"Banche italiane, gli sforzi non bastano": il Fmi Il documento e il "giorno del giudizio"
"Gli sforzi dell'Italia potrebbero non bastare". Si parla di banche, e le previsioni del Fondo Monetario Internazionale fanno paura. Le conclusioni arrivano nell'ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria degli economisti di Washington. Il Fmi riconosce gli "sforzi prolungati per rafforzare il sistema", ma allo stesso tempo indica che quegli sforzi, come detto, non sono bastati. Infatti il livello di solidità patrimoniale dei nostri istituti è tra i peggiori d'Europa, con un Tier One pari all'11,4%, così come il tasso di esposizione ai crediti deteriorati.
Il Fmi spiega che il caso Mps "va risolto in modo rapido e trasparente" perché "affrontare le difficoltà delle banche deboli è importante per ridurre la pressione sul sistema". Inoltre, gli economisti puntano i riflettori sugli attivi delle banche, chiedendone la verifica della qualità. Uno scenario a tinte fosche, dunque, dal quale però sparisce Deutsche Bank, recentemente definita "la banca più pericolosa d'Europa" proprio dal Fmi ma come per magia scomparsa da quest'ultimo rapporto.
Il Fondo mette poi in discussione anche l'Unione bancaria europea, spingendosi a chiederne una riforma: il timore è che un crac bancario e il suo effetto-domino possa mettere in ginocchio tutto il sistema continentale. "Per assicurare il suo funzionamento in caso di crisi (dell'Unione Bancaria, ndr) le autorità dovrebbero testarla" e discuterne una riforma "entro giugno 2018". Una data che per il sistema bancario italiano suona come una sorta di sinistro ultimatum.
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