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mercoledì 17 agosto 2016

Quanti soldi guadagniamo al giorno se l'Italia esce dall'Euro e dall'Ue

Perché all'Italia conviene uscire dall'euro: quanto guadagniamo al giorno se l'Italia lascia?



Su Libero di lunedì 15 agosto Paolo Becchi e Fabio Dragoni hanno spiegato, in 50 punti, perché l'Italia deve lasciare l'euro. Qui di seguito eccone alcuni.

PERCHÉ NON È VERO CHE USCIRE DALL'EURO SIGNIFICHI USCIRE DALL'UE

Vi sono Paesi quali, ad esempio, la Svezia, l'Ungheria, la Danimarca ecc. che pur non avendo l'euro fanno comunque parte dell'Unione Europea e guarda caso stanno meglio. Una rielaborazione del Centro Studi Unimpresa sui dati della Banca d'Italia mostra che nel periodo 2008-2015 i Paesi dell'Eurozona hanno perso 3,238 milioni di posti di lavoro mentre quelli dell'Unione con propria moneta nello stesso periodo di tempo hanno creato 1,068 milioni di posti di lavoro. L'Eurozona è un'autentica macchina di distruzione del lavoro. 


PERCHÉ FUORI DALL'UNIONE EUROPEA SI STA COMUNQUE MEGLIO

Mentre i Paesi senza euro ma dentro l'Ue stanno meglio dei cugini che hanno scelto la moneta unica, così i Paesi che stanno fuori dall'Unione vivono molto meglio dei vicini condomini dell'Unione Europea. Il Pil pro-capite medio dell'Efta (l'accordo di libero scambio fra Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera) è infatti pari a 62.534 dollari, mentre quello dell'Unione Europea è pari a 37.800 dollari. In altre parole un cittadino dell'Unione mediamente guadagna il 60 per cento del cugino che sta fuori. I dati sono riferiti al 2015 (Fonte Cia factbook). A riprova di quanto detto sia l'Islanda che la Svizzera hanno di recente ufficialmente abbandonato il progetto di adesione all'Unione Europea. Un tempo si facevano carte false per entrare nell'Unione, ora se puoi la eviti.

PERCHÉ NON È VERO CHE ABBANDONANDO L'EURO TORNEREMO AI VECCHI MILIONI E MILIARDI

Sono in molti quelli che spesso - in cattiva o buona fede - fanno confusione fra tasso di conversione e tasso di cambio. L'Italia uscendo dell'euro potrà scegliere di convertire la propria nuova moneta con un tasso di conversione "convenzionale" rispetto all'euro. Cioè frutto di una deliberata scelta tecnica. Può essere 1 lira per ogni euro e quasi sicuramente così sarà per semplicità. Dopodiché il prezzo della lira sarà libero di fluttuare nel mercato valutario e quasi sicuramente svaluterà del 20 per cento - 30 per cento circa rispetto alle altre monete. Questo è il cosiddetto tasso di cambio. Ma ciò non deve destare preoccupazione. Per caso qualcosa nella vostra vita è drammaticamente cambiato da quando l'euro ha pesantemente svalutato rispetto al dollaro? Due anni fa con un euro acquistavamo 1,35 dollari mentre oggi ne acquistiamo 1,10 circa. Ovviamente nulla è cambiato nella vita quotidiana di ciascuno di noi per il semplice motivo che non facciamo la spesa al supermercato di Cleveland.

PERCHÉ NON È VERO CHE USCENDO DALL'UNIONE EUROPEA PERDEREMMO I FINANZIAMENTI UE

È vero l’esatto contrario. Lasciando l'Unione Europea risparmieremmo un sacco di soldi. Per l’esattezza 25 milioni di euro al giorno. Questo è quanto ci costa l'Unione Europea. Dal 2001 al 2014 l'Italia ha versato nelle casse dell'Unione europea 70,9 miliardi di euro in più di quanti ne abbia ricevuti. E questo - sia chiaro - nell'ipotesi che tutti i soldi ricevuti fossero effettivamente spesi. La fonte è la Ragioneria Generale dello Stato. A tutto questo si aggiungano i circa 60 miliardi di euro che nel 2014 avevamo prestato in varie forme agli altri Stati dell’Unione europea (la Grecia, l’Irlanda, la Spagna) affinché restituissero i crediti che le banche francesi e tedesche avevano loro incautamente prestato. Crediti che oggi sono in massima parte inesigibili e che avremmo invece potuto prestare alle nostre imprese. Ergo, in 14 anni sono stati spesi 130,9 miliardi di euro. Cioè, per l’appunto, 25 milioni di euro al giorno. Se uscissimo di sabato dall’Unione europea per rientrare il lunedì dopo risparmieremmo più di quanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi sostiene che si possa tagliare con la sua revisione costituzionale del Senato della Repubblica.

martedì 16 agosto 2016

Caivano (Na): Coppola-Celiento il giornalista di Caivano Press stende il dirigente del V° Settore: "Siate più precisi"

Caivano (Na): Coppola-Celiento Il giornalista di Caivano Press stende il dirigente del V° Settore: "Siate più precisi"

In periodo estivo, ma soprattutto in periodo di dissesto finanziario per il Comune di Caivano, vedere una fattura di oltre 750,00 euro per giornali, appare un po fuori luogo, e il famosissimo giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento, evidenzia con criterio e responsabilità questo aspetto, difatti, in un suo ultimo post, che lo stesso blog, il Notiziario sul web, condivise, c'era proprio specificato lo spreco che ancora una volta il V° Settore, diretto dal dott. Vito Coppola, è sottoposto. 

Non solo, oltre allo spreco, anche l'erbacce che in periodo estivo hanno ormai raggiunto misure da capogiro. Ma il dott. Vito Coppola, non ci sta. Non ci sta e risponde al giornalista di Caivano Press e de ilgiornalidicaivano, eccola di seguito: 

Dott. Vito Coppola
Dirigente V° Settore

Ritengo che la stampa abbia un ruolo fondamentale nella crescita civile e culturale di un paese, lo sostengo da sempre, sia come soggetto che ha attraversato varie temperie nella sua vita, sia come giornalista e pubblicista regolarmente iscritto all’Ordine di Napoli, sia come Responsabile di vari servizi del Comune di Caivano. Una stampa acquiescente peggiora lo stato delle cose; una stampa che informa è insostituibile.

PS. Ha fatto bene a citare la liquidazione della ditta Fiore Tommaso; tuttavia ci tengo a precisare che nelle fatture ci sono anche le spese relative a tutte le collane di libri che escono come supplemento e che noi acquistiamo per incrementare il patrimonio librario della Biblioteca di Caivano e Pascarola. Ci sembra il minimo che si possa fare nell’attuale contesto.

Buona lettura.

Dott. Vito Coppola

Ma pronta la rireplica del giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento, che chiarisce in toto l'incomprensione a seguito di una non attenta e lucida informazione anche attraverso fatturazione: 

Egregio Direttore della Biblioteca Comunale,

Francesco Celiento
Giornalista Caivano Press
il nostro articolo voleva solo evidenziare che, in tempi in cui il sindaco ed i consiglieri si tassano per illuminare una strada buia perchè il Comune è in dissesto economico - che guarda caso è anche una via dove abita un noto consigliere di maggioranza - spendere 750 euro per l’acquisto solo dei giornali e di riviste per 30 giorni (come scritto nella determina da voi firmata) è un pò tanto, per usare un eufemismo. Sono, come ricorderà, fra i primi utenti della vostra fornitissima biblioteca e lettore di giornali, libri e quant’altro, ma da cittadino e da giornalista, vi suggerisco di risparmiare sui quotidiani facendo subito gli abbonamenti on-line, che farebbero crollare il costo annuale della somma di 5000 euro impegnata.

Per quanto riguarda le fatture della ditta Fiore adesso, solo adesso ahimè, scopriamo che nella somma sono compresi pure i libri, ma evidentemente la trasparenza non è il vostro forte visto che nella determina non si parla proprio di libri (vedi copia sotto, clicca sopra per ingrandire), ma solo di quotidiani e quindi è ovvio che, vista la vostra grave mancanza (che vi costava a scrivere 5 lettere in più???), chiunque è autorizzato a fare ipotesi e soprattutto giudicare eccessiva la spesa del mese di luglio.

Cordiali Saluti

Francesco Celiento

Caivano (Na): Erba alta sporcizia ed altro Il Paese fantasma abbandonato da tutti

Caivano (Na): Erba alta sporcizia ed altro Il Paese fantasma abbandonato da tutti



Non è bastata la Mega Gara Europea per la raccolta dei rifiuti da circa 30 milioni di euro e altri affidamenti diretti che il dirigente comunale concede ad altre ditte competenti per il taglio del verde pubblico e per il decoro urbano. Difatti, i marciapiedi della cittadina (ormai definita fantasma) sembrano campi di grano (Spighe), frutto di indifferenza nei confronti di cittadini rimasti soprattutto nel mese di agosto, al caldo, senza nessun intrattenimento per chi non ha avuto appunto la possibilità di farsi una vacanza. 

Insomma, per dirla in breve, mentre il primo cittadino si passa il ferragosto, forse nel litorale laziale, a Caivano non è più possibile circolare neanche sui marciapiedi, figurarsi il disagio che hanno affrontato e dovranno affrontare i diversamente abili. 

Dago-gossip: schiaffo di Briatore Vacchi: cosa è successo al Billionnaire

Dago-gossip: lo schiaffo di Briatore a Gianluca Vacchi: cosa è successo al Billionnaire



Scoop impossibile a credersi: Gianluca Vacchi sarebbe stato rimbalzato alla porta del Billionaire, il locale super esclusivo di Flavio Briatore. Stando a Dagospia, l'imprenditore-dandy-playboy e la sua corte di nani e ballerine sarebbero stati invitati ad andare a far festa da un'altra parte. Un vero smacco per il divo del web.

Islamico cacciato dalle Olimpiadi: la decisione dopo lo sfregio totale

Islamico cacciato dalle Olimpiadi : la decisione dopo lo sfregio



Non aveva stretto la mano al suo avversario israeliano, Or Sassonal. Era successo dopo l'incontro di judo. Il Caso di El Shaby aveva indignato e scosso non solo il  mondo dello sport. Adesso è arrivata la decisione: l'atleta egiziano è stato mandato a casa dalla sua stessa squadra che si è dissociata e ha condannato il gesto.. El Shehaby era stato rimproverato dal Comitato olimpico che lo aveva invitato a uniformarsi  "ai principi e agli standard di sportività".  Al termine del match il portavoce della federazione internazionale di Judo, Nicolas Messner, aveva precisato che gli atleti non sono obbligati a stringersi la mano, ma solo ad effettuare il saluto di rito con l’inchino cosa che l’egiziano ha fatto. "In ogni caso dopo i Giochi analizzeremo l’accaduto per vedere se esistono dei presupposti per prendere decisioni a riguardo. La decisione è arrivata. 

Sulle vaccinazioni per la meningite rendere esecutivo il piano nazionale

Sulle vaccinazioni per la meningite rendere esecutivo il piano nazionale Leggi attentamente


di Eugenia Sermonti



Gli episodi di infezione invasiva meningococcica recentemente verificatisi non rappresentano un evento inatteso od anomalo e non configurano una particolare situazione di emergenza. Questo è quanto ritiene di dover sottolineare la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), ribadendo contestualmente con forza la propria posizione in favore di una rapida e generalizzata attuazione nei bambini di quanto previsto dal piano vaccinale nazionale 2016-2018 in merito alla vaccinazione sia contro il meningococco di sierogruppo B,  sia contro i meningococchi di sierogruppo ACWY. 

Il batterio responsabile. Le infezioni invasive meningococciche (meningiti e sepsi) sono causate da un batterio molto diffuso, Neisseria meningitidis, che viene ‘trasportato’ da persona a persona per via aerea. Circa il 10% degli adolescenti e dei giovani adulti ne è correntemente portatore e nel corso della vita la grande maggioranza della popolazione lo ospita almeno transitoriamente. Solo una ridottissima parte di queste colonizzazioni si trasforma in infezioni invasive. Questo avviene probabilmente in persone predisposte geneticamente e/o in situazioni particolari. A oggi non è possibile prevedere chi potrà ammalarsi e chi no, il che sottolinea l’importanza della vaccinazione nell’infanzia, la fascia d’età più colpita, anche al fine di prevenire le infezioni invasive nella seconda fascia d’età più colpita, gli adolescenti e i giovani adulti.

L'epidemia in Italia e in Toscana. "Tra il 2012 e il 2015 - ricorda il professor Massimo Galli, ordinario di malattie Infettive presso l’Università di Milano e vicepresidente Nazionale SIMIT - sono stati registrati annualmente in Italia meno di tre casi per milione di abitanti. Una modesta tendenza all’incremento (da 2,3 per milione nel 2012 a 2,8 nel 2015) è da attribuire principalmente all’incremento di casi osservato in Toscana (dati Epicentro, ISS). L’epidemia in Toscana è sostenuta da un particolare ceppo (cc11) del meningococco di sierogruppo C. La Regione Toscana ha di conseguenza promosso una campagna vaccinale estesa gratuitamente, su richiesta, alle persone di età compresa tra i 20 e i 45 anni. Va comunque sottolineato che il meningococco di sierogruppo B, da molto tempo prevalente nel nostro paese e contro il quale è stato più complesso approntare un vaccino efficace, ora finalmente disponibile, è tuttora il più frequentemente isolato in Italia in pazienti con infezioni invasive. Per quanto rare, le infezioni invasive meningococciche sono eventi drammatici, non infrequentemente mortali e causa di sconcerto e di profondo dolore per la repentina perdita di giovani vite. L’utilizzo razionale degli strumenti vaccinali rappresenta un passo fondamentale per prevenirle e in prospettiva ridurne ulteriormente l’incidenza". 

Camper a nolo per rubare le auto L'ultima tecnica: ecco come funziona

Il camper a noleggio per rubare le auto. L'ultima tecnica



La tecnica per rubare le auto dei turisti era ormai collaudata e aveva fatto già diverse vittime. La banda era composta da due ragazzi di 29 anni, un uomo di origini bosniache e residente in Francia e una donna. Apparivano come una famiglia comune a bordo di un camper, che parcheggiavano accanto all'auto che speravano di rubare. I carabinieri di Grado, in provincia di Gorizia, li hanno fermati e una volta perquisito il camper hanno trovato un po' di tutto. A bordo del mezzo c'era tutta la refurtiva accumulata fino a quel momento, dai documenti delle vittime, ai cellulari, oggetti di bigiotteria e circa 2 mila euro in contanti. La banda è stata scoperta grazie alle telecamere di sorveglianza, di cui erano dotati i parcheggi in cui agivano. Il camper li aiutava a coprire le auto da occhi indiscreti, in modo che potessero scassinare le portiere indisturbati.