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mercoledì 31 agosto 2016

Beppe Grillo, addio tregua terremoto: "Dal governo solo pannicelli caldi"

Beppe Grillo, addio tregua terremoto: "Dal governo solo pannicelli caldi"


"Siamo ancora tutti sconvolti per la tragedia del terremoto che ha colpito Amatrice, e il Paese intero è costretto a chiedersi ancora una volta: si poteva prevenire questo disastro?". Beppe Grillo rompe la "tregua politica" del dopo-terremoto e parte all'attacco del governo. In un post sul suo blog, il leader morale del Movimento 5 Stelle domanda: "Si poteva fare qualcosa prima, in modo che danni e vittime fossero un numero almeno più contenuto se non irrisorio? Sono domande che da anni ci poniamo, quando il terremoto colpisce puntualmente il nostro territorio destinato dalla geologia ai flagelli sismici. Domande alle quali non c'è mai una risposta sensata, condannati come siamo a un loop di stupore/disgrazia/stupore che somiglia sempre più ad un brutto incubo". 

"Nel momento del panico, delle macerie, si parla di pannicelli caldi come le agevolazioni fiscali (ovvero, miseri abbuoni sulle tasse per gente che ha perso tutto), o di sospensione dei mutui (che verranno richiesti senza pietà dopo qualche mese o anno, su case ormai ridotte in polvere). E poi si è coniata la magica locuzione dopo-terremoto, astutamente messa lì - fateci caso - a sostituire la parola ricostruzione che fa venire i sudori freddi a qualsiasi governo", prosegue il post, in cui si osserva: "Si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda, e per il resto si fa capire che è meglio che ci pensiamo da soli, dato che lo Stato non esiste più. O meglio: esiste solo per andare a pietire due soldi di sforamento in Europa, sforamento che ci viene prontamente negato perché le aree colpite non sono industrializzate, non fanno Pil, insomma i borghi del ’300 non valgono nulla agli occhi dei burocrati europei".

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