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lunedì 5 settembre 2016

Kim Jong Un, il terrore dai cieli La mossa nel mar del Giappone

Kim Jong, il terrore dai cieli. La mossa nel mar del Giappone



La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha sparato tre missili balistici nelle acque orientali del mar del Giappone, in vista della Giornata nazionale del paese. A riferirlo è stata l'agenzia di stampa della Corea del Sud Yonhap citando fonti dello Stato maggiore sudcoreano.

I missili sarebbero stati lanciati in mare alle 12.14 (ora locale) dalla zona occidentale di Hwangju nella provincia del Nord Hwanghae. Ancora ignota quale fosse la tipologia di missili e fino a dove siano arrivati. Su questo aspetto sono a lavoro, analizzando i dettagli, militari della Corea del Sud, che stanno monitorando da vicino le mosse della Corea del Nord per possibili provocazioni.

domenica 4 settembre 2016

Miracolo Cristel : sposa il ricco croato e riunisce Al Bano e Romina

Cristel sposa il milionario croato con un abito da brivido



Cristel Carrisi e il milionario Davor Luksic sono diventati marito e moglie. La figlia di Albano e Romina e l'impreditore croato si sono sposati sabato 3 settembre. Le nozze celebrate da monsignor Giancarlo Polito nella chiesa barocca di San Matteo nel centro storico di Lecce. Cristel, come vuole la tradizione, è arrivata in ritardo accompagnata dall'emozionato papà Albano sfoggiando uno splendido abito bianco con velo ricamato e strascico. In lista tra gli invitati: Michele Placido, Toto Cutugno, Boy George e le stiliste Laura e Lavinia Biagiotti. Emozionatissimo papà Al Bano che l'ha accompagnata all'altare. Accanto a lui Romina Power con un meraviglioso abito color corallo. Assente la compagna di Al Bano Loredana Lecciso. Un'assenza che pesa più di una presenza e che fa sognare quanti sperano in una reunion della storica coppia. 

Salutate l'estate, oggi arriva Morgana Il ciclone che porta freddo e pioggia

Salutate l'estate, arriva il ciclone Morgana, piogge e freddo su mezz'Italia: la mappa



Nelle prossime ore l’estate rischia di essere già un ricordo. A partire da questa sera il ciclone Morgana andrà a minare l'alta pressione che da giorni staziona sull'Italia, interessando principalmente le regioni del Nordest e a seguire i settori centro meridionali del Paese. È quanto emerge dall'analisi degli esperti del sito ilmeteo.it.

Tra domani e mercoledì piogge intense, temporali, grandinate colpiranno numerose regioni, con particolare attenzione a Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, qui con piogge a carattere di nubifragio. Su queste regioni e al Sud le condizioni meteo si manterranno particolarmente instabili anche nel corso della giornate di martedì e mercoledì. Le regioni nord-occidentali saranno parzialmente protette dall'anticiclone, saranno tuttavia possibili fenomeni instabili con temporali isolati lungo i rilievi alpini. Contestualmente assisteremo a un generale calo delle temperature, fino a 5° in meno a Bologna e 5-7° in meno nelle altre città; al Nord il calo sarà maggiormente avvertibile al mattino e alla sera, quando le temperature minime potranno raggiungere i 15°, come a Milano e Torino. A Roma, per una generale rinfrescata dovremo attendere mercoledì 7, quando i valori minimi potranno scendere fino a 15°.

Trappola Pd, Maria Elena Boschi prende la parola: partono i fischi (ma c'è un colpo di scena)

Trappola Pd, Maria Elena Boschi prende la parola: partono i fischi (ma c'è un colpo di scena)



L'intervento del ministro delle riforme Maria Elena Boschi alla festa dell'Unità si è aperto con la contestazione del comitato "C'è chi dice no" per il "No" al referendum costituzionale. Circa una ventina di persone hanno sollevato dei manifesti che mostrano il ministro con due vignette. La prima recita "la democrazia è la possibilità di decidere" e la seconda "con il 25% dei voti e senza opposizione". A loro Boschi ha risposto che "noi siamo contenti che siate presenti, perché la festa dell'Unità è aperta a tutti, perché noi abbiamo la capacità di organizzarle, le feste dell'Unità, e non chiudiamo le porte a nessuno. Vi chiediamo la cortesia di ascoltare, perché questa si chiama democrazia. Noi andiamo avanti a difendere la costituzione e anche quell'articolo 21 che vi consente di essere qui a dire le vostre cose. Però credo che sia importante anche ascoltare". I presenti favorevoli al sì al referendum hanno urlato "fuori, fuori" ai manifestanti.

Il dramma privato di Tiberio Timperi: "Prima il dolore, poi le denunce..."

Il dramma privato di Tiberio Timperi: "I giudici danno sempre ragione alle mamme"



Tiberio Timperi è uno dei tanti papà separati ed è anche diventato uno dei leader della battaglia per la difesa dei loro diritti. Parla della situazione italiana, spiega in un'intervista a Il Giorno come in Italia ci sia un problema culturale per cui "la mamma è sempre buona, mentre il padre è colpevole a prescindere. La paternità è rilevante solo a livello finanziario, il padre è il socio di maggioranza senza diritto di voto. Le decisioni dei giudici spesso escludono la figura paterna, che però è importantissima nel delineare le regole educative. Se si cancellano i padri non meravigliamoci della società malata che abbiamo oggi". Giudica, sulla base della sua esperienza personale, un "fallimento" la legge sull'affido condiviso. E fa un esempio: "Io volevo che mio figlio andasse in una scuola pubblica, la madre in una privata, alla fine il giudice ha deciso per una terza. Per denunciare queste e altre disfunzioni ho intenzione di chiedere un incontro al ministro della giustizia Andrea Orlando".

La richieste - E ancora: "Chiederei al governo Renzi oltre che i patti prematrimoniali anche l'obbligo di rendicontazione. Io do 2500 euro al mese per il mantenimento di mio figlio, ma non so come vengono spesi". Parla ancora della sua triste vicenda personale: "Io sono stato accusato di ingiurie e percosse a terzi, e maltrattamenti nei confronti di mio figlio, ma le denunce sono state archiviate. Però il giudice non ha agito contro chi mi aveva falsamente accusato". Poi l'ultima richiesta: "Vorrei chiedere che i giudici che si occupano di diritto di famiglia fossero specializzati, preferibilmente non divorziati e non tutte donne. Ogni tanto nelle aule di giustizia vorrei incontrare anche qualche uomo. In tribunale mi sento, in quanto maschio, ontologicamente colpevole. Ogni mese un figlio trascorre 23 giorni con la madre e 8 col padre: che possibilità c' è per un uomo di stabilire un rapporto profondo con il figlio? Vorrei una più equa ripartizione dei tempi».

L'Avvocato Risponde: "Servitù Coattiva"

L'Avvocato Risponde: "Servitù Coattiva" 


Avv. Mario Setola

Egregio Avvocato Mario Setola, mi chiamo Emilia e scrivo da Napoli. Seguo sempre la sua Rubrica su il "Notiziario sul web". Sono proprietaria di un terreno. Anni fa fu impiantato senza il mio consenso un palo elettrico. Qualche tempo fa ne ho chiesto la rimozione, ma ho incassato dall’ente un netto rifiuto, perchè il palo risulta essere necessario ed indispensabile per la zona. Ora, come posso comportarmi?E'possibile chiedere un risarcimento per aver in forma arbitraria impiantato questo palo elettrico sul mio fondo? Inoltre mi è stata chiesta una servitù a vita dall'ente. Grazie e complimenti per l’interessante rubrica.


Gentile signora Emilia, la ringrazio per avermi contattato e per i complimenti. Innanzitutto individuiamo l’istituto di diritto civile che la legge prevede in questi casi. In generale i diritti di servitù si definiscono tradizionalmente come "un peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario" (art. 1027). Le servitù vengono variamente classificate. Una di queste classificazioni è proprio quella delle servitù coattive, quelle cioè che vengono imposte al proprietario di un fondo anche contro la sua volontà, che si differenziano da quelle volontarie che invece si originano liberamente su base contrattuale. Non avendo lei stipulato alcun contratto con l’ente di cui giustamente mantiene il riserbo per una questione di tutela della privacy, è chiaro che si tratta di una tacita imposizione configurabile come servitù coattiva. Il diritto alla costituzione coattiva delle servitù è dalla legge previsto in una serie di casi: Acquedotto coattivo: è la servitù di far passare acque attraverso il fondo, o i fondi, altrui (escluse case e giardini) per soddisfare il bisogno di acqua del proprio fondo (analoga è la servitù di scarico coattivo). 

Passaggio coattivo: è la servitù di passaggio sul fondo, o sui fondi, altrui (escluse case e giardini) che spetta al proprietario del cd. fondo intercluso, ossia del fondo che non ha un accesso diretto alla strada pubblica o che potrebbe realizzarlo solo con eccessivo dispendio o disagio (quando il fondo sia destinato ad usi agricoli o industriali, il proprietario di questo ha diritto al passaggio coattivo anche se ha un proprio accesso sulla strada pubblica, ma si tratta di un accesso insufficiente ai bisogni agricoli o industriali del suo fondo). 

Elettrodotto coattivo (analogamente: acquedotto pubblico, metanodotto, oleodotto, linee telefoniche, installazione di antenne televisive ecc.): è la servitù che spetta all'ente o alla società che gestisce il servizio di erogazione al pubblico di energia elettrica, acqua potabile, metano ecc. su tutti i fondi che sono situati lungo il percorso della linea elettrica, dell'acquedotto ecc. 

Le servitù coattive sono di regola costituite con sentenza dell'autorità giudiziaria, su domanda dell'interessato; la sentenza determina anche l'indennità dovuta al proprietario del fondo servente. 
Nei casi espressamente previsti dalla legge, la servitù coattiva può anche essere costituita con provvedimento dell'autorità amministrativa (provvedimento che assume carattere analogo all'espropriazione per pubblica utilità).

Quindi, la saluto informandola che non è possibile chiedere la rimozione del palo finchè questo risulta essere necessario per pubblica utilità, ma è possibile chiedere la corresponsione di un'indennità per l'asservimento del fondo. Addirittura la legge prevede che fino a quando l’ente non paga l'indennità, il secondo può opporsi all'esercizio della servitù. Non comprendo, invece, cosa intenda l'ente per "servitù a vita".

Avv. Mario Setola - Civilista -  Esperto in Diritto di Famiglia 
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145
Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero.

Ecco il partito degli islamici italiani Le tappe verso il voto: chi c'è dietro

Arriva il partito degli islamici italiani. Chi lo ha lanciato



Sta per essere lanciata a Roma la Consulta islamica italiana sulla spinta dell'iniziativa di Hamza Roberto Picardo, italiano convertito all'islam e grandi animatore degli islamici italiani. L'idea però, secondo quanto riporta il Tempo, sarebbe solo il preludio per un passo ben più grande che frulla nella testa di Picardo: fondare un partito di ispirazione islamica. A creare non poco scompiglio nella già frastagliata comunità islamica italiana è stato un post pubblicato sul profilo Facebook di Picardo, datato 24 agosto.

Sul web, l'attivista aveva spiegato quanto necessaria fosse la sua iniziativa: "Il fatto di essere minoranza oppressa e quotidianamente minacciata - ha scritto - non può essere fonte di diritto. In tal modo si giustificherebbero le leggi razziali del 1938. In quel tempo gli ebrei, tutti gli ebrei, erano considerati potenzialmente nemici dello Stato e della Nazione (allora non si diceva Paese). Se accettassimo, in nome della contingenza internazionale e delle guerre in corso, una limitazione dei diritti costituzionali, tradiremmo lo spirito stesso della Carta fondamentale della Repubblica, noi stessi e i nostri figli".

Picardo è sempre più convinto che i tempi siano maturi perché anche gli islamici abbiano un accordo con lo Stato, sulla falsa riga dei Patti lateranensi per i cattolici: "Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze". Ed è qui che cade a pennello il suo progetto, visto che non esiste un'organizzazione unitaria che metta insieme tutti i musulmani in Italia.

Il modello a cui si ispirerebbe il nascente partito islamico sarebbe quello del Movimento Cinquestelle di Beppe Grillo, con un reclutamento di attivisti attraverso il web. L'obiettivo più immediato punterebbe quindi a raggiungere un numero di iscritti accettabile per essere considerati rappresentativi dei musulmani italiani. Il movimento diventerebbe così un partito pronto per presentarsi alle prossime elezioni. L'idea non ha accolto però particolari entusiasmi, a cominciare dall'Ucoii che teme di farsi scavalcare, se non addirittura cancellare da questa iniziativa.