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venerdì 29 aprile 2016

CENTRODESTRA L'ultima chiamata di Silvio: alleati con le spalle al muro

L'ultimatum di Berlusconi agli alleati: la frase che li mette spalle al muro



Parla Silvio Berlusconi. In un'intervista a Radio 1, il leader di Forza Italia spiega cosa è successo, cosa lo ha spinto a cambiare rotta e puntare su Marchini. Precisa: "Bertolaso non l'ho sacrificato, è stato Bertolaso che con assoluta generosità è venuto da me e si è fatto da parte, pur restando a disposizione per una eventuale amministrazione nostra con Marchini". Poi spiega le mosse del centrodestra: "Marchini ha le stesse nostre posizioni moderate e liberali con lui c’è possibilità di vincere".

Poi parla delle critiche da parte degli alleati: "A loro dico che non mi aspettavo tanta durezza, io tanta durezza non l’ho mai praticata tanto meno verso gli alleati. Se restiamo divisi - ha aggiunto - non c'è nessuna possibilità di vincere le politiche. Restando divisi restiamo assolutamente ininfluenti e consegniamo il Paese alla sinistra. Uniti si vince, divisi perdiamo". E ancora: "Non esiste nessun centrodestra possibile e vincente senza di noi. Per vincere dobbiamo ritrovare tutti insieme quei voti moderati che abbiamo smarrito. In altre città andiamo divisi ma si tratta di amministrative e se restiamo divisi non c’è possibilità di vincere le politiche e rischiamo di consegnare il paese al governo di sinistra. Divisi perdiamo. Non c’è un centrodestra vincente senza di noi, sarebbe solo di testimonianza e per vincere invece dobbiamo ritrovare i voti dei moderati". Poi il Cav aggiunge: "Il centrodestra l'ho inventato io, non c'era mai stata una alleanza durata tanti anni e che dura ancora. Siamo insieme dal '94 e solo quando ci siamo presentati uniti abbiamo avuto la maggioranza". E per quanto riguarda  un possibile nuovo patto del Nazareno: "Un nuovo patto del Nazareno? Nulla di più lontano dal vero, noi dobbiamo porre fine al governo di Renzi, un governo illegittimo e abusivo che è contro il voto del popolo. Noi dobbiamo mettere fine all’emergenza democratica quindi una decisione su Roma non cambia questo atteggiamento".

Epidemia: già 45 morti e 3mila contagiati Non andate nel paradiso delle vacanze

A Zanzibar epidemia di colera: 45 morti e tremila contagiati



E' allarme, a Zanzibar, per una epidemia di colera che ha colpito l'isola, meta ogni anno di centinaia di migliaia di turisti provenienti dall'Europa, molti dei quali dall'Italia. Almeno 45 persone sono già morte e circa tremila sono ammalate, centinaia delle quali ricoverate negli ospedali dell'isola. Zanzibar è un'isola a due facce: quella turistica degli alberghi e dei resort e quella dei locali, che vivono in condizioni di estrema povertà. Il governo di Zanzibar ha recentemente preso provvedimenti per arginare l’epidemia, tra cui il divieto di vendita di cibo e succhi di frutta in aree aperte. Il governo ha anche installato diversi campi nelle isole di Unguja e Pemba, per solare i pazienti affetti da colera. Intanto a causa delle forti piogge, i sistemi fognari risultano intasati e questo aggrava la diffusione dell’epidemia. “L’epidemia di colera è minaccia per l’industria del turismo – spiegano – soprattutto in questi mesi quando la stagione turistica entra nel vivo”.

In Europa scatta il terrore nucleare Una pillola a tutti i cittadini: a cosa serve

Belgio: pillola di iodio a tutti i cittadini contro attacchi a centrali nucleari



Tutti i cittadini del Belgio riceveranno pastiglie di iodio, come misura di precauzione in caso di incidenti nucleari. Lo ha annunciato ieri la ministra della Salute, Maggie De Block, citata dai media nazionali. Sinora solo le persone che vivono vicino alle centrali nucleari avevano ricevuto le pastiglie, che agiscono sulla tiroide saturandola di iodio per evitare che venga assorbito quello radioattivo liberato dalle fughe nucleari. Il governo ha accettato di ampliare la misura alla zona compresa fra i 100 chilometri intorno alle centrali nucleari, rispetto ai 20 chilometri attuali, su raccomandazione del Consiglio superiore della salute e dall’agenzia federale di controllo sul nucleare.

In Belgio ci sono due centrali attive, Doel e Tihange, ma la misura si applica anche alle centrali olandese di Borssele e francese di Chooz. Il costo della distribuzione delle pastiglie sarà pagato dalla compagnia Elecrabel, che gestisce le centrali nucleari del Belgio. Recenti incidenti, legati a fissure, negli impianti del Paese hanno suscitato dibattito pubblico e politico anche in Olanda, creando inquietudine in Lussemburgo e Germania.

La sicurezza degli impianti è stata messa in discussione in relazione agli attentati del 22 marzo a Bruxelles. Secondo La derniere heure, un uomo che lavorava come agente di sicurezza in una centrale è stato assassinato due giorni dopo gli attentati e il suo pass per l’ingresso è stato rubato. Inoltre, nel giorno degli attacchi le centrali di Doel e Tihange furono evacuate, mentre due giorni dopo le autorità ritirarono i pass per l’accesso a Tihange a diverse persone e ridussero il personale, rinforzando la sicurezza con guardie private, polizia locale e federale, e militari. Ciò ha fatto pensare che le centrali nucleari potessero essere obiettivo dei piani dei terroristi, che hanno invece attaccato l’aeroporto di Zaventem e la metropolitana di Bruxelles.

Oggi l'incontro tra Verdini e Pd: Denis entra in maggioranza, l'accordo

Oggi l'incontro tra Verdini e Pd: un nuovo Patto, lo scenario



L’incontro è fissato per oggi a Montecitorio.  Da una parte ci saranno il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda. Dall’altra ci saranno i rappresentanti di Ala Lucio Barani per i senatori, Francesco Saverio Romano per i deputati e lui, Denis Verdini. Tutti negano che si tratti di un Patto del Nazareno due. Di più, come scrive Il Giornale, Verdini era molto irritato per la fuga di notizie sui giornali che aveva scatenato la minoranza del Pd come Roberto Speranza che su twitter scriveva:  “L' incontro con Verdini è una follia inspiegabile»” E Pier Luigi Bersani: “Verdini in maggioranza? Voglio vedere anche questa!”, sospirava in Transatlantico, inseguito dai cronisti.

Lo scopo dell'incontro -  L’incontro sarebbe stato organizzato dopo la consegna delle firme in Cassazione per il referendum costituzionale prevista per martedì. Come scrive Il Giornale Lo scopo è quello di dare un contentino politico alle truppe di Ala, e dimostrare che - visto che posti e alleanze elettorali, a parte sporadici casi come Napoli, non sono in discussione - almeno sui provvedimenti parlamentari i verdiniani vengono coinvolti nella discussione preliminare. Oggi si chiarirà meglio il ruolo di Ala nell'ambito della maggioranza: ingresso organico o appoggio esterno. 

L'agghiacciante gara tra medici e infermieri sulla pelle dei pazienti: l'assurda sfida

L'agghiacciante gara tra medici e infermieri sulla pelle dei pazienti: l'assurda sfida



"La linea dura, annunciata dal Presidente della Regione, è l’unica possibile. Sono arrabbiato e addolorato perché, al di là delle conseguenze sul piano disciplinare e giuridico, che mi auguro esemplari, siamo anche di fronte al tradimento della deontologia e dell’etica professionale, che per un operatore della sanità è di una gravità assoluta". E’ questo il commento dell'assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto sulla vicenda della "gara" sull’uso e il numero delle cannule per i pazienti che avrebbe visto protagonisti alcuni medici e infermieri dell’Ospedale di Vicenza.

"Una sfida folle, inquietante, via smartphone, a chi riesce a mettere la cannula più grossa, quella che può essere più dolorosa, nelle vene di pazienti ignari" scrive il “Giornale di Vicenza'. "Uno scandalo sul filo di Whatspp", una vicenda che, secondo quanto riportato dal quotidiano, ha portato a due sanzioni e sei archiviazioni nei confronti dei presunti protagonisti.

Sarebbe inaccettabile anche se solo avessero scherzato sul web - dice l’assessore Coletto - ma temo che non sia così. In ogni caso, anche per tutelare il buon nome di decine di migliaia di operatori della sanità veneta che trattano i malati come figli, mi auguro che la cosa possa essere valutata con rigore anche dall’Ordine dei Medici, da sempre insostituibile garante del giuramento di Ippocrate. Per parte mia - conclude - chiedo a queste persone di farsi un profondo esame di coscienza, traendone onestamente tutte le conseguenze del caso”.

Direttore Ulss Vicenza, vicenda grave - "È una vicenda di estrema gravità, al di là del fatto che gli episodi siano effettivamente avvenuti o meno - sottolinea il direttore generale dell'Ulss Vicenza, Giovanni Pavesi -. Non appena ne siamo venuti a conoscenza ci siamo immediatamente attivati, portando avanti con determinazione una doppia azione. Da una parte abbiamo indagato, incrociando date e orari della chat con le cartelle cliniche, per capire se ci sono stati dei comportamenti inappropriati, dei quali non abbiamo trovato riscontro. Ciò nondimeno abbiamo aperto un procedimento disciplinare che si è concluso con rapidità, nei limiti di quelle che sono le prove raccolte".

Isis in Lombardia, arrestati 6 jihadisti Come volevano ridurre i loro figli

Isis in Lombardia, arrestati 6 jihadisti. Il loro piano: che cosa volevano fare



Volevano partire per la jihad nei territori di guerra tra la Siria e l'Iraq. Volevano portare con sé pure i due figli di 2 e 4 anni: una coppia di presunti estremisti islamici, residenti nella provincia di Lecco, è stata arrestata in un'operazione congiunta Ros-Digos, nell’ ambito della quale sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare.

Tra i destinatari della misura restrittiva, emessa dal gip di Milano anche un marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese: il giovane, fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno per motivi di terrorismo, si sarebbe dovuto unire alla coppia.

Gli aspiranti combattenti erano in contatto con un'altra coppia di coniugi già residenti in provincia di Lecco, partiti verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, anch'essi raggiunti dall'odierno provvedimento cautelare così come una loro congiunta, adoperatasi per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti. 

Schettino, via al processo d'appello a quanti anni vogliono condannarlo

Appello per Schettino, la richiesta: quanti anni vogliono condannarlo



27 anni di reclusione e tre mesi di arresto. È questa la richiesta della procura generale di Firenze per Francesco Schettino. Il pg Giancarlo Ferrucci ha chiesto, alla fine della sua requisitoria durante la prima udienza del processo d’appello per il naufragio della Costa Concordia. Il pg ha nuovamente definito le pene dei reati imputati a Schettino, dal naufragio, all’omicidio colposo plurimo, lesioni plurime colpose, abbandono, false informazioni alla Capitaneria.

I reati - ll pg Giancarlo Ferrucci, in particolare, ha chiesto per Francesco Schettino nove anni di reclusione, otto anni di pena base con l’aggravante della colpa cosciente, per naufragio colposo, rispetto ai 5 anni decisi in primo grado dal tribunale di Grosseto; 15 anni per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime colpose, con l’aggravante di colpa cosciente, in primo grado non accordata a questa imputazione, rispetto ai dieci anni stabiliti nella sentenza di primo grado. Infine tre anni per abbandono di persone incapaci a bordo della nave (in primo grado, 1 anno). Il pg ha chiesto inoltre tre mesi di arresto per il reato di false informazioni alla capitaneria.