Caivano (Na): Il Castello Medioevale abbandonato a se stesso
di Gaetano Daniele
Ci sono alcuni edifici il cui valore simbolico va ben oltre quello economico. Sono i monumenti. Edifici capaci per il loro valore storico di rappresentare l’anima di una intera comunità.
A Caivano il monumento storico simbolico per antonomasia è il Castello medioevale. La sua effige è rappresentata sul Gonfalone del Comune e ciascun caivanese, anche quando è lontano, pensa al Castello come alla sintesi della propria appartenenza alla storia alla tradizione e alla propria città.
Per questo è ancora più penoso, se possibile, constatare lo stato di abbandono e degrado nel quale versa il monumento, ufficialmente in fase di restauro. Come succede spesso in Italia la insipienza, l’approssimazione e una colpevole indifferenza hanno fatto più danni di guerre, assedi e secoli di vita, di cui il Castello è stato testimone.
Ma veniamo alle note dolenti. I lavori di restauro iniziati alla fine del 2008, vengono ufficialmente sospesi all’inizio del 2014 e ad oggi dopo due anni, il Castello è tristemente abbandonato al suo destino, circondato da impalcature, ormai arrugginite.
Quali siano le cause di tale situazione non è facile dirlo: non è agevole districarsi tra ingorghi burocratici e la solita montagna di determine, delibere e note tecniche. Ma, come risulta tra l’altro dal dibattito che si è svolto qualche mese fa in consiglio comunale, su richiesta dell’opposizione, una cosa sembra invece certa: la discordanze tra quanto contabilizzato e quanto realizzato e tra le lavorazioni realizzate e quelle autorizzate. Che fuori dal linguaggio tecnico significa che probabilmente, da verifiche ancora da accertare, sono stati pagati lavori mai realizzati, per un importo che dovrebbe variare dai 200.000 ai 400.000 euro. I conti non tornano e tra le dimissioni del direttore dei lavori e il contenzioso con l’impresa appaltatrice, nel frattempo il Castello langue e deperisce, con il pericolo che vadano in rovina anche i lavori di restauro già eseguiti, per non parlare dell'amianto che esce dalle mura che fiancheggia Viale Dante. La speranza che questa volta, questo ennesimo schiaffo alla collettività caivanese e alla buona amministrazione non resti impunito. E intanto i cittadini attendono che venga loro restituito il simbolo della propria città.