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domenica 28 agosto 2016

La frase commossa del Cav sul sisma "Il precedente drammatico negli occhi"

Berlusconi, la frase commossa per i terremotati. "Il precedente drammatico davanti agli occhi"



"Questo è il momento dell’unità e dello sforzo comune per assicurare la massima efficacia e sollecitudine degli interventi". Silvio Berlusconi rompe il silenzio per unirsi al dolore dei familiari delle vittime del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia. Il Cav sceglie il giorno dei funerali solenni ad Ascoli Piceno per invocare lo spirito di solidarietà nazionale che in questi casi deve prevalere su ogni polemica. Da qui l’invito all’unità rivolto ai partiti. Con una dichiarazione diffusa dalla segreteria del suo fedelissimo Valentino Valentini, l’ex premier ricorda il sisma dell’Aquila di sette anni quando era al governo ("Ho davanti agli occhi quel drammatico precedente") e promette che Fi è pronta a collaborare con la maggioranza per aiutare le popolazioni colpite: "Siamo pronti a sottoscrivere in Parlamento ogni provvedimento legislativo utile a favorire i soccorsi e la ricostruzione". Con queste parole, raccontano, il leader azzurro forse ne approfitta anche per replicare a chi lo ha criticato per il suo silenzio fino ad ora sul terremoto e per dare un segnale politico a tutti (da Matteo Renzi agli stessi alleati di Fi), facendo sentire la sua voce di leader del centrodestra e delle opposizioni. "So bene - scrive Berlusconi - quanto sia difficile in questi momenti coordinare con efficacia e rapidità gli sforzi per prestare i primi soccorsi e insieme riavviare la ricostruzione nei temi più brevi possibili". Per questo, avverte: "È necessaria la collaborazione costruttiva di tutti gli organi e le amministrazioni pubbliche". L’auspicio del presidente di Fi "è che oggi come allora si possa dare al più presto un tetto dignitoso a chi lo ha perduto". Di fronte alla "tragedia che ha colpito le popolazioni di diversi comuni dell’Italia centrale - continua - non ci sono parole adatte ma solo il cordoglio, la solidarietà, la preghiera. Sono vicino con il cuore alle vittime, ai feriti, ai loro famigliari e a tutti coloro che hanno perso la propria casa e i propri beni". Berlusconi, dunque, preferisce tirarsi fuori dalle polemiche interne a Fi e al centrodestra di queste settimane, lasciando la scena a Stefano Parisi, ma decide di rompere il silenzio sul terremoto, offrendo la sua disponibilità a collaborare con il governo Renzi per senso di responsabilità nazionale.

L’ex presidente del Consiglio resterà a Villa La Certosa anche la prossima settimana, circondato dall’affetto della famiglia (figli e nipoti). Il rientro ad Arcore è atteso per lunedì 5 settembre o al massimo per il 12. In giornata, raccontano fonti azzurre, si è diffusa la voce su qualche problema di salute per Berlusconi. Voce alimentata, forse, da chi segnalava la presenza del medico di fiducia Alberto Zangrillo, a Porto Rotondo, per controlli di routine. Un rumor smentito seccamente dagli stretti collaboratori del Cav ("È una voce falsa e infondata"), visto che il presidente di Fi ha anche voluto fare una nota sul sisma. Le parole di Berlusconi fanno seguito a quelle del presidente del Senato, Pietro Grasso, che oggi, per primo, in visita ad Amatrice, lancia un appello all’unità, in particolare alle opposizioni: " La politica deve essere unita in questo momento. Compito delle opposizioni è controllare e migliorare le scelte e i provvedimenti del governo" e non contrastarli per partito preso. Ad accogliere subito l’invito di Grasso Renato Brunetta, presidente dei deputati di Fi, che chiede a Renzi di allargare il Tavolo della coesione nazionale. "Adesso -spiega in un comunicato l’ex ministro- chiediamo al presidente del Consiglio un salto di qualità: dopo il tragico terremoto che nei giorni scorsi ha così duramente colpito il centro Italia, estendiamo il Tavolo di coesione nazionale all’emergenza che stiamo vivendo dopo questo sisma, al tema della ricostruzione, e alla prevenzione da attuare in tutto il Paese per far in modo che simili sciagure siano quanto meno attutite da un corretto e virtuoso rapporto con il nostro territorio".

Napoli, doppio Milik e doppio Callejon Milan tenta l'impresa, è disastro: 4-2

Napoli, doppio Milik e doppio Callejon. Milan tenta l'impresa, è disastro: 4-2



Non basta l'espulsione di Maurizio Sarri per rallentare il Napoli che si impone al San Paolo contro il Milan 4-2. I padroni di casa erano partiti col botto nel primo tempo, grazie alla doppietta di Milik al 18' e al 33'. L'intervallo serve a Viincenzo Montella per scuotere i suoi e ha ragione: Niang infila angolatissimo la prima rete rossonera al 51'. Quattro minuti dopo firma il capolavoro Suso, per il momentaneo pareggio. Gli assalti continui dei partenopei trovano sfogo al 74' con Callejon che riporta il vantaggio di casa. Un minuto dopo il Milan resta in dieci con l'espulsione di Kucka, all'87' lo seguirà Niang che ostacola Reina. In pieno recupero arriva il secondo gol di Callejon che fa partire la festa al San Paolo. C'è spazio anche per la parata di Romagnoli che gli costa solo un giallo.

sabato 27 agosto 2016

LA BUFALA PIU BECERA "Governo ha falsato il sisma": così ingannano i terremotati

La bufala becera. "Il governo ha falsato il sisma": come funzionano i risarcimenti



Sui social circola un testo secondo cui il governo italiano e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia avrebbero ridotto di proposito la magnitudo registrata dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito l'Italia centrale. È una delle bufale più popolari degli ultimi giorni. Secondo il testo delirante, la vera magnitudo sarebbe stata di 6.2, citando una legge del maggio 2012 in base alla quale lo Stato non riconosce i danni per scosse inferiori a 6.1, scaricando tutto sugli enti locali.

La falsità del testo nasce innanzitutto dalla profonda ignoranza di chi l'ha inventata (e chi l'ha condivisa) sul meccanismo di risarcimento dei danni, non basato in realtà sulla magnitudo ma sugli effetti che le scosse hanno provocato sul territorio colpito.

La legge citata nel testo della bufala è esistita per pochi mesi, era il decreto legge n.59 del 15 maggio 2012 approvato dal governo di Mario Monti. Nel testo della legge era riportato che: "al fine di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali" in alcuni casi veniva escluso "l'intervento statale, anche parziale, per i danni subiti dai fabbricati". Nonostante cinque giorni dopo il varo della legge ci fosse stato il terremoto dell'Emilia inferiore a 6.2, il governo si impegnò comunque a coprire al cento per cento le spese per la ricostruzione. Quella stessa legge è stata poi soppressa con la n.100 del 12 luglio 2012.

SCANDALO DELLA SCUOLA Antisismica, è crollata subito Accusa forte: "Chi c'è dietro"

Scuola crollata ad Amatrice, l'accusa pesantissima: "Chi c'è dietro la ristrutturazione"



L'ombra della mafia sui lavori di ristrutturazione della scuola Romolo Capranica di Amatrice, crollata a causa del terremoto nonostante l'intervento risalisse appena al 2013. È il Fatto quotidiano a lanciare l'accusa pesante, in attesa di una indagine ufficiale della Procura di Rieti. 

I lavori, costati in tutto 700mila euro, sono stati eseguiti dalla Valori Scarl. Di quei soldi, 200mila euro sono stati prelevati dal fondo stanziato dal governo dopo il terremoto dell'Aquila. Il Fatto ripercorre gli intrecci societari: "La Valori scarl fa parte del gruppo Mollica il cui principale socio è Francesco Mollica nato a Patti in provincia di Messina nel 1977 - scrivono Milosa e Vecchi -. La Valori, poi, è detenuta per l'88% dalla Dionigi Soc. Coop la cui sede si trova a Roma in via Dionigi 43, un indirizzo che risulterà decisivo". Allo stesso indirizzo c'è la Sed srl che si occupa di elaborazione dati: "L'amministratore è un cittadino russo, il quale controlla anche la Ricos, una società immobiliare che fa parte del gruppo che detiene le quote della Valori scarl - proseguono i giornalisti del Fatto -. Al netto di questo risiko societario, ciò che solleva sospetti di mafiosità è uno degli azionisti della Sed. Si tratta di Domenico Mollica che ne detiene il 90% e che è nato a Piraino (Messina) nel 1955". L'uomo, oltre a essere il padre di Francesco Mollica, era coinvolto nel consorzio Aedars che nel 2013 ha ricevuto una interdittiva antimafia firmata dalla Prefettura di Roma, poi sospesa dal Tar del Lazio nel 2014, per "mancanza di collegamento" tra il consorzio e la criminalità organizzata. Il nome dei fratelli Mollica, peraltro, fu inserito da Angelo Siino, il "Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra", in un elenco di imprenditori che si spartivano gli appalti. Il legame tra il padre Domenico e il figlio Francesco è sufficiente a parlare di "ombre di Cosa Nostra" sulla scuola di Amatrice? Per il Fatto, sì. Una cosa è certa: quei lavori di ristrutturazione anti-sismica non furono realizzati a regola d'arte.

Le vittime: il conto è salito a 290 tutti i nomi di chi non c'è più

Terremoto di Amatrice, il bilancio delle vittime: nomi e cognomi di chi non c'è più


Il bilancio ufficiale del terremoto che ha devastato Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto, aggiornato di ora in ora, parla di 290 vittime. Molte di loro, però, devono ancora essere identificate. I feriti sono 388, gli sfollati rimasti senza casa 2.500. Qui di seguito i nomi e i cognomi dei morti accertati, a cui i soccorritori sono riusciti a dare un volto. Intere famiglie distrutte, madri e padri che piangono i figli, bambini rimasti orfani, comunità cancellate e obbligate a ricominciare da zero.

L'elenco delle vittime - Ciarpella Giordano (Roma, 4 anni), Cicconi Anna (Amatrice, 57 anni), Ciciarelli Elisa (Guidonia, 7 anni), Ciciarelli Cesare (Amatrice, 47 anni), Colaceci Rita (Pomezia, 69 anni), Conti Luciana (Amatrice, 71 anni), Conti Santarelli Elisa (Piacenza, 85), Corsaro Federica (Fiumicino, 30), Cortellesi Felicia (Amatrice, 87), Cortellesi Stefania (Roma, 48 anni), Cossu Andrea (Roma, 48 anni), D'Alessio Teresa (Roma, 88 ani), D'Annibale Carlo (Amatrice, 76), Daogaru Aurelia (Nettuno), Dell'Otto Giacomo De Luca Emanuela (Roma, 41 anni), D'Emidio Giovanni (Amatrice, 94), De Santis Oyidi Carmela (Roma, 83), Desideri Barbara (Roma, 35 anni), Di Battista Loretta (S. Angelo, 62), Di Carlo Remo (Roma, 69 anni), Di Cesare Enzo (Latina, 73 anni), Di Cola Teodora (Amatrice, 80 anni), Di Domenico Silvia (Roma, 54 anni), Di Giammarco Clementina (68), Di Sebastiano Claudio (66 anni), Evangelista Ennio (Roma), Fedeli Giampiero (Roma, 65 anni), Feliziani Maria (Roma, 85 anni), Ferrari Bianca (Roma, 61 anni), Ferretti Maria (Amatrice, 40 anni), Filotei Ercole (Roma, 50 anni), Fortini Liliana (Amatrice, 85 anni), Romualdi Sofia (Roma, 81 anni), Rosini Adele (Amatrice, 75 anni), Rubei Maria (Roma, 44 anni), Rubei Pompeo (Amatrice, 54 anni), Russo Anna Rosa (roma, 62 anni), Salvati Antonio (Roma, 56 anni), Santarelli Vittoria (Amatrice, 59), Santarelli Marco (Frosinone, 28), Sciubba Stefano (Roma, 61 anni), Sebastiani Gabriele (Amatrice, 84), Serafini Pietro (Amatrice, 84 anni), Serafini Andrea Serafini Simone Serva Olivia (Roma, 50 anni), Spurio Giuseppe (Amatrice, 74), Taddei V. Benedetta (Amatrice, 3), Taddei V. Giuseppe (Amatrice, 10), Tomei Andrea (Amatrice, 29 anni), Tondinelli Eleonora (Amatrice, 78), Toro Erion (Amatrice, 30 anni), Torroni Graziella (Accumoli, 34), Torroni Iole (Amatrice, 18 anni), Torroni Margherita (Roma, 55 anni), Trabalza Fabrizio (Roma, 45 anni), Tuccio Stefano (Accumoli, 8 anni), Tuccio Riccardo (Accumoli, 1 anno), Tuccio Andrea (Accumoli, 34 anni), Tulli Ezio (Nettuno, 42 anni), Tulli Leonardo (Nettuno, 14 anni), Tulli Ludovica (Nettuno, 12 anni), Umbro Vito (Vibo Valentia, 63 anni), Valentini Assunta (Fontenuova, 90), Valiente O. Rosaura (Amatrice, 59), Volpini Maria Luisa (Amatrice, 78).

FUNERALI DI STATO Mattarella e i politici Le lacrime di coccodrillo

Sergio Mattarella sui luoghi del terremoto. Poi funerali di stato al palazzetto di Ascoli



Il giorno del dolore, dopo quelli dello strazio. Nella giornata di lutto nazionale proclamata dal governo l'altroieri, oggi ad Ascoli Piceno si tengono i funerali di Stato per 34 delle 290 vittime del terremoto. Nel palazzetto dello sport, perchè in chiesa non ci stavano. E' lì che sono arrivate le più alte cariche dello Stato: il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Tutti lì a piangere simbolicamente non solo quelle 34 persone che hanno perso la vita, ma anche, simbolicamente, le 260 e oltre (il conteggio purtroppo è ancora in corso) che sono morte tra Amatrice, Accumoli e Arquata.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha seguito un percorso diverso rispetto alle altre cariche dello Stato: prima di giungere ad Ascoli Piceno, infatti, il capo dello Stato ha voluto visitare i luoghi del sisma, giungendo in elicottero prima ad Amatrice per poi fare tappa anche ad Accumoli, il paese che in pratica non esiste più. Mattarella si è intrattenuto con le autorità locali e ha voluto personalmente ringraziare i soccorritori, ancora all'opera, per il lavoro incredibile svolto negli ultimi giorni. 

I sopravvissuti hanno perso tutto e ora le toghe possono rovinarli

I sopravvissuti al terremoto hanno perso tutto, ora li indagano per omicidio colposo



I sopravvissuti al terremoto piangono i morti, ma tra poco potrebbero finire a processo. È la Procura di Rieti ad avvisare: "C'è la responsabilità della natura e della faglia che si muove, e c'è la responsabilità degli individui. È quella che stiamo cercando di ricostruire". La questione, sia pur a caldo di un disastro da oltre 280 morti, è chiara: i magistrati voglio capire come sono stati realizzati i lavori di ristrutturazione degli edifici crollati. Quelli pubblici (come la scuola elementare di Amatrice, rifatta nel 2012 in apparenza secondo criteri anti-sismici) ma anche quelli privati. E così chi ha perso figli, mogli, mariti e madri potrebbe ritrovarsi tra poco in un altro incubo (sicuramente minore), quello legale. 

Omicidio colposo - La legge, è questo il presupposto del procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, parla chiaro: chi ristruttura o modifica anche solo parzialmente un edificio in zona sismica deve adeguarsi alle normative anti-sismiche. E qui dunque entra in ballo la responsabilità dei proprietari privati e delle ditte che hanno eseguito i lavori. I singoli cittadini che hanno eseguito in prima persona modifiche alle abitazioni, qui la drammatica beffa, potrebbero essere considerati penalmente responsabili della morte dei loro cari. Come spiega il Messaggero, "basta aver spostato un tramezzo per rischiare di essere accusati di omicidio colposo". 

Macerie piantonate - Si rischia insomma un'inchiesta gigantesca. Quasi sicuramente partirà quella sui lavori agli edifici pubblici, tanto che la Procura di Rieti vuole predisporre un servizio di pattugliamento e piantonamento di quegli stessi edifici e palazzi crollati: sotto le macerie ci sono atti e documenti decisivi per risalire a eventuali responsabilità. Due sono gli edifici nel mirino: il campanile di Accumoli, che ha travolto e ucciso un'intera famiglia, e la chiesetta di Sant'Angelo inaugurata lo scorso 12 agosto: entrambi erano stati ristrutturati dopo il terremoto dell'Umbria del 1997, sfruttando le leggi di finanziamento post-sisma.