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martedì 2 febbraio 2016

Caivano (Na): "Atletica Caivano": Al via la seconda edizione "Kurren Kurren"

Caivano (Na): "Atletica Caivano": Al via la seconda edizione "Kurren Kurren" 


di Gaetano Daniele




Caivano - Riparte domenica 21 Febbraio la seconda edizione "Gara Podistica di 10 chilometri" dal nome Kurren Kurren, organizzata dalla ormai storica Atletica Caivano. La Atletica Caivano, con il presidente Vincenzo Celiento, consente non solo alle fasce di età più grandi, ma anche ai più piccoli, esordienti, ragazzi e cadetti, di svolgere un'esperienza di alternanza scuola-lavoro coerente con lo status fisico. La partenza è fissata per le ore 09.00, invece, quella dei bambini alle ore 10.30. Il tutto in un clima di festa con tante premiazioni.  

Caivano (Na): Esclusiva / Intervista al Consigliere comunale Architetto Francesco Emione (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): Esclusiva / Intervista al Consigliere comunale più votato alle scorse elezioni amministrative Architetto Francesco Emione (Liberi Cittadini)


intervista a cura di Gaetano Daniele


Architetto Francesco Emione
Consigliere comunale (Liberi Cittadini)

Consigliere Emione, seduta del consiglio comunale deserta a causa del mancato raggiungimento del numero legale. Come spiega questo evento gravissimo anche se il Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli, ha giustificato l'accaduto a questo stesso blog, attribuendo la colpa di tale mancanza ad un incidente stradale. 

“La storia del traffico cittadino è ridicola. Non c’è rispetto per i cittadini. In realtà, la mancanza di numero legale evidenzia l’incapacità del sindaco Simone Monopoli, di governare la città, circondato da dilettanti e portatori di interessi particolari. Monopoli non ha ancora varato una giunta autorevole, dopo otto mesi procede al rimpasto, il vicesindaco se ne è andato sbattendo la porta. Altri assessori che hanno miseramente fallito (vedi la gestione della gara per i rifiuti) restano perché protetti da un apparato clientelare familistico che influisce negativamente sull’amministrazione. Alcuni consiglieri hanno cambiato partito, Forza Italia si è sfasciata. Per la prima volta nella storia di Caivano, i consiglieri comunali più votati non vogliono entrare in giunta, ciò è emblematico dell’inconsistenza politica della compagine di governo. Prendono centinaia di voti, però non vogliono assumersi responsabilità dirette, dimostrando incapacità. Non sono credibili. Dal canto suo, Monopoli non controlla nulla, non è autonomo, si sta facendo portare al macero e con lui sta conducendo nel baratro l’intera cittadina. Fino ad oggi, abbiamo solo assistito alle polemiche interne, ad atti illegittimi, ad indecenti affidamenti di appalti senza gara, a sperpero di denaro pubblico. Quest’amministrazione è finita nel mirino della Commissione Antimafia per una missiva protocollata dal partito del sindaco. Nel contempo Caivano è stata letteralmente abbandonata.  

Consigliere Emione, gara N.U a che punto siamo?

“Monopoli si è giocato tutto sulla gara per la raccolta dei rifiuti. Ha miseramente fallito. Il piano industriale non è passato per gli indirizzi del consiglio comunale. E' stato scritto in uno studio legale politicamente vicino ad alcuni consiglieri comunali di Caivano e pure di Afragola. Il Consiglio Comunale non ha avuto l’opportunità di discutere di un appalto per trenta milioni di euro. Tutto è stato fatto di nascosto. Monopoli aveva promesso di non varare altre proroghe. Invece, da quando si è insediato questa è già la seconda per la ditta dei rifiuti. Significa affidare appalti per milioni di euro, senza gara. Ed è illegittimo, nonché illegale. Ricordo che la ditta attuale non ha nemmeno vinto la gara di appalto, ma è subentrata. Il 31 gennaio sarebbe dovuto essere affidato il servizio. Invece Monopoli va avanti con un’altra proroga. Ha fallito, deve dimettersi. Dal suo canto, l’assessore al ramo è assolutamente inconsistente. Quello alla legalità non si accorge che le proroghe tecniche sono misure eccezionali e per questo stanno varando atti illegittimi. Auspico che il nuovo segretario comunale e le autorità competenti vogliano accendere i riflettori sulla vicenda”.

Consigliere Emione, qual'è la sua ricetta per traghettare Caivano lontano dalla crisi politica, sociale ed economica che l'ha investita?

“C’è bisogno di una classe dirigente all’altezza. Caivano non ha bisogno di arruffa popolo che dopo pochi mesi risultano essere peggiori dei predecessori. Caivano ha bisogno di una fase di programmazione reale e seria, non della propaganda a gettone. Per avviare lo sviluppo nel solco della modernità e della legalità c’è bisogno di spazzare via quest’amministrazione dannosa sotto ogni punto di vista. Penso che un gesto di amore per la propria città da parte del sindaco, sarebbe quello di dimettersi. Sarebbe un’uscita con stile, ma dubito che accada

Il Frecciarossa va dalla Boschi Lo spostamento sospetto del treno

Il Frecciarossa va dalla Boschi. Lo spostamento sospetto del treno




Da quando l'Alta velocità parte da Arezzo anziché da Firenze, il treno Frecciarossa 9500 non arriva più puntuale. E i pendolari sono furibondi. Il convoglio, infatti, dal 15 dicembre scorso deve passare da Arezzo che però non è sulla linea dell'alta velocità. Risultato: il treno arriva e riparte da Firenze sempre in ritardo.

Un ritardo così, riporta il Giornale, non lo si era mai visto da quando è stata inaugurata la stazione di Reggio Emilia tanto che ora è stato ribattezzato il treno Boschi (che è della provincia di Arezzo, appunto), anche se ovviamente non ci sono prove che sia stato il ministro a volere la fermata nella sua città. Tant'è, i pendolari ne sono convinti e si chiedono: quanti saranno i lavoratori che da Arezzo devono timbrare a Milano alle 9, partendo alle 6.15? Il sospetto è che i 30 aretini circa che prendono il Frecciarossa scendano a Firenze. Intanto, è partita una petizione contro Trenitalia.

"È ufficiale: stanno calando" Sondaggi, verdetto di Mentana

Sondaggio di Mentana, il Movimento 5 Stelle ancora in calo, su la Lega Nord




"Ormai da qualche settimana il trend è questo: il Movimento 5 Stelle è in calo". Fabrizio Masia, direttore di Emg Acqua, fotografa lo stato di crisi latente dei grillini. L'ultimo sondaggio realizzato per il TgLa7 di Enrico Mentana vede infatti il Pd allungare sui 5 Stelle, che però al ballottaggio in due casi su due vincerebbero.

I numeri - Il Partito democratico guadagna in una settimana 0,4 punti, attestandosi al 31,8%, mentre il Movimento 5 Stelle scende al 26,5% (-0,3). Dietro sale la Lega Nord al 15,8% (+0,5) mentre scende Forza Italia (-0,2, all'11,6%), con Fratelli d'Italia al 5,6% (+0,1) e Ncd al 2,7% (+0,4). Nel complesso, un listone di cetrodestra unito (escluso Ncd) arriverebbe al 31,3% e guadagnerebbe così il ballottaggio.

I tre ballottaggi - Se si votasse oggi, in due casi su due al ballottaggio vincerebbe comunque il movimento di Grillo: se ci arrivasse con il Pd, finirebbe 50,8% a 49,2 (divario in calo dello 0,5) mentre contro il centrodestra unito il distacco sarebbe maggiore (52,4% a 47,6, in calo dello 0,1). Se a sfidarsi fossero Pd e centrodestra, vincerebbero i dem: 52,8% a 47,3, una forbice in aumento di 0,3 punti.

Cotton fioc, hai sempre sbagliato tutto: non vanno usati nelle orecchie, è droga

Anche se sono dannosi per le nostre orecchie ecco perché utilizziamo i cotton fioc




Utilizzare i cotton fioc per pulire le orecchie è dannoso, eppure molti continuano a farlo. La domanda viene spontanea: per quale motivo? Il Washington Post ha dedicato un lungo articolo ad uno dei prodotti "più controversi dell'Occidente" e uno dei più "bizzarri" che le persone continuino ad acquistare. Il giornalista Robert A. Ferdman parte da un episodio successo a sua madre: aveva iniziato ad avvertire ronzii debilitanti e un forte mal d'orecchi a causa dell'uso prolungato dei bastoncini. "È l'unico prodotto - si legge nel pezzo - il cui utilizzo principale è esattamente quello sconsigliato in modo esplicito dalle aziende di produzione". Se così fosse, perché continuiamo ad utilizzarli per pulire le orecchie, nonostante le raccomandazioni dei medici?

Perché li utilizziamo - "Il vero motivo per cui continuiamo a usare i cotton fioc per le nostre orecchie è semplice: è una sensazione fantastica. Le nostre orecchie sono disseminate di terminazioni nervose che inviano segnali alle altri parti del nostro corpo. Solleticarne le parti interne stimola un senso di piacere viscerale. Ma non solo. L'utilizzo dei cotton fioc innesca quello che i dermatologi definiscono il "ciclo prurito-grattamento", una forma minore di dipendenza che si auto-alimenta. Più usiamo i cotton fioc, più prurito avvertiamo alle orecchie; e più prurito avvertiamo alle orecchie, più li usiamo". Un vero e proprio circolo vizioso, dunque, spiegherebbe la nostra dipendenza da questo prodotto per molti versi poco utile per la pulizia delle orecchie. 

Hai sempre evaso il canone? "Paghi gli arretrati per 10 anni"

Incubo retroattivo in bolletta. Hai sempre evaso il canone Rai? "Paghi arretrati per dieci anni"




L'incubo retroattivo del canone Rai in bolletta. Il fatto che il conto da pagare a Viale Mazzini arriverà insieme alla luce elettrica non è certo una novità. Ma ora, a turbare il sonno degli italiani, arrivano le voci su un possibile cambiamento relativo agli arretrati. Il timore, tra gli utenti, è che si possa procedere alla riscossione dei precedenti anni di canone non pagato, per un massimo di dieci anni. Il pagamento del canone in bolletta, de facto, equivale a una sorta di autodenuncia e di ammissione di colpevolezza: infatti la nuova legge prevede una "presunzione automatica" di possesso della tv per chi ha un contratto d'abbonamento all'energia elettrica. Dunque, in basi a questi presupposti, c'è chi si spinto ad ipotizzare una riscossione degli arretrati: poiché il canone Rai è un'imposta, secondo giurisprudenza, può essere chiesto il pagamento dei 10 anni precedenti, oltre ai quali c'è la prescrizione. Inoltre, su accertamento della Guardia di Finanza, può essere comminata anche una sanzione amministrativa ulteriore la cui forbice oscilla tra i 103,29 e i 516,45 euro.

La truffa degli operatori telefonici: ecco che cosa non devi pagare

Operatori telefonici, svelata la truffa: quali soldi devi rifiutarti di pagare




Il passaggio da un operatore telefonico a un altro è spesso un momento complicato nel quale è frequente che l'azienda che stiamo lasciando pretenda oneri dei quali si ignorava l'esistenza. Come in un tribolato rapporto di coppia, lasciarsi non è mai facile, il lasciato resta avvinghiato al lasciante e tagliare ogni tipo di rapporti a volte richiede l'intervento di un esperto. Cosa fare per esempio se il vecchio operatore continua a fatturare i vecchi servizi sul conto che si pensava chiuso e poi pretende costi esorbitanti per il recesso anticipato del contratto? Nell'inserto L'esperto risponde del Sole 24 ore, qualche dubbio viene chiarito. La legge a cui si fa riferimento quando si passa da un operatore a un altro è la famosa legge Bersani del 2007, che però non è riuscita a frenare i tentativi delle aziende di pretendere più di quanto spettasse loro.

Le nuove penali - Nel 2008 l'Autorità garante per le telecomunicazioni ha ribadito che gli unici importi da addebitare in caso di recesso anticipiato sarebbero quelli "giustificati dai costi degli operatori". Le compagnie però chiedono fantomatici "contributi di disattivazione" o "importi per dismissione" o "costi per attività di migrazione" o infine "corrispettivi per recesso anticipato". Insomma quelle penali che la legge Bersani aveva promesso di cancellare, sono rimaste cambiando solo il nome. Nel caso in cui siano pretese spese esorbitanti, l'unica salvezza resta il ricorso all'Autorità Garante delle comunicazioni, avviando così un tentativo di conciliazione e, se questa non dovesse andare a buon fine, un'azione diretta contro gli operatori coinvolti, sia il nuovo che non ha agito per tempo nell'attivazione, sia il vecchio che chiede in modo poco chiaro costi per servizi non erogati.

Le minacce - All'orizzonte le prospettive non sono rosse, considerando che anche nel disegno di legge sulla concorrenza in discussione alla Camera, il governo non ha voluto affrontare concretamente l'eliminazione di ogni forma di penale, anzi ha lasciato una certa ambiguità sui contratti con "offerte promozionali": da un lato gli operatori vogliono trattenere gli utenti più tempo possibile, offrendo costi bassi all'inizio e sempre più alti col passare del tempo; dall'altro ci sono gli utenti che vorrebbero scegliere come e quando vogliono le offerte più convenienti. Il disegno di legge punta ad abolire la disdetta obbligatoria con raccomandata, permettendola con una semplice telefonata. Resta però in piedi la questione "penali", visto che i contratti non dovrebbero durare più di 24 mesi, ma chi li sottoscrive - si legge ancora nel disegno di legge - è tenuto a pagare un extra per la disdetta anticipata, che andrà commisurato alla durata residua del contratto. La si intendo come si vuole, questa è una penale e a poco sembrano servire i richiami dell'Autority che chiede al legislatore di far pretendere alle aziende solo i costi effettivamente sostenuti.