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giovedì 6 ottobre 2016

"Uno vale uno"? Sì, ciao. Guardate qua Dove vive l'assessore della Raggi / Foto

Giunta Raggi, il neoassessore Colomban vive in un castello medievale da 260 stanze



Da ieri siede ufficialmente (in qualità di assessore alla Partecipate di Roma) nella giunta della sindaca Virginia Raggi. Ma Maurizio Colomban è come il classico pulcino nero tra pulcini bianchi. E non solo, come si è già scritto, perchè veneto ed ex sostenitore della Lega. Ma anche per la sua stratosferica ricchezza, che stona non poco con quel "pauperismo" (il primo a infrangere il quale è lo stesso Grillo) del quale si è sempre ammantato il Movimento 5 Stelle. Prima di vendere, Colomban, 67 anni di Conegliano veneto, era il numero uno della Parmeelisa, impresa costruttrice che ha contribuito a realizzare alcuni tra i più belli e famosi edifici del pianeta: dal Taiwan 101 all'aeroporto di Hong Kong. E anche casa sua non e poi malaccio, anche se non l'ha costruita lui. Colomban vive infatti in un castello medievale che ha ristrutturato facendone pure un lussuoso albergo con 260 stanze dal nome quantomeno suggestivo: l'Alcova del Conte. Comprende una spa, un centro benessere, un museo e un centro congressi. Solo per restaurarlo, come riporta il quotidiano Il Messaggeri, il neoassessore della Raggi ha speso 60 miliardi di lire dell'epoca, pari a circa 30 milioni di euro.

Panico da Cazzullo, arriva lei, tutti pazzi: di quale onorevole è la fidanzata

Panico da Cazzullo, arriva Sara Manfuso e impazziscono tutti. Di quale big della politica è la sexy fidanzata



Alla presentazione del libro di Aldo Cazzullo a Roma sono rimasti tutti a bocca aperta per la bellezza e l'avvenenza di Sara Manfuso, riporta il Giornale. Si tratta della compagna di Alfredo D'Attorre, ex Pd ora Sinistra italiana. Sul suo profilo Facebook la Mancuso ironizza così su un articolo di Chi in cui ci si chiedeva cosa avesse "trovato in questo onorevole secchione": "Che avrei dovuto fare, fidanzarmi con un calciatore? Molto politically scorrect, ma ci si ride su".

Mediaset implacabile, indagato Mingo L'accusa contro l'ex inviato di Striscia

Mediaset non perdona: indagato Mingo. L'accusa gravissima contro l'ex inviato



Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, all'insaputa del collega Fabio, avrebbe truffato per 170mila euro Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi pagare 10 servizi relativi a fatti inventati e invece spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori.

Ecco la spiegazione di quello che fu un "giallo": i due inviati di Striscia erano stati licenziati senza un apparente perché, e adesso si scopre che il buon Fabio non ne sapeva nulla. La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di Domenico De Pasquale (in arte Mingo), Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio) e della segretaria della Mec, accusata di favoreggiamento personale per aver mentito agli investigatori che indagavano sui falsi servizi trasmessi dal Tg satirico.

I due indagati, Mingo e la moglie, sono accusati a vario titolo di due truffe, simulazione di reato, falso, calunnia (ai danni di un autore di Striscia la notizia) e di diffamazione ai danni degli autori del programma di Mediaset, da loro indicati in comunicati stampa e sui social come corresponsabili ed ideatori dei servizi falsi.

mercoledì 5 ottobre 2016

Caivano (Na): Tra "munnezza e sporcizia" ci si domanda perchè?

Caivano (Na): "Il perchè della munnezza"


di Gaetano Daniele



La situazione della "monnezza" a Caivano è sempre più grave: la ditta Buttol non garantisce il regolare servizio al Paese, mettendo a serio rischio la salute dei cittadini di Caivano, soprattutto quella dei bambini con asma, e la raccolta differenziata una farsa. Quanti ricorderanno che Caivano, prima dell'attuale crisi ambientale, è stato in emergenza rifiuti per molti anni? Per i cittadini, ma come del resto per i comitati ma ancora per le associazioni che si battono per una strategia di gestione dei rifiuti alternativa a discariche e inceneritori, invece, Caivano, come le emergenze che l'hanno caratterizzata in passato, ha una speranza: Perchè Caivano in questi ultimi giorni si è data un obiettivo, per costruire il suo riscatto, dice Gaetano Ponticelli ai nostri microfoni: "Dobbiamo inculcare ai cittadini tutti di fare la raccolta differenziata, partendo dalle periferie, anzi da Parco Verde, quartiere simbolo di abbandono". 

Insomma, l'emergenza rifiuti a Caivano c'è e si vede. In questo caso le immagini dei rifiuti per strada rappresentano una sconfitta per l'intera classe politica, anche se la volontà di fare tanto come ha dimostrato il Capo Gruppo di Forza Italia, Gaetano Ponticelli, al momento non ha ottenuto grossi risultati. 

Che Paese è quello dove il più essenziale tra i servizi pubblici, la raccolta dei rifiuti, diventa un'emergenza? Dove i comuni, le Regioni, il governo, per risolvere il più antico tra i problemi delle città - la pulizia e l'igiene - devono sospendere l'applicazione delle leggi? o addirittura applicare sanzioni perchè la "munnezza" non viene raccolta? Assolversi appunto dal rispettare le regole che stabiliscono i criteri del vivere civile? L'emergenza è l'emblema dell'italia che cola a picco. E' l'epifenomeno del cancro che sta svuotando le istruzioni del Paese. Basti ricordare che l'emergenza in Campania è durata diciotto anni, dal 1994 si susseguono commissari straordinari, discariche fuorilegge, indagini della magistratura su organi dello Stato che si mischiano di reati ambientali. In alcuni momenti a Napoli, si è forse, rischiato anche il colera, un paradossale ritorno al medioevo, a Caivano non si è giunti fino a quel punto. Non ancora, almeno. Ma se non si prendono urgenti provvedimenti, la strada appare segnata. 

Il sindaco Monopoli, pare incapace di buttare un capo in terra che ormai, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più grande da gestire. Perchè la Buttol non garantisce il servizio ai cittadini? Perchè il Dirigente Coppola unitamente al Sindaco Monopoli non sanzionano la ditta Buttol? Ma soprattutto perchè hanno lasciato partecipare la Buttol ad una gara Europea quando la stessa già era stata sanzionata più volte dallo stesso Sindaco e dal dirigente all'ambiente? 

Si poteva evitare questa confusione? Certo. Sarebbe bastato concentrare tutti gli sforzi nella raccolta differenziata, nel porta a porta, e nella costruzione di impianti di trattamento moderni. Caivano è fanalino di coda, tra le grandi aree, per il riciclo della spazzatura. E gran parte del suo pattume va dritto in discarica. Servono dei soldi per cambiare rotta, certo. Serviva una Gara Europea, certo. Si doveva affidare il compito ad una ditta, certo. Tutto questo è stato fatto, eppure la "munnezza" giace ancora sui marciapiedi. E' inconcepibile tutto questo, come è inconcepibile che ancora oggi, nel 2016, siamo incapaci di fare la raccolta differenziata.

Caivano (Na): Ponticelli F.I: "Commosso, ho pianto"

Caivano (Na): Gaetano Ponticelli: "Sono commosso per le parole espresse dalla Preside della Cilea, Rosalba Peluso"


di Angela Bechis



E' desiderio mio e di tutte le persone che mi vogliono bene, rivolgere due parole di stima e di affetto alla Preside, Rosalba Peluso, e a tutte le insegnanti del Plesso Cilea-Mameli. Non è un discorso ufficiale, ma un semplice ringraziamento per questa festa a sorpresa che ieri, martedì 4 ottobre, hanno messo in piedi per me preside ed insegnanti della Cilea. Ho deciso di devolvere tutti i miei gettoni di presenza - continua Ponticelli - per i bambini, per le fasce deboli e per la buona Scuola, consapevole che le qualità professionali della Preside Peluso e di tutti gli insegnanti e le insegnanti non solo della Cilea, possono realmente offrire alle nuove generazioni, basi solide. Caivano è una grande realtà dove a parte la scuola c'è poco, per questo è stato individuato un pezzo di terra di fianco al plesso, e il mio sogno è quello di far realizzare un campo di pallavolo. La Scuola - continua Ponticelli - è il presidio per il futuro del Paese. Sacrosanto mandare a scuola i bambini in un luogo che sia bello anche esteticamente. Da anni la situazione di degrado costringeva alunni e insegnanti a restare in una situazione di degrado intollerabile. Questa rinascita - conclude Ponticelli - dovrebbe riguardare tutte le scuole del Paese, e sono certo che tutti insieme, ci riusciremo, lasciando a casa le vecchie logiche politiche (destra, sinistra e centro) ma soprattutto lasciando a casa tutta l'informazione schierata che non riesce a guardare aldilà del proprio naso credendo che con la critica costante anche difronte ai fatti palesi, vi sia un tornaconto, un premio, forse l'unico vantaggio è servire il padrone. Piano piano riusciremo a marginalizzare questi personaggi "particolari" che sono il cancro della nostra società. Insieme a testa alta per il futuro delle nostre generazioni. Grazie di vero cuore, sono fortemente commosso. Non vi nascondo che dopo aver visto il video, ho pianto. 1000 volte Grazie.

"Come sarà il mondo in mano all'Islam": cardinale coraggio, futuro da sottomessi

Come sarà il mondo in mano all'Islam Cardinale Burke: "L'Islam è un pericolo: vogliono sottometterci"



"L'Islam vuole conquistare il mondo, rappresenta un pericolo perché vuole sottometterci con le armi e con i figli". Parola del cardinale Raymond Leo Burke rilasciate al Giornale. 

Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta e membro della Congregazione delle cause dei santi, il porporato del Wisconsin, classe 1948, non usa mezzi termine per attaccare l'islam: "L'Islam è una minaccia nel senso, che per il vero musulmano Allah deve governare il mondo. Cristo nel Vangelo disse date a Cesare quello che è di Cesare. Al contrario la religione islamica che si basa sulla legge del Corano punta a governare nel Paese dove si trovano i musulmani. Fino a quando sono minoranza non possono insistere, ma quando diventano maggioranza devono applicare la sharia. Oggi ci sono enclave, interi quartieri, in Europa dove vige di fatto il regime musulmano".

Burke ha l'idee chiare su come si debba fermare l'isis: "Bisogna fermarlo con i giusti mezzi a nostra disposizione trattandosi di criminali della peggior specie, se occorre anche militarmente". 

IL DISASTRO IN 6 MESI Renzi, dati agghiaccianti Ecco quanti voti ha perso

Renzi, il disastro in 6 mesi: quanti voti ha perso a destra



Un disastro in sei mesi. Se Matteo Renzi, come lui stesso ha detto, cerca voti a destra per vincere il referendum, allora ha più di qualche problema. Come riporta uno studio di Youtrend pubblicato dal Fatto quotidiano, l'emorragia di voti per il Sì dal dicembre 2015 a oggi è evidente, e ancor più evidente il tracollo da marzo a settembre. Secondo un sondaggio Cise di 9 mesi fa quasi la metà degli elettori di Forza Italia era favorevole alla riforma, contro il 15% di contrari. Addirittura, secondo Demos, a marzo la quota di Sì era salita al 64%. Sorprendente anche il dato sugli elettori della Lega Nord, che per il 51% nello stesso periodo si dicevano disposti ad approvare la riforma costituzionale. 

Quanti voti ha perso - Poi cos'è successo? I toni arroventati delle amministrative hanno contribuito a polarizzare il voto e il centrodestra, nonostante le divisioni interne, si è schierato compatto contro Renzi. Il premier ci ha messo del suo, con la politicizzazione (poi rimangiata) del voto del 4 dicembre, gli errori in politica interna, le incertezze in economia. Così ad agosto secondo l'istituto Piepoli i No nel centrodestra raggiungono il 55% degli elettori. L'ultimo sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, di pochi giorni fa, fa salire la quota degli elettori di contrari dentro Forza Italia al 60%. Per Renzi, poi, il fronte leghista è una Caporetto: solo 2 su 10 voteranno Sì. Contando poi che tutte le rilevazioni, sia pure con forbici variabili, danno i Sì in minoranza, si capisce come per Renzi i mesi a venire potrebbero diventare anche più difficili di quelli passati.