. Pierluigi Delogu

«Il sospetto che qualcosa ancora sia stato limato nell'assistenza odontoiatrica con i nuovi livelli di assistenza e che le regioni e le forme di sanità integrativa difficilmente riescano a sopperire rimane. Speriamo che la commissione ad hoc recepisca le nostre osservazioni poste nell'audizione in Commissione Affari Sociali il 23 novembre, dove chiediamo un Piano sanitario per l'odontoiatria che renda accessibile la prevenzione a tutti i pazienti». E' il commento di Pierluigi Delogu presidente Associazione Italiana Odontoiatri dopo la lettura dell'allegato 4D quale uscito dall'intesa stato-regioni di settembre sui nuovi Lea. Al Congresso politico AIO a Roma al Ministero della Salute, Delogu ha presentato con il vicepresidente Fausto Fiorile una proposta operativa di formazione degli odontoiatri italiani in rete con le altre figure mediche del territorio su prevenzione ed urgenze. Delogu ricorda che secondo i Lea del 2001 la copertura ai cittadini italiani, a parte le urgenze, sia limitata a programmi di tutela della salute odontoiatrica nell’età evolutiva nonché ad assistenza odontoiatrica e protesica a determinate categorie di soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità.

«Con la revisione in atto, il Ssn in età evolutiva concede, previo pagamento del ticket per reddito che varia da regione a regione, la visita (comprese la radiografia endorale e l’eventuale rimozione di corpo estraneo) e prestazioni come estrazioni, chirurgia parodontale, chirurgia orale ricostruttiva, ablazione del tartaro. Individua poi soggetti in situazione di vulnerabilità sociale (svantaggio sociale od economico, reddito basso, condizioni di marginalità od esclusione sociale) e/o di vulnerabilità sanitaria (sostanzialmente malattie o stati che rendono indispensabili o necessarie le cure odontoiatriche). Nei nuovi Lea si confermerebbe l’attenzione ai pazienti in età evolutiva ma di fatto, la maggior parte della popolazione infantile non può usufruire delle prestazioni in quanto le strutture del Servizio Sanitario Nazionale deputate ad erogarle sono, e saranno nei prossimi anni, assolutamente insufficienti sia come diffusione nel territorio sia per la carenza di risorse umane impiegate. Stesso concetto per i soggetti in condizione di vulnerabilità sociale – bassi redditi ed indigenza».

«La nostra proposta - continua Delogu - è quella di organizzare un vero e proprio Piano Sanitario per l’Odontoiatria che metta al primo posto la prevenzione delle patologie odontoiatriche con una efficace azione che coinvolga veramente tutta la popolazione infantile, utilizzando quelle risorse che sono presenti capillarmente su tutto il territorio  che sono gli studi odontoiatrici privati. Al Governo e all'istituenda commissione sui Lea che dovrà pronunciarsi sull'erogazione delle prestazioni Ssn chiediamo certezze, sulla cui base potremo poi articolare la nostra proposta di prevenzione a tutti i cittadini con particolare riguardo alle fasce deboli». 

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