Hai una casa? Addio alla pensione. Mossa del governo per rovinarci
di Tobia De Stefano
Tutto era partito con la denuncia di Ivan Pedretti, il segretario dei pensionati della Cgil, che in un accorato post aveva invitato il governo a non fare caqssa con le vedove. Poi è arrivato Libero che ha cercato di dare un volto alle persone che in futuro potrebbero non aver più diritto alla pensione di reversibilità. E quindi il governo che vista la «malaparata» e l’imminenza della tornata elettorale ha provato a metterci una pezza. «La polemica sulle pensioni di reversibilità è totalmente infondata - evidenzia il ministro del Welfare Giuliano Poletti - C’è chi cerca facile visibilità...La proposta di legge delega lascia esplicitamente intatti tutti i trattamenti in essere». Verissimo. Ma mai smentita fu più inutile, perché nelle denunce di questi giorni nessuno ha mai parlato di trattamenti in essere, ma di quelli futuri. «...Per il futuro - continua l’ex presidente di Legacoop - non è allo studio nessun intervento sulle pensioni di reversibilità, tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale». Certo, il problema è capire cosa si nasconda dietro alle parole «sovrapposizioni» e «situazioni anomale».
Il governo è sotto accusa perché con il disegno di legge delega contro la povertà vuol trasformare le pensioni di reversibilità in prestazioni assistenziali. Obiettivo? Legarle all’Isee che si basa sul reddito della famiglia (non su quello individuale) e quindi precludere l’assegno a una grossa fetta delle persone che oggi ne avrebbero diritto per fare cassa.
«Io guardo i testi - spiega a Libero il presidente della commissione Lavoro (dove è arrivato il disegno di legge) Cesare Damiano - e nei testi c’è scritto all’articolo 1 comma 1 lettera “b” che si prevede una razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale... Nella nota tecnica poi si specificano le prestazioni e si fa riferimento alla pensione di reversibilità, all’assegno sociale, all’integrazione al minimo, alla maggiorazione sociale del minimo e all’assegno per il nucleo con tre o più figli minori...». Il ministro non la racconta giusta? «Per quello che mi riguarda basterebbe cancellare dall’articolo 1 comma 1 lettera “b” la frase “nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale” per evitare che ci siano equivoci». E il segretario della stessa Commissione, il leghista Roberto Simonetti, evidenzia che per il contrasto alla povertà, «nella legge di Stabilità è previsto lo stanziamento di 600 milioni per il 2016 e di 1 miliardo strutturale (cioè all’anno) a partire dal 2017».
Morale della favola: il rischio è che nelle intenzione del governo una parte più o meno grande di questa cifra debba arrivare proprio dalle pensioni di reversibilità.
Già perché il piatto è davvero ricco. Per capirci: a oggi il peso delle pensioni di reversibilità (contributi regolarmente versati dai lavoratori) supera i 24 miliardi e 150 milioni di euro. E sono 3 milioni 52 mila e 482 gli italiani che hanno un assegno. Ma questo riguarda il passato perché il futuro (il provvedimento non è retroattivo) bisogna guardare al 2015 quando sono state erogate 183.085 pensioni per un importo medio di 650 euro al mese che in un anno fa circa 1,5 miliardi. Ben oltre il miliardo strutturale da stanziare ogni 12 mesi contro la povertà.
Ma con l’Isee chi rischia di più?
1) Proprio perché l’Isee non fa riferimento al reddito personale ma a quello familiare potrebbe succedere che una vedova con un reddito molto basso perda il diritto all’assegno del marito solo perché nella sua casa vive ancora il figlio che però ha una retribuzione minima da lavoro.
2) Nel nuovo Isee ha un peso molto importante la casa di proprietà. Potrebbe bastare averne una anche se non si lavora per vedersi tagliata o negata la pensione.
3) Occhio ai risparmi. «Anche gli investimenti - ci spiega il consigliere dell’ordine dei dottori commercialisti di Verona, Federico Grigoli - concorrono al calcolo dell’Isee. Semplici conti correnti, depositi, titoli di azioni in società quotate e non, partecipazioni in aziende o in fondi comuni di investimento, Bot e Btp determinano la situazione patrimoniale del cittadino». Insomma, potrebbe ritrovarsi senza reversibilità anche chi ha messo una fetta consistente dei risparmi di una vita nei titoli di Stato ma oggi non ha un impiego.
4) Domanda: che intenzioni ha il governo? Il patrimonio sarà incluso nel calcolo? Se fosse così andrebbe considerato che anche la semplice sottoscrizione di un’assicurazione sulla vita concorre al calcolo dell’Isee.
5) Ultima fregatura: la revisione delle rendite catastali. «Con la riforma - continua Grigoli - le rendite saranno modificate al rialzo aumentando i redditi figurativi che contano ai fini dell’Isee».
«La verità - come sottolinea il super esperto di previdenza Alberto Brambilla - è che la composizione sociale sta cambiando e quindi anche le modalità di calcolo della la reversibilità dovrebbero cambiare. Senza dare giudizi di merito, dico solo che una cosa è considerare il nucleo familiare nel rapporto uomo donna e altra se ci sono due donne o due uomini. Così come è evidente che di fronte ai matrimoni di giovani donne con uomini molto più anziani va considerata la possibilità di versare l’assegno solo quando si raggiunge l’età pensionabile».