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sabato 9 aprile 2016

"Quanti soldi le hanno dato per l'Isola" Bomba sulla Ventura, cifre mostruose

"Quanti soldi le hanno dato per l'Isola": Bomba sulla Ventura, cifre mostruose



Ora Simona Ventura è su Playa Soledad. Ha perso la sfida al televoto contro l'altro nominato della settimana, l'ex tronista di Uomini e Donne e attore del segreto Jonas Berami, ma a quanto pare la solitudine non ha un effetto positivo sulla Ventura.

Lo sfogo - "Capisco da questo televoto che la gente non mi vuole bene - ha detto tra le lacrime la Ventura -. Sto male e non so se tutto questo sforzo e disperazione ne valgano la pena. Mi fa paura non avere nessuno con cui parlare. Tanta gente ti vuole bene ma tanta ti odia, evidentemente vince quella che ti odia. Tutto quello che potrò fare qui sarà invano. Io non ho voglia di vincere, ma far vedere una parte di me''.

La spifferata - Ma stando a quanto scrive Dagospia, la Ventura avrebbe avuto un ricco cachet per partecipare alla trasmissione. Ecco cosa scrive il sito di Roberto D'Agostino: ''A Mediaset gira una notizia malandrina....qualcuno sta mettendo in giro la voce che la Ventura abbia percepito mezzo milione di euro per partecipare all’Isola....e che gli altri morti di fama si siano dovuti accontentare delle briciole. Solo un pettegolezzo messo in giro da qualche detrattore? Ah, saperlo..."

Stragi di Parigi, preso il super ricercato Ecco chi è l'"uomo con il cappello" / Foto

Stragi di Parigi, preso il super ricercato. E' l'"uomo con il cappello"



Mohamed Abrini, uno dei terroristi ricercati dopo gli attentati di Parigi, è stato arrestato. Lo rende noto la televisione belga Rtbf. Secondo l'emittente, sarebbe stata arrestata anche una seconda persona, che potrebbe essere l'uomo visto in compagnia del kamikaze Khalid El Bakraoui mentre questi entrava nella stazione metro Petillon a Bruxelles poco prima di farsi esplodere alla fermata di Maelbeek il 22 marzo. Abrini potrebbe essere "l'uomo con il cappello" che ha accompagnato i due kamikaze all'interno dell'aeroporto di Zaventem il giorno degli attentati del 22 marzo.

"Me lo ha promesso la Boschi..." Occhio a questa intercettazione

"Me lo ha promesso la Boschi...". Occhio a questa intercettazione



Dalle carte dell'inchiesta di Potenza che ha travolto il ministro Federica Guidi emergono pressioni su altri ministri per ottenere nomine e responsabili. Si parla di riunioni segrete per favorire Finmeccanica ed Eni nella spartizione di fondi destinati dalla legge navale. E non solo. Ci sono sms e telefonate relative ad altri lavori sui quali il "comitato d'affari" di cui fa parte Gianluca Gemelli, ex compagno del ministro Guidi, aveva messo le mani. Alcune delle persone toccate dall'inchiesta sostengono di aver orientato le scelte di governo e Parlamento, come quella relativa alla designazione dell'autorità portuale di Augusta, effettuata dal titolare delle Infrastrutture, Graziano Delrio.

C'è poi chi sositene di aver ricevuto promesse da Maria Elena Boschi. La vicenda riguarda il Porto di Augusta: il "clan" briga per ottenere il rinnovo al vertice di Alberto Cozzo, e chiede al vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, di intercedere con Delrio. Per gli inquirenti "è di rilevante contenuto una conversazione tra Nicola Colicchi e il Capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, proprio in merito all'intervento di Lo Bello, ai rapporti esistenti tra quest'ultimo ed il ministro Delrio".

Ma si diceva, della Boschi e del controllo sul porto di Agusuta, che sembra strategico per il gruppo. L'ammiraglio De Giorgi, intercettato, affermava: "La Pinotti nel frattempo... chiesto a... Gabinetto di Marina di preparargli uno studio sull'accorpamento delle Capitanerie di Porto, allora il vulnus sta nel fatto che Graziano imporrebbe sicuramente collegamenti tra trasporti e Marina...tramite la ministra in questo momento, incazzata com'è sulla vicenda del Libro Bianco, direbbe senz'altro di sì. Allora, noi dobbiamo...cioè fare in modo, devono essere loro che... la Madia, come mi aveva promesso la Boschi, ha detto che si doveva rivedere la questione del mare...".

Anche Renzi e Padoan ora si arrendono Mostrano le cifre: il governo ha fallito

Anche Renzi e Padoan ora si arrendono. Mostrano le cifre: il governo ha fallito



Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def, il Documento di economia e finanza che contiene le previsioni sull'andamento economico dell'Italia, gli obiettivi di finanza pubblica e le principale riforme in cantiere per i prossimi anni. E anche il governo, ora, si arrende all'evidenza delle cifre. Pier Carlo Padoan ha infatti annunciato in conferenza stampa che la previsione del Pil per il 2016 è stata portata all'1,2%, dal +1,6% stimato nell'aggiornamento del Def 2015 del settembre scorso. Insomma, l'Italia crescerà di meno. Poi si indica ora un +1,4% per il 2017 (dall'1,6%). L'Italia è reduce dal +0,8% del 2015 e alla luce di quel dato, Padoan ha provato a rivendicare i risultati del governo: "La crescita c'è, la trainano i consumi delle famiglie e gli investimenti - sia pubblici che privati - mostrano un'accelerazione", aggiungendo "l'effetto positivo delle misure del governo".

La banca demolita, bomba della Gabanelli attenzione a questo istituto di credito

La banca demolita, bomba della Gabanelli attenzione a questo istituto di credito



Report dedicherà la puntata di domenica 10 aprile al Banco Popolare di Vicenza. E lo farà nonostante l'istituto di credito interessato, si legge sul sito della trasmissione condotta da Milena Gabanelli (in onda su Rai tre alle 21,45), abbia scritto alla Rai "per chiedere lo spostamento della prossima puntata, al fine di evitare interferenze mentre si stanno svolgendo l'aumento di capitale e la quotazione in borsa". Insomma, l'inchiesta della Gabanelli andrà in onda nonostante la Pop di Vicenza abbia anche ipotizzato il reato di aggiotaggio.

Ma ecco la lettera firmata dal responsabile della Direzione Affari Legali della Banca Popolare di Vicenza, Marco Tagliaferri, alla redazione di Report.

Egregi Signori, abbiamo appreso della possibile intenzione della RAI-Radio Televisione Italiana di mandare in onda il prossimo 10 aprile 2016 e nell'ambito della trasmissione "Report" un servizio sulla Banca Popolare di Vicenza. Non intendiamo, naturalmente, entrare nel merito di scelte e contenuti editoriali che anzi auspichiamo possano contribuire a fare chiarezza su aspetti e criticità della passata gestione della Banca sui quali il nuovo management ha condotto, nel quadro delle ispezioni della BCE e in piena collaborazione e raccordo con le Autorità inquirenti, una ampia e articolata attività ricognitiva.

Dobbiamo tuttavia informarVi che la data del 10 aprile aprile p.v., nella quale comprendiamo che la RAI intende mandare in onda la trasmissione, si colloca nel pieno dell'aumento di capitale e dell'offerta pubblica di sottoscrizione che è necessario completare entro il 30 aprile e che secondo l'attuale tempistica è previsto prendano avvio nella prima decade di aprile, con la pubblicazione del "prospetto informativo".

Riteniamo quindi doveroso evidenziare come, anche per la complessità e la natura tecnica delle materie che presumibilmente la trasmissione andrà a toccare, riteniamo sussista il concreto rischio che i contenuti trattati e le informazioni veicolate attraverso la trasmissione possano facilmente prestarsi a essere interpretati in modo distorto o errato dal pubblico e interferire quindi con le scelte che i soci della Banca e gli altri investitori saranno chiamati a compiere nel mese di aprile in merito alla partecipazione all'aumento di capitale e, di riflesso, con lo svolgimento, l'esecuzione e l'esito di una operazione di rafforzamento patrimoniale che è essenziale per il futuro della Banca e che tocca interessi vitali non solo dei soci, dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca ma anche delle economie e dei territori che dalla Banca dipendono e sui quali la Banca intende continuare a operare.

In relazione a quanto precede, Vi invitiamo quindi a valutare, anche sul piano legale, l'opportunità di differire la puntata della trasmissione "Report" dedicata alla Banca Popolare di Vicenza a data successiva al 30 aprile 2016, una volta completata l'importante operazione di ricapitalizzazione in corso. Distinti saluti. 

LA FOTO DEL RICATTO Così vogliono far fuori Delrio

Delrio, la foto esclusiva del ricatto: così lo vogliono far fuori


di Giacomo Amadori e 
Fabio Amendolara


«Quello che ha fatto le indagini è il mio migliore amico e mi è arrivato il regalino». È il 29 gennaio del 2015 e Walter Pastena, consulente del ministero dello Sviluppo economico, sogghigna così al telefono con Gianluca Gemelli, l' imprenditore al centro dell' inchiesta sui subappalti Total a Tempa Rossa e compagno dell' ex ministro Federica Guidi. Il giorno prima la direzione distrettuale antimafia di Bologna e i carabinieri del Ros avevano dato il via all' operazione «Aemilia», con 117 persone coinvolte, soprattutto calabresi, e 50 arresti in carcere. L' indagine riguarda gli affari del clan calabrese dei Grande-Aracri in terra emiliana. Tra i testimoni dell' inchiesta anche Graziano Delrio, oggi ministro delle Infrastrutture e sino al 2013 sindaco di Reggio Emilia, protagonista nell' aprile 2009 di un criticato e sviscerato (dagli inquirenti) viaggio prelettorale in terra calabrese.

Il 29 gennaio, il giorno della telefonata di Pastena, Libero ha pubblicato per la seconda volta la foto di quel tour e il consulente, rivolgendosi a Gemelli, dice: «Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito questo casino usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi... tu non ti ricordi quello che io dissi, che c' era un' indagine, quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i cutresi, quelli della 'ndrangheta... te l' ho detto che quello che ha fatto l' indagine è il mio migliore amico... e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi». Pastena al telefono rivela la sua presunta fonte: «I carabinieri sono venuti a portarmi il regalo in ufficio».

L' intercettazione, contenuta in un' informativa della Squadra mobile allegata agli atti dell' indagine su Gemelli, è un concentrato di millanterie o svela un vero complotto ai danni di Delrio? «Ho letto oggi da articoli di stampa - afferma in una nota il ministro - che sono al centro degli interessi di un comitato d' affari che non conosco, da cui non ho mai ricevuto pressioni o condizionamenti e tantomeno ricatti ai quali evidentemente non mi sarei mai sottoposto. Sono interessato piuttosto a sapere se esiste o è esistita un' attività di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata su presupposti totalmente infondati. Per questo motivo presenterò un esposto alla Procura».

Per scoprire cosa ci sia dietro a quel dossier i magistrati della Procura di Potenza hanno aperto un fascicolo. Vogliono capire che cosa intendesse fare un consulente del ministro dello Sviluppo con le carte di una indagine sulla criminalità organizzata. Infatti quel «regalino» è un dossier che - sospettano gli investigatori - conterrebbe non tanto foto quanto alcune intercettazioni telefoniche e ambientali dell' inchiesta «Aemilia» sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nella regione «rossa» e in particolare a Reggio Emilia: in esse si farebbe riferimento al ministro Delrio e a presunti finanziamenti elettorali a lui destinati, ai tempi in cui era sindaco di Reggio Emilia. Ma in anni di indagini queste chiacchierate telefoniche non sarebbero state depositate agli atti perché non avrebbero portato a nessun risultato investigativo concreto. A meno che non siano ancora coperte da segreto d' indagine. 

Di pubblico agli atti dell' inchiesta Aemilia c' è solo il verbale che lo stesso ministro delle Infrastrutture rese davanti ai magistrati il 17 ottobre 2012. In quell' audizione (Delrio venne sentito come persona informata dei fatti) i magistrati criticano la sua decisione di portare una delegazione di politici cutresi a protestare in prefettura contro le interdittive antimafia e poi gli chiedono del viaggio in Calabria: «Sono andato a Cutro in occasione della festa del Santo crocifisso (…) noi abbiamo un gemellaggio con Cutro» è la sintetica risposta del ministro; quando gli viene chiesto se sappia dell' esistenza del boss al centro delle indagini è ancora più evasivo: «So che esiste Grande Aracri, Nicola non lo avevo realizzato. Perché abita lì nel centro di Cutro? Non lo sapevo». Quindi ammette che i politici calabresi parlano malvolentieri della 'ndrangheta e che difendono la legalità con «metodi e stile» diversi dai suoi. Ma di quel viaggio è rimasta una traccia indelebile.

Quando si lascia l' autostrada del Sole in direzione Reggio Emilia, il primo viale che si incontra è quello intitolato alla Città di Cutro. A inaugurarla fu proprio Delrio il mese successivo al trionfo elettorale del 2009.

venerdì 8 aprile 2016

Diocesi di Aversa 12 - 17 Aprile 2016: Settimana Vocazionale in Seminario

Diocesi di Aversa 12 - 17 Aprile 2016: Settimana Vocazionale in Seminario

Tanti eventi in preparazione alla 53a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

a cura di Gaetano Daniele



Domenica 17 aprile 2016, IV domenica dopo Pasqua, come ogni anno si celebrerà la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, per l’intera comunità diocesana un’ occasione di riflessione e di preghiera sulla vocazione in tutte le sue dimensioni.

Nella settimana che precede questa Giornata, la diocesi di Aversa organizza un programma di iniziative di carattere spirituale e  culturale intitolato “Ricco di Misericordia… Ricchi di Grazia”.

Si comincia martedì 12, alle ore 19:00, alla Pinacoteca del Seminario Vescovile di Aversa, che ospiterà la presentazione del libro di Emanuele Lombardini  “Stravolti da Cristo - Storie di Vocazioni”. Realizzato con la consulenza di Mons. Nico Dal Molin, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle Vocazioni, il testo racconta 18 storie di religiosi e religiose la cui vocazione è arrivata dopo un percorso di vita tortuoso. Alla presenza di Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, il Rettore del Seminario Vescovile, Mons. Stefano Rega, dialogherà sia con l’autore sia con don Gianni Castorani, un tempo giovane promessa dello sport italiano che offrirà la propria testimonianza.

Dal 12 al 14 Aprile, sempre in Seminario, saranno celebrate le Giornate Eucaristiche: mercoledì 13, alle ore 19:00, Adorazione Eucaristica con i giovani della Parrocchia di S. Maria la Nova di Aversa e di S. Croce di S. Cipriano d’Aversa; giovedì 14, alle ore 18:00, Santa Messa e Processione Eucaristica presieduta da Mons. Spinillo, con le famiglie dei seminaristi, con gli operatori della pastorale vocazionale e gli amici della Serra Club. Per finire, sabato 16 aprile alle ore 20:00, Veglia Vocazionale in Cattedrale presieduta dal Vescovo Angelo Spinillo.

“Invitiamo tutti a partecipare a questi eventi, in particolare i giovani”, auspica Mons. Rega, anche Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Vocazionale. “Nel suo Messaggio per la 53ª GMPV, Papa Francesco ci ha ricordato come la maternità della Chiesa si esprima ‘mediante la preghiera perseverante per le vocazioni e con l’azione educativa e di accompagnamento per quanti percepiscono la chiamata di Dio’. La Chiesa è ‘madre delle vocazioni’ nel sostenere costantemente chi ha consacrato la propria vita al servizio degli altri”.