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giovedì 6 ottobre 2016

"Banche italiane, la data del crollo" Il documento: il giorno del giudizio

"Banche italiane, gli sforzi non bastano": il Fmi Il documento e il "giorno del giudizio"



"Gli sforzi dell'Italia potrebbero non bastare". Si parla di banche, e le previsioni del Fondo Monetario Internazionale fanno paura. Le conclusioni arrivano nell'ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria degli economisti di Washington. Il Fmi riconosce gli "sforzi prolungati per rafforzare il sistema", ma allo stesso tempo indica che quegli sforzi, come detto, non sono bastati. Infatti il livello di solidità patrimoniale dei nostri istituti è tra i peggiori d'Europa, con un Tier One pari all'11,4%, così come il tasso di esposizione ai crediti deteriorati.

Il Fmi spiega che il caso Mps "va risolto in modo rapido e trasparente" perché "affrontare le difficoltà delle banche deboli è importante per ridurre la pressione sul sistema". Inoltre, gli economisti puntano i riflettori sugli attivi delle banche, chiedendone la verifica della qualità. Uno scenario a tinte fosche, dunque, dal quale però sparisce Deutsche Bank, recentemente definita "la banca più pericolosa d'Europa" proprio dal Fmi ma come per magia scomparsa da quest'ultimo rapporto.

Il Fondo mette poi in discussione anche l'Unione bancaria europea, spingendosi a chiederne una riforma: il timore è che un crac bancario e il suo effetto-domino possa mettere in ginocchio tutto il sistema continentale. "Per assicurare il suo funzionamento in caso di crisi (dell'Unione Bancaria, ndr) le autorità dovrebbero testarla" e discuterne una riforma "entro giugno 2018". Una data che per il sistema bancario italiano suona come una sorta di sinistro ultimatum.

Bombardieri russi in volo sopra di noi È psicosi: tutto pronto per la guerra

Bombardieri russi in volo sopra di noi. È psicosi: tutto pronto per la guerra



Come durante la Guerra Fredda: dei cacciabombardieri russi hanno volato nei cieli europei, creando seri problemi al traffico aereo civile e mettendo in pericolo un volo civile tra Reykjavik e Stoccolma. I bombardieri di Mosca, come riporta Il Corriere, non hanno violato lo spazio aereo dei Paesi interessati, ma sono passati per le "aree di influenza", creando agitazione al comando Nato, che ha fatto decollare i jet europei per intercettare le eventuali minacce. È la prima volta che dei caccia russi si spingono così a sud, verso il golfo spagnolo, per poi tornare su attraverso l'Irlanda e la penisola scandinava, e tornare alla fine in Russia.

Un segnale delle nuove tensioni tra la Russia e l'Occidente? All'epoca della Guerra Fredda, voli del genere erano frequenti e servivano per testare le difese nemiche. "Poi, all’inizio degli anni Novanta, noi avevamo cessato del tutto di effettuare queste azioni" ha detto recentemente Vladimir Putin. "Ma gli americani hanno continuato. A quale scopo? Contro chi?". E così anche la Russia ha ricominciato coi suoi caccia da ricognizione, mettendo in difficoltà l'aviazione civile.

Raggi-disastro, brucia 12 milioni: una pioggia di soldi per i rom

Bruciati 12 milioni di euro. Virginia Raggi, altro disastro: una pioggia di soldi per i rom



Smantellare i campi rom? Ma quando mai. La giunta di Virginia Raggi, nei primi cento giorni, non sembra avere in mente questo provvedimento. Anzi. Il Comune di Roma ha indetto un bando di gara per aprirne uno nuovo. Un altro bando servirà per stanziare i soldi per la gestione dei sei campi ancora attivi con le stesse misure bocciate dal Tar alcuni anni fa, mentre i fondi europei per l'applicazione della Strategia di Inclusione, come si legge su Romatoday, sono ancora nel cassetto.

Il presidente dell'associazione 21 luglio, Carlo Stasolla, spiega: "Dopo che nel 2015 erano state azzerate le risorse per la gestione dei campi rom, con la nuova amministrazione si sta riattivando un flusso economico di 12 milioni di euro". L’8 luglio scorso il dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale ha indetto una gara "per il reperimento di un’area attrezzata" per soli rom. Chi parteciperà dovrà mettere a disposizione lo spazio "per l’accoglienza e soggiorno temporaneo di 120 nuclei familiari di cui 109 attualmente ospiti presso il Villaggio River". L'importo complessivo dell'appalto: 1 milione e 549mila 484 euro e ha decorrenza dal 1 ottobre 2016 fino al 31 dicembre 2017.

Il XV municipio, zona Roma Nord ha tentato con una mozione di chiedere il ritiro del bando, ma dal Campidoglio l'atto è stato bocciato lo scorso 9 agosto. L’altro bando, aperto il 20 settembre, ha un importo che supera i 6 milioni di euro e riguarda la gestione di sei baraccopoli istituzionali, i cosiddetti villaggi. "Si sta riformando l’humus nel quale è cresciuto il sistema campi di Mafia Capitale", denuncia Stasolla. Che ricorda: "In piena campagna elettorale Virginia Raggi parlò di superamento dei campi. Le idee e le risorse non mancano e con 12 milioni di euro il problema potrebbe essere aggredito alla radice. Chi ha interesse a che ciò non avvenga? Ci sembra invece di assistere a un film già visto fatto di azioni confuse e contraddittorie, di proclami e di bandi milionari. In tale contesto risulta elevato il rischio di veder riaffiorare i nomi di quanti nel passato hanno lucrato illegalmente attorno alla questione rom".

VIOLENZA CAPITALE TOH, CHI ARRESTANO... Roma, australiana stuprata: ecco chi finisce in manette

Ancora violenza Toh, chi arrestano. Australiana stuprata a Roma: in manette un romeno



Preso a Roma il presunto responsabile delle violenze ai danni della turista australiana di 49 anni, picchiata, rapinata e stuprata a Colle Oppio lo scorso 3 ottobre. Nella notte gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Viminale hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura, nei confronti di O.E., romeno di 40 anni, in Italia senza fissa dimora. E' accusato dei reati di violenza sessuale, rapina e lesioni, tutti aggravati.

"Voi non fate un c., io prendo querele" Grillo sbrocca, insulti ai grillini. Cambia tutto

"Voi non fate un c..., io mi prendo le querele". Beppe Grillo, valanga di insulti ai suoi



Non sarà più solo Beppe Grillo a decidere delle espulsioni dal Movimento 5 Stelle, ma tre probiviri eletti in Rete che valuteranno caso per caso, alcune volte insieme al leader e altre in autonomia. Il fondatore di M5S lancia sul suo blog un post con tanto di video (e insulti) per invitare al voto del nuovo Non Statuto e del regolamento pentastellato. "Chi non accetta le regole è fuori dal Movimento 5 Stelle", ribadisce Grillo. Il regolamento, continua, "protegge me, protegge il Movimento 5 Stelle da questa gente che va fuori dalle regole, e abbiamo delle possibilità: mandarli via, non mandarli via, e se mandarli via oppure richiamarli e tutti e due i casi. Puoi richiamare: se han fatto una cazzata si richiamano, se no si mandano via, perché chi non accetta le regole è fuori dal Movimento 5 Stelle". I tre probiviri "saranno eletti in Rete", spiega Grillo, "e faranno da paravento anche a me, perché ricevo una querela al giorno. E non mi sembra giusto che voi state lì a non fare un cazzo. E io prendo le querele".

Renzi è alle corde, ecco quanti soldi dà al guru per il Sì (una cifra pazzesca)

Renzi e il guru per il Sì. Maxi consulenza: quanto lo paga



Non bada a spese Matteo Renzi per la campagna per il Sì al referendum. Per vincere il premier si è affidato addirittura al guru Jim Messina, l'uomo che ha fatto vincere le elezioni del 2012 a Barack Obama. Riporta la Stampa in un retroscena che Renzi ha affidato a lui il compito di convincere gli indecisi. Una maxi consulenza che costa cara al Pd: 400 mila euro. E che va ad aggiungersi ai 700mila euro che hanno sborsato i gruppi di Camera e Senato per la campagna pubblicitaria. Quella che, peraltro, ha già sollevato polemiche all'interno del Pd per gli slogan "anti-politici" tipo "Basta un Sì per diminuire il numero dei politici".

Di più. Ai soldi dei gruppi vanno aggiunti quelli spesi dal partito: 1,7 milioni di euro. Per un totale di circa tre milioni di euro. "Abbiamo 14 milioni di euro a bilancio", spiega Daniele Marantelli, tesoriere del gruppo Pd alla Camera, "la campagna del referendum è perfettamente coincidente con le tipiche attività del gruppo". E su Messina dice: "Lo abbiamo pagato anche per la campagna No Imu lanciata prima delle elezioni amministrative". 

Occhio, strani movimenti in Borsa Adesso Renzi rischia grossissimo

Matteo Renzi, il ponte porta male: Salini Impregilo vola in Borsa e l'M5S presenta denuncia



Il ponte sullo Stretto? Rischia di portare Matteo Renzi in tribunale. Il Movimento 5 Stelle, per mano del deputato Andrea Colletti e del capogruppo alla Camera Giulia Grillo, ha presentato una denuncia a Roma: "Le dichiarazioni di Renzi in merito alla riapertura dell'eterno cantiere del ponte sulla stretto di Messina hanno avuto come diretta e sola conseguenza un forte aumento percentuale, il giorno successivo, delle azioni della Salini Impregilo". Il riferimento è alla cerimonia per i 110 anni del colosso edile italiano, dal cui palco il premier ha rilanciato l'idea del ponte. Il giorno dopo, in Borsa, le azioni del gruppo di Claudio Salini hanno fatto segnare un rialzo del 6,34%. Il giorno prima, invece, è l'accusa dei grillini, ci sarebbero stati movimenti anomali sul titolo. " Credo sia doveroso che si accenda un faro per verificare se ci sia stata una manipolazione del mercato - spiega Colletti -. Non abbiamo noi i mezzi per verificare questa ipotesi, quindi tocca alla procura e alla Consob capire se ci sono stati acquisti e vendite anomale sul titolo in questione".