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venerdì 24 giugno 2016

Il Regno Unito ha seppellito l'Europa Bomba-Brexit, vince il sì: se ne vanno

Il Regno Unito ha seppellito l'Europa. Bomba-Brexit, vince il sì: se ne vanno



Un sonoro, storico e drammatico schiaffo all'Europa. A due terzi delle schede scrutinate, il verdetto è ormai ufficiale: vince il "sì" alla Brexit: una sfida all'ultimo voto, ma ormai decisa. Il Regno Unito dice addio all'Europa. A favore della Brexit il 51,7% dei votanti, contro il 48,2% a favore del "remain". Un verdetto che ha sovvertito le prime indicazioni della notte, secondo le quali, dagli opinion poll in poi, era davanti il fronte pro-europeista. La Bbc, da par suo, è stata la prima ad annunciare la vittoria del Leave.

Un momento storico, e drammatico, tanto che sui mercati finanziari globali il panico ha già iniziato a diffondersi: la sterlina è in caduta libera, le Borse asiatiche, aperte a scrutinio in corso, stanno precipitando. L'ultima speranza per gli europeisti erano i dati in arrivo da Londra e Scozia, che però difficilmente avrebbero capovolto il verdetto. Un "gigante" come il Regno Unito, dunque, dice addio alla Ue: ora entreremo in territori che ancora non sono stati esplorati.

Il dato sull'affluenza si è attestato al 72,1%, più basso rispetto a quanto affermato dopo i primi conteggi della serata. Il picco dell'84% è stato registrato a Gibilterra, dove il "remain" ha stravinto con il 95,4 per cento.

Ma tant'è: il Regno Unito è fuori dall'Unione Europea. L'alba di una nuova Europa, dove ci si può ribellare, dove si può anche andare via. Un giorno che, e per una volta lo si può dire senza esagerazioni, fa la storia.

giovedì 23 giugno 2016

Schwazer, l'ipotesi agghiacciante: perché lo hanno (ri)beccato dopato

Schwazer, agghiacciante: perché lo hanno (ri)beccato dopato



Il caso che ha travolto Alex Schwazer divide l'Italia: è recidivo e dunque imperdonabile o vittima di un complotto? Difficile arrivare a una risposta, quantomeno per tempo: nel mondo dello sport, infatti, l'onere della prova spetta all'accusato. E così il marciatore nuovamente accusato di doping difficilmente riuscirà ad uscire da questo pantano. Si può però tentare di riflettere su ciò che gli sia accaduto. Per prime, alcune nozioni. Per smascherarlo, si è appreso, i biologi del laboratorio Wada di Colonia hanno utilizzato lo stesso metodo che serve per smascherare il whisky, nel dettaglio il modo con cui si scopre se i "single malt" lo sono davvero o se sono soltanto dei "blended" taroccati. La pipì di Schwazer è stata ionizzata, bombardata con un fascio di elettroni, e poi sparata all'interno di un analizzatore che ha dato il verdetto: nelle urine c'erano tracce di precursori del testosterone sintetico estranei all'organismo. Certo, la tempistica lascia ancora qualche dubbio: come mai la scoperta è avvenuta soltanto quasi sei mesi dopo la prima analisi di quel campione?

Di materiale per i complottisti ce n'è parecchio. Ma l'idea che siano state truccate le provette è difficile anche solo da immaginare: il primo controllo di gennaio, infatti, è stato effettuato su un campione "cieco", ovvero senza sapere prima del test di chi fossero quelle urine. Idem il secondo test, quello relativo al profilo ormonale, che ha confermato la positività di Schwazer. Il punto, ora, è capire come Alex possa essere risultato positivo. Le ipotesi, come spiega il Corriere della Sera, sono tre. La prima e più drammatica è che, semplicemente, si sia dopato: un micro-dosaggio continuativo, un piano organizzato di doping alle spalle del suo team e del suo allenatore. Chi obietta che a un marciatore non servirebbe testosterone, forse, scorda che assumere la sostanza, a certi dosaggi, aumenta la resistenza agli allenamenti duri e, soprattutto, migliora il recupero.

La seconda ipotesi è invece la più agghiacciante: potrebbe esserci stata una contaminazione dolosa. I tecnici che hanno rilevato la positività, infatti, ammettono che le quantità trovate sono compatibili anche con un'unica assunzione involontaria, avvenuta in un range temporale di alcuni giorni prima del controllo. Assunzione di testosterone per via orale: qualcuno avrebbe potuto "piazzarlo" in una pietanza o in un liquido ingerito dal marciatore, per fregarlo, e dunque allontanare un personaggio scomodo dalle Olimpiadi. La terza e ultima ipotesi è la contaminazione, magari dovuta ad alcuni integratori alimentari, che Schwazer però ha sempre negato di utilizzare.

Ora la palla passa alla giustizia sportiva. Entro il 5 luglio verrà effettuata l'analisi del campione B (se la difesa otterrà un anticipo anche qualche giorno prima). E, come detto, se la positività fosse confermata, toccherebbe all'atleta provare la sua innocenza. Una sfida quasi impossibile.

Maturità, il giorno della seconda prova: Isocrate-classico, gasolio allo scientifico

Maturità, la seconda prova: greco e Isocrate al classico, il serbatoio di gasolio allo scientifico



Isocrate e il serbatoio per il gasolio: sono queste le tracce della seconda prova di maturità, rispettivamente greco per il liceo classico e matematica per quello scientifico. 

Panegirico al Classico - "Vivere secondo giustizia non è solo corretto ma anche conveniente per il presente e per il futuro": è tratta dal Panegirico di Isocrate la versione di greco uscita al liceo classico. Pubblicata nel 380 a.C., è la prima importante orazione politica del retore ateniese. "Isocrate - si legge nella traccia della seconda prova - esorta i suoi concittadini a non cadere nella trappola dell'ingiustizia".

Dal gasolio ai problemi - "L'amministratore di un condominio alle prese con l'installazione di un serbatoio per il gasolio per il riscaldamento. Non essendo soddisfatto dei modelli in commercio ti incarica di progettarne uno". È uno dei problemi proposti al Liceo Scientifico (opzione scienze applicate). Alla richiesta seguono specifiche tecniche e una serie di quesiti matematici per descrivere la forma del serbatoio e per realizzare un indicatore graduato per collegare il livello di riempimento del serbatoio al volume di gasolio effettivamente presente. Inoltre viene ipotizzata una obiezione da parte dell'amministratore, il candidato deve dimostrare di avere ragione. Per quanto riguarda i quesiti di matematica: 7 su 10 sono legati ad argomenti di geometria analitica o di analisi; 2 sono sul calcolo delle probabilità (uno di questi al gioco degli scacchi) e un altro è di geometria solida sul calcolo di un volume di un liquido in un recipiente. Mentre il secondo problema: rappresentata in figura una funzione continua e derivabile da zero a infinito in R e ne sono indicati alcuni punti significativi sull'asse cartesiano. Da lì una serie di quesiti: un approccio più classico in quanto non si cerca di riportare la funzione in un caso reale o pratico.

Renzi mollato, va sotto al Senato: È caos in aula, chi lo ha "tradito"

Renzi mollato da tutti: il governo va sotto al Senato, è caos. Chi ha "tradito"



Governo sotto al Senato su una ratifica che riguarda cinque accordi internazionali in materia di lotta al terrorismo. Secondo quanto viene riferito, sia il gruppo Ala di Denis Verdini che Area Popolare, al governo con Matteo Renzi, avrebbero votato con le opposizioni. Il governo è andato è stato battuto su un emendamento a firma del senatore azzurro Giacomo Caliendo. 

Seduta sospesa - Sono stati 9, secondo quanto si apprende, i senatori di Ap che hanno votato contro il governo, 15 invece gli esponenti di Area Popolare assenti, e due gli astenuti. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sospeso la seduta.

Caivano (Na): Dissesto Finanziario Il Comune fallisce I cittadini bocciano Monopoli

Caivano (Na): Dissesto Finanziario Il Comune fallisce Il web boccia il Sindaco Simone Monopoli



di Gaetano Daniele



Che Satira Tira.....


Il 17 giungo scorso il Sindaco di Caivano Simone Monopoli mette la prima candelina al primo anno del suo mandato. Monopoli viene da una lunga esperienza politica. 10 anni di opposizione, di cui 5 anni (maggioranza) passati in consiglio Provinciale, governo Cesaro. 

Le conseguenze? “lacrime e sangue”, il dissesto non perdona. Il personale in esubero del Comune verrebbe dichiarato “in disponibilità”. E gli amministratori ritenuti responsabili rischierebbero l’ineleggibilità per cinque anni.

Il Comune di Caivano è davvero sull’orlo del fallimento, totale. Se ne parla solo ora, eppure Monopoli ha approvato il primo bilancio proprio nel 2015, dopo pochi mesi del suo mandato amministrativo. Non spetta certo a noi l’ultima parola, ma cercare di capire cosa potrà accadere al Comune di Caivano nei prossimi giorni è pressoché un obbligo. Il tutto è disciplinato dal Testo unico degli enti locali, che all’articolo 244 prevede che «si ha stato di dissesto finanziario se l’Ente, Comune o Provincia, non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero esistono nei confronti dell’Ente locale crediti di terzi cui non si possa fare validamente fronte né con il mezzo ordinario del ripristino del riequilibrio di bilancio né con lo straordinario riconoscimento del debito fuori bilancio». 

Un presupposto di base fondamentale, ribadito da una circolare ministeriale dell’aprile 2010 che fa un po’ di chiarezza su molti aspetti legati al dissesto finanziario, è che un Comune non può cessare di esistere come una qualsiasi azienda che fallisce. Ecco perché, per poter garantire la continuità amministrativa, la dichiarazione di dissesto crea una frattura tra il passato ed il futuro. Pertanto, tutto ciò che è relativo al pregresso, compresi i residui attivi e passivi non vincolati, viene estrapolato dal bilancio comunale e passato alla gestione straordinaria della liquidazione la quale ha competenza relativamente a tutti i debiti correlati ad atti e fatti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato, pur se accertati successivamente, anche con provvedimento giurisdizionale.

Con decreto del presidente della Repubblica viene nominato un apposito organo composto da tre membri e che si dedica esclusivamente al passato, presentando per l’approvazione ministeriale un piano di estinzione con il quale viene azzerata la situazione patologica che ha creato il dissesto, mentre l’ente con l’ipotesi di bilancio (che deve essere varata dal consiglio comunale) inizia, di fatto, una nuova vita finanziaria e amministrativa «sgombra del peso del passato - spiega il Ministero - e con un bilancio risanato e corrispondente a tutti i principi di una corretta ed efficiente amministrazione finanziaria». Monopoli quindi come Ponzio Pilato si è lavato le mani?. 

Viene sospesa la decorrenza degli interessi sui debiti e il blocco delle azioni esecutive. Ma soprattutto non è più previsto che lo Stato possa concorrere al finanziamento dei debiti pregressi tramite un mutuo ventennale o un contributo straordinario: il Comune deve uscire dalle secche con le proprie forze. E il tutto peserà solo ed esclusivamente sulle spalle dei cittadini caivanesi. 

L’ente dissestato, dunque, deve approvare un nuovo bilancio, vagliato dal Ministero dell’interno, basato sull’elevazione delle entrate al livello massimo consentito dalla legge, sul contrasto all’evasione e sul contenimento di tutte le spese. Altre misure da mettere in campo: l’alienazione del patrimonio disponibile non strettamente necessario all’esercizio delle funzioni istituzionali, la destinazione degli avanzi di amministrazione dei cinque anni a partire da quello del dissesto e delle entrate straordinarie, la contrazione di un mutuo a carico del proprio bilancio. Lo stesso Ministero chiarisce che «la dichiarazione del dissesto è, per precisa disposizione, un atto dovuto nel ricorrerne dei presupposti e l’unico strumento al fine di colmare immediatamente l’eventuale sperequazione dei contributi statali». Questo perché lo Stato assicura l’adeguamento dei contributi erariali alla media pro-capite della fascia demografica di appartenenza.

Entrando nel dettaglio, nella prima seduta successiva alla dichiarazione del dissesto e, comunque, entro trenta giorni dalla data di esecutività della delibera di dichiarazione del dissesto, il consiglio comunale deve deliberare, relativamente alle imposte e tasse locali di propria spettanza, le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita. Viene esclusa la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per la quale è prevista la determinazione delle tariffe con provvedimento da adottare annualmente sulla base dei costi di gestione del servizio. E ancora: l’ente è tenuto ad effettuare una rigorosa rivisitazione delle spese, procedendo preliminarmente alla riorganizzazione dei servizi con criteri di efficienza, eliminando sprechi, inefficienze, diseconomie. Quindi, deve rivedere le dotazioni finanziarie eliminando o, quantomeno riducendo, ogni previsione di spesa che non abbia per fine l’esercizio di servizi pubblici indispensabili. L’ente dovrà poi verificare accuratamente la situazione economico-finanziaria degli enti, istituzioni e organismi dipendenti, nonché delle aziende speciali, adottando i provvedimenti necessari per l’eventuale relativo risanamento.

“Lacrime e sangue” anche per le spese del personale: l’ente è obbligato a rideterminare la dotazione organica, dichiarando in eccesso e collocando in disponibilità il personale comunque in servizio che risulti in soprannumero rispetto al rapporto medio dipendenti-popolazione, fermo restando l’obbligo di accertare le compatibilità di bilancio. L’altro obbligo in materia di spesa di personale, ricorda il Ministero nella sua circolare di un anno e mezzo fa, è quello di ridurre la spesa per il personale a tempo determinato a non oltre il 50 per cento della spesa media sostenuta per l’ultimo triennio antecedente l’anno cui si riferisce l’ipotesi di bilancio. Per quanto riguarda i debiti, i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni possano ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento.

Restano due domande da soddisfare: Cosa succede agli amministratori responsabili dello sfascio? Prima risposta: nel caso in cui dalle deliberazioni dell'ente, dai bilanci di previsione, dai rendiconti o da altra fonte l'organo regionale di controllo (la Corte dei Conti) venga a conoscenza dell'eventuale condizione di dissesto, chiede chiarimenti all'ente e motivata relazione all'organo di revisione contabile assegnando un termine, non prorogabile, di trenta giorni. Se ci sono le condizioni, la Corte assegna al Consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine, non superiore a venti giorni, per la deliberazione del dissesto. Decorso infruttuosamente il termine, la Corte nomina un commissario ad acta per la deliberazione dello stato di dissesto. La seconda risposta arriva dall’art. 248 del Testo unico: «Gli amministratori degli enti locali che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti, con dolo o colpa grave nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati, ove la Corte, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l'amministratore è stato riconosciuto responsabile».

In definitiva, dissesto è sinonimo di disastro? Di certo non è una buona circostanza, ma il Ministero dà una chiave di lettura fondamentale: «Dalle risultanze ispettive si è evidenziata la presenza di dissesti non dichiarati che alla fine producono conseguenze ancora più gravi in quanto se la crisi finanziaria viene dichiarata in tempi fisiologici, c’è la possibilità, con uno sforzo congiunto, di ottenere un vero risanamento. Se questo non accade, l’uscita della crisi diventa un’operazione impossibile da raggiungere soltanto con azioni a livello locale e, di conseguenza, diventa necessario un intervento a livello centrale». A che punto siamo noi?

Certo è, che appresa la notizia del dissesto finanziario, i cittadini di Caivano hanno subito bocciato Monopoli, a rivelarlo è il sito web ilgiornaledicaivano.it che decreta questo sondaggio: 

17 giugno, un anno di Simone Monopoli. Come valutate il lavoro del primo cittadino dopo 12 mesi di mandato?

Peggio dei sindaci precedenti (chebruttastoria) (60%, 26 voti)

Non è cambiato nulla (sempastessastoria) (23%, 10 Voti)

Meglio dei sindaci precedenti (tuttaunaltrastoria) (16%, 7 Voti)

Caivano (Na): Siamo in una “Buttol” di ferro!

Caivano (Na): Siamo in una “Buttol” di ferro!


di Mario Abenante
minformo.com



Caivano, il sindaco Monopoli: “Siamo riusciti dove nessuno è riuscito mai”.

Nel consiglio comunale tenuto lo scorso Sabato, così si espresso il primo cittadino caivanese, vantandosi del fatto che finora la raccolta rifiuti è sempre andata avanti a forza di proroghe illegittime verso la ditta Buttol srl.

E’ vero il nostro esimio sindaco è riuscito davvero a superare e a superarsi, infatti grazie alla sua tanto decantata gara europea quinquennale di 26 milioni di euro è stato in grado di offrire una “proroga” di ben 5 anni sempre alla stessa azienda, perché la vincitrice della gara sui rifiuti è stata proprio quella ditta a cui venivano riconosciute proroghe illegittime e che causava enormi disservizi sul territorio caivanese, ma allora, si domanderanno i caivanesi, che cosa c’è da vantarsi e da reclamizzare?

Un sindaco che sappia davvero governare, dovrebbe sapere che questi tipi di gara sono dette gare di “cartello” e che per uno strano motivo, ad esse, si presenta sempre un numero massimo di tre aziende, di cui due non possiedono i requisiti richiesti, proprio perché in un mondo molto sommerso, evidentemente, esistono delle regole non scritte che stabiliscono zone e meriti sui vari territori, deve essere per forza così, se no, non si spiegherebbe il fatto che ad una gara aperta a tutte le aziende d’Europa si finisca sempre col competere con poche ditte corregionali prive di requisiti.

Un sindaco che davvero avesse avuto a cuore le sorti della propria comunità, avrebbe impedito, anche a costo della propria vita, che si verificasse tutto questo, ma ciò non ha fatto e ha consentito anche cose peggiori, come ad esempio affidare la redazione di un capitolato d’appalto ad uno studio legale esterno (sperperando 20.000€ di soldi pubblici) e ha consentito la nomina di una commissione giudicatrice esterna, composta da 5 tecnici di cui 4 esterni, che ha deciso chi dovesse vincere la gara sui rifiuti (altri soldi pubblici sprecati), insomma ha consentito, deciso e sprecato, tutto per stabilire quello che un sindaco perspicace avesse dovuto già sapere.

Allora io da caivanese stanco e non stupido chiedo al nostro “bravo” sindaco:

Quale cambiamento, o quale miglioramento ci sarà sul servizio raccolta, spazzamento, falciamento e pulizie caditoie?

Dove sono le divise nuove e i camion della raccolta di nuova immatricolazione come previsto da capitolato d’appalto?

Chi è preposto al controllo del rispetto del capitolato d’appalto?

Se, per ovvi motivi, un controllo del rispetto del capitolato non ci deve essere, che bisogno c’era di redigerne un altro?

Per quanto riguarda il territorio caivanese, è fin troppo evidente che la questione non è la bravura di un sindaco ma il coraggio, e mi consenta Dr. Monopoli, lei questa virtù non la possiede.

Doping, Alex Schwazer ci ricasca: controllo a sorpresa, trovato positivo

Doping, Alex Schwazer ci ricasca: trovato positivo



Alex Schwazer è risultato nuovamente positivo al doping. Il marciatore, già squalificato per Epo prima delle Olimpiadi di Londra 2012 e tornato a gareggiare lo scorso maggio dopo avere scontato la squalifica, è stato trovato positivo in un controllo antidoping a sorpresa effettuato dalla Iaaf, la federazione internazionale di atletica, il 1° gennaio scorso a Vipiteno. Schwazer sarebbe risultato positivo a steroidi anabolizzanti e la sua partecipazione alle prossime Olimpiadi di Rio è ora fortemente a rischio. La sua positività è stata comunicata nella tarda serata di ieri alla Fidal, la federazione italiana di atletica.

Il presidente della Fidal, Alfio Giomi, commentando la notizia della presunta nuova positività al doping del marciatore, ha detto: "Al momento sono sconvolto, stiamo cercando di capire". La campionessa azzurra e portabandiera di Rio, Federica Pellegrini dichiara: "Dispiace molto che ci sia ricascato, se si può dire così di una cosa fatta non volutamente". La nuotatrice, prima di entrare al Quirinale per ricevere il tricolore dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aggiunge: "Ovviamente ci sono grandi dubbi soprattutto da parte di noi atleti, però non mi voglio sbilanciare". 

"Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà, perché la notizia è fresca e non sappiamo ancora se sia vero e quali sostanze siano state trovate. Prima di dare un parere, magari un pochino più pesante, aspettiamo - ripete la Pellegrini -. Oggi per la squadra olimpica c'è un clima di festa e non deve essere assolutamente intaccato da questa notizia. La notizia più importante è quella che oggi tutti quanti riceviamo il tricolore".