Diane, un’attrice nata: “bisogna fare la gavetta per emergere”
di Francesco Celiento
Caserta - Diane Patierno, 25 anni, italo-francese (parla e scrive perfettamente in lingua transalpina), che però ha sempre abitato a Caserta città e si è formata in Campania, può vantare un curriculum di tutto rispetto fra le attrici e gli attori non di fama, fra l’altro è anche un’apprezzata presentatrice.
Dopo essersi laureata, naturalmente con il punteggio massimo di 100\100 al liceo classico “Giannone”, ha intrapreso decisamente la strada dello spettacolo: è laureanda presso La Sapienza di Roma in Letteratura, Musica e Spettacolo dopo essersi formata presso l’Accademia d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli e svolto una dozzina di laboratori per attori, qualcuno anche fuori regione; numeroso il curriculum artistico di Diane Patierno: tre esperienze sulle reti nazionali di cui una da protagonista, sette cortometraggi, alcuni spot e videoclip ma, in special modo, 17 rappresentazioni teatrali dal 2009 ad oggi; infine, ha presentato varie serate, gala, eventi culturali e mondani e proprio quest’anno ha ottenuto un ambito riconoscimento con il premio nazionale teatrale “Franco Angrisano”. Ultimamente è conduttrice ed inviata di un webmagazine casertano che approfondisce proprio i temi del lifestyle. La incontriamo seduti ai tavolini di un bar di Caserta.
Come ti è nata la passione per lo spettacolo, per cui hai sempre studiato e lavorato sin da piccola?
“Di solito gli attori raccontano sempre una bella storia simbolica; ma invece la mia è banale: quand’era piccola guardavo un cartone animato che si chiamava “Rossana dai pensaci un pò tu”, in cui una bambina-attrice protagonista aveva una vita sfavillante: sempre di corsa e passava dal set al palcoscenico teatrale; ho iniziato a fare teatro per gioco nella speranza di essere Rossana, adesso effettivamente assomiglio molto a lei. Ovviamente ho scoperto pure i lati meno piacevoli e meno glamour del cinema, ma sono comunque ancora qui a lottare ancora…”
Recitare molto in teatro credi sia propedeutico ed importante per divenire un’attrice?
“Secondo me il teatro ti dà un grosso vantaggio iniziare: degli strumenti che poi tu nel piccolo sei in grado di rimpicciolire e modificare quando lavori sullo schermo; più difficile è, invece, il percorso inverso, se sei bravo in tv e poi fai teatro non hai basi altrettanto solide. Il teatro ti dà la forte consapevolezza del valore del mestiere e degli strumenti per modificarli in base alle richieste del regista”.
A 25 anni hai un sogno sicuramente, qual è?
“Desidero solo divenire un’attrice felice di esserlo, che vuol dire gratificata; oggi essere attori è dura: siamo in tanti ma il lavoro è poco; ci sono circuiti privilegiati, è sempre difficile emergere se non esiste qualcuno che creda in te e ti spinga. Spero che, nonostante le difficoltà dell’ambiente, sia gratificata dalle scelte artistiche e personali, ovvero interpretare bei ruoli e arrivare ad un’indipendenza economica per mantenermi da sola vivendo dignitosamente”.
Hai accennato a difficoltà, quali sono quelle che tu hai incontrato?
“Banalmente non tutti si rendono conto che per arrivare a certe performance c’è un lungo periodo di prova sudore, lacrime, fatiche, certe volte torni a casa convinta che la scena che ti ha richiesto il regista non va bene e ci pensi sempre; un’attrice fa la cosa che ama ma è sempre incatenata a quella cosa, hai sempre in mente il tuo percorso, un grosso rovello dire io…”
E’ luogo comune che in questo mondo girano veri e propri ciarlatani o persone di potere che fanno proposte indecenti…
“Si, ma la questione è sopravvalutata, perché sono convinta che ci siano tantissime persone, onesti professionisti, che non approfittano delle giovani ragazze appena arrivate. E’ capitato anche a me di ricevere delle avances, ma io non facilito queste cose perché cerco di mostrarmi sempre professionale e concentrata sul lavoro; se tu non dai loro il modo di avvicinarsi è veramente raro che qualcuno arrivi a farti la classica proposta indecente…”