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lunedì 11 gennaio 2016

Facebook, ecco come vivere più felici: i sette amici che devi subito eliminare

Facebook, ecco come vivere più felici: i sette amici che devi subito cancellare




Alcuni studi dimostrano come la propria felicità possa dipendere anche dalle interazioni che si creano sui social network. Uno dei modi per allontanare quegli amici virtuali che "maltrattano la vostra felicità" è individuarli su Facebook ed eliminarli gradualmente. Ecco allora "un manuale" proposto dall'Huffington Post che vi permetterà di far chiarezza sulle loro posizioni: in sintesi, ecco quali amici devi eliminare per vivere più sereno.

Fanatico della politica - Al primo posto abbiamo colui che, senza che nessuno glielo chieda, si diverte a pubblicare status politici e alcune volte senza le giuste competenze.

Mr. Umor Nero - Nonostante a tutti capiti la giornata nera, lui è quello del "mai una gioia". E le ricerche ci dicono che lo stress è un'emozione contagiosa. Più allontanerete l'energia negativa dalla vostra vita - incluso il vostro feed di Facebook - più sarete felici.

Ex - Non importa che sia la vostra ex fidanzata o la vostra ex best friend. È un peccato sprecare energie per ciò che ormai rientra nella categoria del passato. All'inizio risulterà difficile, ma eliminarli dalle proprie cerchie online potrebbe essere la scelta migliore per il vostro benessere mentale. Se proprio vi risulterà difficile, allora nascondetela dal vostro newsfeed così non avrete più le loro news in primo piano.

L'erba sempre più verde - È il caso di smettere di paragonarsi agli altri, ma la cosa potrebbe risultare difficile dal momento in cui - com'è stato dimostrato da una ricerca fatta nel 2015 e riportata sull'Huffington Post - Facebook è addirittura in grado di scatenare sentimenti depressivi in seguito al confronto sociale. Se mai doveste sentirvi a disagio dopo aver visto le foto di fidanzamento di una vostra compagna di classe delle elementari - posto che siate praticamente delle estranee - potrebbe essere arrivato il momento di rimuoverla dalle vostre amicizie.

L'egocentrico - I loro post sono sempre dietro l'angolo. Cercano la vostra attenzione e quella di molti altri postando status strappalacrime. Senza troppe remore eliminateli subito.

Il vanaglorioso - È appena tornata da una vacanza ma è riuscita senza troppi sacrifici a consumare 865 calorie facendo esercizio in palestra. A voi toccherà sentirne parlare. Siete ancora disposti a leggerli? Traete pure le vostre considerazioni.

Chiunque vi faccia sentire male con voi stessi - Chiunque sia il protagonista di questa lunga serie, nessuno merita di farvi del male. È arrivato il momento di rivedere la "posizione" di alcuni vostri contatti Facebook.

Cicciolina: "Lavoravo per i servizi segreti. I potenti che ho sedotto e portato a letto"

Cicciolina, professione spia: "Per i servizi segreti ho sedotto politici e uomini d'affari"




Miss Ungheria a soli 13 anni, Ilona Staller, in arte Cicciolina, una delle pornostar più famose del mondo, si racconta al quotidiano Il Tempo. A 64 anni sta  lavorando a delle esposizioni artistiche intitolate Cicciolina Make Art The Artcore Diva, partecipa come madrina alle serate del Love tour 2016, sta lanciando sul mercato un profumo "Touch me Sensation". Spiega che la tv l'ha fatta fuori. Il motivo è da ricercare nel suo passato: da ragazza venne contattata dai servizi segreti ungheresi per diventare una spia ai danni di uomini d’affari stranieri. "Sì, da ragazza facevo la cameriera in un hotel di Budapest", racconta, "quando sono arrivati due agenti dei servizi segreti a chiedermi di sedurre i clienti segnalati, da politici a diplomatici occidentali. Dovevo andare in camera loro, farli parlare e fotografare le carte che trovavo nelle loro borse. A 18 anni ero già l'agente Katicabogar (coccinella, in ungherese), spia di businessmen arabi o di politici americani. Dietro i miei occhi truccatissimi c'è un'anima vera e sotto la coroncina di fiori una testa che non ha mai smesso di pensare".

Rai, l'ultima truffa: canone in bolletta? Rapina telefonica per avere informazioni

L'ultima truffa Rai: se vuoi informazioni sul canone, ti rapinano al telefono




Del canone Rai inserito nella bolletta elettrica, ad oggi, si sa con precisione soltanto una cosa: sarà il caos. Tra dubbi, conferme e smentite, il balzello pare già una nuova Imu: una tassa complessa, talmente complessa da essere quasi indecifrabile. E così, per sciogliere i nodi, Viale Mazzini ha deciso di introdurre un bel Call Center riservato al nuovo canone, al quale gli italiani possono rivolgersi per chiarirsi le idee sulla tassa la cui prima rata, di 70 euro, si dovrà pagare a luglio. E se c'è chi considera il canone Rai in bolletta una mezza truffa, la truffa vera è quella che si porta in dote proprio il Call Center Rai (raggiungibile al numero 199 123 999): il costo della chiamata è di 50 centesimi al minuto da telefono mobile. Una cifra assurda, sproporzionata, roba da televendite o linee telefoniche "peccaminose". Ma tant'è: per scoprire come dobbiamo pagare la Rai, la stessa Rai ci offre un servizio a peso d'oro.

È MORTO DAVID BOWIE Lutto nel mondo della musica: quella sua malattia taciuta

Lutto nel mondo della musica, è morto David Bowie




E' morto la leggenda della musica David Bowie. L'artista si è spento a 69 anni dopo aver combattuto per un anno e mezzo in segreto contro il cancro. Il suo portavoce ha dato l'annuncio questa mattina; "David Bowie è morto sereno, circondato dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia con il cancro. Chiediamo di rispettare la privacy della famiglia durante questo momento di dolore". 

Bowie, che ha creato il glam rock, era uscito la settimana scorsa, proprio il giorno del suo compleanno (l'8 gennaio) con un nuovo - e già leggendario - album "Blackstar". Da subito l'ultima sua opera è stata definita "il più grande capolavoro anti-pop di Bowie dagli anni '70... La sua più appagante deviazione dal fascino pop della leggenda del glam dopo Low del 1977". Persino i Rolling Stone hanno commentato: "E' molto strano e molto bello".

Caos-Pd, rivolta contro la Boschi: chi spara a zero contro il ministro

Caos-Pd, rivolta contro la Boschi: chi spara a zero contro il ministro




L'affare Banca Etruria non smette di turbare Maria Elena Boschi e il governo. Il ruolo di papà Boschi nell'istituto, infatti, sta spingendo il ministro ad esporsi: si pensi, per esempio, all'intervista di domenica concessa al Corriere della Sera. Per parare le critiche e le accuse, la Boschi si espone, insomma. Ma questa sua visibilità ha attirato anche le critiche di parte di quel Pd che, ad oggi, la aveva difesa in modo compatto. Per esempio ha parlato Miguel Gotor, uno dei leader dei dissidenti democratici, il quale ha puntato il dito contro la Boschi affermando che "dovrebbe mostrare più disinteresse". Una posizione, quella di Gotor, condivisa anche dagli altri esponenti della sua corrente: ora che il ministro è in difficoltà, chi nel Pd osteggia Matteo Renzi e il suo entourage, torna a farsi sentire.

A complicare ulteriormente il quadro, le rivelazioni di Libero: insieme a Luciano Nataloni, titolare di uno studio di commercialisti e che era anche nel cda di Etruria, avrebbe lavorato per un periodo anche il fratello del ministro Boschi, Emanuele, dopo aver lasciato Banca Etruria nell'aprile 2015. A destare sospetti e polemiche, il fatto che lo studio di Nataloni incassasse cospicue somme per delle consulenze proprio da parte di Banca Etruria nel momento in cui i risparmiatori stavano perdendo i loro risparmi.

Inps, il piano per il prepensionamento Boeri: come e chi lascia prima il lavoro

Pensioni ecco il piano dell'Inps per il prepensionamento




"Si può avere più flessibilità dall’Ue senza violare le regole dell’Unione, bisognerebbe però chiedere questa flessibilità per chiedere maggiore flessibilità nel prepensionamento, in uscita dal mondo del lavoro  "un passo che serve per ridurre la  disoccupazione giovanile". Lo ha affermato il presidente dell’Inps Tito Boeri, parlando a L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24. "Le proposte che abbiamo fatto vanno in questa direzione. Andare un pò prima in pensione ma con qualche aggiustamento" ha evidenziato Boeri. Nell’immediato, ha aggiunto l’economista, ha dei costi per lo Stato ma nel medio termine no» è una soluzione che «non aumenta il debito pubblico. "Dare un pò di ossigeno all’economia, favorire l’occupazione giovanile" sono gli obiettivi di questa scelta, e, ha continuato Boeri, "abiamo verificato che nelle aziende private sono rimaste  persone non motivate, quindi aiutamoli a uscire gli over 55 anni con  un pò di penalizzazione".

Le buste arancioni - Sul mancato invio delle ’buste arancionì dell’Inps, quelle che consentivano ai cittadini di essere informati sulle previsioni di pensione, ci sono «voci che dicono che sia stato fatto perchè noi abbiamo proposto di tagliare i vitalizi. Se fosse vero sarebbe un fatto gravissimo». Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ospite a ’L’intervistà di Maria Latella su skytg24. Boeri ha precisato che per la spedizione di queste buste «noi non chiedevamo più soldi al Governo, chiedevamo solo di poter spostare delle somme all’interno del bilancio dell’Inps, visto che abbiamo una spesa contingentata per le spedizioni postali, e potevamo benissimo prelevarla da altri capitoli del nostro bilancio». Il risultato è che «chiedevamo questa flessibilità ma - ha ricordato Boeri
- per due volte qualcuno nel Parlamento ci ha fatto questo sgambetto di toglierci queste due righe dall’emendamento»

L'intervista - Panico in Borsa, ecco le dritte di Doris: "Cosa fare per non perdere tutto"

Ennio Doris, i consigli anti-crisi: "Niente panico, chi vende ora perde tutto"


Intervista a cura di Attilio Barbieri



Per la seconda volta nel giro di pochi giorni la Cina ha affossato i mercati finanziari di tutto il mondo. Era accaduto lunedì, quando l’indice della Borsa di Shanghai era arrivato a perdere il 7% ed è scattato lo stop alle contrattazioni. Il copione si è ripetuto giovedì. E si sono spente nuovamente le luci. Il risultato è stato identico: listini europei in profondo rosso, con Milano che ha perso quasi il 6% in una settimana. Colpita dalle vendite perfino Ferrari, ieri in calo del 3,25%. Una raffica di vendite ha affossato i bancari con Montepaschi in perdita del 6,24 da lunedì e Mediolanum addirittura oltre il 10% rispetto al valore del 30 dicembre. «I mercati sono entrati in una fase di correzione per una serie di ragioni. Alcune hanno una reale consistenza, altre invece sono soltanto delle scuse». A rispondere è proprio Ennio Doris, classe 1940, presidente e fondatore di Banca Mediolanum.

Cominciamo dalle scuse…

«Lo scoppio della bomba atomica in Corea del Nord che altro non è se non la polizza sulla vita per il regime di Pyongyang che vive fuori dal mondo e per sopravvivere deve tener chiuse le frontiere. Un'altra grande scusa è lo scontro fra Iran e Arabia Saudita: si tratta della stessa guerra di religione fra sunniti e sciiti scoppiata dopo la morte di Maometto. Ogni tanto attraversa periodi di maggiore virulenza, come ora». 

Ma col petrolio come la mettiamo? 

«Per il greggio il rischio è da sempre legato alla possibilità che i produttori tagliassero le forniture per asfissiare l'Occidente. Ma sta accadendo esattamente il contrario. C'è abbondanza di petrolio e alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, da consumatori si sono trasformati in produttori ed esportatori». 

Dunque l'unico vero rischio è la Cina? 

«Senza dubbio. Ma bisogna considerare che la seconda economia mondiale sta vivendo un cambiamento epocale. E in una prospettiva di medio termine sarà senza dubbio positivo: un'economia nata per l'esportazione e basata sul basso costo del lavoro si sta trasformando in un economia di consumo. Pian piano per la Cina i consumi interni stanno assumendo un’importanza fino a ieri sconosciuta. Milioni di consumatori si stanno affacciando sul mercato per la prima volta: un fenomeno positivo per l'Occidente. Difficile prevedere quanto possa durare questa fase di cambiamento. Ora siamo in mezzo al guado e la crisi trae origine anche da questo. Per noi è sono una questione di prospettiva». 

Prospettiva? In che senso? 

«È come se guardassimo a quel che sta accadendo con un occhio soltanto. Vediamo che il petrolio continua a scendere e che l’economia cinese non gira più come una volta e consuma meno materie prime. Sa invece cosa penso io? 

Ce lo dica… 

«Il greggio ai minimi degli ultimi dieci anni prepara la inevitabile fase di crescita successiva. Abbassandosi il costo del petrolio che è il vero carburante della ripresa, quando questa arriverà sarà forte. Gli investitori stanno riposizionandosi sui mercati per cogliere le opportunità di questo periodo e quelle del rimbalzo che arriverà. Molti vendono per essere liquidi e farsi trovare pronti a mettere i soldi dove si creeranno le occasioni con la svolta. Questa correzione è una grandissima opportunità per gli investitori». 

Occorrono però nervi saldi... 

«Sì, ma fino a un certo punto. Bisogna tener presenti due regole. Innanzitutto il denaro va investito a lungo termine. Attenzione poi a non concentrare tutte le risorse in un solo comparto produttivo o su un unico mercato. Dev’essere il contrario: massima diversificazione geografica e settoriale». 

E per chi avesse già investito? 

«I risparmiatori non possono comportarsi come i gradi investitori istituzionali che vendono e comperano in tutto il mondo. Se non sono sbilanciati verso una sola area o un unico settore non devono far altro che star fermi. Non fare nulla. Il vero rischio è muoversi nel momento sbagliato e amplificare perfino le perdite». 

Mediolanum ha chiuso dicembre con una raccolta netta da record, appena sotto il miliardo di euro ma il titolo in Borsa è fra quelli che hanno perso di più. Come lo spiega? 

«Quando un titolo fa tantissima strada è normale che sia fra i più venduti in una fase di riposizionamento come quella che stiamo attraversando».