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lunedì 10 ottobre 2016

Fabrizio Corona di nuovo arrestato Beccato: di che cosa lo accusano

Arrestato Fabrizio Corona: intestazione fittizia di beni



La squadra mobile di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Dda, nei confronti di Fabrizio Corona e di Francesca Persi, l’amministratrice di fatto di una delle sue società, la Atena srl. L’accusa per l’ex fotografo dei vip è di intestazione fittizia dei beni aggravata dall’aver commesso il fatto mentre era affidato ai servizi sociali.

Secondo l'ipotesi della Direzione investigativa Antimafia, Corona avrebbe fatto gestire alla Persi gli introiti in nero delle sue serate. Non solo il milione e 700mila euro trovato in un sottotetto pochi giorni fa. Secondo gli investigatori c'è di più: una rogatoria in Austria, infatti, sta cercando altre disponibilità milionarie dell'ex manager dei fotografi. Contestualmente, il Tribunale di sorveglianza ha revocato l'affidamento in prova ai servizi sociali.

L'Avvocato Risponde: "Contratto di locazione"

L'Avvocato Risponde: "Contratto di locazione"


Esclusiva il Notiziario sul web



Avv. Mario Setola

Gentile avvocato, seguo sempre il suo settimanale sul blog, il Notiziario sul web diretto da Gaetano Daniele. Mi chiamo Carlo e sono uno studente universitario fuori sede. Ho un contratto di locazione regolarmente registrato, su cui è riportata la dicitura "Salvo espresso patto scritto contrario, e fatto divieto di sublocazione, sia totale sia parziale. Per la successione del contratto si applica l'articolo 6 della legge n. 392/78, nel testo vigente a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 404/1988.". Il contratto e intestato unicamente a me, ma divido l'appartamento con altre 3 persone. Due di queste, che erano miei amici, si sono dimostrati ostili e hanno minacciato di non pagarmi, ma soprattutto di denunciarmi per subaffitto, dopo un litigio. Loro, che sono una coppia, pagano in totale 260 euro al mese da circa un anno, di cui da 5 o 6 mesi con bonifico bancario, mentre prima mi davano la loro quota in contanti. Sono regolarmente denunciati in questura dalla proprietaria di casa, a cui ho sempre fornito copia dei documenti di tutti gli inquilini che si sono avvicendati. La domanda e la seguente: loro hanno la possibilità di ricattarmi davvero, e quali potrebbero essere le conseguenze per me? E' sufficiente una scrittura privata tra me e la proprietaria per tutelarmi, in cui lei si dichiara consapevole che divido l'appartamento e le relative spese con altre persone, o bisogna registrare da qualche parte tale "espresso patto scritto"?

Vedi Carlo, mi sono arrivati parecchi quesiti come il tuo, ed in realtà il problema appare alquanto frequente.  Il divieto di sublocazione è valido ed efficace, esclusivamente nei rapporti tra la proprietaria dell'appartamento e l'inquilino intestatario del contratto di locazione. Non è un divieto previsto dalla legge, non è prevista una sanzione pecuniaria né tantomeno una “punizione” penale. Quali sono i rischi che corri in concreto? Beh in realtà non ne corri nessuno. Se i tuoi coinquilini dovessero andare dalla proprietaria per segnalare il subaffitto, la proprietaria potrebbe soltanto risolvere il contratto, in ragione dell'inadempimento dell'inquilino intestatario del contratto di locazione, che avrebbe violato il divieto di subaffitto. Quindi, come vedi, rischieresti, nella peggiore delle ipotesi, di perdere la casa, ma nessun altra sanzione. Di nessun tipo. Ciò significa dunque, che dovete fare le valigie tutti e tre ed andare a vivere altrove! Ecco perché i tuoi inquilini non diranno mai alla proprietaria che sono in subaffitto. Sarebbe una “rivelazione” che andrebbe, ovviamente, anche a lori discapito. Finirebbero a dormire in stazione, dalla mattina alla sera: non hanno interesse a tradirti, siete sulla stessa barca. Pensi davvero che la proprietaria non sappia del fatto che subaffitti le stanze dell'appartamento locato? Solitamente i proprietari sanno benissimo questi fattori strettamente collegati all’affitto, specie se trattasi, come nel tuo caso, di studenti fuorisede. La proprietaria è perfettamente al corrente del subaffitto, ma tutto ciò per lei va benissimo, l'importante è incassare il canone mensile per intero! Se i coinquilini andassero alla proprietaria, per raccontare la faccenda del subaffitto, la proprietaria farebbe finta di niente, anzi manderebbe via dall'appartamento i tuoi “ospiti”. Non hai nulla da temere, finché sarai in ottimi rapporti con la proprietaria dell'appartamento. Cosa si intende per "salvo espresso patto scritto contrario"? Si intende che prima di subaffittare una stanza ad un coinquilino, dovresti stipulare una scrittura privata con la proprietaria, con cui la stessa prende atto del subaffitto a favore di Tizio e lo autorizza espressamente. La scrittura privata non deve essere registrata. Dopo la stipulazione della scrittura privata, non avresti davvero nulla da temere.

Cordiali Saluti
Avv. Mario Setola – Civilista-  Esperto in Diritto di Famiglia 
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145
Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero

Marcianise (Ce): Successone per l'iniziativa promossa dell'Associazione CAPATOSTA 4.0

Marcianise (Ce): Successone per l'iniziativa dell'Associazione CAPATOSTA La parola al Presidente Golino


di Gaetano Daniele




L'associazione CAPATOSTA 4.0 ancora una volta ha dimostrato il diverso modo di fare associazione. Ieri, infatti, dopo le avversità atmosferiche avute nei giorni scorsi, mettendo di nuovo in bilico  la manifestazione, si è dato inizio alla tanta attesa festa dei nonni. L'attesa era tanta in città, in  quanto, un evento del genere non era mai stato posto in essere tra le tante manifestazioni che si organizzano a Marcianise. Tante sono state le emozioni vissute nell'arco della giornata. Si è partiti alla grande con l'arrivo del trenino itinerante che ha subito aperto le porte del villaggio, nota il Consigliere comunale, Antonio Golino. Successivamente c'è stato  l'evento tanto atteso dai bambini e cioè Mettiamo le mani sul mondo dove ogni bambino ha lasciato impresse le proprie manine su un telo bianco con al centro il Pianeta Terra e dove gli veniva spiegato anche il diritto del bambino. Contemporaneamente avveniva la presentazione ufficiale dell'associazione C.A.P.ATOSTA 4.0 e subito dopo del libro di Marilena Lucente dal titolo LE GIOCATRICI. Poi nel pomeriggio la manifestazione é proseguita con l'arrivo nel villaggio della banda musicale che ha dato la sensazione di essere veramente tra le strade di New Orleans. L'evento più emozionante della giornata è stato la premiazione dei nonni centenari seguita poi dalla celebrazione della messa officiata da Don Antonio Piccirillo. Con l'occasione - Sottolinea il consigliere comunale Antono Golino - siamo stati  onorati   dalla presenza del sindaco di Marcianise Dott. Antonello Velardi, iI quale è rimasto molto contento della presentazione del libro e di questo nuovo modo di mettere in moto una città come Marcianise attraverso eventi dove si raggruppano vari tipi di eventi e cioè mettendo insieme il sociale, la cultura, l'arte, il sacro, il folclore, la musica lanciando anche un messaggio al mondo dei piccoli imprenditori e commercianti locali che attraverso queste iniziative si può rilanciare appunto  il commercio nella nostra Marcianise, infatti - conclude Golino - tanti erano i negozi aperti nel villaggio durante la giornata di ieri. In qualità di presidente dell associazione C.A.P.A Tosta nonché di consigliere, sono soddisfatto e orgoglioso del successo ottenuto.

"Hillary Clinton bisessuale. E io..." Gennifer, la bionda terremota gli Usa

"Hillary Clinton, il sesso con le donne. E...". Gennifer, la donna che terremota gli Usa: cos'ha rivelato



Qualcuno ricorderà Gennifer Flowers, la donna che nel 1992 rischiò di far saltare la candidatura di Bill Clinton rivelando la loro relazione galeotta. Bene, ora la bionda signora è ritornata - a gamba tesissima - nel dibattito elettorale a stelle e strisce, sconquassato dal video che mostra Donald Trump, nel 2005, vantarsi del fatto di poter de facto moleare le donne. La Flowers, infatti, ha rivelato al Daily Mail che se non fosse nata Chelsea Clinton, lei starebbe ancora con Bill: insomma, la storia con Hillary si sarebbe salvata soltanto grazie alla nascita della figlia. Ma non è tutto. Anzi, non è niente: Gennifer Flowers ha infatti affermato che Bill le avrebbe confidato che la moglie Hillary era bisessuale

Il raduno dei vescovi a Montecarlo Poverini: quanto pagano a notte

Montecarlo, il raduno dei vescovi nell'hotel da 200 euro a notte


di Giuliano Zulin



«Vorrei una chiesa povera per i poveri». Questa è una delle frasi manifesto di papa Francesco. Tutti i suoi comportamenti sono infatti coerenti con questo motto. Evita mondanità, dorme in un appartamento umile, non perde occasione di stare dalla parte degli ultimi. È un chiodo fisso, per Bergoglio, la povertà. Durante il Conclave «avevo accanto a me il cardinale arcivescovo di San Paolo Hummes.

Quando le cose diventavano “pericolose” lui mi confortava e quando i voti sono arrivati a due terzi - ha raccontato l’attuale pontefice - lui mi ha abbracciato dicendomi: “Non dimenticare i poveri”. E subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi… Francesco, uomo della povertà, uomo che ama e custodisce il Creato». Chissà però cos’hanno custodito i vescovi europei durante questo fine settimana. Si sono riuniti per eleggere il loro nuovo presidente. Ha vinto un italiano: Angelo Bagnasco, attuale numero uno della Cei. Ma la cosa che più colpisce è il luogo del summit: Montecarlo. Non la bellissima Montecarlo vicino a Lucca. Montecarlo, principato di Monaco, quella dove i vip se la godono dalla mattina alla sera, dove le tasse sono più che favorevoli, dove si incontrano i banchieri d’affari, dove i profughi non esistono né tanto meno i poveri.

Ogni luogo della Terra è benedetto dal Signore, ma un conto è Assisi, un altro è il Novotel al 16 di Boulevard Princesse Charlotte, a pochi isolati dal Casinò, ma soprattutto accanto (è il civico 14) alla casa che segnò la fine politica di Gianfranco Fini, quella ceduta a prezzi di favore dalla fondazione An al cognato Giancarlo Tulliani. Nel paese umbro, patria di San Francesco, si può mangiare e bere bene, rilassarsi e purificarsi dalle scorie di questa società caotica. Il contrario di Montecarlo, dove le tentazioni sono ovunque. Perché il famoso centro è proprio bello e mitico per questo: è il sogno proibito di ogni essere umano. Un paradiso in terra, il contrario del paradiso di cattolica tradizione.

Perché i vescovi europei hanno deciso di incontrarsi nel principato monegasco e non, ad esempio, a Calais? Banalmente perché sono stati invitati da sua eminenza Monsignor Bernard Barsi, arcivescovo del Principato. Quindi immaginiamo che abbia pagato lui il soggiorno di quattro giorni, iniziato giovedì alle 15.30 fino alla celebrazione eucaristica di stamattina alle 10.30. I prezzi del Novotel non sono proprio accessibili a tutti: nel sito si legge che le tariffe partono da 200 euro a notte. E la descrizione che si legge nella pagina web dell’albergo non è proprio in linea con l’idea di “chiesa povera”: «Situato nel cuore di Monaco, a Monte Carlo, questo hotel in stile avanguardista offre camere moderne, spaziose e climatizzate, alcune con vista mare o sulla rocca, sulla spiaggia o sul porto con yacht. Rilassatevi nel centro fitness, con una sauna o bagno turco, oppure nella piscina all’aperto».

Le prime parole di Bagnasco, fresco vincitore del Gran Premio di Montecarlo, sono state rivolte all’Europa: non abbia timore della Chiesa cattolica e delle Chiese cristiane e sia accogliente… Secondo me l’Europa deve offrire a tutti i suoi cittadini, vecchi e nuovi, compresi anche i tanti immigrati, non soltanto una organizzazione materiale, sociale, politica, economica, ma innanzitutto un patrimonio di valori spirituali alti che sono i suoi ma che non escludono nessuno». Valori alti, come quelli del Novotel di Montecarlo.

Miracolo all'italiana in Macedonia: 3-2 Immobile salva le speranze Mondiali

L'Italia batte la Macedonia: 3-2, doppietta di Immobile



Un miracolo all'Italiana. Contro la Macedonia, nelle qualificazioni Mondiali, la più folle e sofferta delle vittorie targata Ciro Immobile. Finisce 3-2 per gli azzurri, che riescono così a salvare la speranza di una qualificazione diretta alla massima competizione per nazionali. Dopo un buon inizio dei padroni di casa, l'Italia trova il vantaggio con una rete di Belotti. L'incubo, però, si materializza nel secondo tempo: in due minuti, dal 12esimo al 14esimo, le reti di Nestorovski prima e Hasani poi. La piccola Macedonia, 132esima nel ranking mondiale, in vantaggio e l'Italia quasi fuori dal mondiale. Anche il pareggio non può bastare. A quel punto, in una situazione disperata, la clamorosa e scomposta reazione d'orgoglio: ad accorciare le distanze Ciro Immobile al 30esimo. Poi, con la forza della disperazione, il bis, in pieno recupero: è ancora Immobile ad andare in rete al 46esimo. Immobile, dunque, salva l'Italia dal disastro (in una partita che la Macedonia non avrebbe meritato di perdere).

CI SONO TROPPO MISTERI Antonio Socci a Ratzinger: ci dica che cosa nasconde

Troppi misteri. Antonio Socci: ci dica che cosa nasconde


di Antonio Socci




Il libro di Benedetto XVI, “Ultime conversazioni”, è stato celebrato su tutti i giornali ed è nella classifica dei libri più venduti, ma è stato veramente letto e capito? Il primo enigma è il libro stesso. Il 14 febbraio 2013, tre giorni dopo l'annuncio del ritiro (che sarebbe scattato formalmente dal 28 febbraio), il papa annunciò solennemente: «Rimarrò nascosto al mondo». Invece, passati tre anni, esce addirittura un best-seller (oltretutto aveva affermato pure che dopo la trilogia su Gesù non ci sarebbero stati altri libri). Perché?

Com'è possibile che un uomo rigoroso, sempre lontano da qualunque protagonismo, di colpo rinneghi clamorosamente la sua decisione di star nascosto? Quali sono le vere ragioni del libro? Possibile che un grande teologo, che ha centinaia di pubblicazioni, uno dei più grandi intellettuali del nostro tempo, dal carattere così timido, uno che è addirittura papa, a quasi 90 anni, venga meno all'impegno di stare nascosto perché sente il bisogno di raccontare aneddoti come il “marameo” della zia Theres o i membri della Commissione teologica che “sbevazzano” allegramente in Trastevere? Inverosimile. Ci sono poi le affermazioni improbabili con le quali Benedetto sembra dirci (implicitamente): non posso rivelare come stanno veramente le cose.

Anzitutto sulla causa del suo ritiro. Già una volta, nel febbraio 2014, liquidò chi voleva sapere perché era rimasto “papa emerito”, vestito da papa, con una risposta surreale: «nel momento della rinuncia non c'erano a disposizione altri vestiti».

È ovviamente assurdo pensare che sia rimasto papa emerito per motivi sartoriali (cioè perché in due settimane - dall'11 al 28 febbraio - non si poteva trovare una tonaca nera in Vaticano…). Altrettanto assurdo è ammettere che si sia dimesso - come si legge nel libro - a causa del fuso orario. Racconta infatti che si era affaticato nel viaggio in Messico del 2012 e pensando che sarebbe stato troppo stressante partecipare alla Giornata Mondiale della gioventù di Rio de Janeiro del luglio 2013, si è dimesso da papa. Ed è una risposta ancora più incredibile di quella sull'abito e ancora una volta sullo stesso “tema sensibile” su cui - evidentemente - non può o non vuole parlare.

Infatti il papa sa benissimo che nella dottrina cattolica la rinuncia al papato può avvenire solo per motivi “gravissimi” (la perdita delle capacità mentali per malattia), altrimenti è una seria colpa morale: è evidente che il viaggio a Rio non è certo una ragione gravissima, come è evidente che Benedetto non è uomo che voglia incorrere con spensieratezza in una seria colpa morale.

Oltretutto la spiegazione addotta è del tutto inverosimile. Infatti, a scelta fra il papato e la partecipazione alla Gmg, è razionale e morale rinunciare alla seconda, non certo al papato. Oltretutto Benedetto avrebbe comunque potuto partecipare alla Gmg in collegamento video da Roma perché, in ogni caso, anche se fosse andato fisicamente, la gran parte dei giovani l'avrebbe visto solo sullo schermo.

Infine c'è un'ultima ragione che taglia la testa al toro. Ratzinger spiega che la Gmg di Rio doveva svolgersi nel 2014, ma «era stata anticipata di un anno per via dei mondiali di calcio». Senza questo anticipo «avrei cercato di resistere fino al 2014». Qui siamo all'assurdo. Perché ad anticipare al 2013 la Gmg può essere stato solo il Vaticano: se proprio si voleva evitare la coincidenza con i Mondiali, si poteva benissimo posticipare la Gmg al 2015 (anziché anticiparla al 2013). Insomma, c'erano mille modi per risolvere i problemi. L'unica scelta inammissibile era la rinuncia al papato per la Gmg. Soprattutto sapendo che il papa poteva benissimo arrivare al 2014 (lo dice lui stesso).

E poi perché una rinuncia così precipitosa? Perché dimettersi a febbraio quando la Gmg ci sarebbe stata a luglio? Benedetto XVI ha addirittura lasciato a metà la sua enciclica più importante, quella sulla fede, e anche l'Anno della fede. Chi conosce il suo abituale rigore ritiene che egli non è uomo da lasciare così a metà un'opera tanto attesa e tanto importante del suo ministero. Perché allora quella fuga precipitosa?

Il libro è pieno di contraddizioni e incongruenze di questo tipo. Clamorosa per esempio la sua risposta sullo Ior, dove Benedetto si assume la responsabilità personale di tutte le scelte. Qualcuno ha sostenuto che così avrebbe rivendicato anche la rimozione di Ettore Gotti Tedeschi. In realtà Benedetto non fa il suo nome e sembra riferirsi confusamente ad altre vicende. In ogni caso è impreciso e soprattutto sappiamo che il suo segretario, mons. Georg Gaenswein, aveva rivelato, il 22 ottobre 2013, al Messaggero, che Benedetto XVI era all'oscuro della cacciata del presidente dello Ior: «Benedetto XVI che aveva chiamato Gotti allo Ior per portare avanti la politica della trasparenza restò sorpreso, molto sorpreso per l'atto di sfiducia al professore».

Ci sono altri punti interrogativi. I giornali hanno insistito sugli elogi di Benedetto a Francesco. Ma hanno dimenticato di riferire che quelle riportate nel libro sono interviste realizzate nei primi mesi di pontificato di Bergoglio (luglio e dicembre 2013, e febbraio 2014), quando il papa argentino aveva firmato l'enciclica sulla fede, di fatto, già scritta da Benedetto. Io stesso - nei primi mesi - guardavo positivamente a papa Bergoglio. Del resto ci sono anche punture critiche («se un papa ricevesse solo gli applausi dovrebbe chiedersi se non stia facendo qualcosa di sbagliato»).

E poi, come Pollicino, Benedetto XVI sembra disseminare il libro di segnali che aumentano il mistero della sua attuale situazione di papa emerito e sulla compresenza di due papi. Dove per esempio, dice che la sua «non è una fuga, ma un altro modo di restare fedele al mio ministero». Dove spiega che egli continua ad essere papa «in un senso interiore» e dove addirittura ipotizza di essere l'ultimo papa («tutto può essere»). Cenni che alimentano il mistero. E che vanno nella direzione dell'esplosiva conferenza di mons. Gaenswein del 21 maggio, dove spiegò che «egli non ha abbandonato l'ufficio di Pietro». Ma allora cosa è successo in Vaticano?