Visualizzazioni totali

venerdì 2 dicembre 2016

Napolitano sbrocca a tre giorni dal voto "Ecco che cosa siete": insulto ai grillini

Napolitano sbrocca a tre giorni dal voto. "Ecco che cosa siete", insulto ai grillini 



"In questo momento storico, in questa fase europea, abbiamo bisogno assai più di prima di alta professionalità. Non abbiamo bisogno di scegliere persone e di dettare indirizzi attraverso un clic". Giorgio Napolitano lo ha detto durante un intervento all'Università Luiss-Guido Carli in occasione della cerimonia per la borsa di studio intitolata a Loris D'Ambrosio. Un attacco abbastanza esplicito a Beppe Grillo: "Faccio fatica - ha aggiunto il presidente emerito - a immaginare come si possa abbracciare questo pseudo metodo di coinvolgimento popolare ma bisogna reagire a questa ondata semplificatrice e in sostanza mistificatrice e bisogna dire che non esiste politica senza professionalità come non esiste un mondo senza élite".

E ancora: "Come Italia dentro l'Ue possiamo fare la nostra parte in modo particolare se riusciamo a sviluppare una coesione nazionale che non significa inciucio. Qualsiasi formula si abbracci, qualsiasi alleanza politica possa essere chiamata a governare il Paese, al di là di ciò che è dentro la competizione naturale della politica democratica, ci deve essere sempre qualcosa in cui ci sia una convergenza di posizioni politiche, una convergenza di sentimenti".

Il terremoto nel Pd, in 32 fatti fuori I due super-big "cacciati" / Guarda

Pd, i 31 che per statuto non possono essere ricandidati: ci sono anche Franceschini, Bindi, Bersani e Finocchiaro



di Franco Bechis



C’è un gruppetto di parlamentari più nervoso degli altri alla vigilia del referendum di domenica. Un gruppetto cui poco importa in sé di quel che accadrà alla Costituzione italiana (ognuno di loro la pensa assai diversamente dall’altro), molto però delle conseguenze che quel voto potrebbe avere sul proseguimento di questa legislatura. Il gruppetto vive ore sudando freddo, mentre legge i vari retroscena sulle pagine politiche, e quelle ipotesi di ricorso immediato alle urne che secondo alcuni Matteo Renzi vorrebbe tentare in caso di vittoria del no, e secondo altri cercherebbe anche in caso di vittoria del sì. Sudano freddo, perché i 32 del gruppetto sono tutti parlamentari Pd che hanno varcato la fatidica soglia di almeno 15 anni da deputato e da senatore, e che quindi a norma dell’articolo 21, comma 3 dello statuto Pd, non potrebbero più essere ricandidati. A guidare il gruppo di quelli che dovrebbero dire addio allo scranno parlamentare c’è un pezzo da Novanta del partito, che ha nel suo curriculum ogni carica interna ed oggi è ministro dei Beni culturali: Dario Franceschini.

INTERPRETAZIONE
I 15 anni di parlamentare li ha compiuti nella primavera scorsa, e dovrebbe dire addio al Palazzo della politica, perché quel comma 3 dell'articolo 21 recita esattamente così: «Non è ricandidabile da parte del Pd per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati». Ironia della sorte proprio Franceschini giocò un ruolo di primo piano nella interpretazione di quel comma. Perché sulle prime quella barriera avrebbe rischiato di rendere incandidabile mezzo partito, visto che una legislatura recente, quella iniziata nel 2006 con la vittoria elettorale di Romano Prodi, era durata appena due anni. Fu l’attuale ministro dei Beni culturali a salvare molti colleghi di partito da quella mannaia favorendo con lunghe trattative una interpretazione estensiva di quel limite massimo: non tre legislature qualsiasi, ma 15 anni, pari a tre legislature integrali.

Per questo tornò in Parlamento anche chi aveva alle spalle quattro legislature, con cui però non aveva raggiunto i tre lustri su quegli scranni. Ma il favore che all’epoca Franceschini fece ai colleghi più anziani di curriculum, difficilmente oggi potrebbe essere restituito. Anche perché i più fieri avversari delle deroghe a questa regola sono sempre stati i renziani della prima ora. E quando alle scorse elezioni si dovette chiudere un occhio per non lasciare a casa le figure più importanti del partito, fu Sandro Gozi a presentare un ordine del giorno per limitare al minimo le deroghe, limitandole solo al segretario del partito. Non vinse quella battaglia, ma ora sarebbe difficile fare l’opposto. Anche se non sarà facile, perché nel gruppetto guidato da Franceschini ci sono anche alcuni dei personaggi più rilevanti del partito. Il primo che ha già superato i 15 anni è l’ex segretario e oggi leader della minoranza, Pier Luigi Bersani. Oltre lui però sono all’ultima legislatura entrambi i capigruppo, quello del Senato Luigi Zanda e quello della Camera, Ettore Rosato.

ANCHE LA PINOTTI
Nella stessa condizione due ministri in carica come Paolo Gentiloni (Esteri) e Roberta Pinotti (Difesa). E ben quattro sottosegretari in carica: Sesa Amici, Gianclaudio Bressa, Antonello Giacomelli e Marco Minniti. Ci sono tre vicepresidenti delle istituzioni: Vannino Chiti (Senato), Roberto Giachetti e Marina Sereni (Camera), con il problema che questi due sono renziani doc della prima ora, non facili da sacrificare. Ci sono pure sette presidenti di commissione parlamentare come Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fioroni, Nicola Latorre, Michele Pompeo Meta, Ermete Realacci e Giorgio Tonini. E anche qui tre di loro sono fedelissimi da tempo del premier in carica, che è anche segretario del loro partito con il potere di proporre deroghe alla regola.

Comprensibile il tremore con cui tutti loro e i semplici deputati e senatori nella stessa identica situazione stanno attendendo la mannaia delle urne di domenica prossima. Non sarà difficile trovare molti di questo elenco pronti a resistere e magari favorire il proseguimento della legislatura anche di fronte ad ipotesi di governo tecnico. Proprio loro potrebbero essere determinanti dopo il 5 dicembre prossimo...

Orrore di un immigrato su una bimba Lo choc a Rimini, ritrovata nel sangue

Arrestato immigrato per violenza sessuale su una bambina di sei anni



A Rimini, l'ultimo orrore di un immigrato: un uomo di origini straniere è stato arrestato dalla polizia per presunta violenza sessuale su una bambina di sei anni. A dare l'allarme è stata la madre della bimba, anche lei straniera, che ha rinvenuto sua figlia sanguinante. Al momento del presunto abuso, assieme ai genitori in casa c'erano anche altri ospiti: secondo quanto si è appreso è stata proprio la bimba ad indicare con precisione l'uomo che le avrebbe procurato le lesioni.

Travaglio, la crisi di nervi. Sbrocca contro Prodi: che cosa si spinge a dire

Marco Travaglio contro Romano Prodi: "Diceva che avrebbe votato No, adesso invece ha cambiato idea"


di Gaetano Daniele



Questo Referendum Costituzionale sta sfornando parecchie personalità. Ops... parecchi bugiardi. La vicenda è nota: Romano Prodi, pur tra molti distinguo e diverse critiche, ha annunciato il suo Sì alla riforma costituzionale. Proprio come quando Renzi personalizzò il Referendum per poi spersonalizzarlo solo dopo essersi reso conto di aver detto una sciocchezza. Una delle tante. Insomma, un netto dietrofront visti i sondaggi negativi. Ma ritornando a Prodi, Domenica, appunto, voterà Sì. Un endorsement che ha fatto godere Matteo Renzi e che ha fatto completamente perdere la testa a Marco Travaglio, che sul Fatto Quotidiano continua a sostenere che "l'incredibile Prodi lo scorso agosto sussurrava il suo No e ora dichiara il suo Sì a una riforma che gli fa ribrezzo". E ancora, l'acidissimo ma attentissimo Marco Manetta aggiunge: "Buonanotte, professore. Rafforziamo la democrazia abolendo le elezioni per il Senato. Complimenti per la lucidità e la coerenza". Una crisi di nervi, quella di Travaglio, che rincara all'interno del suo Fatto, dove titola: "E alla fine Prodi passò dal No al Sì". E ancora: "L'ex premier aveva detto in privato di essere contro la riforma, ma di voler restare fuori dalla contesa. Ora, a tre giorni dal voto, cambia idea". E Travaglio non riesce, assolutamente, a darsi pace. Ai cittadini l'ardua sentenza. 

Miracoli, apparizioni, fedeli in massa In Italia c'è una nuova Lourdes: dov'è

Fedeli da tutto il mondo In Italia c'è una nuova Lourdes: dov'è



Potrebbe diventare la Lourdes italiana, manca solo il riconoscimento ufficiale della Chiesa. In provincia di Brescia, vicino a Montichiari, c'è la località Fontanelle:  un capannone, un giardino e una piscina circondata da ex voto, è meta di pellegrinaggi da Asia, Africa e America Latina.

Come racconta il Corriere, le prime apparizioni iniziano nel 1946. Per venire a pregare, arrivano devoti da tutto il mondo. Sembra che ora - dopo decine di anni durante i quali quel luogo internazionale di culto cattolico ufficialmente non esisteva per la Chiesa - le cose si stiano sbloccando e le autorità ecclesiastiche stiano per dare il loro sì.

A quindici chilometri dal Garda si legge: "Località Fontanelle". Si vede un semplice capannone in ferro e vetro, non è facile notarlo perché è in un affossamento del terreno. Ci sono due piccole costruzioni, un giardino con molte panche e grandi parcheggi: sembrano del tutto sproporzionati rispetto all' isolamento del luogo ma, in realtà, sono sempre pieni di auto e pullman, soprattutto stranieri. 

Nella struttura, all'ingresso, alcuni rubinetti per bere e bagnarsi con l'acqua che sarebbe stata benedetta dalla Madonna. All'interno, una piccola chiesa, con una minuscola piscina con acqua alta 20 centimetri, dove uomini e donne percorrono un cerchio parecchie volte, pregando. Come scrive il Corriere, qui sorgerà una grande basilica con cinque cupole e queste sconosciute Fontanelle diverranno, per fama e frequentazione, la Lourdes italiana. 

Tutto comincia nel 1946, con una prima serie di apparizioni, nel duomo di Montichiari, a Pierina Gilli (1911-1991), figlia di contadini del luogo, di poca istruzione, povera, inserviente dell'ospedale. La Madonna pronuncia tre parole che, negli anni, saranno seguite da tante altre: «Preghiera. Sacrificio. Penitenza».  Dal 1966, per desiderio esplicito della Madonna, le apparizioni non avverranno più in una chiesa ma in piena campagna, sempre nel comune di Montichiari, nella località attuale, detta «Fontanelle» da alcune sorgenti che vi sgorgano. Gli incontri tra Pierina e Maria dureranno sino agli anni Ottanta, richiamando sempre più persone, prima del luogo, poi di altre zone italiane, poi di Paesi europei e infine di ogni continente. 

Marlboro addio, sono le ultime sigarette Clamoroso annuncio della Philip Morris

Marlboro addio, sono le ultime sigarette. Clamoroso annuncio della Philip Morris



Potete dire addio alle Marlboro. Philip Morris International, la più grande azienda di tabacco a livello globale (che produce oltre a Marlboro, anche Philip Morris, Chesterfield, Fortune e molte altre marche di sigarette), ha annunciato che potrebbe gradualmente cancellare le vendite di bionde dopo il lancio del nuovo prodotto Iqos sul mercato britannico.

"Dobbiamo certamente vedere un futuro in cui Philip Morris non metterà in vendita delle sigarette sul mercato", ha dichiarato a Martin Inkster, amministratore delegato di Philip Morris Regno Unito e Irlanda. Philip Morris è pronta ad abbandonare piano piano la produzione di sigarette per le pressioni normative che affronta l’industria del tabacco.

Un tribunale del Regno Unito ha respinto il ricorso della multinazionale contro il divieto di marketing. In un decennio Philip Morris ha investito 3 miliardi di dollari per il suo nuovo prodotto Iqos, che definisce un passo avanti verso un futuro senza fumo. Il prodotto è già commercializzato in una dozzina di mercati, tra cui Giappone, Svizzera e Italia. Philip Morris produce ancora più di 870 miliardi di sigarette ogni anno.

Parchi a impatto zero, un percorso facilitato per i progetti di sostenibilità ambientale e sociale

Parchi a impatto zero: i progetti di sostenibilità ambientale e sociale


Giampiero Sammuri
Presidente Federparchi

Lunedi 5 dicembre 2016 alle 10.30 presso la Sede di Intesa Sanpaolo, in via Del Corso 226 - Roma, verrà firmata la Convenzione tra Federparchi - Federazione Italiana Parchi e riserve naturali, FITS! - Fondazione per l’Innovazione del Terzo Settore e Rinnovabili.it - piattaforma multimediale e organo di informazione sulla sostenibilità ambientale.

I tre partner si fanno promotori di un nuovo progetto dedicato al supporto di iniziative di conservazione, sviluppo e tutela del patrimonio ambientale e territoriale. L’obiettivo della Convenzione è di creare un nuovo modello di sostegno tecnico e finanziario per gli interventi di sostenibilità ambientale e sociale nei Parchi e nelle aree protette. In particolare il progetto promuoverà la costruzione di modelli di partenariato pubblico-privato basati sul Project Financing sostenendo i promotori di progetti di sostenibilità ambientale e sociale in tutte le fasi realizzative e finanziarie: progettazione, valutazione di fattibilità, studio dei meccanismi finanziari, snellimento dell’iter burocratico e reperimento di fondi. La Convenzione sarà siglata dal presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, dal Segretario Generale di FITS! Roberto Leonardi e dal Direttore di Rinnovabili.it Mauro Spagnolo. In Italia nel 2015 la copertura della domanda elettrica è stata soddisfatta per il 65,3 % dai combustibili fossili e nucleari, e solo per il 34,7 % dalle fonti rinnovabili (fonte Terna). I Parchi e le Riserve Naturali rispecchiano la realtà del Paese: l’utilizzo dei combustibili fossili è ancora largamente diffuso.

E’ per tale motivo che, per i prossimi due anni, i tre partner scelgono come principale settore di interesse i Parchi e le Riserve Naturali. Il modello di intervento si focalizzerà su nove aree: efficientamento energetico, impiego delle rinnovabili, abbattimento degli inquinanti, biodiversità, mobilità sostenibile, interventi edilizi a basso impatto, innovazione tecnologica, creazione di start up e nuovi modelli gestionali dei servizi, sostenibilità ambientale.

- FITS! promuoverà la costruzione di modelli di partenariato pubblico-privato basati sul Project Financing e l’attivazione delle Comunità.

- Federparchi segnalerà esigenze e possibili location degli interventi (aree protette, infrastrutture, edifici, etc.) e si occuperà della gestione amministrativa e autorizzativa degli intervent.

- Rinnovabili.it oltre a curare la promozione e la visibilità alle iniziative, offrirà un servizio di consulenza per l’individuazione degli interventi, valuterà preliminarmente le potenzialità e la fattibilità delle proposte, svilupperà o selezionerà i progetti, definendo costi e ritorni.

Roberto Leonardi, segretario generale di FITS!: “Fondazione FITS! nasce su iniziativa di Banca prossima nel 2011 per sostenere e sviluppare modelli innovativi e di economia sociale. Il sistema dei Parchi Nazionali è un luogo privilegiato per sperimentare e implementare progetti di innovazione sociale che attraverso modelli finanziari, ambientali ed energetici sostenibili promuovano lo sviluppo delle comunità”.

“Partendo dall’accelerazione del processo di decarbonizzazione - afferma Mauro Spagnolo, direttore di Rinnovabili.it - abbiamo avvertito la necessità di creare un meccanismo semplificato, agile e operativo, in cui potessero convivere sinergicamente sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e finanza verde”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi: “Questa intesa, a cui lavoriamo da tempo, corona un lungo percorso e offre un’opportunità di incontro a tre mondi diversi, quello della finanza, quello dei parchi e quello dell’innovazione tecnologia e comunicazione. Si incontrano, infatti, pubblico e privato, con l’obiettivo di semplificare, risparmiare, ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente. Federparchi mette a disposizione il suo know how e offre così un ulteriore servizio ai propri associati”.