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mercoledì 31 agosto 2016

L'intervista - Diane, un’attrice nata: “bisogna fare la gavetta per emergere”

Diane, un’attrice nata: “bisogna fare la gavetta per emergere”


di Francesco Celiento




Caserta - Diane Patierno, 25 anni, italo-francese (parla e scrive perfettamente in lingua transalpina), che però ha sempre abitato a Caserta città e si è formata in Campania, può vantare un curriculum di tutto rispetto fra le attrici e gli attori non di fama, fra l’altro è anche un’apprezzata presentatrice.

Dopo essersi laureata, naturalmente con il punteggio massimo di 100\100 al liceo classico “Giannone”, ha intrapreso decisamente la strada dello spettacolo: è laureanda presso La Sapienza di Roma in Letteratura, Musica e Spettacolo dopo essersi formata presso l’Accademia d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli e svolto una dozzina di laboratori per attori, qualcuno anche fuori regione; numeroso il curriculum artistico di Diane Patierno: tre esperienze sulle reti nazionali di cui una da protagonista, sette cortometraggi, alcuni spot e videoclip ma, in special modo, 17 rappresentazioni teatrali dal 2009 ad oggi; infine, ha presentato varie serate, gala, eventi culturali e mondani e proprio quest’anno ha ottenuto un ambito riconoscimento con il premio nazionale teatrale “Franco Angrisano”. Ultimamente è conduttrice ed inviata di un webmagazine casertano che approfondisce proprio i temi del lifestyle. La incontriamo seduti ai tavolini di un bar di Caserta.

Come ti è nata la passione per lo spettacolo, per cui hai sempre studiato e lavorato sin da piccola?

“Di solito gli attori raccontano sempre una bella storia simbolica; ma invece la mia è banale: quand’era piccola guardavo un cartone animato che si chiamava “Rossana dai pensaci un pò tu”, in cui una bambina-attrice protagonista aveva una vita sfavillante: sempre di corsa e passava dal set al palcoscenico teatrale; ho iniziato a fare teatro per gioco nella speranza di essere Rossana, adesso effettivamente assomiglio molto a lei. Ovviamente ho scoperto pure i lati meno piacevoli e meno glamour del cinema, ma sono comunque ancora qui a lottare ancora…”

Recitare molto in teatro credi sia propedeutico ed importante per divenire un’attrice?

“Secondo me il teatro ti dà un grosso vantaggio iniziare: degli strumenti che poi tu nel piccolo sei in grado di rimpicciolire e modificare quando lavori sullo schermo; più difficile è, invece, il percorso inverso, se sei bravo in tv e poi fai teatro non hai basi altrettanto solide. Il teatro ti dà la forte consapevolezza del valore del mestiere e degli  strumenti per modificarli in base alle richieste del regista”.

A 25 anni hai un sogno sicuramente, qual è?

“Desidero solo divenire un’attrice felice di esserlo, che vuol dire gratificata; oggi essere attori è dura: siamo in tanti ma il lavoro è poco; ci sono circuiti privilegiati, è sempre difficile emergere se non esiste qualcuno che creda in te e ti spinga. Spero che, nonostante le difficoltà dell’ambiente, sia gratificata dalle scelte artistiche e personali, ovvero interpretare bei ruoli e arrivare ad un’indipendenza economica per mantenermi da sola vivendo dignitosamente”.

Hai accennato a difficoltà, quali sono quelle che tu hai incontrato?

“Banalmente non tutti si rendono conto che per arrivare a certe performance c’è un lungo periodo di prova sudore, lacrime, fatiche, certe volte torni a casa convinta che la scena che ti ha richiesto il regista non va bene e ci pensi sempre; un’attrice fa la cosa che ama ma è sempre incatenata a quella cosa, hai sempre in mente il tuo percorso, un grosso rovello dire io…”

E’ luogo comune che in questo mondo girano veri e propri ciarlatani o persone di potere che fanno proposte indecenti…

“Si, ma la questione è sopravvalutata, perché sono convinta che ci siano tantissime persone, onesti professionisti, che non approfittano delle giovani ragazze appena arrivate. E’ capitato anche a me di ricevere delle avances, ma io non facilito queste cose perché cerco di mostrarmi sempre professionale e concentrata sul lavoro; se tu non dai loro il modo di avvicinarsi è veramente raro che qualcuno arrivi a farti la classica proposta indecente…”

"Basta così, adesso ti denuncio...": Mastella porta in tribunale la Lucarelli

"Basta, ti denuncio". Mastella porta in tribunale Lucarelli



Clemente Mastella arrabbiatissimo e pronto a querelare. Le furie del novello sindaco di Benevento si stanno per abbattere su Selvaggia Lucarelli, e il motivo, come facilmente immaginabile, è uno dei post al vetriolo della blogger.

La Lucarelli, passando per Bangkok durante le vacanze, ha scritto sulla sua pagina Facebook quanto si sia pentita della scelta, e ha tirato in ballo anche Clementone. "Se 18 milioni di persone all’anno ci vengono – ha scritto riferendosi alla capitale della Thailandia - non sarà mica masochismo di massa. Se Bangkok è la città più visitata al mondo dopo Londra e New York ci sarà una ragione. Ve la dico io la ragione: è la stessa per cui Mastella è stato eletto sindaco a Benevento. Ovvero: libertà di voto e di viaggio concesse con troppa facilità. Io sequestrerei tessera elettorale e passaporto ad una buona metà del paese".

Inutile dire che Mastella si sia un pochino indispettito, e ha replicato dicendo: "Che Selvaggia Lucarelli stando al sole della Thailandia, di certo più forte e pericoloso per gli effetti che produce sulle persone, parli male di me è oltremodo accettabile. Ho letto negli anni tante valutazioni cretine, una in più o una in meno lasciano il tempo che trovano, ma è inaccettabile e insopportabile che lei offenda Benevento, la democrazia elettorale e la mia gente. Chiedo all’Ordine dei giornalisti di valutare se esistano condizioni deontologiche superate con incredibile banalità, tali da richiederne l’intervento. Nel frattempo ho dato mandato al mio avvocato di querelare la Lucarelli per tutelare non il mio nome, ma quello della mia città".

Passeggero salta i controlli, è panico Aeroporto evacuato: caccia all'uomo

Francoforte, caccia all'uomo: evacuato l'aeroporto



Panico all’aeroporto di Francoforte: due terminal sono stati evacuati dopo che è scattato l’allarme per un passeggero che ha superato le barriere senza aver completato le procedure di sicurezza. La persona però al momento non è in custodia, ha fatto sapere la polizia, e non è chiaro se la violazione fosse pianificata o avvenuta per errore. Per sicurezza, le forze dell’ordine hanno immediatamente evacuato due terminal A e A+, con gli altoparlanti che invitavano «tutti i visitatori a lasciare immediatamente l’edificio». Forti disagi e ritardi sono previsti nello scalo, il quarto in Europa, principale hub utilizzato dalla Lufthansa, con un traffico annuo di oltre 65 milioni di passeggeri.

L'invasione nei giorni del terremoto Record: quanti immigrati sono sbarcati

Invasione nei giorni del terremoto: tredicimila sbarchi



Chissà se dietro c'era una precisa strategia o se il fenomeno sia da collegarsi semplicemente alle condizioni meteo favorevoli che perdurano da giorno. I numeri, che fornisce oggi Il Corriere della Sera, sono impressionanti: in soli quattro giorni, sulle nostre coste sono sbarcati dal Mediterraneo tredicimila migranti: più di tremila al giorno. Settemila soccorsi solo lunedì con 53 operazioni di salvataggio di Guardia Costiera e Marina Militare.

Certo, spiega Il Corriere, un picco favorito dalle belle condizioni meteo e del mare sul Canale di Sicilia. Ma il sospetto è legittimo: quello che gli scafisti abbiano anche approfittato della tragedia del terremoto in centro Italia, con tutti i media che per giorni si sono solo e soltanto occupati del sisma e delle sue conseguenze. E si siano infilati in questa "finestra" di disattenzione mediatica per scatenare una delle più impressionanti ondate di sbarchi da quando il fenomeno migratorio è iniziato.

Beppe Grillo, addio tregua terremoto: "Dal governo solo pannicelli caldi"

Beppe Grillo, addio tregua terremoto: "Dal governo solo pannicelli caldi"


"Siamo ancora tutti sconvolti per la tragedia del terremoto che ha colpito Amatrice, e il Paese intero è costretto a chiedersi ancora una volta: si poteva prevenire questo disastro?". Beppe Grillo rompe la "tregua politica" del dopo-terremoto e parte all'attacco del governo. In un post sul suo blog, il leader morale del Movimento 5 Stelle domanda: "Si poteva fare qualcosa prima, in modo che danni e vittime fossero un numero almeno più contenuto se non irrisorio? Sono domande che da anni ci poniamo, quando il terremoto colpisce puntualmente il nostro territorio destinato dalla geologia ai flagelli sismici. Domande alle quali non c'è mai una risposta sensata, condannati come siamo a un loop di stupore/disgrazia/stupore che somiglia sempre più ad un brutto incubo". 

"Nel momento del panico, delle macerie, si parla di pannicelli caldi come le agevolazioni fiscali (ovvero, miseri abbuoni sulle tasse per gente che ha perso tutto), o di sospensione dei mutui (che verranno richiesti senza pietà dopo qualche mese o anno, su case ormai ridotte in polvere). E poi si è coniata la magica locuzione dopo-terremoto, astutamente messa lì - fateci caso - a sostituire la parola ricostruzione che fa venire i sudori freddi a qualsiasi governo", prosegue il post, in cui si osserva: "Si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda, e per il resto si fa capire che è meglio che ci pensiamo da soli, dato che lo Stato non esiste più. O meglio: esiste solo per andare a pietire due soldi di sforamento in Europa, sforamento che ci viene prontamente negato perché le aree colpite non sono industrializzate, non fanno Pil, insomma i borghi del ’300 non valgono nulla agli occhi dei burocrati europei".

AMATRICE PIANGE Lo schiaffo del vescovo, il dolore della gente

I funerali delle vittime: lacrime e dolore sotto la pioggia




Funerali di Stato ad Amatrice per le vittime laziali del terremoto. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto poco prima delle 18. Prima di lui sono arrivati anche il premier Matteo Renzi e il presidente del Senato Pietro Grasso. 

Il dolore condiviso - È piena di gente la tensostruttura allestita nel cortile del complesso don Minozzi. Ci sono centinaia di persone a rendere l’ultimo saluto alle 28 bare. Tra queste due più piccole, di bambini. Tutte disposte di fronte a un altare montato proprio in fondo sotto un grande crocifisso e la statua della Madonna della Neve. Ci sono anche tanti palloncini bianchi che la protezione civile ha voluto donare ai bambini. La pioggia è diminuita ma continua fin dalle prime ore del pomeriggio. Ci sono parenti, amici, corone di fiori, gonfaloni. Tra i primi politici ad arrivare il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, i vicepresidenti della Camera Simone Baldelli, Roberto Giachetti e Marina Sereni. C'è pure Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra italiana a Montecitorio. Ma ci sono soprattutto loro chi piange i propri cari, stretti nel loro dolore. Qualcuno è seduto accanto alle bare, altri si abbracciano, cercano conforto.

Renzi: "Non vi abbandoneremo" - "Non vi lasceremo soli. È un impegno", ha commentato Renzi dopo aver stretto le mani ai rappresentanti dell'esercito, delle forze dell'ordine e ai volontari. Ad una rappresentante delle unità cinofile di Civitavecchia che ha sottolineato le difficoltà in cui lavorano, anche con lei il premier Renzi si è impegnato per aiutarli: "Ci proviamo", ha detto e poi ha aggiunto "che cosa meravigliosa hanno fatto i cani". 

Il vescovo: "Uccide l'uomo" - "Non sono i terremoti ad uccidere ma l'opera dell'uomo", è il passaggio più duro dell'omelia del vescovo di Rieti, Domenico Pompili. "I terremoti esistono da quando esiste la terra e l'uomo non era neppure un agglomerato di cellule, senza i terremoti - sono parole del vescovo - non esisterebbero le montagne, forse neppure l'uomo, il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo". Monsignor Pompili ha poi invitato tutti a non trasformare la ricostruzione in "sciacallaggio e querelle politica".

Carte falsificate sui lavori antisisma Il dossier riservato: almeno 21 casi

Le carte false sui lavori del sisma. Dossier: almeno 21 casi



Secondo le carte che riguardano 21 edifici pubblici tra Amatrice e Accumoli i lavori di adeguamento antisismico sono stati fatti, ma quelle strutture sono crollate perché i soldi destinati a quei lavori sono stati spesi per altro. Esiste un intero dossier che avvalora i sospetti dei magistrati di Rieti che indagano per disastro colposo dopo il terremoto in centro Italia: quelle carte sono state falsificate. Come riporta il Corriere della sera, un documento riservato dimostra diverse irregolarità nelle ristrutturazioni avvenute dopo il terremoto in Umbria del 1997, con alcuni casi clamorosi che riguardano chiese, complessi parrocchiali, la caserma dei carabinieri, oltre alla Torre Civica di Accumoli, sulla quale esiste anche un fascicolo dell'Anac di Raffaele Cantore. Su quello e altre decine di interventi sarebbe coinvolto il vicesindaco di Amatrice, Giancluca Carloni, geometra che ha curato diversi interventi nella zona.

Il maxi-fascicolo dovrà far luce su 2,3 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 4 spesi dopo il 2009, tutti soldi pubblici spesi per lavori di adeguamenti sismici, con i nomi dei progettisti, le ditta incaricate, i progetti eseguiti. E poi ci sono le carte dei collaudi che avrebbero certificato la bontà di quanto realizzato. Documenti smentiti dai fatti, considerato che tutti quegli edifici sono crollati dopo il sisma o sono gravemente lesionati. Il sospetto dei magistrati è che la falsificazione delle carte abbia interessato anche le abitazioni private, considerando le diverse segnalazioni di sfollati ai Vigili del Fuoco. In tanti avrebbero acquistato di recente una casa nella zona colpita dal sisma con tanto di certificazione statica apparentemente in regola.

Nei prossimi giorni i magistrati interrogheranno architetti, ingegneri e geometri che negli ultimi anni possono aver avuto un ruolo nei lavori di adeguamento sismico dei 21 casi presi in esame. Starà a loro chiarire come mai in diverse situazioni è stato preferito svolgere lavori di miglioramento, chi ne ha disposto l'esecuzione e soprattutto che cosa è stato scritto sulle relazioni finali per ottenere il nulla osta dei collaudatori. E anche questi ultimi dovranno dare conto dei documenti che hanno firmato.