Matteo Renzi, patto della lavagna in tv: Paolo Del Debbio e Matteo Salvini lo umiliano
"Oggi facciamo il patto della lavagna...". Ospite di Quinta Colonna su Retequattro, Matteo Renzi scherza con Paolo Del Debbio che lo ha invitato a scrivere su una lavagna le prossime priorità del governo, impegnandosi a mantenere le promesse fatte oggi. Frizzi e lazzi, battute ("Datemi il pennarello rosso. Ah già, il suo editore non vuole"), ammiccamenti per strappare applausi. Automatico il collegamento con quel "patto con gli italiani" siglato da Silvio Berlusconi nello studio di Porta a Porta nel 2001. Renzi ne è consapevole e si preoccupa di avvertire: "L'importante è che non mi si porti tavolo e scrivania, senno è come quell'altro".
Del Debbio e Salvini lo umiliano - Insomma, uno show che però non ha scaldato lo studio. E il finale è stato a dir poco gelido, con Del Debbio che lo congeda bruscamente: "La saluto". "Ah, mi manda via?", ha replicato il premier sperando forse in qualche altro minuto. Il peggio però arriva dopo la pubblicità, quando avviene la staffetta con Matteo Salvini: "Del Debbio, voglio anch'io la lavagnetta del fenomeno che c'era prima. Così diciamo le verità contro le balle che ha detto". Applausi decisamente più caldi.
@matteorenzi dice: vai in pensione prima #Ape perdi 5% ma risparmi per baby/sitter. Pensionato con neonato? IMBECILLE! #quintacolonna
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 26 settembre 2016
Le pensioni minime - Dagli stipendi dei senatori ai rimborsi dei gruppi passando per le spese dei funzionari, Renzi ha parlato di tutto anche se il tema più attuale, il referendum, ha ricevuto meno spazio di quanto auspicasse. Su Twitter, molti hanno criticato le sue parole sulle pensioni. "Alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima, circa 40 euro al mese. A questi raddoppiamo la quattordicesima in un'unica soluzione".
Dalla Fornero all'Ape - "La questione delle pensioni è molto delicata e non faccio promesse invano. Gli 80 euro non andavano ai pensionati. Abbiamo fatto una misura che riguardava il lavoro, poi la tassa sulla prima casa e tasse agricole. Quello che restava fuori sono le pensioni. Ora vogliamo dare una mano", continua Renzi. "Quest'anno si fanno Ires e Iri, si abbassano tutte e due. L'altra cosa sono le pensioni. A quelli che non sono potuti andare in pensione per la legge Fornero daremo l'Ape, un anticipo, in cambio di circa il 5% in meno. È una scelta, nessuno deciderà per conto degli altri. Si tratta di persone che sono state fregate, ma non voglio essere demagogico: hanno un po' esagerato lo scalone".
Spese per migranti e terremoto - "C'è una cosa che si chiama patto di stabilità europeo, ho detto che ci sono due voci: le spese per i migranti e quelle per il terremoto voglio che non siano contagiati a livello europeo. Lo abbiamo chiesto e lo facciamo, punto. Noi lo si fa lo stesso in virtù della cosiddetta clausola eccezionale".